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Bu özet, Dante'nin Convivio eserinin İtalyanca orijinal metninden derlenmiştir ve 1-2-3. bölümlerine odaklanmaktadır. Metin İtalyanca yazılmıştır.
Le più recenti polemiche sul conflitto tra Guido Cavalcanti e Dante hanno lasciato un vuoto nel quale si agitano tante domande non giunte a compimento.(1) L'originario spazio della Vita Nova ,come luogo esclusivo della verifica di posizioni opposte tra i due, ha in Donna me prega la risposta nella quale vengono puntualizzate le dottrine contese. C'è una puntuale rappresentazione dell'amore secondo legge naturale per una ontologia di origine filosofica e medica. Dante risponde con Doglia mi reca ne lo core ardire spostando il problema dalla fenomenologia dell'amore all'etica contrastando il disegno cavalcantiano su un altro piano. I due non si incontrano più e ciascuno parla del proprio mondo. L'amore come fenomeno fisico che non ha nulla in comune con l'etica. Fra loro l'incontro non c'è più perché ognuno dei due parla soltanto di sé, della propria poetica e della propria biblioteca mentale. Ma la battaglia continua e si intreccia con gli altri problemi imposti da una filosofia che non accetta compromessi intellettuali. L'antagonismo bisogna cercarlo all'interno del loro mondo poetico nel momento in cui Guido continua a fare poesia dentro un universo umano dominato dal dolore e dalla tragedia della mancata corrispondenza e Dante va a vivere in un altro universo nel quale la presenza della donna non viene mai meno e perciò è dolce rispetto all'altro amaro. Nel regno dell'amore nel quale non c'è mancanza di corrispondenza. L'importante è la possibilità di fissare dottrine concorrenti individuando la biblioteca nella quale stanno assieme a tutti gli altri principi filosofici. Una battaglia c'è già e Guido Cavalcanti e Dante vi si collocano con la propria personalità e la lingua poetica che permette di tradurre la filosofia in codici comuni. La chiave è sempre Guido Cavalcanti e la sua polemica palese con Dante. E' lui a gestire il conflitto mentre Dante è sulla difensiva. Si possono raccogliere tutti i testi di questo antagonismo e verificare in quale modo i due contendono la propria prospettiva intellettuale. L'astio di fondo è palese sul piano personale e si chiarisce anche quello intellettuale quando si confrontano i due mondi dei due poeti. Dante diventa il nemico che viene attaccato sul piano personale e non soltanto su quello dei principi. Soltanto nel contesto che si sta costruendo si può comprendere il conflitto tra un aristotelico-averroista e un neoplatonico guinizzelliano, il tradimento del secondo che abbandona la dottrina della species intelligibilis per fare proprio il principio dell'illuminazione neoplatonica. Questi poeti si comportano come una chiesa dalla quale vengono fuori degli eretici che mettono in discussione la dottrina fondamentale. Gli eretici vengono scomunicati. Il nemico è costui e soltanto restituendo la dottrina propria a ciascuno dei due si è in grado di definire le frontiere e le opposizioni. Se si prende atto che c'è un dissidio o un conflitto tra Guido Cavalcanti e Dante bisogna anche cercare il perché. Certamente non per motivi personali ma sullo stesso piano delle poetiche e delle dottrine che le sorreggono. I motivi personali non precedono la polemica intellettuale e poetica ma seguono. Sono una conseguenza e Guido Cavalcanti eccede i problemi intellettuali ed investe Dante di tutti i suoi umori sarcastici. A)Nemica di gentil natura.
Rime giovanili e della "Vita Nuova", puntualmente chiosate da Manuele Gragnolati a così breve lasso di tempo dall'edizione critica di Domenico De Robertis e da quella doviziosamente commentata dal medesimo filologo, 1 ripropone la centralità del "libro" non scritto da Dante, insomma dello zibaldone poetico-sperimentale dalle falde del quale sarebbero via via scaturite la Vita Nuova, il Convivio con le sue canzoni dottrinali, la stessa Commedia, quanto meno per ciò che riguarda l'asse portante della historia, non della sola legenda, sanctae Beatricis.
Ingresso nel III Cerchio. Apparizione di Cerbero. Pena dei golosi. Incontro con Ciacco e sua profezia sul destino politico della città di Firenze. Ciacco indica come dannati alcuni fiorentini illustri, tra cui Farinata Degli Uberti, Tegghiaio Aldobrandi, Iacopo Rusticucci e Mosca dei Lamberti. Apparizione di Pluto. È la notte di venerdì 8 aprile (o 25 marzo) del 1300.
L'uomo su cui riflette sant'Agostino e l'uomo cantato da Dante lungo tutta la sua opera sono accomunati da un medesimo desiderio: essere felici. La felicità coincide con Dio, desiderio sommo di ogni uomo, e dona all'uomo quella pace che può essere raggiunta solamente compiendo un esodo.
Da incontro svolto nel 2021 nel luogo del castello di Ghino
Annalice Del Vecchio de Lima, 2019
RIASSUNTO: Questo articolo analizza la presenza del Dante-personaggio della Divina Commedia, di Dante Alighieri, specificamente nella prima parte dell'opera, quella dell'Inferno. Opera autodiegetica, la Commedia è narrata in prima persona dal personaggio, il quale coincide con il narratore e l'autore, il poeta toscano Dante Alighieri. Distinguere il Dante-personaggio, quello che affronta il viaggio oltremondano attraverso i regni di Inferno, Purgatorio e Paradiso, e il Dante-narratore di tale avventura è un compito necessario per capire diversi aspetti dell'opera. Parole-chiavi: Dante Alighieri; Divina Commedia; Dante-personaggio. ABSTRACT: This article analyzes the presence of character-Dante in Dante Alighieri's Divine Commedy, focusing on its first part, which is the Hell. As an autodiegetic work, the Commedy is narrated in first person by the character who coincides with narrator and author. Differentiating character-Dante, who faces the journey throughout the reigns of Hell, Purgatory and Paradise, and narrator-Dante is important to understand the various aspects of the work.
Analisi canto XXXIII Paradiso, elaborato di teologia Analysis of Paradise, XXXIII canto
2012
Trattasi del mio saggio su Dante Alighieri facente parte dello studio già presso di Voi titolato "L' Amore allegorico: il Cantico dei cantici, Ibn Arabi, Rumi, Dante, Hafez. Giovanni della Croce. Lo faccio per renderlo più visibile, ritenendo che abbia un particolare valore. Tutti gli autori contemplati sono unanimamente ritenuti esponenti del pensiero mistico amoroso ma , tutti, richiedono una profonda revisione di tipo biografico e critico in senso direi crociano.
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RIVISTA DI STUDI INDO-MEDITERRANEI, 2017
«Le scuole di musica nel Trentino» Alcione 1986, 1986
IL TRIONFO CELESTE DI SIGIERI DI BRABANTE, 2020