2024, Cristina Roccati. La donna che oso' studiare fisica
Il secolo di Cristina Roccati viene spesso ricordato come l'epoca che gettò le basi materiali e ideologiche del mondo attuale, sorrette dall'affermazione della scienza sperimentale come metodo per acquisire conoscenza oggettiva della natura e metterla al servizio del progresso umano. Eppure, il contesto e i valori culturali in cui la Roccati si trovò a operare rimangono spesso profondamente estranei a quelli che ci sono familiari; in particolare, gli aspetti sociali delle pratiche scientifiche coeve possono lasciare perplesso un osservatore moderno e prestarsi facilmente a fraintendimenti. Riunioni salottiere in cui si mischiano scienza e mondanità; "baci elettrici"; dimostratori itineranti che allestiscono spettacoli in accademie di provincia, residenze pubbliche e private, o in piazza accanto a ciarlatani e saltimbanchi, parrebbero gli attributi di uno stucchevole dilettantismo o al più, maldestra divulgazione. Niente a che fare con la "vera" scienza, che immaginiamo attività seria e in larga parte incomprensibile ai profani, con-dotta in laboratori asettici da personale altamente specializzato. È solo quando vengono calate nella cultura e nella società del tempo che quelle dimostrazioni e quegli spettacoli si rivelano elemento cruciale dell'ascesa della nuova filosofia sperimentale, e della sua penetrazione nel tessuto vivo della modernità. Prima dell'Ottocento la scienza non era ancora praticata e definita da una tecnocrazia autoreferenziale, né la sua crescente complessità aveva reso gli steccati interdisciplinari pressoché invalicabili. Al contrario, il sentire comune prevedeva che ogni persona appartenente alle élites sociali e culturali fosse in grado di partecipare attivamente al processo di elaborazione e convalida della conoscenza scientifica. Termini come "dilettante" e "amatore", lungi dal suonare dispregiativi, sottolineavano l'attitudine moralmente positiva di coloro che, liberi da bisogni materiali, sceglievano di dedicarsi allo studio e alla sperimentazione per edificazione personale e come contributo al progresso della