Academia.edu no longer supports Internet Explorer.
To browse Academia.edu and the wider internet faster and more securely, please take a few seconds to upgrade your browser.
…
3 pages
1 file
Studi Francesi, 2007
Il primo articolo, Une Influence Enorme, di Florence DELAY (pp.7-18), racconta dello straordinario legame d'amicizia tra Schwob e Jules Renard, della loro vita, opere, ma anche delle loro divergenze e scontri. Descrive quindi le similarità tra Borges e Schwob, mettendo in risalto le particolarità, e soprattutto la precocità del loro genio. Infine, viene menzionato Roberto Bolaño, notando la sua ammirazione verso gli autori francesi succitati. 3 Al contrario, in Des lettres de la République à la République des lettres, Patrice ALLAIN (pp. 32-49), offre un quadro dettagliato della famiglia Schwob: narra la loro passione comune per la letteratura ed il giornalismo, la loro intenzione di perseguire e trasmettere i valori di libertà individuale e di uguaglianza sociale. A partire dal padre, George, proseguendo col fratello Maurice, e la figlia di quest'ultimo, Lucy (conosciuta come Claude Cahun), per giungere allo stesso Marcel: infatti, molti membri di questa famiglia, oltre ad essere persone di notevole erudizione, scrivono su alcuni giornali dell'epoca, come Le Phare de la Loire. 4 Bruno FABRE consacra un brano al narratore francese, intitolato Marcel Schwob et les écrivains de son temps. Amitiés et relations littéraires (pp.65-77), in cui si descrive il ruolo che ha giocato quest'autore presso gli scrittori del tempo, in quanto letterato poliedrico. 5 Egli viene ammirato anche perché conoscitore di novellisti anglo-sassoni (Stevenson, Defoe, Poe, Quincey); si reca ai Mardis di Mallarmé, con il quale condivide la passione
Professore Ordinario di Prima Fascia, 15 settembre 2014. Professore Associato in "Sociologia dei processi culturali e comunicativi" (ssd: SPS/08), Scuola di Scienze Politiche, Dipartimento di Sociologia e Diritto dell'economia, Università di Bologna; Dal 1° Ottobre 2010: Professore associato (confermato) in "Sociologia dei processi culturali e comunicativi" (SPS/08), Dipartimento di Sociologia, Facoltà di Scienze Politiche, Università di Bologna. Dal 1° Ottobre 2007: Professore associato in "Sociologia dei processi culturali e comunicativi" (SPS/08), Dipartimento di Sociologia, Facoltà di Scienze Politiche, Università di Bologna Dal 31 Marzo 2001: Ricercatore (confermato) -"Sociologia dei processi culturali e comunicativi" (ex Q05B ora SPS/08), Dipartimento di Sociologia, Facoltà di Scienze Politiche, Università di Bologna. Dal 1° Ottobre 1999: Ricercatore in "Sociologia dei processi culturali e comunicativi" (Q05B ora SPS/08), Dipartimento di Sociologia, Facoltà di Scienze Politiche, Università di Bologna. 2. Formazione 1998 Assegno di Ricerca biennale partire dal 1° Novembre 1997, con un progetto di ricerca dal titolo «Famiglia e Welfare state. Come realizzare l'equità attraverso politiche sociali selettive: il dilemma universalismo/selettività nelle politiche sociali locali». 12 Giugno 1997 Dottore di Ricerca in Sociologia e politiche sociali, VIII° ciclo di Dottorato, Dipartimento di Sociologia, Facoltà di Scienze Politiche, Università di Bologna -Titolo della tesi dottorale: «La rielaborazione del complesso simbolico dell'amore nelle relazioni di coppia. Una indagine empirica su coppie di giovani non sposati». 24 Marzo 1992: Laurea in Scienze Politiche, Indirizzo Politico-sociale (anno accademico 1990-91), Università di Bologna . Titolo della tesi: «Fiducia e familiarità nella teoria sociologica» (Trust and Familiarity in Sociological Theory). Voto 110 e lode (con dignità di pubblicazione) 3. Attività didattica 3.1. Insegnamenti Dal 2012/13 -presente, Sociologia dei processi culturali e comunicativi -Corso O-Z -Crediti formativi: 10 -Scuola: Scienze politiche -SSD: SPS/08 -Laurea in Scienze politiche, sociali e internazionali (cod. 8494) 2012/13 -: University of Bologna. 2014/15 -presente Sociologia del Terzo settore e della famiglia Dal 2003/14, Sociologia del Terzo settore -Crediti formativi: 9 -Scuola: Scienze politiche -SSD: SPS/08 -Laurea Magistrale in Occupazione, mercato, ambiente, politiche sociali e servizio sociale (cod. 8047) -
