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2020
Riassunto: La nota consiste in una breve rassegna delle attestazioni ad oggi conosciute del nome Guilhem Figueira nei documenti d’archivio, discutendo la possibile identificazione dei personaggi citati con l’omonimo trovatore tolosano. Parole-chiave: Guilhem Figueira – Documenti d’archivio – Fonti documentarie per le biografie dei trovatori Abstract: The present note consists of a brief overview of the so far known attestations of the name Guilhem Figueira in the archival sources, discussing the possible identification of these figures with the troubadour from Toulouse of the same name . Keywords: Guilhem Figueira – Archival documents – Documentary sources for Troubadour Biographies
Medioevi, 2019
La nota consiste in una breve rassegna delle attestazioni ad oggi conosciute del nome Guilhem Figueira nei documenti d’archivio, discutendo la possibile identificazione dei personaggi citati con l’omonimo trovatore tolosano.
Cultura Neolatina, 2021
Anche se l'opera poetica di Guilhem Figueira continua a essere stranamente trascurata dai provenzalisti, non si può dire che negli ultimi anni la sua celebre invettiva contro Roma, D'un sirventes far en est son que m'agenssa, non sia stato oggetto di attenzione e di studio, a partire da un corposo saggio del 1985 di Gianfelice Peron, seguito dagli interventi di Eliza Ghil, P. Hutchinson e Sergio Vatteroni 1 . Anche chi scrive ha dedicato al componimento parte di un lavoro uscito nel 2004 nel volume Troubadours et Cathares (atti di un convegno svoltosi a Chancelade nel 2002) 2 : di esso vorrei sviluppare qui alcuni punti in relazione al tema in discussione. Per comprendere il senso del sirventese di Figueira non basta certo fermarsi alla constatazione di Scheludko secondo la quale, in esso, «die Beschuldigungen sind nicht logisch gegliedert, sondern emotional durcheinandergeworfen» ['le accuse non sono disposte secondo un ordine logico, ma lanciate disordinatamente'], con un intreccio di argomenti politici, morali e canonici. Non basta nemmeno accontentarsi di indicare, come fanno opportunamente Peron e Vatteroni, i riferimenti biblici ai quali si appoggia la polemica del trovatore o la sua consonanza con la letteratura anticlericale del tempo. In realtà, l'invettiva di Guilhem Figueira è costruita su una complessa stratificazione di rimandi e di allusioni, il cui riconoscimento è condizione necessaria alla sua corretta intelligenza e alla sua collocazione politica e religiosa.
in "Bollettino della Società Pavese di Storia Patria", anno CXIV, 2014, pp. 133-151
Lecturae Tropatorum, 2020
In a document dated 1214, among the companions of Ramon III of Mévouillon, a W. de Sancto Gregorio appears, which the analysis leads to identify with the troubadour. The article also identifies the coms d'Uzes cited by Guilhem de Saint Gregori in BdT 233.4, with Rainieri III d'Uzès, husband of Garsenda, the mother of the Count Raimon Berenguer V of Provence, and recognises William of Sabran in the Sabran cited there. The analysis of Auzir cugei lo chant e-l crit e-l glat (BdT 231.1), leads us to recognise in the Sanguiniers there cited with the same Ramon III of Mévouillon. The land of Sanguin mentioned in Guilhem Rainol, Auzir cugei lo chant e-l crit e-l glat (BdT 231.1), would therefore be the territory over which the Mevouillons had jurisdiction and at the centre of which rises Mont Ventoux, known for the massive presence of Cornus Sanguinea, a plant called sanguin in Occitan.The troubadour may have been born near Gap, and between 1210 and 1216 attended the courts of the Durenza valley. In the early 13th century, and in any case before 1218, Guilhem de Saint Gregori was a guest of the Counts of Valence to whom he dedicated Ben grans avolesa intra (BdT 233.2).
