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Matteo Palumbo, I soggetti della Modernità: Verga, Tozzi, Pirandello, Svevo, 2024
è stato pubblicato un libro di Matteo Palumbo, curato da me e da Marcello Sabbatino, che ospita una raccolta di 15 saggi già editi, ma ampiamente rivisti ed uniformati al discorso generale, più un'appendice inedita. Di seguito, la quarta di copertina: Gli scrittori della modernità interrogano il mondo sotterraneo che si nasconde sotto i comportamenti quotidiani. I gesti più semplici possono contenere una verità taciuta, perfino enigmatica, che è necessario portare a galla. I saggi raccolti in questo volume seguono, secondo questa prospettiva, il romanzo italiano dell’Otto-Novecento, distinguendo le singole tappe in cui si svolge. Verga denuncia l’asimmetria tra i sentimenti e le azioni, arrestando il ciclo dei vinti di fronte all’incognita della loro relazione. Gli autori successivi danno espressione e parole all’informe. Pirandello colloca al centro delle opere l’oltre, con cui i personaggi fanno i conti nella vita. Tozzi, a sua volta, descrive i misteriosi atti nostri, che mettono in scena la complessità delle emozioni. Svevo, infine, attraverso la psicanalisi, racconta un mondo in cui salute e malattia, personaggi forti e inetti annullano le loro gerarchie, annunciando la nascita di un eroe senza qualità.
Studi in onore di Arturo De Vivo, 2020
An analysis of the tragic elements in the 'second proem' to the Thebaid in book 1.
Rassegna Storica dei Comuni, XXXII, n. 142-143, , 2007
Le emanazioni dottrinarie e liturgiche del Concilio di Trento diedero un grande impulso al culto eucaristico extra missam 1 . Una forma particolare di contemplazione e di adorazione eucaristica furono le Quarantore 2 , che determinarono in campo liturgico e artistico la creazione e produzione di nuove suppellettili sacre. La suppellettile sacra che trovò maggiore diffusione fu l'ostensorio, il quale, peraltro, era già presente nei riti liturgici cristiani fin dal XIV secolo dopo le precisazioni dottrinarie riguardanti il sacramento dell'Eucaristia dei secoli precedenti 3 . Il termine ostensorio, che indica il vaso sacro utilizzato per l'ostensione dell'Eucaristia, lo ritroviamo solo a partire dal XVI secolo, quando si precisò il suo uso e si determinò la sua tipologia. Esso derivò la sua forma dal reliquiario, mentre inizialmente per l'ostensione eucaristica era utilizzata anche la pisside. L'ostensorio raggiunse la sua forma canonica proprio con la pratica delle Quarantore, per la quale erano previsti apparati grandiosi e scenografici, tanto che nel 1705 furono promulgate particolari istruzioni per la regolamentazione dell'esposizione eucaristica. Il culto eucaristico si era potenziato nel XIII secolo per opera della beata Giuliana di Mont Cornillon, la quale si era molto prodigata affinché fosse istituita la festa dell'Eucaristia, riuscendo ad ottenerla nel 1246 con l'approvazione vescovile. Con gli anni la festività si arricchì anche della processione che divenne una tradizione molto sentita dopo le indulgenze concesse dai pontefici Martino IV (1417-1431) ed Eugenio IV (1431-1447) 4 . Grande impulso si ebbe anche in seguito al miracolo eucaristico di Bolsena (1263) e con la successiva istituzione della Festa del Corpus Domini approvata da papa Urbano IV con la bolla Transiturus dell'11 agosto 1264; in tale festività il Sacramento dell'Eucaristia era portato (e lo è ancora adesso) solennemente in processione per le strade cittadine 5 . Due sono fondamentalmente le tipologie dell'ostensorio; esso, infatti, si presenta a forma architettonica e a disco raggiato. La tipologia architettonica, utilizzata al presente nella liturgia ambrosiana, deriva la sua forma dalla pisside-reliquiario a torre, struttura questa tendente a sottolineare l'edicola del Santo Sepolcro in cui Gesù era stato sepolto. La tipologia, invece, più diffusa, anche se meno antica, è quella dell'ostensorio a disco raggiato. Questa forma vuole sottolineare lo splendore divino che in sole posuit tabernaculum suum 6 .
Com'è noto, la Consolatio Philosophiae godette di un immenso successo nel Medioevo cristiano. La ricca e complessa storia della sua ricezione è tuttavia ancora in parte da scrivere. Il censimento dei codici, intrapreso nel 1995 con il patrocinio del Warburg Institute, è tuttora in corso 1 , e moltissimo lavoro deve ancora essere fatto sul fronte delle edizioni dei testi: gli studi in materia soffrono infatti della carenza di edizioni dei commenti latini e di buona parte dei volgarizzamenti prodotti in area inglese, tedesca, olandese, catalana, spagnola e italiana 2 . Inoltre, l'interesse della comunità scientifica si è soffermato ; M. PASSALACQUA, L. SMITH, V. LONGO and S. MAGRINI, Codices Boethiani. A Conspectus of Manuscripts of the Works of Boethius. III. Italy and the Vatican City, London, Warburg Institute-University of London, 2001. 2 Per una rassegna bibliografica, cfr. S. ALBESANO, Consolatio Philosophiae volgare: volgarizzamenti e tradizioni discorsive nel Trecento italiano, Heidelberg, Winteruniver sitätsverlag, 2006, pp. 38-53. La tradizione dei volgarizzamenti in lingua d'oïl è stata invece studiata in modo più approfondito e ad oggi la maggior parte delle versioni è edita integralmente; cfr. ibid., pp. 40-45. Per quanto riguarda invece la tradizione italiana, il ricchissimo panorama complessivo è tuttora in attesa di essere definito con sicurezza: un primo censimento del materiale manoscritto è stato effettuato da C. MILANESI, Il Boezio e l'Arrighetto, Volgarizzamenti del buon secolo, riveduti su' codici fiorentini, Firenze, G. Barbera, 1864, pp. lxxix-cxiv; catalogazioni più recenti compaiono in G. BRUNETTI, Guinizzelli, il non più oscuro maestro Giandino e il Boezio di Dante, in Intorno a Guido Guinizzelli. Atti della Giornata di Studi (Università di Zurigo, 16 giugno 2000), Alessandria, Edizioni dell 'Orso, 2002, pp. 155-191, alle pp. 181-183, F. TRONCARELLI, Boezio, in Lo spazio letterario del Medioevo. 2. Il Medioevo volgare, a cura di P. Boitani, M. Mancini e A. Varvaro, 6 voll., Roma, Salerno, 1999-2005, III (La ricezione del testo), pp. 303-329, alle pp. 325-326; ALBESANO, Consolatio Philosophiae cit., pp. 45-53; S. LUNARDI, «La victuoria de la terra dona lo cielo»: l'interpretazione del metro IV, VII in un volgarizzamento italiano inedito della
2023
Gli articoli presentati alla rivista sono sottoposti a peer review.
