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2010, A servizio del Vangelo. Il cammino storico dell’evangelizzazione a Brescia, I. L’età antica e medievale
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Sebbene all'inizio del V secolo il vescovo Gaudenzio, influenzato dalla predicazione e dagli scritti del presule milanese Ambrogio, indicava quale dovere dei genitori cristiani quello di «ammonire, esortare, favorire, impegnarsi per vincolare i loro figli a Dio piuttosto che al mondo», in modo da offrire «nell'ordine clericale ministri degni dell'altare divino», nonché di «fare crescere le proprie figlie nella castità per aumentare il numero delle sante donne» votate al Signore 1 , non si hanno attestazioni della presenza a Brescia, già in età patristica, di cenobi maschili e femminili 2 .
L'Ordine religioso mendicante, detto ufficialmente dei "frati predicatori"; prende nome dal fondatore Domenico di Guzmàn (1170-1221). Sacerdote e canonico regolare, insieme col priore Diego de Azevedo, già vescovo di Osma, fu inviato con alcuni altri chierici in Linguadoca per predicare contro gli Albigesi. Da questa esperienza, fallimentare, Domenico maturò il progetto di costituire un ordine formato da religiosi dalla condotta irreprensibile e culturalmente preparati, capaci di vincere il carisma e la dottrina dei Catari. L'ordine fu approvato da Onorio III nel 1216, e assunse la regola di Sant'Agostino. Il potere legislativo era affidato al capitolo generale che si riuniva all'inizio di ogni anno, poi ogni tre. La specificità dell'ordine fu piuttosto quella della predicazione missionaria, della polemica dottrinale e dell'elaborazione teologica, di cui fu maestro illustre San Tommaso d'Aquino. I domenicani, proprio per queste caratteristiche, furono molto presenti e attivi all'interno dei tribunali dell'Inquisizione, sorti fra la fine del XIII e l'inizio del XIV secolo per reprimere l'eresia, guadagnandosi l'appellativo di "Domini Canes" ("Cani da guardia dell'ortodossia"), posizione più tardi mantenuta durante l'espansione della Spagna nel Nuovo Mondo. Oltre al primo ordine, formato dai frati, Domenico fondò, nel 1216, il secondo, delle suore domenicane di clausura; al terzo ordine, formato da laici e dalle connotazioni penitenziali, appartenne Santa Caterina da Siena (1347-1380).
1982
Prim a di parlare del m onacheSim o b en ed ettin o vero e p roprio, è necessa rio un cen n o al m onacheSim o che lo precedette. Solo un c en n o , in d isp en sab ile a m otivo di alcuni elem en ti connessi con le più antiche form e m o n a stich e, e le m en ti rivelatisi ancora fecondi a distanza di secoli.
MONACHESIMI D’ORIENTE E D’OCCIDENTE NELL’ALTO MEDIOEVO - SETTIMANE DI STUDIO DELLA FONDAZIONE CENTRO ITALIANO DI STUDI SULL’ALTO MEDIOEVO (ISBN 978-88-6809-138-5), 2017
3. Vt igitur periculosa religiosis evagandi materia subtrahatur, statuimus [...] quod nullus religiosus extra sui monasterium in nostra civitate vel dyocesi domicilium sibi querat, absque iusta et manifesta causa [...] In bove et asino non arabili, imo statuimus quod nullus clericus secularis aliquem religiosum in cappellanum, mansionarium, vel familiarem recipiat (Trexler 1971, p. 263). La nota metafora del bove e dell'asino è desunta da Deuteronomio, 22, 10. 4. Esemplate, per la parte contro gli eretici, anche nel corpus degli statuti comunali fiorentini (cfr. Salvestrini 1999, p. XVI-XVII). Forme della presenza benedettina nelle città comunali italiane Gli insediamenti vallombrosani a Firenze tra XI e XV secolo * Francesco SALVESTRINI Si cupis esse quod diceris monachus, id est solus, quid facis in urbibus, que utique non sunt solorum habitacula, sed multorum? 1
Musica e liturgie nel medioevo bresciano (secoli XI-XV), Atti del Convegno nazionale di studi (Brescia, 3-4 aprile 2008), 2009
gno-episcopato» 2 . Nel caso di Brescia, il presule Landolfo II, fratello dell'arcivescovo milanese Arnolfo, impegnato a ripristinare l'autorità vescovile sulla sua diocesi, cercò di riaffermare la giurisdizione episcopale anche sul monastero esente di Leno. Alla morte dell'abate Liuzo, il vescovo procedette, in accordo con l'imperatore Enrico II 3 , alla consacrazione come successore di Andrea; contro l'iniziativa si schierò però papa Benedetto VIII, il quale, riconfermando l'esenzione del monastero dall'ordinario locale e invocando l'autorità di precedenti disposizioni apostoliche (non conservatesi), il 9 giugno 1019 riaffermò per sé la titolarità del diritto di consacrazione del superiore e inviò il cardinale Benedetto, vescovo di Porto, per legittimare la scelta dell'abate Oddone 4 .