CRUILLAS: STORIA E MEMORIE DI UNA ANTICA BORGATA, 2012
In questo libro ho voluto raccontare Cruillas dai primordi ai giorni nostri, in modo da offrire al lettore una visione unitaria sulle origini del territorio e sulla storia ed evoluzione della borgata. Ho preferito raccontare il quartiere non solo attraverso l‟analisi dei suoi beni storici, artistici ed ambientali ma anche attraverso la memoria della gente che visse in questo luogo ed ebbe modo di conoscerne l‟originaria e perduta bellezza. Questo volume vuole infatti essere un documento per fissare il ricordo di questi beni per i posteri, consapevole di quanto siano veloci le trasformazioni edilizie e soprattutto della triste condizione di degrado in cui giacciono molti di essi. Nel viaggio alla scoperta del quartiere mi sono imbattuto in una storia quasi infinita intessuta di profumi e sapori antichi che hanno rievocato nella mia mente la magnificenza di un territorio “in ombra”, ricordato soltanto per essere divenuto un‟anonima e disordinata periferia. Ma come una bellissima donna vestita di stracci, Cruillas si è svelata ai miei occhi svelando me stesso, riportando alla luce le origini che, per scelta o per errore, avevo dimenticato… Questo scritto vuole infatti spingere il lettore a guardare al passato per comprendere il presente ed affrontare meglio il futuro. Il mio obiettivo è quello di accendere una luce di speranza sulla triste realtà di un territorio dilaniato su cui regna sovrano il disinteresse dei cittadini ma soprattutto delle istituzioni che poco o nulla hanno fatto per impedirne il totale disfacimento. Ho voluto inoltre dare all'opera il taglio di una narrazione in modo da rendere la lettura facile ed accessibile a tutti, andando oltre il mero racconto della storia che qui diviene esaltazione dell'individuo, denuncia al degrado dell‟uomo, smantellamento del pregiudizio e spunto di riflessione. La prima parte dell‟opera tratterà l'evoluzione geologica del territorio attraverso lo studio delle grotte che insistono fra le contrade Petrazzi, Malatacca - Benfratelli e montagnola di Santa Rosalia. Il resto del volume sarà occupato dagli aspetti storici ed evolutivi della borgata, attraverso l'analisi di torri, bagli, ville, chiese a cui ho cercato di ridare nome e dignità, nella prospettiva di una futura riqualificazione e restituzione alla comunità. Inoltre, ho ritenuto necessario presentare una ricca ed inedita documentazione fotografica che se da un lato attesta la rovinosa realtà odierna del quartiere, dall'altro ne svela la bellezza passata, spingendo maggiormente i lettori e gli appassionati alla conoscenza di un così cospicuo patrimonio. Reputo che in questo libro ci sia un po‟di ognuno di noi: noi depositari di un passato illustre e glorioso seppur figli di un futuro incerto. Ma la speranza è l‟ultima a morire.
On the occasion of the first centenary of the greatest Italian expedition to Central Asia, the paper wish to focus public attention on the Piedmontese doctor, accomplished mountaineer, explorer and geographer Filippo De Filippi. De Filippi is known in the field of the History of Exploration but is unfamiliar to the general public; of his 1913-14 extraordinary undertaking much has been written: not only the ponderous volumes reporting the scientific findings, but also De Filippi’s numerous official reports, presentations and notes. However the great bulk of unpublished papers preserved by the heirs allows to examine much more closely the figure of the explorer, specifically from the human point of view.
Tradurre i trovatori. Esperienze ecdotiche e di traduzione a confronto, 2020
Edizione I -Anno 2020. Finito di stampare nel mese di settembre 2020.
Contesto storico introduttivo alla presentazione del libro di H. Paul Jeffers, Fiorello La Guardia. Un Imperatore a New York, tenutosi il 4 dicembre 2013 presso la Facoltà di Lettere e Filosofia di Fiume.
Fondi Cossar I. Scavi, ricerche e studi del passato, 2017
Infrangere le norme. Vita, scienza e tecnica nel pensiero di Georges Canguilhem, di F. Lupi e S. Pilotto (a cura di), Mimesis, aprile 2019
Come è stato giustamente osservato, uno dei tratti distintivi dell’epistemologia storica è il fatto di essere una riflessione storica e, allo stesso tempo, critica, sulle scienze . Ciò che non è stato abbastanza sottolineato è invece come la dimensione critica consista anche, e forse soprattutto, in una critica dei modi di fare la storia della scienza. In questo senso, l’epistemologia storica non si proporrebbe solamente come una discussione circa la fondatezza delle pretese scientifiche, ma anche come un’epistemologia della storia. A ben vedere, questa prospettiva costituisce un tratto d’unione dei lavori, pur diversi per natura e obiettivi, di Gaston Bachelard, Georges Canguilhem e Michel Foucault. Bachelard ha promosso una “filosofia scientifica” in aperta opposizione ad una storiografia cartesiana e continuista, che fa fluire cioè la conoscenza scientifica dall’esperienza quotidiana e una teoria scientifica passata in una successiva. Bersaglio storiografico di Foucault è invece l’umanismo, matrice di “storie filosofiche”, scritte cioè dal punto di vista del soggetto trascendentale della storia , rispetto al quale le metafore della vita e l’evoluzionismo teleologico della storia delle idee sono soltanto l’epifenomeno . Ciò che ha contribuito a dare a Canguilhem il suo ruolo specifico all’interno dell’epistemologia storica francese è lo spessore teorico delle sue riflessioni sulla storiografia della scienza. Rispetto a ciò, è possibile affermare che il tipo di tendenza storiografica maggiormente avversata da Canguilhem sia quella di una storiografia “scientifica”, in cui la storia della scienza nel suo costituirsi come disciplina ambisce allo statuto di scientificità di quelle stesse scienze di cui si dà il compito di scrivere la storia. Il concetto di “ideologia storiografica” ci sembra in questo senso poter contribuire all’elucidazione di quest’aspetto della filosofia di Canguilhem.
2022
L’articolo – indirizzato a un pubblico di archivisti e storici – passa in rassegna le principali sentenze della Corte di Cassazione e della Corte di giustizia dell’Unione Europea, nonché le principali decisioni del Garante per la protezione dei dati personali, in materia di diritto all’oblio, analizzando i riflessi che questi orientamenti giurisprudenziali possono avere sulla conservazione archivistica e sulla diffusione di documenti d’archivio e strumenti di ricerca contenenti dati personali lesivi della reputazione individuale.
