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1. Cause comuni dei disturbi psicologici - seconda parte 2.I due esami principali nella diagnosi: L'esame del polso radiale e della lingua 3. Cucina ayurvedica
La comunità accademica internazionale è invitata a collaborare alla rivista inviando articoli inediti e non soggetti a valutazione presso altri editori, in lingua italiana, inglese, francese, tedesca e spagnola. I contributi da inviare al redattore-capo (p.p.donati1@ gmail.com in formato .doc e .pdf con illustrazioni in alta risoluzione e diritti assolti) verranno sottoposti a valutazione in forma anonima da due revisori, il cui parere sarà comunicato all'autore. Gli estensori dei contributi sono invitati a consultare un numero della rivista per uniformarsi allo stile tipografico del testo e delle note, in particolare per le citazioni bibliografiche e l'eventuale articolazione in capitoletti.
L'Ayurveda è la più antica medicina del mondo nata in India più di tremila anni fa' il cui nome è un termine sanscrito che deriva da due radici: vid = conoscenza ayus = vita quotidiana o circolo della vita. Da ciò si può dedurre come questa medicina, essendo considerata la "scienza della vita", implica un corretto equilibrio tra l'aspetto fisico, mentale e spirituale dell'essere umano affermando che la Salute di ogni singola persona dipende dal rapporto equilibrato tra questi elementi: essere in salute per l' Ayurveda significa quindi sentirsi bene allo stesso tempo fisicamente, psicologicamente, sensorialmente e spiritualmente.
https://www.diamtrader.net/2023/03/gemme-e-corpo-parte-12.html, 2023
Le pietre preziose sono da sempre un aiuto alla salute. Oggigiorno questa tradizione e' stata relegata al ruolo di medicina alternativa o, piu' spesso, bollata come superstizione. Tuttavia questa pratica e' antica quanto l'uomo.
Sri Aurobindo
Arjuna, l'uomo rappresentativo della sua epoca, è vinto dallo scoraggiamento e dal dolore nel momento più critico della sua esistenza, sul campo di battaglia di Kurukshetra, e in questa occasione egli solleva il problema intero della vita e dell'azione umana; l'esposizione della Gità parte da questo primo quesito di Arjuna e vi ritorna dopo aver abbracciato tutto il problema. CANTO II La risposta del Maestro procede secondo due vie diverse: [a] LA FEDE DEL GUERRIERO ARIANO.
2019
In this work innovative coating solutions are presented and their damping behaviour experimentally is investigated by means of dynamic measurements on specimens in the form of coated slender beams. The effectiveness of the different solutions is compared by means of a damping estimator and the results are discussed. A multilayer beam model, taking into account of the dissipative actions at the interface between the layers by means of a complex interlaminar impedance, is also presented. Some model application examples and some prototype solutions based on organic polymers are shown.
Una delle principali caratteristiche della società contemporanea risiede nella capacità di poter sondare gli strati più profondi della materia. La sperimentazione analitica, visto che in definitiva ha dato i suoi frutti, non ha tardato ad estendersi alla psiche umana, riuscendo ad indagare nei recessi più nascosti dell'animo, e portando alla luce aspetti che mai si sarebbero potuti immaginare, se non attingendo alle inesauribili fonti del mito. Ma, mentre in un lontano passato, tutto ciò rappresentava la dimensione attraverso la quale l'uomo - in un paganesimo riconciliatore - poteva accostarsi ai principi universali, (che le religioni monoteistiche avrebbero ridotto a pallida metafora di un giudice creatore, o a quella di una impenetrabile ragione divina) oggi parlare di mito significa solo attingere ad una conoscenza libresca, acquisita probabilmente in un'età della persona, in cui meno che mai si sarebbe potuta generare come emblematica visione del mondo.
Nazione indiana, 2019
Questa intervista si colloca all'interno di un più ampio progetto di ricerca che ha lo scopo di indagare la produzione letteraria italiana, in prosa, del periodo che va dalla metà degli anni Novanta del secolo scorso a oggi. Il tentativo è quello di affrontare i problemi connessi al cosiddetto "ritorno alla realtà" e, più in generale, le trasformazioni avvenute in questi vent'anni da una prospettiva ontologica. In questo senso, centrale appare essere la questione della spiritualità, pensata all'incrocio tra la riflessione di Michel Foucault e i risultati della riflessione sociologica contemporanea a proposito delle trasformazioni del panorama religioso occidentale.
