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2025, VIANDANTI
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Uno degli aspetti più interessanti, dal punto di vista ecclesiale, del cammino della Chiesa amazzonica di questi ultimi anni è il tentativo di realizzare un rito amazzonico, conforme al desiderio espresso da papa Francesco durante il Sinodo sull’Amazzonia (2019), di una Chiesa dal volto amazzonico. Per molti secoli, numerose comunità ecclesiali incarnate nel territorio, hanno cercato di esprimere e vivere la propria fede, secondo le culture dei loro popoli. Il Sinodo amazzonico ha riconosciuto queste pratiche e accolto questa aspirazione, incaricando la Conferenza ecclesiale dell’Amazzonia (CEAMA) di creare una commissione per elaborare un rito amazzonico.
RIVISTA di TEOLOGIA dell'EVANGELIZZAZIONE anno XXIII numero 46 (2019) EDIZIONI DEHONIANE BOLOGNA
2020
Oggetto di questo studio è la questione della natura missionaria della Chiesa, prospettata e rinnovata con più profonda e convincente impostazione come espresso nell’enciclica Redemptoris missio di san Giovanni Paolo II. Il XXX° anniversario della sua promulgazione (7 dicembre 1990) costituisce una ragione particolare per riprendere l’argomento e trattarlo nell’attuale contesto storico-ecclesiale. L’esposizione e l’approfondita ricerca dimostrano l’attualità dei contenuti presenti nel documento e la permanente validità del mandato di Gesù affidato agli apostoli e a tutta la Chiesa di andare nel mondo intero per annunciare il Vangelo e portare il battesimo della salvezza a tutti i popoli. La necessità di riportare all’attenzione questo tema è determinato anche dalla condizione interna della Chiesa stessa che sembra pian piano abbandonare o non considerare con la dovuta serietà il mandato di cui fu investita sin dalle sue origini. Di conseguenza, di fronte ad un indebolimento della co...
L'inculturazione liturgica all'indomani del Sinodo sull'Amazzonia, 2020
Le Assemblee domenicali in assenza del presbitero: all'indomani del Sinodo sull'Amazzonia. Storia e prospettive.
Il presente articolo tratta della riforma liturgica, in rapporto alla ecclesiologia, dopo il Concilio Vaticano II in ambito missionario.
Lo stanno dicendo in tanti che il Sinodo Panamazzonico, che si svolgerà nel mese di ottobre a Roma, non riguarda solamente l'Amazzonia ma, per tanti motivi, il cammino di tutta la Chiesa. Tra i vari temi trattati nel testo preparatorio ce n'è uno che è al centro del dibattitto teologico nei vari incontri preparatori al Sinodo, vale a dire il tema dei ministeri. Per la Chiesa in Amazzonia è uno dei temi centrali. La scarsità numerica del clero locale non permette che alle comunità di fede giunga in modo regolare l'Eucarestia. Non è questo dell'Eucarestia un problema da poco perché, nel cammino della Chiesa cattolica, è proprio l'eucarestia che fa la Chiesa, perché la Chiesa si alimenta della presenza di Cristo e, nell'eucarestia, lo incontriamo nella forma più significativa. Nelle tante comunità di fede dell'immenso territorio amazzonico, l'eucarestia arriva raramente. C'è un senso di ingiustizia che si respira visitando queste comunità, provenendo dall'Occidente sempre più scristianizzato e secolarizzato, ma che può offrire moltissime eucarestie nelle sue comunità sia in città che in periferia. Il problema dell'accesso all'eucarestia, soprattutto nelle tante comunità ecclesiali dell'immenso territorio amazzonico è delicato e, rimanendo all'interno di questo paradigma ecclesiale che lo fa identificare con i presbiteri celibatari, di difficile soluzione. Come è emerso nel recente corso d'inculturazione nella realtà amazzonica tenuto a Manaus nel mese di febbraio, rivolto ai missionari che andranno a lavorare pastoralmente in questa regione, per una persona celibataria è molto duro resistere alla tanta solitudine che il ministero prevede in questa regione. Parrocchie con molte comunità seminate su un territorio immenso, molte delle quali raggiungibili solo via fiume, senza contare lo stile di vita austero richiesto. Mentre diversi presbiteri, dopo alcuni anni di ministero in queste zone, chiedono di essere trasferiti in città, oppure abbandonano il ministero (ci sono molti casi di dipendenza dall'alcool), dall'altra parte i pastori delle chiese neo-pentecostali, riescono ad inserirsi in ogni luogo. La forza attuale di queste Chiese protestanti di recente fondazione è tanta che si pensa di fare di Manaus la capitale protestante dell'America Latina.
