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Edipuglia s.r.l. -www.edipuglia.it La προθεωρια: riflessioni su un genere 229 La προθεωρια: riflessioni su un genere 247
Risus abundat in ore stultorum riprende un topos antico, riutilizzando la formula in ore stultorum che si trova nella traduzione della Vulgata in altri contesti; la tradizione proverbiale secondo cui il parlare è d'argento ma il silenzio è d'oro deriva anch'essa da un modo di dire biblico che esalta la parola come un bene prezioso, quindi d'argento, ma poi piega questo modo di dire per affermare il concetto tradizionale secondo cui il silenzio è migliore della parola; Vox populi vox Dei impiega una frase di Isaia il cui significato originario è molto diverso. Tre casi tra loro differenti, ma accomunati da un riuso in àmbito proverbiale di una fase con una valenza molto diversa da quella primaria. PAROLE CHIAVE: Proverbi, Vulgata, Riso, Silenzio, Fama ORIGIN AND DEVELOPEMENT OF SOME PROVERBS ABSTRACT: Risus abundat in ore stultorum is a proverb that draws on a commonplace of the classical literature and is based on the expression in ore stultorum, attested in Vulgata translation of the Bible, in passages that do not concern laugh. The proverb 'word is silver, silence is golden' draws on an expression found in the Bible, praising word as something wonderful: it uses this expression in order to state the traditional idea that silence is better than word. Vox populi vox Dei draws on a phrase attested in Isaiah, whose original meaning is quite different from the proverb quoted above. In these three examples, proverbs employ phrases in a sense completely different from the original one. KEY WORDS: Proverbs, Vulgata, Laugh, Silence, Fame ----------1 In tutte le lingue europee è inoltre attestato l'equivalente dei francesi Au rire connait-on le fol et le niais e Plus on est de fous plus on rit (riusato ad es. da Romain Rolland [Colas Breugnon¸ Paris 1926, 72 s.] e Alpholse Allais [L'Affaire Blaireau, Paris 1994,111]) e dell'italiano I matti si conoscono dal molto ridere; tra le variazioni citerei il tedesco Am Lachen und Plärren erkennt man den Narren, che accosta il riso al piagnucolare, il portoghese Muito riso è sinal de pouco siso e l'italiano Chi ride senza perché o è pazzo o ce l'ha con me (cf. Arthaber 1165, Lacerda-Abreu 149; 310, Mota 124, Schwamenthal-Straniero 1576). Ricordo che nel Canzoniere eddico (Canzone dell'eccelso, 22) si afferma che l'uomo dappoco e di cattivo gusto ride in ogni occasione, mentre, nella tradizione chassidica, notevole è un detto del Rabbi di Lublino, cf. Lifschitz (1995: 217), secondo cui si può ridere mentre si piange, perché il solo pianto porta alla disperazione,
Il ruolo delle donne nella storia dell’umanità viene riscritto dalla scoperta di una cacciatrice di 9 mila anni fa in Perù. La meta-analisi della scoperta induce a modificare il sistema interpretativo dei ritrovamenti basato su preconcetti sessisti. L’alloparenting fa cadere l’idea che l’accudimento della prole allontanasse le donne dalla caccia.