Aglio, cipolla, lampagioni negli usi tradizionali del Salento tra magia e medicina popolare
F. BOTTACCIOLI (a cura di), Filosofia per la medicina, medicina per la filosofia. Oriente e Occidente a confronto. II edizione. (Milano: Tecniche nuove, 2020), pp. 279-307, 2020
Dall’Uno della Tradizione ai Sistemi Aperti, Patañjali Yogasūtra. Il “punto di vista” dello Yoga Vol I -Yama e Niyama, delle astensioni e delle osservanze. A cura di Fabio Milioni ISBN: 9788892625952
We owe Śrī Svāmī Aurobindo, as we have already seen for Sivananda, Hariharānanda Āraṇya and other Adepts, the most effective contributions compared to the attempt to reach an understanding of the substantial unity of Vedic Tradition. Unlike the many who have chosen to 'customize' yoga in a particular way using qualifying prefixes more or less linked to the evolution in the profane manifestation, creating schools that in many ways have slipped into the drift of marketing, Śrī Svāmī Aurobindo has dedicated a large part of his work to the understanding of Yoga as an open but unitary system, from which the definition of 'Integral Yoga', which runs like a red thread throughout its endless production. Dobbiamo a Śrī Svāmī Aurobindo , i contributi più efficaci rispetto al tentativo di giungere alla comprensione della sostanziale unitarietà della Tradizione Vedica.
Civiltà e Religioni, 2024
This paper intends to analyze a series of chülen (bcud len) recipes and mendrub (sman sgrub) practices that are to be found in the ninetieth chapter of the Sangye Gyatso’s Blue Beryl (Bai ḍūr ya sngon po), the most authoritative exegetical source devoted to Four Tantras (Rgyud bzhi), the canon of the Tibetan medical tradition. The specific study in this chapter aims to present how deep-rooted is the link between the medical tradition and the Buddhist religion in Tibet. In this case, medicinal preparation techniques and meditative visualisation practices result in the realisation of the nectar (bdud rtsi): medicine with benefits for obtaining a long life. A structured presentation of the chapter’s topics would provide precise knowledge of the thematic content, stylistic structure, the author’s purpose and his connection with the Nyingma tradition.
talugaes wittes. Ancient Near Eastern Studies Presented to Stefano de Martino on the Occasion of His 65th Birthday, 2020
Il contesto storico delle istruzioni "umanitarie" hittite e l'"invasione" dei caschei (Kaška) .
Dottrina Segreta, 2019
In principio C'era una volta un Uomo la cui immensa ricchezza gli aveva permesso di diventare il padrone del Pianeta Terra. Uomo estremamente saggio, ricchissimo anche di sapienza, amministrava i popoli del pianeta con grande generosità, giustizia, solidarietà, e tante altre virtù. Nessuno lo conosceva, nessuno l'aveva mai incontrato, nessuno sapeva dove vivesse, tuttavia la sua presenza era sentita ovunque attraverso il modello di società che aveva creato. Per dimostrare la sua vicinanza al popolo e l'affetto che lo legava ai suoi cittadini egli, gran mecenate delle arti, dava ogni anno un concerto aperto a tutti. Metteva a disposizione tutte le sue risorse, ma delegava ad un suo uomo di fiducia l'organizzazione dello spettacolo. Il Factotum, così chiameremo questo uomo di fiducia, aveva il compito di trasformare questo grande pensiero del suo superiore, in un atto di volontà orientato alla realizzazione dell'evento. Individuati concettualmente le attività omogenee atte ad uno scopo specifico, stendeva un progetto che veniva affidato per la realizzazione ad un suo uomo di fiducia, il Fattore. Il Fattore si preoccupava degli atti concreti per attuare il progetto del suo superiore: trovava l'orchestra che doveva suonare, il direttore che doveva scegliere le musiche, l'ingegnere che doveva assolvere i compiti logistici (il locale nel quale si doveva svolgere il concerto e tutte le attività concernenti il suo approntamento), il supervisore che doveva controllare gli accessi e la regolare sistemazione degli ascoltatori, il regista che doveva coordinare e dirigere i vari settori onde assicurare il massimo ordine. E venne il giorno del concerto. Una immensa folla si assiepava davanti ai portoni di ingresso; davanti ad ogni portone un delegato pronunciava i nomi ad alta voce; il chiamato si presentava al portone e veniva affidato ad una guida che lo accompagnava al posto