A Cortical Architecture for the

| p r o g e t t o c o n t e m p o r a n e o 34 eLementIriqualificazione 13 eccetto alcune sale riunioni e uffici, gli abitanti reali di questo luogo all'interno dell'arsenale di Venezia sono i computer. in origine esso era una teza, un edificio in mattoni con il tetto a capriate, il cui modulo poteva essere ripetuto fino a ottenere una lunga manica di servizio e destinato a ospitare le navi che dovevano essere riparate o solamente ricoverate. l'edificio, dopo il restauro realizzato dallo studio di Treviso c+S -carlo cappai e alessandra Segantini -deve diventare la "stazione pensante" che controllerà il traffico marittimo in entrata e uscita dalla bocche di porto della laguna di Venezia. il progetto è parte dell'attuazione del progetto MoSe (Modulo Sperimentale elettromeccanico), un sistema di dighe mobili sottomarine per il controllo dei flussi delle maree che dovrebbe contenere il fenomeno dell'acqua alta entro i 110 centimetri evitando parte degli allagamenti della città e conseguenti disagi a veneziani, turisti, e non da ultimo agli edifici. il progetto, nato negli anni 70 dall'urgenza di garantire a Venezia e agli altri centri abitati della laguna un efficace sistema di difesa dal mare in seguito all'alluvione del 1966, e contestato sin dagli esordi da ambientalisti e da alcune forze politiche per i costi di realizzazione, gestione e manutenzione dell'opera sostenuti dallo Stato italiano, è oggi al 70% della sua realizzazione e dovrebbe essere operativo nella laguna veneziana a partire dal 2014. un progetto all'arsenale di Venezia Harbor braIn buILdIng di brunella angeli

Generalmente il mondo scientifico è in accordo sul ritenere la scienza come una "impresa organizzata e sistematica che raccoglie conoscenze sul mondo, condensandole in leggi e principi verificabili" (Wilson E.O.). Nell'interno di essa si riscontrano in tutte le accezioni, a prescindere dal problema della "demarcazione" di cui parleremo più avanti, anche alcuni tratti distintivi costanti e che distinguono la scienza dalla pseudoscienza.

dedico questo capitolo al Dott. PierLuigi Zoccatelli che per primo mi ha informato dell'esistenza del lib o di D.G. White, consentendomi in tal modo di contrastare eff cacemente l'azione di tanti "caetanucoli"che volevano che tali storie fossero tutte invenzioni. r i i Nel 1996 uscì negli Stati Uniti, a cura di un Professore dell'Università di Chicago, un corposo libro dal titolo professionale e accademico: THE ALCHEMICAL BODY -S ddha Traditions in Medieval India, di David Gordon White (ora tradotto in italiano dalle Edizioni Mediterranee). Il titolo così com'è lascia intuire poco su alcune importanti conoscenze che vi sono contenute, ed in particolare quelle che hanno relazione con la dottrina kremmerziana della manipolazione alchemica dei fluidi corporei (sperma, sangue mestruale, orina e feci).

2021

Although we spend more than ninety percent of our lives inside buildings, we understand very little about how the built environment affects our behavior, thoughts, emotions, and well-being. We are biological beings whose senses and neural systems have developed over millions of years; it stands to reason that research in the life sciences, particularly neuroscience, can offer compelling insights into the ways our buildings shape our interactions with the world. In Mind in Architecture, leading thinkers from architecture and other disciplines, including neuroscience, cognitive science, psychiatry, and philosophy, explore what architecture and neuroscience can learn from each other.

Sistemi Intelligenti, 2010

Thomas Kuhn (1962) nel suo famoso saggio La struttura delle rivo- luzioni scientifiche sostiene che la storia del progresso scientifico non è un unicum contrassegnato da fasi di continuità ma da strappi improvvisi e violenti che capovolgono paradigmi ed assiomi stratificati. Da Galileo ad Einstein le grandi scoperte sono state dei rivolgimenti concettuali radicali quanto violenti nel loro impatto psicologico di ro- vesciamento della visione del mondo: A caratterizzare i momenti di rottura è il fatto che la comunità scientifica cambia in maniera brusca il proprio modo di guardare il mondo ...cambia cioè il proprio paradigma Internet è stata sicuramente uno dei grandi sommovimenti dello scorso secolo. Grazie al web sono state frantumate le concezioni delle distanze spaziali e temporali. È mutata radicalmente anche la struttura verticistica del sapere ristretto prima nei colli di bottiglia del monopolio accademico ed elitaristico L’accesso alle fonti della conoscenza e dell’informazione è divenuto diretto ed a diffusione orizzontale non più distribuito verticalmente dal- l’alto verso il basso. E se è giusto affermare che senza Gutenberg non ci sarebbe stata la grande rivoluzione di Lutero e della riforma protestante allora è legittimo chiedersi quale sia la grande trasformazione all’oriz- zonte di cui il web è premessa. C’è chi oggi è pronto a scommettere che la «prossima grande cosa» nel campo delle rivoluzioni scientifiche siano le neuroscienze.