2012
Genere e precarietà ii Senza grandi imprese che ci garantiscono sicurezza, corriamo assai più rischi rispetto alla classe dirigenziale e operaia dell'era fordista. Viviamo e spesso produciamo da noi stessi al lavoro e a casa, alti livelli di stress emozionale e mentale. Aspiriamo alla flessibilità, ma poi abbiamo meno tempo per dedicarci alle cose che vogliamo veramente. Le tecnologie che avrebbero dovuto liberarci del lavoro hanno invaso la nostra vita. [...] I (nostri) valori, le attitudini e le aspirazioni si scontrano inesorabilmente con quelli delle altre classi già affermate e cominciano ad apparire importanti linee di frattura. Richard Florida Per raccontare chi siamo e non essere raccontati, per vivere e non sopravvivere, per stare insieme e non da soli. Genere e precarietà iii Non è più tempo solo di resistere, ma di passare all'azione, un'azione comune, perché ormai si è infranta l'illusione della salvezza individuale. www.ilnostrotempoeadesso.it Genere e precarietà iv Genere e precarietà 1 femminismi e creatività Una precarietà differente: Conflitti generazionali e di genere nell'Italia contemporanea di Laura Fantone Nell"ultimo decennio alcuni movimenti sociali europei hanno preso forma intorno al problema della flessibilizzazione del lavoro, dando vita ad una forte reazione al neoliberismo, al declino del welfare e dei diritti sociali acquisiti durante il ventesimo secolo, attraverso varie battaglie intraprese in grande e piccole azioni, da lavoratori, studenti, migranti, genitori e cittadini dei paesi industrializzati. 1 Nel caso italiano, dal 2000, nuove leggi, misure fiscali e modelli di gestione d"impresa hanno trasformato profondamente il lavoro in senso qualitativo e quantitativo, in particolare con l"introduzione di agenzie private che forniscono lavoro interinale, e con la diffusione di nuovi contratti a progetto (riforma del lavoro in atto dal 2002, che in pochi anni ha investito tutti i paesi della zona Euro). Vari studi e ricerche si sono incentrate su come questi cambiamenti abbiano influito sulla forza lavoro in generale (Tiddi, Zanini, Chaincrew, Accornero), ma in questa sede ci occuperemo dell"intersezione tra precarietà e giovani donne. Fino a pochi anni fa un approccio di genere è Chaincrew (A. V.), 2003, Chainworkers: lavorare nelle cattedrali del consumo, Roma, Derive e Approdi. CENSIS,1999, L'impatto della flessibilità sul lavoro delle donne, Roma. CENSIS-IREF, 2003, Ci penserò domani. Comportamenti, opinioni e attese per il futuro dei co-co-co, Rapporto di Ricerca, Roma. Dalla Costa, M.R. e James, S., 1973, The power of women and the subversion of community, Bristol, Falling Wall Press.
Atti del XX convegno di studi Scienza e beni culturali Architettura e materiali del Novecento, 2004
During the early XX century, the Genoese Architecture was characterized by the construction of many buildings inspired by the Eclectizism and mainly by the "Coppedè Style". The aim of this paper is to investigate the different ways, tecniques and materials used by architects of the beginning of the century working in Genova to decorate villas and buildings using some main examples. We will focus particularly on Villa Gaslini (former Canali), made by Gino Coppedè in 1924, in what concerns its particular materials and sperimental technics and their decay. We will analize it also for the restoration of some prospects characterized by very different methodology. Introduzione La Genova che esce dal XIX secolo per affacciarsi verso il XX è una città che conosce un momento di grande espansione e vivacità in ogni aspetto della sua vita, che si manifesta in architettura con un gusto particolarmente vario e fantasioso. 1 I quartieri di nuova costruzione si popolano di grandi edifici ad appartamenti e di ville decorate attingendo all'idea di gotico, medioevo fiorentino, rinascimento, manierismo… Le molte costruzioni, dalla modernissima concezione strutturale perché realizzate-talvolta parzialmente-con l'utilizzo della nascente tecnica del cemento armato, sembrano quasi un catalogo di soluzioni decorative del passato reale o ideale, in cui sono utilizzati graffiti, dipinti murali, rivestimenti di pietra vera e finta, plastiche con motivi antropomorfi, floreali o geometrici,e molto spesso tutto questo insieme. Ma quanto rappresentato è solo apparentemente un riferimento all'antico, in cui si elabora una ricerca di effetti visivi spettacolari o allusivi tramite sperimentazione, con un uso fantasioso di materiali e soluzioni tecniche che innovano tradizioni decorative magari antichissime. Nell'occasione di lavori alle facciate di tre diversi immobili si sono svolte analisi dei materiali che hanno permesso di iniziare ad approfondire le qualità di tali esperimenti. Si è anche osservato come sia necessario oggi adeguare le tecniche di conservazione alle peculiarità riscontrate. In questo contributo si racconta come si è risolto un progetto conservativo applicato ad uno di questi oggetti e si cominciano a porre le basi per un più ampio confronto sul tema. Nel panorama sopra delineato si inserisce perfettamente la realizzazione di numerosi edifici eclettici che si riferiscono direttamente o per stile all'architettura di Gino Coppedè.