a lui assegnato. Intanto l'orchestra prendeva posto nel golfo mistico, l'area ad essa assegnata davanti al palcoscenico, ciascun maestro sedeva al proprio posto, sistemava sul leggio la partitura e, impugnato lo strumento, cominciava a fare delle prove. Il personale addetto al palcoscenico sistemava le quinte, i pannelli per creare lo sfondo, le luci per illuminare la scena, ecc. In una sala adiacente il corpo di ballo faceva le ultime prove, singole e di gruppo, delle figure da eseguire, compresi gli esercizi atletici più impegnativi che facevano parte delle parti soliste. Quando tutto fu pronto, il brusio della sala si abbassò per poi lasciare spazio all'applauso successivo all'ingresso del direttore d'orchestra. Questi, dopo aver risposto con un inchino al saluto del pubblico, salì sul podio e chiamò a sé l'attenzione degli orchestrali. Stavolta il silenzio divenne assoluto e permise di avvertire le prime note della quarta di Mahler. Un suono celestiale, simile alla brezza che talvolta, attraversando i rami degli alberi del bosco, genera una specie di sussurro, una intonazione così intima che ti stringe il cuore. Pian piano un leggero torpore si abbassò come una nuvola sugli ascoltatori che lentamente si assopirono. La musica saliva leggermente di intensità: ora era l'orchestra, con toni sommessi, a riprendere il motivo delle prime note ed a svilupparlo in modo più consistente. Trascorse del tempo prima che nel sonno profondo che ormai aveva conquistato la platea apparisse il sogno. La musica era cambiata: adesso era la sesta di Beethoven che, con la intonazione bucolica, lasciava intravedere un paesaggio ricco di alberi, con un fiume che attraversava una larga pianura, e tanti animali che si muovevano pacificamente sui prati. Gli uccelli svolazzavano con allegria e le loro grida generavano motivi lieti e felici. C'erano anche delle persone, ciascuno riconobbe se stesso e molti altri che come lui ascoltavano il concerto. Il sogno era in tutti, uguale, e tutti erano nel sogno, ognuno con la propria sensibilità. Si trovavano in un paradiso terrestre e ne
2010
Il libro è edito nella Collana Scientifica dell'Università degli Studi di Salerno e racchiude gli atti del convegno "La mente e l'estasi" tenuto a Salerno, Sala della Provincia, dal 18 al 20 ottobre 2005
Medicina ancestrale e mondo contemporaneo, 2019
Nel Laboratorio di Epistemologia della Formazione, presso l’Università di Ferrara, qualche tempo abbiamo iniziato a studiare diverse etnie latino-americane dal punto di vista della cosmovisione, dei miti e dei rituali che conformano, anche nel presente, l'identità, la conoscenza e la cultura educativa. In questo caso ci siamo occupati, in modo specifico, dei saperi legati alla medicina tradizionale, cercando di rispondere alle seguenti domande: quali sono i principi, i metodi, i valori e gli strumenti dei saperi curativi tradizionali? Su quale epistemologia si basano? Come li riproducono i suoi interpreti? E, infine: è possibile stabilire un dialogo con la medicina occidentale moderna? I contributi raccolti in questo volume, si basano su una ricerca ampia, che include il lavoro di campo realizzato tra il Messico, il Guatemala e l'Ecuador, e un'indagine di matrice storico-antropologica sulla medicina orientale e occidentale. Il volume è rivolto a studenti e ricercatori in ambito medico ed educativo, e a tutti coloro che sono interessati ad avvicinarsi allo studio delle culture tradizionali ancora presenti nella contemporaneità.
Umanesimo della cura. Creatività e sentieri per il futuro, 2020
Il testo si colloca nell'alveo concettuale proprio della Medicina Narrativa e delle medical humanities. L'umanesimo della cura ri-posiziona al centro del nostro sguardo la persona malata e il suo mondo di significati. A partire da un interrogarsi sul significato stesso della parola "cura", i contributi ospitati invitano a pensare a quanto come operatori della sanità, e più in generale come professionisti della cura, concorriamo davvero a servire l'umano. La cura è questione ontologica che attiene alla complessità dell'umano, ha il carattere dell'avventura e della creatività e rimanda a situazioni, saperi e modi di conoscere situati nella relazione. La medicina necessita di rinnovare le proprie mappe e ripensare i luoghi di cura, forse anche per ritrovare creatività ed entusiasmo nel lavoro.
