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Alberto Petrucciani, Microtesauri per il libro antico e raro. In: Annuario dei thesauri 1991. Firenze: Ifnia, 1991, p. 53-65.
La collana «Microstorie» ha rappresentato la manifestazione più strutturata della microstoria. Quest'ultima nasceva e si sviluppava attraverso delle discussioni informali che, a partire dagli anni Settanta, coinvolgevano Carlo Ginzburg e Giovanni Levi. Non ci sono verbali. L'indagine in questione è stata costruita a partire da un intreccio di fonti orali e fonti bibliografiche. Quanto alle prime, si tratta di testimonianze che ho io stessa raccolto. Ho ascoltato Giovanni Levi, Carlo Ginzburg e Simona Cerutti; e, ancora, alcuni dei pubblicati: Franco Ramella, Sara Cabibbo, Marilena Modica, Patrizia Guarnieri. Per quanto concerne l’utilizzo delle altre fonti, mi sono avvalsa dei ventuno testi della collana e delle relative recensioni. Indicazioni fondamentali mi sono giunte dai fascicoli di «Quaderni storici» (in particolare le annate dal 1976 al 1994), a partire dai quali ho allargato la mia analisi alla bibliografia sulla microstoria. Indagare le «Microstorie» ha significato concentrarsi sull’ambiente intellettuale e materiale della casa editrice Einaudi tra la fine degli anni Settanta e l’inizio degli anni Novanta; sul lavoro redazionale di Carlo Ginzburg, Giovanni Levi e Simona Cerutti; sui ventuno libri della collana e sui dibattiti che da essi scaturirono o meno; sugli sviluppi che in quello stesso periodo riguardavano la rivista «Quaderni storici». Attraverso un percorso che si snoda lungo ventuno libri, un decennio e svariati livelli di contaminazione tra fonti, metodi e oggetti diversi, emerge un'esperienza editoriale inseparabile dal percorso della rispettiva pratica storiografica.
In questo articolo esamino in modo innovativo l'uso delle fonti classiche, in particolare Lucano e Ovidio, in Inferno XXIV-XXV. Come risultato, sono riuscita a sciogliere una crux interpretativa riguardante il perché Dante nomini il personaggio di Aretusa.
Fra quanti hanno fatto ricorso agli opuscoli di colportage, e in particolare a quelli devozionali, uno scrittore sui generis, conteso da storici e italianisti è Piero Camporesi, il cui utilizzo di materiali minori si coglie ampiamente in quasi tutte le sue opere, già in anni pionieristici. Documentazione minore perché non apparentata con quella solitamente sfruttata per tracciare sintesi di cultura “alta”, ma studiata per far comprendere come le élites si siano rapportate ai subalterni, agli emarginati, che aderivano ai messaggi da essa veicolati per costruire i propri percorsi di vita quotidiana.
Il libro miniato a Roma nel Duecento. Riflessioni e proposte, a cura di S. Maddalo, con la collaborazione di E. Ponzi, 2 voll., Roma 2016 (Nuovi Studi Storici, 100), 2016
Al termine dei Gesta di Innocenzo III, l'anonimo autore, nel porre allo stesso livello il valore del manufatto artistico e quello del possesso di terre e tenute -largamente concesse dal papa -oltre a dimostrare un approccio quasi moderno all'opera d'arte, mette in risalto la generosità e la liberalità del pontefice, «munificus et studiosus […] circa cultum et ornamentum ecclesiarum» 1 . Il lungo elenco di donazioni, che pure chiosa perfettamente il testo, quasi un'agiografia del pontefice, pone, tuttavia, qualche interrogativo. Tra le pieghe di tuniche, dalmatiche, piviali e stoffe preziose, tra i metalli di calici e candelabri, tra le notevoli quantità d'oro e d'argento, soltanto «duos textus Evangeliorum pretiosissimos, et pulcherrimos, ex aureo (sic) et smalto, cum margaritis et gemmis» 2 , donati, e non è un caso, alla basilica di San Pietro 3 . E non si può certo dire che il compilatore non abbia interesse per il libro e, più strettamente, per il suo contenuto se si dilunga a elencare gli scritti del pontefice e se tra questi, con una scelta 1 Gesta Innocentii PP. III, in Innocentii III Romani Pontificis Opera omnia, I, Patrologiae Latinae, 214, accurante J.-P. Migne, Parisiis 1890, col. CCIII (d'ora in poi PL). Oggi è possibile leggere i Gesta in traduzione italiana in Gesta di Innocenzo III, trad. S. Fioramonti, cur. G. Barone -A. Paravicini Bagliani, Roma 2011. 2 PL, 214, col. CCV. 3 La bibliografia su Innocenzo III è sterminata. Nel corso del lavoro si darà conto di quella relativa alla produzione artistica legata al pontefice, rimandando, per il resto, a W. Maleczek, Innocenzo III, in Enciclopedia dei papi, II, Roma 2000, pp. 326-350. V. Pace, La committenza artistica di Innocenzo III: dall'urbe all'orbe, in Innocenzo III. Urbs et Orbis. Atti del Congresso Internazionale (Roma, 9-15 settembre 1998), cur. A. Sommerlechner, II, Roma 2003 (Miscellanea della Società romana di storia patria, 44 -Nuovi studi storici, 55), pp. 1226-1244; J. Gardner, Innocent III and his Influence on Roman Art of Thirteenth Century, ibid., pp. 1245-1260.
