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A summary article about the bone tablets from Olbia Pontica. I suggest that the tablets were used in sacred rituals of writing.
La Parola del Passato, 1996
Studi mediterranei, 2020
Il confronto testuale tra <Tre operai> (1934) e <Speranzella> (1949) di Carlo Bernari e < Il mare non bagna Napol>i di Anna Maria Ortese (1953) rivela anzitutto una necessità di retrodatazione della nascita ufficiale del neorealismo mistificato da Maria Corti, in secondo luogo il riconoscimento che la Ortese attinge testualmente con eccessiva evidenza, non sottolineata dalla critica, dalla letteratura bernariana di due decenni precedenti.
La ricostruzione della via porticata est-ovest, che metteva in comunicazione lo stagnum neronis, ove poi sorgerà il Colosseo, con il Foro è stata effettuata in base ai dati raccolti presso gli scavi della Meta Sudans e delle pendici nord-orientali del Palatino: il percorso si riallacciava, nel piano urbano voluto da Nerone, con i coevi portici progettati presso l'area forense. 1 Le evidenze archeologiche messe in luce mostrano che le fondazioni dei portici, che correvano su entrambi i lati della via, sono di età neroniana, così come la pavimentazione stradale, mentre in età flavia si procedette ad un restauro o forse al completamento del complesso, con alcune modifiche rispetto al progetto iniziale e con l'arretramento del fronte prospiciente la piazza del Colosseo 2 . Con l'età adrianea la pendice meridionale della Velia fu occupata dal tempio di Venere e Roma: non è chiaro se con questa costruzione il portico sito sul fianco del monumento fu obliterato; sull'altro versante è invece certo, grazie ai nuovi dati di scavo, che fu mantenuto in uso e fu obliterato solo in seguito, in età severiana, da un horreum 3 . I portici affiancavano una strada basolata lunga circa 175 m. che terminava davanti l'Arco di Tito: il tragitto, che superava un dislivello complessivo di circa m. 10, era caratterizzato da una pendenza abbastanza accentuata, calcolabile tra il 5 ed il 6 %, (cfr.
ebook, 2022
Per comprendere un mito bisogna distinguere i mitemi che lo costituiscono ed esaminare le ridondanze che ne sono la chiave semantica o verbale. Il mito di Orfeo ha infinite variazioni letterarie, pittoriche, musicali; non ha un’origine assoluta, si forma a partire da tradizioni diverse che si perdono nel ‘profondo pozzo del passato’, nelle strutture cogenti del Sapiens. Orfeo compare con il nome di Dioniso o come Gesù Cristo… Leitmotiv di tutte le avventure di Orfeo e dei suoi sinomini è la nostalgia (nostos = ritorno e algia dolore) che si declina nell’orphéon e nella musica come nell’avventura del triste eroe (orphanos)…
Blind Peer Review. -Tutti i contributi inviati a «Rationes Rerum» sono sottoposti a revisione, secondo la formula del doppio anonimato, da parte di due esperti italiani o stranieri, di cui almeno uno esterno alla Direzione, al Comitato di direzione e al Comitato di redazione della rivista. L'elenco dei revisori viene pubblicato ogni due anni.
Atti dei Seminari di Antichità Classica e del Vicino Oriente Antico “Ricerche a Confronto.”, 2013
Laurentina e l'altra in Toscana. Nella Lettera 2, 17, descrivendo la villa sulla costa Laurentina nella zona sud di Ostia, Plinio non parla delle fontane artificiali presenti nella villa, mentre dà importanza alla vista del mare dalla dimora stessa. L'acqua corrente del mare vicino, afferma Plinio nella lettera (2, 17, 25), completa l'utilitas e l'amoenitas della villa: senza acqua, essa risulterebbe incompleta, nonostante la presenza di altri elementi architettonici, quali i triclini, le camere da letto, i cortili.
Il Mito di Orfeo, 2019
Orfeo: un mito più volte rivisitato nel corso della storia della letteratura mondiale. In questo breve articolo esamino le connessioni e le differenze tra tutte le versioni di questo mito.
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I. BOGLIETTI, L. FACCHIN, B. SIGNORELLI, M. GOMEZ SERITO - L'ALTARE MAGGIORE DI SAN MARTINO IN LA MORRA Nuovi documenti e studi, 2012
Critica d'arte, 17-18, 2023
Le parole e le cose , 2019
L’italiano per comunicare, lavorare, partecipare, 2022