Pan/demía. Osservatorio filosofico, 2020
Un ulteriore elemento che la pandemia da SarsCov2 porta chiaramente all’emergenza è un’altra contraddizione propria della nostra epoca di capitalismo neoliberista: la letalità del Covid-19 non è connessa soltanto a una determinata virulenza, calcolabile quantitativamente, non è soltanto naturale (laddove per “naturale” dobbiamo intendere, in maniera estremamente semplificata, ciò che è conforme a una certa espressione biologica), ma è anche umana – una catastrofe esattamente come il terremoto di Lisbona nella lettura del passeggiatore solitario Rousseau. Il SarsCov2 è la rappresentazione perfetta dell’ibrido, del network all’interno del quale ad agire non è mai soltanto un elemento, ma l’intera organizzazione sistemica: questa tipologia di virus ha origine animale; il salto di specie avviene sempre più frequentemente per l’impatto umano sulla biodiversità; una volta effettuato il salto di specie, il virus si mostra letale in misura maggiore o minore all’efficienza di un determinato sistema sanitario. È in gioco tutta l’ecologia-mondo nella quale ci troviamo immersi ed è esattamente questo il terreno da rivolgere per una nuova possibile fioritura.
La Certosa di Pesio: 850 anni di storia e spiritualità nelle Alpi Liguri. BOLLETTINO DELLA SOCIETÀ PER GLI STUDI STORICI, ARCHEOLOGICI ED ARTISTICI DELLA PROVINCIA DI CUNEO, n.170 - 1° semestre 2024, 2024
Le comunità di vita consacrata registrano una severa e rapida decrescita nei "due occidenti". I loro patrimoni culturali ne risultano così in una condizione di rischio. L' articolo intende dimostrare come la salvaguardia del patrimonio delle comunità di vita consacrata deriva però non tanto da una azione volta alla tutela, quanto piuttosto dalla comprensione del loro valore in termini di pastorale e di pastorale sociale: i beni mobili per introdurre al Vangelo, quelli immobili per garantire ospitalità ai più fragili. Così le comunità di vita consacrata che giungono alla tutela del proprio patrimonio culturale non lo fanno nè per estetica nè per amore della storia, ma per adesione allo stesso Carisma che quei patrimoni ha prodotti.
Illuminismo" inteso come negazione della fede dogmatica, categoria applicabile alla ricerca sul Gesù storico? Riflessioni in occasione del libro di Giuseppe Segalla, La ricerca sul Gesù storico (GTG, 345), Brescia, Queriniana, 2010.
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BOLLETTINO D’ARTE - ARCHEOLOGIA E INFRASTRUTTURE IL TRACCIATO FONDAMENTALE DELLA LINEA C DELLA METROPOLITANA DI ROMA: PRIME INDAGINI ARCHEOLOGICHE, Volume Speciale (2010 -Serie VII)
Bollettino della Badia greca di Grottaferrata III s., 14 (2017), pp.223-238, 2017
Semicerchio, 2012
Santuari Mediterranei tra Oriente e Occidente. Interazioni e contatti culturali. Atti del Convegno Internazionale. Civitavecchia - Roma 2014. A cura di A. Russo Tagliente, F. Guarnieri, 2015
Antium. Collezioni epigrafiche, 2017
Il foglio di Lumen, 2002
Rheinisches Museum für Philologie, 2011
Il I capitolo del Pastore di Erma alla luce delle recenti acquisizioni sul P. Bodmer 38 e sulla Vulgata, Vetera Christianorum (57) 2020, 67-84., 2020
ISSN 1127-4883 BTA - Bollettino Telematico dell'Arte, 3 Novembre 2015, n. 788 http://www.bta.it/txt/a0/07/bta00788.html, 2015
HELIKON, 1995
D. Pollini, M. Storari , 2011
La citazione, il confronto, la dialettica. Esplorazioni letterarie e storiografiche tra ‘600 e ‘900, Chisinau (MD), Generis Publishing, 2021, pp. 95-114, 2021
Plasmato dal fuoco. La scultura in bronzo nella Firenze degli ultimi Medici, 2019
Peter Lang publishing group, 2020
Rivista mensile LE ANTICHE DOGANE , 2018
« La tradizione della favola pastorale in Italia. Modelli e percorsi», Atti del Convegno di Studi (Genova, 29-30 novembre-1 dicembre 2012), a cura di Alberto Beniscelli, Myriam Chiarla, Simona Morando, Bologna, ArchetipoLibri, 2013.