La Più reCeNte storioGraFia sUL moNaCHesimo itaLiCo D'età meDievaLe (Ca. 1984(Ca. -2004 Un bilancio della storiografia sul monachesimo italico relativa grosso modo agli ultimi vent'anni che privilegi, per quanto è possibile, il solo periodo medievale e tenga conto delle più battute piste di ricerca appare opera ad un tempo molto ardua ed agevole. ardua, nonché per molti aspetti impossibile, poiché il gran numero e la varietà dei contributi prodotti rendono difficile una visione d'insieme. relativamente agevole dal momento che esistono recenti disamine degli studi pubblicati, magari accompagnate da bollettini informativi, che illustrano le emergenze della bibliografia generale, o -più spesso -le indagini per specifiche congregazioni e i tantissimi approfondimenti su singole case regolari.
2021
Among medieval institutions, the development of monasticism represents one of the main innovations, both in the east as well as in the west, that marked the formation of european civilization. It was originated as a spontaneous movement within Christianity, it developed over the centuries responding to the social needs of spiritual and religious renewal; a process occurred in accordance with the canonical norms indicated by the Church authorities. The influence of the Regula Benedicti in particular, and together with it the progressive disciplinary orientation of the papacy, estalished a fundamental turning point and this direction, starting from the eighth century, was not only assumed by the Carolingian reform of the synods of Aachen, but became the reference of any subsequent cloistered reform of european monasticism.Tra le istituzioni medievali, lo sviluppo del monachesimo rappresenta una delle maggiori novità, in Oriente come in Occidente, che ha segnato la formazione della ci...
Studi francescani, 1998
6 «Ne nimia religionum diversitas gravem in ecclesia Dei confusionem inducat, firmiter prohibemus, ne quis de cetero novam religionem inveniat, sed quicumque voluerit ad religionem converti, unam de approbatis assumat.
Atti XIII Incontro di Monte Oliveto
Hortus Artium Medievalium, 2017
During the Middle Ages, the urban structure of Benevento was characterized by the presence of many churches and monasteries, located in crucial areas of the city, enclosed by walls built in the fourth century as part of the reconstruction and reorganization process. Indeed, after damages due to a strong earthquake, in 346 AD, and because of new defense needs due to both international and domestic political plight in the third century, to readapting the walls was mandatory and not delayable. From a critical analysis of documents, it turns out that about ten monastic institutions were located in the city limits, from the northeastern area to the so-called 'Civitas Nova', from the 'Insula episcopalis' to the area close to the Trajan's arch (which the medieval texts call 'Porta Aurea', i.e. the Golden Gate). However, also outside the city walls, along the main roads, such as Via Appia and Traiana, the presence of monastic centers is well documented. The most part of churches and monasteries is largely attributable to decisions of Dukes of Benevento, who probably ran the urban space, land, labor and production through the real estates of those religious complexes, some of which became important and renowned in culture preservation and transmission. Noteworthy, thanks to accumulated wealth and to the devotion of Lombard aristocracy, monasteries were able to play, at least in some cases, a significant role in the political scene.
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Progetto Gionata, 2023
Atti del VI Congresso di Storia della Miniatura in RIVISTA DI STORIA DELLA MINIATURA 6-7, 2001-2002, ed. CentroDI, 2002
Mélanges de l’École française de Rome - Moyen Âge, 2012
HISTORY OF EDUCATION & CHILDREN'S LITERATURE, 2014
Giornale critico di storia delle idee, 2014
Narrare la crisi. Economia e vita religiosa nelle trasformazioni dell'Italia del Trecento, 2023
Giovanni Filoramo (ed.), Monachesimo orientale. Un’introduzione , 2010
Masculum et feminam creavit eos (Gen. 1,27). Paradigmi del maschile e femminile nel cristianesimo antico, 2020
Rapporti di ricerca, 1997
Sacra et Pretiosa. Oreficeria dai monasteri di Palermo Capitale, 2019