Academia.edu no longer supports Internet Explorer.
To browse Academia.edu and the wider internet faster and more securely, please take a few seconds to upgrade your browser.
2017, Post-filosofie
…
28 pages
1 file
Da qualche tempo, oggi, le forze della politica progressista si dividono in due campi. Da un lato ci sono gli esponenti della "redistribuzione". Ricorrendo a lunghe tradizioni di organizzazione egualitaria, laburista e socialista, gli attori politici associati a questo orientamento cercano una più giusta allocazione delle risorse e dei beni. Dall'altro stanno gli esponenti del "riconoscimento". Riferendosi a visioni più nuove di una società "amica della differenza", essi perseguono un mondo in cui l'assimilazione alla maggioranza o alle norme culturali dominanti non è più il prezzo da pagare per ottenere un eguale rispetto. I membri del primo campo sperano di redistribuire la ricchezza dal ricco al povero, dal Nord al Sud, e dai proprietari ai lavoratori. I membri del secondo, invece, ricercano il riconoscimento di prospettive peculiari di minoranze etniche, "razziali" e sessuali, come pure della differenza di genere. L'orientamento della redistribuzione ha un retroterra filosofico illustre, dal momento che le istanze redistributive egualitarie hanno rappresentato il caso paradigmatico per la maggior parte delle teorie sulla giustizia sociale degli ultimi 150 anni. Tuttavia, l'orientamento del riconoscimento ha di recente attratto l'interesse dei filosofi politici, alcuni dei quali stanno tentando di sviluppare un nuovo paradigma normativo che metta al centro il riconoscimento. 1
Il presente lavoro si pone l'obiettivo di indagare come i fenomeni artistici nel mondo post-coloniale, a dispetto di una visione dominante all'insegna della fissità, siano funzionali all'elaborazione dell'identità e alla costruzione dei movimenti di resistenza. In particolare verrà presa in considerazione l'esperienza artistica del perfomance artist Richar Bell, aborigeno australiano.
2008
Casa Il camminatore è uno che va in giro per campi e paesi perché crede nell'accoglienza del mondo. È uscito nell'aperto perché là, nella luce che schiude lo spazio, conta di incontrare le cose e di non venirne respinto come straniero. Non sempre la sua fiducia verrà premiata, ma talvolta troverà spazi non ostili, dilatazioni della sua percezione, curvature ospitali della superficie che percorre. Dopo la registrazione del disordine se non dell'infezione del mondo, sul suo taccuino il camminatore Gianni Celati ritroverà annotazioni acquietate, depositi di raccoglimento: "Qui voglio parlare di Pomponesco […]. Là in fondo l'aperto si presenta dietro un orizzonte, facendo sentire l'indistinta lontananza che dà un senso alla nostra collocazione spaziale. Piazza quasi sempre vuota, dove il vuoto si riconosce come l'accogliente, e noi accolti potevamo accorgerci degli altri accolti di passaggio, senza la solita sensazione di fastidio" 1 . Se la città è un'estensione della casa, poiché essa chiude l'uomo due volte (entro le pareti della casa ed entro le mura della città), la piazza equivale al vano del focolare come centro del luogo chiuso 2 . Ma qui la piazza resta dis-chiusa, include 1 Gianni Celati, Verso la foce, Feltrinelli, Milano 1989, p. 46. 2 Oppure, se si vuole, l'agorà/forum al centro della città corrisponde all'atrium della casa greco-romana, luogo aperto verso l'alto al centro della casa. Cfr. Hajo Eickhoff, Casa, in
Butlletí de la Reial Acadèmia Catalana de Belles Arts …, 1996
This article is organized in two parts that deal with the issue of recognition and its relation to identity. The first part discusses a controversy between two models of recognition: Charles Taylor's classic identity model of recognition and Nancy Fraser's status model of recognition. In particular, it focuses on Fraser's arguments for the alleged superiority of her model over Taylor's model. The second part of the article challenges the adequacy of Fraser's model as a basis for a political theory of recognition and, after having briefly rehearsed the current arguments against the very idea of identity recognition, outlines an alternative based on a conflictual model of identity transformation.
