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2024
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Initial reflections on the geomorphological characteristics of coastal environ- ments and the literary memories associated with these places are followed by the ses- sion devoted to the archaeology of Adriatic landscapes. Archaeology is a fundamen- tal method of analyzing landscapes that are, as is well known, the result of the interaction between nature and culture: the very materiality of the signs and remains left by man on the ground makes these places immediately recognizable as contai- ners of past histories and memories. Due to human intervention that modifies the land, stories and memories take on substance and a continuous and complex process is activated in which places are charged with new and different meanings and the landscape becomes ‘historical’. This is a complex system that is constantly evolving, especially in the case of coastal landscapes, which are ceaselessly in the process of be- coming not only because of human activities, but especially because of the cyclical action of water, which continually transforms their forms and appearance.
Servizio II -Beni Archeologici Unità Operativa II -Tecnica per la progettazione delle ricerche in alto fondale, la progettazione di itinerari culturali subacquei e coordinamento sicurezza nei cantieri di lavoro È vietata la riproduzione, sia del testo che delle immagini, senza la preventiva autorizzazione scritta. Edizione gratuita fuori commercio, esente IVA D.P.R. 26/10/1972 (esente da bolla di accompagnamento D.P.R. 6/10/1978 n. 627).
QUADERNI FRIULANI DI ARCHEOLOGIA, 2019
2021
Le terre dell’Adriatico orientale sono state uno dei laboratori della violenza politica del ’900: scontri di piazza, incendi, ribellioni militari come quella di D’Annunzio, squadrismo, conati rivoluzionari, stato di polizia, persecuzione delle minoranze, terrorismo, condanne del tribunale speciale fascista, pogrom antiebraici, lotta partigiana, guerra ai civili, stragi, deportazioni, fabbriche della morte come la Risiera di San Sabba, foibe, sradicamento di intere comunità nazionali. Queste esplosioni di violenza sono state spesso studiate con un’ottica parziale, e quasi sempre all’interno di una storia nazionale ben definita – prevalentemente quella italiana o quella jugoslava (slovena e croata) –, scelta questa che non può che originare incomprensioni e deformazioni interpretative. Infatti, è solo applicando contemporaneamente punti di vista diversi che si può sperare di comprendere le dinamiche di un territorio plurale come quello dell’Adriatico orientale, che nel corso del ’900 oscillò fra diverse appartenenze statuali. Inoltre, le versioni offerte dalle singole storiografie nazionali non fanno che rafforzare le memorie già a suo tempo divise e rimaste tali generazione dopo generazione. Sono maturi i tempi per tentare di ricostruire una panoramica complessiva delle logiche della violenza che hanno avvelenato – non solo al confine orientale - l’intero Novecento.
Canti popolari toscani del Tommaso: le fonti, la storia dell'opera
Spessori. Il paesaggio come stratificazione, 2021
La tradizione locale attribuisce al paesaggio delle Marche, regione a marcato policentrismo, un’insistita funzione identitaria. Studiato da due generazioni di storici economici come espressione di un secolare modo di produzione agricola fondato sulla mezzadria, il paesaggio marchigiano viene analizzato in questo libro da un altro punto di vista: cioè per la funzione ideologica e politica della quale lo hanno incaricato, in forme diverse, le classi popolari e dirigenti della regione nel corso dei secoli. Entro l’apparentemente immobile “lunga durata” dei fenomeni geografici ed economici si anima, invece, un continuo tentativo di utilizzare il paesaggio come veicolo di istruzione delle coscienze, come mezzo di comunicazione, di autopromozione delle oligarchie urbane e persino degli Stati come il Ducato di Urbino, che lo trasforma in paradigma geopolitico: lo “Stato paesaggio” governato da una “città-giardino”, la Pesaro dei Della Rovere. La celebrazione del “bel paesaggio” marchigiano influenza in maniera determinante anche il progetto sociale e culturale dell’Arcadia romana e si rivela, in questi saggi che analizzano a campione episodi tra l’VIII secolo e l’età contemporanea, anche un potente meccanismo che agisce come “invenzione della tradizione” e come strumento, complesso e sofisticato, di immaginazione geopolitica, qui studiato con gli strumenti dell’“archeologia” di Michel Foucault, dell’antropologia economica e della geografia culturale.
Com'è noto in epoca arcaica e prearcaica si forma una koiné adriatica di forme che accomuna entrambe le sponde dal Caput Adriae alla Daunia e si estende nei rispettivi entroterra. Fibule Grottazzolina, Precertosa o elmi a calotta e Negau sono diffusi e quasi indistinguibili sulle due sponde. L'intreccio e il senso di questi rapporti è stato interpretato in modi contrastanti come "presenza commerciale" o anche "influenza" di una parte sull'altra, ma si tratta di un fenomeno complesso in cui si sovrappongono circuiti e scambi stratificati nel tempo che bisognerebbe poter prima scomporre. In questo senso sembra utile puntualizzarne alcuni elementi nel periodo di formazione delle etnie storiche -all'inizio dell'età del ferro -circoscrivendo il lavoro al Piceno centro meridionale dove i contatti sono più facilmente circoscrivibili a determinate classi di materialiin particolare tra gli oggetti d'ornamento -e a singoli tipi.
2015
This contribution shows the preliminary results of an analysis of settlement dynamics in the context of central Albania between Roman age, Late Antiquity and Medieval times. The morphology of the central part of Albania differs a lot from the Appenine valley system: while the latter is in fact shaped as a comb, with valleys running mainly perpendicular to the sea, linking the inland areas to the coast, the former is arranged in longitudinal valleys, parallel to the sea and separated by lines of increasingly higher hills. This peculiar morphology concurred to set settlement patterns of the Albanian valleys where, inter-visibility and road networks played a very important role, as the view-shed and network analysis applied to this region show. Keywords: inland, landscape, valley, viewshed, settlements.
Un itinerario archeologico culturale, è costituito dall'asse Macchione-Sava-Cologna-Fratte.
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Newsletter di Archeologia CISA 9 (2018), pp. 195-200, 2019
Italy-China: An Ancient Cultural Heritage And The Challenge For Future Development, 2013
LE LENTI DEL PASSATO APPROCCI MULTISCALARI ALL’ARCHEOLOGIA Convegno della Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici Padova, 21-22 dicembre 2021, 2021
Tutela&Restauro, 2021
Ipogei, quaderni dell’IISS “S. Staffa” di Trinitapoli, dicembre 2006, n.1, pp. 83-92, 2006
LIMES - Rivista Italiana di Geopolitica, 2019
ARCHEOLOGIA DEL RUPESTRE NEL MEDIOEVO. Metodi di analisi e strumenti interpretativi, 2021
scuoladipitagora.it
Ports romans. Arqueologia dels sistemes portuaris, 2022
Geografie politiche d'Africa, 2015
IL MAUSOLEO DI ADRIANO, ROMA: una ricostruzione storico- archeologica, 2023