Una caratteristica del carisma ignaziano è di situarsi sempre in un movimento. Ignazio ama esprimere questo servendosi di comparativi: così nelle Costituzioni (Cost. 52) scrive che si deve decidere tutto "per la maggior gloria e lode di Dio nostro Signore". Forse anche troppo conosciuto, ma spesso poco compreso è l'avverbio "più" -"magis" -che spinge a desiderare e scegliere quello che "più" ci conduce al fine per il quale siamo stati creati [EE, 23]. Per conservare uno slancio spirituale e un dinamismo apostolico nel senso del "magis", Ignazio ha immesso in questo cammino verso Dio tutta una serie di tensioni che non ci consentono di fermarci o di essere soddisfatti delle mete raggiunte. Proprio da queste tensioni noi siamo spinti a fare di più, o meglio a permettere a Dio di fare di più in noi e con noi. Conosciamo bene la tensione richiesta da una vita di impegno apostolico, vissuto nella contemplazione dei misteri della vita di Cristo. Nelle Costituzioni tale tensione spicca soprattutto nella passione per l'universalità, per il mondo intero -perché "il bene quanto più è universale tanto più è divino" (Cost. 622) -mentre ci si preoccupa di inserire il proprio ministero in un bene particolare. Pensare globalmente e agire localmente: Ignazio desiderava vivere questo apostolicamente come una tensione costruttiva. In tale contesto bisogna ricordare anche la tensione, difficile da vivere, tra una povertà scelta in tutta la sua radicalità, seguendo la kenosi del Figlio, e la povertà attuale. Il Signore ci chiama a servirlo concretamente, in uno stile e in un livello di vita mai scontati ma sempre da fare e rifare. Di tutte queste tensioni dell'ispirazione ignaziana che spingono verso il "magis" fa parte anche il tema del mio intervento: la "cura personalis" ("attenzione alla persona"), una caratteristica dell'accompagnamento spirituale e insieme un elemento costitutivo nell'educazione gesuitica e nella formazione. La tensione contenuta nella "cura personalis" può essere descritta in questo modo: Ignazio ha fatto esperienza che nell'itinerario verso Dio la persona necessita di una "cura" particolare, cioè dell'aiuto di un compagno di cammino, anche se tale avventura spirituale sarà -secondo lo Spirito che è sempre rigorosamente personale -una "cura personalis". Per scoprire il significato di questa espressione ci lasciamo guidare dalle annotazioni che sono state poste all'inizio del libretto degli Esercizi Spirituali. Come dice l'espressione latina, le annotazioni sono "note", che proprio come note devono spiegare il testo scritto che Ignazio ci ha lasciato. Molto probabilmente infatti si trattava di conversazioni orali che Ignazio intratteneva con l'esercitante prima di iniziare propriamente gli esercizi. Di fatto era necessario precisare il tipo di relazione da intrattenere -la "cura" -tra Ignazio e la persona dell'esercitante. Al posto di un trattato devoto oppure di uno studio esaustivo al riguardo, Ignazio si limitava a poche note per illuminare i punti salienti. Come primo impatto, insiste sul carattere personale della "cura personalis". Anche a livello di semplice scelta dei termini, egli rifiuta ogni terminologia professionale o istituzionale; non parla di un direttore spirituale né di un animatore che si trovano davanti a un esercitante. La "cura personalis" viene espressa attraverso gli atti umani di "dare" e "ricevere", un atto di trasmissione e di conseguenza un atto di ricezione. Si stabilisce una relazione lineare tra uno che dà gli esercizi e uno che li riceve. Né il libretto né uno schema di esso danno gli esercizi. Ignazio dava il libretto scritto solo a chi aveva già fatto gli esercizi personalmente e ora necessitava dell'aiuto del testo per dare se stesso nel dare gli esercizi. Tutta la tradizione ignaziana mette in rilievo che non si tratta di trasmettere un sapere o una dottrina, di imporre un metodo o le proprie idee, ma di proporre i misteri della vita e della persona di Cristo in modo che l'esercitante possa da solo accoglierli nella
Atti & Rassegna Tecnica LXXV, 2022
Recensione/ review exhibition "Le Corbusier. Viaggi, oggetti, collezioni", a cura di Cristian Chironi Direzione organizzativa Marcella Pralormo Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli, Torino, 10-marzo-30 maggio 2021 Catalogo Corraini Edizioni, Mantova
Piano di fattibilità del progetto di turismo slow "Cammino del Volto Santo"
Zeitschrift Quellen und Forschungen aus italienischen Archiven und Bibliotheken Band 96 (2016) Herausgegeben vom Deutschen Historischen Institut Rom Copyright Das Digitalisat wird Ihnen von perspectivia.net, der Online-Publikationsplattform der Max Weber Stiftung-Deutsche Geisteswissenschaftliche Institute im Ausland, zur Verfügung gestellt. Bitte beachten Sie, dass das Digitalisat urheberrechtlich geschützt ist. Erlaubt ist aber das Lesen, das Ausdrucken des Textes, das Herunterladen, das Speichern der Daten auf einem eigenen Datenträger soweit die vorgenannten Handlungen ausschließlich zu privaten und nicht-kommerziellen Zwecken erfolgen. Eine darüber hinausgehende unerlaubte Verwendung, Reproduktion oder Weitergabe einzelner Inhalte oder Bilder können sowohl zivilals auch strafrechtlich verfolgt werden.
Loading Preview
Sorry, preview is currently unavailable. You can download the paper by clicking the button above.
Leonardo e Vitruvio. Oltre il cerchio e il quadrato. Catalogo della mostra di Fano a cura di Francesca Borgo, 2019
Hebraica hereditas. Studi in onore di Cesare Colafemmina, a c.d. G. Lacerenza, (DSA Series Minor LXX) Università degli Studi di Napoli "L'Orientale", Napoli 2005, pp. 1-26, 2005