Annuario Storico della Valpolicella, 2012
Andrea Canova, Il libro necessario. Giuseppe Billanovich nel mondo dei Folengo, in Giuseppe Billanovich, Tra don Teofilo Folengo e Merlin Cocaio, a cura di A. Canova, Torino, Nino Arargno, 2014
Prima dell’inizio della Guerra Civile, Franco appariva nei documentari oggi inclusi nell’archivio No-Do e conservati presso la Filmoteca Española - pochi in verità - sempre come una figura presente ma defilata, rispetto alla centralità degli eventi narrati. È solamente con lo scoppio della guerra che la sua posizione assume il ruolo della centralità spettacolare e la sua immagine diviene icona riconosciuta e riconoscibile - soprattutto all’Estero - della guerra stessa. Prima del 1936, Franco appare come uno dei protagonisti di un’epoca, ma non certamente l’unico. Franco è un comprimario, un’immagine che compare – spesso sullo sfondo - nella complessa serialità del montaggio. Quando la telecamera si fissa sulla sua figura lo fa per evidenziare un momento della narrazione, un capitolo di una storia che non si è ancora polarizzata su Franco. Lo studio dei documentari anteriori al 1939 è molto importante per definire i criteri estetici che saranno da fondamento per la successiva elaborazione narrativa del mito di Franco. Prima del 1936 - e poi per tutta la durata della Guerra Civile - Franco è sempre ripreso in operazioni militari. Franco è un soldato, un generale che si occupa delle sue truppe e delle “sue” battaglie. Non è ancora stato investito da quella carica emozionale che lo farà identificare successivamente come un Salvatore.
ReUSO Messina, 2018
The area of Ferrara's historic centre which was the focus of the urban project ordered by duke Ercole I d'Este and known as 'Herculean Addition', a topic widely discussed in the historiographic production, was analysed through a reconstruction of the transformation processes of its urban fabric. The objective is to develop solutions for the historic urban fabric which are compatible with the protection and maintenance of the physical area, as the centre is an ever-changing area which is the result of multiple transformations and stratifications over time. It is, therefore, essential that any proposed action be fully respectful of all existing morpho-typological features and be open to further constructional developments. Knowledge of the historical and evolutionary past of the site is of paramount importance for effective consultancy. The case presented herein is the study of the 1494 'Antico Estimo dei Borghi', an extraordinary archival source that permitted the partial reconstruction of the Borgo S. Guglielmo, which was subsequently annexed to the city during the Addition: the cadastre contains records of land lots, owners and toponyms, which provides a comprehensive outline of the suburban area prior to the Herculean Addition. A comparative analysis of the historical, archival, bibliographic and cartographic records and sources, coupled with historical land survey information demonstrated that the Terranuova project was strongly influenced by the preexisting architecture. Such an analysis is crucial for the interpretation of the urban area's current design, as well as for the creation of realistic future developments that are compatible with its evolution.
in "Schede Umanistiche", XXX (2016)
Schede Umanistiche» è una rivista internazionale e pubblica articoli in italiano, inglese, francese e spagnolo. Ogni testo inviato alla Redazione è reso anonimo e sottoposto al processo di peer-review, che consiste nell'esame di almeno due valutatori anonimi (uno interno, uno esterno alla rivista), il cui parere motivato scritto verrà comunicato dal direttore all'autore, insieme al giudizio finale favorevole o sfavorevole alla pubblicazione. I documenti della valutazione sono archiviati presso la Redazione.
Nascita della storiografia e organizzazione dei saperi, a c. di E. Mattioda, Firenze, Olschki, 2010, p. 131-154 , 2010
2011, fascicolo 2 GIOVANNI PUGLIESE CARRATELLI 1911 -2010 Il 12 febbraio 2010 ha concluso la sua lunga, centenaria esistenza il Professor Giovanni Pugliese Carratelli, grande 'umanista' e tra i maggiori intellettuali del Novecento. Lo aveva attraversato tutto il secolo 'breve' delle due guerre mondiali e aveva partecipato attivamente, a partire dalla sua Napoli, alla ricostruzione della coscienza democratica dell'Italia nella vicinanza a due grandi Maestri da Lui sempre riconosciuti con gratitudine come tali: Adolfo Omodeo e Benedetto Croce. Studioso del mondo antico senza confini di discipline e di aree, sia pur privilegiando da storico la civiltà ellenica nelle sue più diverse varie manifestazioni, ne ha seguito diversi filoni di eredità culturale nell'Umanesimo e nel Rinascimento; dalla civiltà ellenica, in particolare da Platone, ha tratto valori e modelli che lo hanno guidato nella lettura della storia italiana più recente, del Mezzogiorno in particolare, e nella formazione di allievi attraverso un lungo insegnamento della Storia antica, prevalentemente 'Storia Greca', praticato in diverse Università, da Catania a Pisa, da Firenze a Roma, e concluso alla pisana Scuola Normale Superiore.
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