2020
[To Quote: Astone, G. (2020), «Sull’accelerazione sociale dell’oblio. Esperienze senza tempo per un’etica dell’immanenza», Lo Sguardo – Rivista di Filosofia, vol. 29, n. II, pp. 111-139]. Abstract: In this paper the assumption of human memory’s ‘rates of obsolescence’ will be discussed, taking into account the perspectives of Paul Virilio, Hartmut Rosa and other thinkers of the Social Acceleration Theory. Before this, obsolescence as a concept will be introduced by a reformulation of the Walter Benjamin’s dyad of human experience between Erlebnis and Erfahrung. Through the article, a critical attitude will be directed against a projectable model of human temporality in the contemporary age, represented by the notion of ‘selfmanagement’. In the end, an alternative experience of time, provisionally defined as ‘microucronic experience’, will point out examples of an ethics of immanence expressed by different social agents. Keywords: Social Acceleration Theory, Event, Immanence, Erlebnis, Erfahrung, Micro-utopias, Micro-uchronias, Social Temporalities
Possono essere inseriti nel sistema di tutela della presente Convenzione altri diritti e libertà che siano riconosciuti secondo le procedure stabilite negli artt. 76 e 77 SOMMARIO: 1. Introduzione. -2. L'ampliamento del catalogo dei diritti attraverso modifiche alla Convenzione. -3. L'ampliamento del catalogo dei diritti attraverso l'adozione di protocolli. -4. L'ampliamento del catalogo dei diritti attraverso l'adozione di altre convenzioni interamericane. -4.1. La Convenzione Interamericana per la prevenzione e la sanzione della tortura. -4.2. La Convenzione Interamericana per la prevenzione, la sanzione e la lotta alla violenza sulla donna (c.d. "Convenzione di Belem do Para"). -4.3. La Convenzione Interamericana sulla sparizione forzata di persone. -4.4. La Convenzione Interamericana per l'eliminazione di ogni forma di discriminazione nei confronti delle persone disabili. -4.5. La Convenzione Interamericana contro ogni forma di discriminazione e intolleranza e la Convenzione Interamericana contro il razzismo, la discriminazione razziale e le connesse forme di intolleranza. -4.6. La Convenzione Interamericana sulla tutela dei diritti umani degli anziani. -5. L'ampliamento del catalogo dei diritti attraverso la giurisprudenza. -5.1. L'incorporazione nella Convenzione di altre norme attraverso il concetto di corpus iuris. -5.2. La qualificazione dei diritti quali norme di ius cogens. -5.3. La creazione di diritti attraverso l'interpretazione evolutiva della Convenzione Americana. -5.4. L'integrazione con il diritto nazionale. -6. Conclusioni. * Ariel E. Dulitzky, Clinical Professor e Direttore della Human Rights Clinic, University of Texas.
Eventuali contributi devono essere inviati alla direzione della rivista in forma elettronica con un breve abstract in lingua straniera. Comunicazione Filosofica 31 2 ANNA BIANCHI, Editoriale Dal XXXVIII Congresso nazionale della SFI: La domanda civile di filosofia BIANCA VENTURA, Uno sguardo sul XXXVIII Congresso FRANCESCA BREZZI, Verso una cittadinanza compiuta: identità europea e differenze Abstract: La scuola e il bisogno di filosofia: contenuti, metodi, nuove competenze: Sui problemi della scuola RITA BARTOLINI, Quando una scuola ricerca se stessa GRAZIELLA MORSELLI, Un'autonomia possibile per i docenti SFI Sezione di Ancona: La vita pensata Premessa MICHELE DELLA PUPPA, Quale felicità è possibile per l'uomo? PAOLA MANCINELLI, Essere maestro: itinerario di scienza e bellezza GIULIO MORACA, Arcipelago Heidegger. Vita Autentica-Vita Inautentica Filosofia e cinema CRISTINA BORACCHI, Il reality, piazza mediatica. Contaminazione didattica fra cinema e filosofia Un percorso tra arte, letteratura, scienza e filosofia ROBERTO SALA, Presentazione Percorso (in allegato pdf): Il morso del serpente. Il nichilismo e la fine di tutti i valori Saggi NUNZIO CENNAMO, La transdisciplinarità nelle strategie educative e nei metodi di ricerca scientifica per la sopravvivenza della specie umana FABIO FINESCHI, Uccidere i neonati che sono nati, proprio come i feti con l'aborto, è bene che resti un tabù 5 LA DOMANDA CIVILE DI FILOSOFIA: UNO SGUARDO SUL XXXVIII CONGRESSO Bianca Ventura Nei giorni 31 ottobre, 1 e 2 novembre 2013, si è svolto a Catania Il XXXVIII Congresso nazionale di Filosofia, organizzato dalla Società filosofica italiana in collaborazione con il Dipartimento di Scienze della formazione dell'Università di Catania.
La situazione attuale dell'etica, sia come conoscenza filosofica sia come pratica quotidiana, non potrebbe essere più drammatica. La confusione delle prospettive, la contraddizione tra le nuove impostazioni e i trattati tradizionali, e, d'altra parte, l'offuscamento di ogni reale principio di condotta morale nella vita degli uomini di oggi sono sintomi di una crisi profonda, i cui effetti dissolutivi sono sotto gli occhi di tutti e invitano ad una riflessione approfondita per individuarne le cause e per cercare una prospettiva di pensiero capace di illuminare e di guidare la vita umana nella attuali circostanze problematiche.
Loading Preview
Sorry, preview is currently unavailable. You can download the paper by clicking the button above.
In Bianchi, A. and Leghissa, A., eds, 2015. Mondi Altri Milano: Mimesis., 2016
La Balena Bianca - Rivista di Cultura Militante, November, 2023