Estudios Lulianos 23/1, 1979
Presentando le sue proposte per una riforma generale e culturale di fronte al Concilio riunitosi a Vienne nel 1311, Raimondo Lullo non trascuro di considerare 1'arte medica: Scientia medicinae valde est absconsa. Ex quo sequitur, quod medici citius falluntur in suis experimentis quam non; ratio huius est, quia maxime stant ad auctoritates antiquorum medicorum et non ad intelligibile: et ideo bonum esset, quod dominus papa et reverendi domini cardinales ordinarent, quod fieret una ars medicinae consti-tuta ex principiis innatis, sicut ego feci unam, quoniam principia innata constituunt caelum et elementa, motum et omnia illa, quibus medicina indiget ad curationem infir-morum et ad cognoscendum suam infirmitatem 1. Cos'i Lullo riassumeva la propria posizione di fronte alla medicina, mostrando a pochi anni dalla morte un interesse ancora vivo nei confronti di questa scienza, cui si era dedicato fin dalfinizio della sua attivita di scrittore. Nei cataloghi figurano infatti vari libri di medicina, scritti a date diverse e significative della sua vita; il Liber principiorum medicinae e addirittura la sua prima opera di argomento scientifico; in essa Lullo si propone di trattare i principi della medicina secondo la propria arte, usando i triangoli della figura T e il quadrangulus praedestinationis, figure elaborate neWArs compendiosa inveniendi veritatem, • cui il Liber 1. R. LULLO. Petitio Raymundi in concilio generali ad acquirendam Terram sanctam, in E. MULLER O.F.M., Das Konzil von Vienne 1311-1312. Seine Quellen und seine Geschichte. Miinster in Westfalen 1934 p. 697. Cfr. J.N. HILLGARTH, Ramon Lull and Lullism in Fourteenth Century France. Oxford 1971 p. 394. L'appello ad un'autorita per la riforma culturale (oltre che morale) non e certo nuovo a Lullo: neWArbor scientiae il Papa 'e invitato a riformare la scienza astronomica, e il Tractatus novus de astronomia e dedicato nel prologo ai principi e ai nobili affinche sappiano respingere le pretese dei falsi astronomi e far trionfare la vera scienza. Mi sia permesso rinviare alle mie Ricerche intomo al Tractatus novus de astronomia di Raimondo Lullo. Medioevo, 2 (1976) p. 175ss.
La medicina allo specchio del sacro , 2020
Nuova serie 17 CLAUDIO MORESCHINI (ed.) LA MEDICINA ALLO SPECCHIO DEL SACRO Incontri e confronti tra scienza e religione MORCELLIANA © Editrice Morcelliana 2020 Via Gabriele Rosa 71 -25121 Brescia Prima edizione: novembre 2020 Le opere proposte per la pubblicazione sono sottoposte a peer review Realizzazione editoriale: Vincenzo Cicero Opera pubblicata con il contributo di Graphic Design: Asborsoni www.morcelliana.com I diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica, di riproduzione e di adattamento totale o parziale, con qualsiasi mezzo (compresi i microfilm e le copie fotostatiche), sono riservati per tutti i Paesi. Fotocopie per uso personale del lettore possono essere effettuate nei limiti del 15% di ciascun volume dietro pagamento alla SIAE del compenso previsto dall'art. 68, comma 4, della legge 22 aprile 1941 n. 633 ovvero dell'accordo stipulato tra SIAE, AIE, SNS, SLSI e CNA, CONFARTIGIANATO, CASARTIGIANI, CLAAI e LEGACOOP il 17 novembre 2005. Le riproduzioni ad uso differente da quello personale potranno avvenire, per un numero di pagine non superiore al 15% del presente volume, solo a seguito di specifica autorizzazione rilasciata da AIDRO, via delle Erbe n. 2, 20121 Milano, telefax 02.809506, trattamento in vista della propria sicurezza, col dare purificazioni e incantamenti (katharmous … kai epaoidas). 2
Gli scritti di Giancarlo Mauri pubblicati (e riccamente illustrati) sul sito https://lenonrecensioni.blogspot.com/ anno 7, 2020