Rivista di Pastorale Liturgica, 2014
Questo breve, ma denso saggio, scritto nel 2014, è apparso su “Rivista di Pastorale Liturgica”, 6, 2014, pp. 24-28. È una riflessione sul significato del ritorno di interesse per il "rito" nelle scienze umane oggi. Può essere interessante anche per chi ha amato la serie televisiva israeliana Shtisel.
La relazione fu tenuta il 23 giugno 2007 presso la Biblioteca Gambalunga di Rimini nel quadro della V Summer School in economia dell'arte dal titolo generale "Il valore economico e culturale del libro" organizzata dalla Alma Mater Studiorum Università di Bologna. Si tratta di argometazioni storico filosofiche sull'idea di biblioteca e di libro, con particolare riferimento al contesto ospitante. Il corso è stato pubblicato in divd dalla stessa Università, Polo di Rimini.
All'uomo dagli occhi splendenti e dal sorriso lieve. E a tutti gli amici di Gela.
AIB Notizie, 2008
Una riflessione sulle biblioteche pubbliche della città e sul loro rapporto con il territorio: questo l'argomento centrale del convegno, questo il terreno, fertile a nostro avviso, sul quale lavora da alcuni anni la Facoltà di lettere e filosofia dell'Università di Catania. Il desiderio di colloquiare seriamente e proficuamente con le strutture bibliotecarie, con i loro amministratori, con i bibliotecari e con i loro utenti, ha portato alla decisione, dopo un primo incontro di raccordo tra le realtà bibliotecarie della città (Biblioteca regionale universitaria di Catania, Biblioteca della Provincia regionale, Biblioteca comunale "Vincenzo Bellini", Biblioteche riunite Civica e A. Ursino Recupero, Biblioteca di Facoltà), di dare vita a una giornata che servisse per iniziare ad affrontare, con serietà e rigore, alcune questioni assai delicate (dalle modalità di sostegno non occasionale da parte delle amministrazioni, al coordinamento cittadino per garantire migliori orari di apertura al pubblico, alla questione dei profili professionali, dai tirocinii alla gestione delle raccolte, ai progetti di digitalizzazione, e così via) e ad avviare una apertura all'esterno, verso la comunità civile. La Facoltà si è proposta come promotrice di questa iniziativa, ha messo a disposizione i suoi luoghi ritenendoli idonei per la riflessione intorno alla teoria e alla pratica biblioteconomica. Si è lavorato pertanto, insieme ai componenti del comitato scientifico del convegno (Di Domenico, Pérez Pulido, Solimine, Vivarelli, Weston e chi scrive) e con la collaborazione della sezione siciliana dell'AIB, alla definizione di un percorso per l'identificazione di tematiche specifiche e all'idea di creare un raffronto con una realtà italiana (nel caso specifico la Biblioteca "San Giorgio" di Pistoia) e con un paese straniero, vicino in qualche modo (ma poi abbiamo visto non troppo) per retaggi e ritardi, la Spagna, che ha però saputo sapientemente utilizzare le risorse messe a disposizione dalla Comunità europea, dando vita a un funzionante e ben organizzato sistema bibliotecario.
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Franciscus vir catholicus. Manoscritti liturgici miniati dal Duecento al Cinquecento della Biblioteca Provinciale dei frati Minori in Toscana, Atti della Giornata di Studi (Firenze, Convento di San Francesco, 26 novembre 2018), a cura di S. Chiodo, 2019
Il canone europeo - "Critica del testo" 2007, 1, 2007
"il verri", n. 52, pp. 104-138
la Biblioteca di via Senato, 2019
"Studi medievali", 63/1 (2022), pp. 163-186.
"Fillide: il sublime rovesciato. Comico umorismo e affini", 2022