Etiche applicate (A. Fabris, ed.), 2018

Una sintetica introduzione alla neuroetica, con un focus sui temi principali trattati da questa nuova disciplina, all'incrocio tra neuroscienze e filosofia.

In "Episteme NS", XX, 1, pp. 3-28, 2000

According to cognitive science, mental operations are computations on representations. To avoid circularity, and make the idea scientifically feasible, it is held that we have to account for how it comes that representations do represent, without referring back to any mental operation. In this paper, I first suggest a different strategy, minimally weakening the requirement that mental operations are computations on representations. Some operations are understood as prerepresentational and precomputational, and provide the ‘computational machine’ with the material on which it works. In short, I propose a mixed mental architecture. Later in the paper, I argue in favour of this hypothesis. I draw on Fodor, who accounts for how mental representations represent in terms of causation, but I develop the suggestion in a rather different way, investigating whether mental architecture is consistent with it. Rejecting some alternative conceptions, I argue for what I would call “type-causation”. The first token of a primitive symbol of the language of thought is caused by what, owing to this, becomes its meaning. Is this causal-semantic connection retrievable? The transducer mechanisms, which provide the computational machine with the representations on which it works, ‘keep memory’ of the causal chain from distal stimuli to symbols, and therefore fix, in a certain sense, the interpretation for the formal language on which the calculus the machine performs is defined. Hence, the intentionality of the mental rests on these not computational mechanisms, usually neglected by cognitive scientists.

Bussole • 592 Il cervello linguistico Serie diretta da Mirko Grimaldi, 2019

Con un approccio divulgativo, ma senza rinunciare al rigore scientifi co, la serie "Il cervello linguistico", ideata e diretta da Mirko Grimaldi, si propone di fare il punto critico degli studi su cervello e linguaggio, offrendo, per la prima volta in Italia, un quadro completo dei risultati raggiunti negli ultimi trent'anni. Il cervello fonologico Quando parliamo preleviamo le parole depositate nella nostra memoria. Lì sono custodite le une distinte dalle altre, così come i suoni che le compongono, ognuno è diverso dall’altro. Ma nell’attimo esatto in cui le pronunciamo, le parole diventano un ammasso informe di molecole d’aria, un groviglio di onde acustiche continue. C’è solo aria fra chi parla e chi ascolta, eppure siamo in grado di ricostruire in tempo reale parole e frasi. Come può il cervello di un bambino apprendere i suoni della lingua nativa a partire dal segnale acustico senza nessuna istruzione esplicita? Di cosa sono fatti i suoni che depositiamo in memoria quando apprendiamo una lingua? Come fa il cervello a controllare la percezione e la produzione dei suoni? In modo comprensibile a tutti, il libro risponde a queste e molte altre domande alla luce delle più recenti indagini nel campo della neurobiologia del linguaggio.

The work in progress as the comparison of the two groups indicated paired initially for common features of typical operation and good verbal skills and then differentiated according to the characteristics of a dysfunctional and the other low computational skills. In according to classification of the Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders DSM-IV the learning of a child of primary school can be dysfunctional in the reading, writing or calculation if the results on standardized tests are below two standard deviations, in relation the IQ of the child, his age and his level of education. This is referred to a specific disorder of learning or an area of interest in more brain areas, when the effects of the disorder have an impact visible in the social context in which the child is placed-the peer group-made up of the class. Are classmates, with the child has in common age, with he shares the educational content and the level of education to act as a substrate to bring out the disorder; it is these factors to contribute-together with the testing of the specialists-the diagnostic features of the specific disorder of learning contained in the DSM-IV, according to the consensus of clinicians (DSM-IV, p.64, Diagnostic Features) and magazines in key neurodevelopmental disorder in the DSM-5 (DSM-5, American Psychiatric Association, 2013). To determine the prevalence of the disorder of the calculation, which often fades, (IARLD, 1976