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Lungo i margini della cultura. Saggio su Foucault

2024, Attraversare il margine Su smarginature e marginalità del presente, a cura di E. Porciani e F. Sielo

Quando l’identico è investito dal sospetto di essere il mero effetto di una serie di dispositivi di esclusione della differenza, il risultato dell’azione omologante esercitata da una struttura di dominio, si apre un diverso scenario per il pensiero contemporaneo. Il margine diventa la categoria privilegiata di una prospettiva volta a decostruire l’identico, a sondare le vie vi fuga che lo riportano all’alterità dell’origine o alla differenza degli esiti. Il margine diventa il laboratorio che produce l’identico e che lo mette costantemente in questione in virtù del più originario diritto della differenza. Ciò vale tanto in sede logica, quanto in ambito culturale e interculturale. Sono proprio i fenomeni della cultura contemporanea, difficilmente inquadrabili tramite strutture identitarie gerarchizzanti, a dover essere pensati mediante quel fluire di identità e differenza che costantemente si determina e riconfigura nella feconda regione del margine. Forse il pensatore che ha espresso in maniera più compiuta questo slancio verso la marginalità culturale propria del pensiero contemporaneo è Michael Foucault. Di tale slancio foucaultiano le pagine che seguono intendono fornire una breve ricognizione.