"Sono interessato alla molteplicità come fenomeno che avviene nella stanza di analisi" (Bromberg, 2006) Considero le configurazioni come unità sostenute da una coerenza e da una finalizzazione interna che l'analista, consapevolmente, ma soprattutto implicitamente, individua nella propria risonanza mentale col paziente. Per quanto si possano individuare dimensioni estremamente elementari e precise delle configurazioni 3 , propongo che, sul piano clinico, ciascun analista possa individuare, di volta in volta, una propria dimensione secondo cui leggere una configurazione ogni qual volta sente di aver definito un registro organizzatore di fondo che permette di leggere alcuni brani degli accadimenti della seduta. L'analista è chiamato a seguire le continue oscillazioni impresse dal paziente alla seduta analitica e, di volta in volta, a modulare la propria presenza secondo un registro edipico o secondo un registro di contenimento/holding. Ciò che chiamo "configurazioni" vuole essere un parametro metodologico, contingente, di dimensioni sostanzialmente soggettive, utile per cogliere frammenti di complessità rispettandone il più possibile la insondabilità e la dinamicità. La configurazione è una unità, funzionale alle capacità di un soggetto -in questo caso un analista -di sapersi confrontare con una materia estremamente complessa da cui sarebbe sopraffatto se non si attrezzasse con dispositivi e metodi utili: «… la massa di materiale è ora così abbondante che si dubita che un qualsiasi psicoanalista possa 'interpretare' il pattern con l'efficienza di un computer. Sicché quello che ora si richiede è un procedimento o uno strumento che possa rivelare le configurazioni» (Bion, 1975, 99). L'approccio alle plurime configurazioni è soprattutto una posizione che ci permette di seguire contemporaneamente più livelli di risonanza col paziente il quale ci si presenterà capace di affettività, responsivo alla nostra posizione di ascolto e contenimento nei suoi confronti, o capace di conflittualità più dell'ordine edipico o dell'ordine border: «questa forma di partecipazione psicoanalitica […] è un'abilità estremamente sofisticata, e presuppone che la mente dell'analista, come quella del paziente, sia caratterizzata da stati del Sé e organizzazioni del Sé discontinui e mobili, che la mente venga generata in campi interpersonali di influenza reciproca, che l'autoriflessione sia di per sé, sempre e necessariamente, prospettica ed estremamente selettiva. E' necessario molto tempo per imparare a vivere e a usare se stessi in questo modo, e comporta ascoltare e seguire livelli diversi di significato nello stesso tempo» (Mitchell, 1993, 171). Un esempio molto "classico" e comune può essere lo stato mentale del paziente rispetto al pagamento dell'onorario a fine mese. In una configurazione nevrotica il paziente può rimuovere il dato che possa trattarsi dell'ultima seduta del mese e può dimenticare l'onorario. Nella configurazione border il paziente potrà attaccare attivamente l'analista sentito violento e avido; in una configurazione schizofrenica il paziente potrebbe proporre diniego, angosce di frammentazione, grave depressione psicotica e immagini persecutorie nel riconoscere la distanza dall'analista. Tutte queste configurazioni sono sempre copresenti, poiché segnalano il corredo di esperienza organizzate strutturalmente nel Sé. In sostanza, nel loro insieme, descrivono la struttura, la solidità e la caratteristica del Sé. La prevalenza di un tono su un altro determina la presentazione della configurazione prevalente (prevarrà il lapsus nevrotico, o la rabbia border o l'angoscia psicotica), ma, indipendentemente dalla configurazione prevalente, l'analista sarà attento a sintonizzarsi anche con le altre configurazioni che, per quanto coperte e contenute, sono attive nel Sé. In questo senso la sorpresa (Riefolo. 2010) che l'analista in alcune fasi prova a seguito di alcune sue interpretazioni è da riferirsi all'emergere di configurazioni soggiacenti che l'analista non riusciva a cogliere. Propongo una breve vignetta clinica in cui l'analista in un primo momento, ha difficoltà a sintonizzarsi verso una configurazione prevalente psicotica del paziente, assumendo inutilmente un registro dell'ordine edipico e suggerendo al paziente un'interpretazione che fa riferimento alla negazione dell'angoscia di separazione. Solo in un secondo momento, e su sollecitazione del paziente, l'analista riesce a sintonizzarsi con la configurazione psicotica, presentandosi in una posizione fortemente empatica, accogliente e coesiva del Sé del paziente.
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