N el mese di ottobre 2019 si è celebrato, come risaputo, il sinodo speciale convocato da papa Francesco ancora nel 2017 sul tema: Amazzonia: nuovi cammini per la Chiesa e per una ecologia integrale. Mentre le ricerche di carattere missiologico sono chiamate a riprendere i temi e le prospettive discusse al sinodo, a noi interessa, in questa sede, interrogare la dimensione sinodale di questo evento ecclesiale, convinti che essa porti in dote un carattere inedito utile anche al cammino ecumenico e al dialogo interreligioso. Del resto, lo stesso papa Francesco chiarisce che: "Il mondo in cui viviamo e che siamo chiamati ad amare e servire anche nelle sue contraddizioni, esige dalla Chiesa il potenziamento delle sinergie in tutti gli ambiti della sua missione. Proprio il cammino della sinodalità è il cammino che Dio si aspetta dalla Chiesa del terzo millennio" 1 . Eco a queste parole è il recente documento della CTI (Commissione Teologica Internazionale) quando afferma: "La sinodalità (…) indica lo specifico modus vivendi et operandi della Chiesa popolo di Dio che manifesta e realizza in concreto il suo essere comunione nel camminare insieme, nel radunarsi in assemblea e nel partecipare attivamente di tutti i suoi membri alla sua missione evangelizzatrice" 2 . Il riferimento al documento ora citato ci è utile, quindi, per * Marco Dal Corso è docente presso l'Istituto di Studi Ecumenici "San Bernardino" di Venezia e membro di redazione della rivista Studi Ecumenici. 1 Cfr. papa FranCeSCo, Discorso in commemorazione del 50 anniversario dell'Istituzione del Sinodo dei Vescovi, 2015. Vedi il sito: http://www.vatican.va/ bollettino/ pubblico 2015/10/1. 2 Cfr. CommiSSione teologiCa internazionale, La sinodalità nella vita e nella missione della Chiesa, marzo 2018. Vedi il sito:
Per l'introduzione a questo articolo, clicca qui C'è un tema che il sinodo Panamazzonico, che si svolgerà a Roma nel mese di ottobre, porta alla ribalta non solo della Chiesa, ma anche dell'opinione pubblica ed è la situazione dei popoli indigeni. Il processo di evangelizzazione nella grande regione panamazzonica presenta un aspetto di grande originalità rispetto ad altre regioni nel mondo, per la sua vasta gamma di popoli indigeni con le loro specifiche lingue, culture, religioni. Come ricorda il Documento preparatorio: «Nei nove Paesi che compongono la regione panamazzonica si registra la presenza di circa tre milioni di indigeni, che rappresentano quasi 390 popoli e nazionalità differenti. Inoltre esistono nel territorio, secondo dati delle istituzioni specializzate della Chiesa (per esempio il Consiglio Indigeno Missionario del Brasile-CIMI) e altre, fra i 110 e i 130 Popoli Indigeni in Isolamento Volontario (PIAV) o popoli liberi» (Amazzonia, nuovi cammini per la Chiesa e per un'ecologia integrale. Documento preparatorio, v. Adista Notizie n. 24/19, ndr). Varietà di popoli significa, da un punto di vista antropologico, una grande ricchezza culturale, che si manifesta nella grande varietà di idiomi. Secondo le stime, c'erano 1.500 idiomi in Brasile prima dell'arrivo dei colonizzatori. Oggi è rimasto il 10% delle lingue. Il luogo in cui si sono mantenute la maggior parte di lingue è l'Amazzonia, anche perché è una regione che non fu molto colonizzata a causa della difficoltà di viverci. Oggi si calcola che ci siano nella regione panamazzonica
2020
166 "Assemblea" traduce fondamentalmente il termine greco ἐκκλησία (che la Bibbia dei LXX utilizza per tradurre il sostantivo ebraico qâhâl dalla forte connotazione liturgica e "popolare", ma non esclusivamente). Esso proviene dall'uso delle città della Grecia del periodo classico dove identificava la riunione di tutto il popolo. Per maggiori dettagli sui diversi termini utilizzati nei primi secoli della vita della Chiesa cf. A.-G.
Urbaniana University Journal, 2020
The study explores the sacramentality of the Liturgy of the Hours, through a mystagogical reading of the places of its celebration. The Liturgy of the Hours rediscovers its theological and sacramental truth also thanks to the different spaces where the celebration takes place and that signify the sacrificial dimension of the prayer of the Church (altar); its being Word received, celebrated and therefore given back; celebration of the Incarnate Word and the Risen Lord (ambo), through the exercise of the baptismal priesthood of the people of God (baptismal font); continuation, stretching of that chant that is eternally addressed to God in the heavenly places and which becomes the song of the whole Church, earthly and heavenly, united in the one praise of God the Father, through the in- carnation of the Son, oriented from the harmony of the Holy Spirit towards eschatological fullness (apse). Lo studio approfondisce il tema della sacramentalità della Liturgia delle Ore attraverso una lettura mistagogica dei “luoghi” della sua celebrazione. La Liturgia delle Ore riscopre la sua verità teologica e sacramentale grazie anche ai diversi spazi celebrativi interessati nella sua celebrazione e che dicono la dimensione sacrificale della preghiera della Chiesa (altare); il suo essere Parola ricevuta, celebrata e dunque ridonata; celebrazione del Verbo incarnato e del Signore risorto (ambone), attraverso l’esercizio del sacerdozio battesimale del popolo di Dio (fonte battesimale); continuazione, distensione di quel canto che eternamente è rivolto a Dio nelle sedi celesti e che diventa il canto della Chiesa tutta, terrena e celeste, unita nell’unica lode a Dio Padre, per mezzo dell’incarnazione del Figlio, orientata dall’armonia dello Spirito Santo verso la pienezza escatologica (abside).
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Settimana , 2008
L'immagine dell'assemblea liturgica , 2023
Sentieri Teologici Livornesi 2, 2021
Euntes ducete, 2018
Liturgia e cultura. Atti dell'XI Congresso internazionale di liturgia, 2018
Sentieri Teologici Livornesi 3, 2022