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Candiani Vascelli della Serenissima

Abstract

L'idea di uno studio sulle navi da guerra veneziane in età moderna è nata dalla constatazione del fatto che, per quanto generalmente si concordi sull'importanza del ruolo marittimo della Repubblica di San Marco anche durante gli ultimi secoli della sua esistenza, le opere relative alla marina della Serenissima sono poche e lontane nel tempo 1 . Venezia rimane sicuramente una potenza navale, talvolta ancora una 'grande' potenza, ma le dimensioni e la portata di questa condizione sono indefinibili e raramente si confrontano con la realtà della scena internazionale. Avanzato già una quarantina d'anni fa da Alberto Tenenti 2 , l'invito a un approfondimento in tal senso non ha ricevuto dopo di allora nessun effettivo seguito. Il disinteresse per le vicende navali veneziane si inserisce in un quadro di più generale svalutazione della realtà marittima italiana. Tale scarsa considerazione deriva dalla diffusa convinzione che, in seguito alle grandi scoperte geografiche, la Penisola sia rimasta tagliata fuori dai grandi sviluppi che videro protagonista l'area atlantica. La continuità dell'esperienza delle Repubbliche marinare viene ignorata o sminuita sotto il profilo più propriamente navale: ancora recentemente, è stato scritto che quelle Repubbliche, legate esclusivamente ai traffici e agli insediamenti commerciali, non ebbero mai una politica e una strategia di dominio sul 1 L'ultimo lavoro scientifico specificatamente dedicato alla marina militare veneziana in epoca moderna, l'importante ricerca di Alberto Tenenti su Cristoforo da Canal, è dei primi anni sessanta del secolo scorso; l'unica opera complessiva sulla flotta veneziana negli ultimi secoli di vita della Repubblica risale alla metà degli anni trenta del Novecento. A.