La Magistratura, 2018
Alla luce del dibattito che ha portato all'approvazione della norme sulle unioni civili si riflette sulle trasformazioni avvenute nelle famiglie, nelle relazioni tra i generi, le generazioni, nella sessualità, nei modi in cui si diventa genitori. La pluralità delle forme non riguarda solo la compresenza in uno stesso tempo di più tipologie di famiglie, ma anche i diversi tipi di famiglia che una persona può sperimentare durante la propria vita. L'affermarsi della libertà delle donne ha trasformato il rapporto gerarchico della famiglia di un tempo in un rapporto egualitario, aprendo la strada anche al matrimonio tra persone dello stesso sesso. Nelle famiglie ha sempre più valore l'affettività e il benessere reciproco. Si tratta oggi di riconoscere i legami affettivi che già compongono le famiglie, ben oltre la consanguineità. Saper vedere quanto nella genitorialità vada dato valore alla consapevole assunzione della responsabilità genitoriale nei confronti del nascituro, qualunque sia l'orientamento
AAVV, Ornarsi per comunicare con gli uomini e con gli Dei. Gli oggetti di ornamento come status symbol, amuleti, richiesta di protezione. Abstracts.
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Malgrado le profonde trasformazioni, la famiglia ,vista anche come insieme di membri che hanno nel gruppo modalità di funzionamento psichico inconscio differenti dal loro funzionamento individuale, è ancora un'istituzione che sopravvive ai cambiamenti sociali.
Turcica, 1996
urante il XVI e il XVII sec. in Istanbul i consumatori di caffè e del tabacco furono perseguitati con una severità mai usata neanche nei confronti dei bevitori di vino, vietato dalla religione musulmana. Nel Seicento i divieti sul caffè e tabacco, nonchè la loro applicazione divennero materia di tale importanza politica che-così raccontano le cronachelo stesso sultano Murad IV (1629-1640) usava pattugliare la città travestendosi di giorno e di notte, allo scopo di sorprendere, arrestare e giustiziare quei « riottosi e ribelli » che si davano al consumo dei generi voluttuari. Al termine delle escursioni quotidiane di Murad IV, rimaneva agli stambulioti uno spettacolo violento e tragico di teste decapitate e esibite, appese sui pali, nella Piazza dei cavalli (At meydanı) 1. Cercare ragioni convincenti per un tale accanimento nelle cronache o in altri documenti d'epoca è purtroppo sforzo vano. L'unico modo per dare un possibile senso al « proibizionismo » ottomano (che vide coinvolti praticamente tutti i sultani a partire da Solimano il Magnifico) resta quello di inserire la poca documentazione disponibile nei dati della Ay≥e SARAÇGIL 163
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MITOLOGIA GRECA - GENEALOGIE DI POPOLI, 2020
Oltre la pandemia, 2020
SEQUESTRO PROBATORIO E LIMITI ALLA COGNIZIONE DEL GIUDICE DEL RIESAME, 2022
« Parce que c'estoit luy... ». Studi sul Cinquecento in memoria di Michel Simonin, coll. "Sidera", n. 1 , 2017
«Quaderni Culturali delle Venezie» dell’Accademia Adriatica di Filosofia “Nuova Italia”, 2019
Illuminazioni, 2021
O. Piccolo, La collezione dispersa. La collezione Cagnola prima e dopo l'asta Geri del 1916, 2023