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Per lo studio delle vicende del popolamento fra tarda antichità e altomedioevo, il territorio del Friuli -Venezia Giulia può essere considerato un'area campione di singolare importanza. Questa terra di frontiera, straordinariamente ricca di testimonianze archeologiche, è stata teatro, come poche altre regioni italiane, di successive ondate migratorie, che hanno contribuito a spezzare l'unità amministrativa precedente e a creare nuovi centri di potere. Quanto all'organizzazione ecclesiastica del territorio, essa è rimasta a lungo imperniata su Aquileia, che nel corso del V secolo era divenuta sede di una nuova provincia metropolitica 1 . I confini della giurisdizione aquileiese, con le loro alterne vicen-
Nel Medioevo (periodo storico di passaggio tra l'età antica e quella moderna compreso convenzionalmente tra il 476, anno della caduta dell'Impero romano d'Occidente, e il 1492, anno della scoperta dell'America) non si può più parlare di unità culturale, economica e politica del Mediterraneo, caratteristica dell' epoca antica, formandosi nel continente europeo organizzazioni politiche ed economiche profondamente diverse da quelle presenti nel Medio Oriente e nell' Africa settentrionale. Iniziando dall'Alto Medioevo (periodo temporale collocato rispettivamente prima dell'anno 1000) fino a giungere all'età moderna, pian piano nacque e si sviluppò una base comune di cibi in Europa che, benché proponga piccole diversità fra le zone geografiche del continente, mostra parecchi fattori di uniformità.
La definizione di chiesa "biabsidata" o "a due absidi" si ritrova nella storia degli studi sull'architettura e la liturgia medievale in relazione ad una particolare configurazione planimetrica, caratterizzata dalla presenza di due invasi semicircolari aperti entrambi su un unico lato dell'aula (quasi senza eccezioni l'orientale); dunque absidi "affiancate" e non "affrontate". La tipologia si distingue pertanto da quella delle chiese "ad absidi opposte" (definite anche "contrapposte"), che Noël Duval -nella sua monumentale monografia sugli esempi dell'Africa settentrionale in età tardoan-2.
Italian Review of Legal History, 10,1 (2024), pp. 651-696, 2024
How much notary history can help understanding charters and, vice versa, how much charters can help understanding notary history? This theme has been widely inves:gated by both legal historians and scholars specialized in the many disciplines aimed at focusing on charter’s history (such as e.g. social class history, charter’s history, paleography and diploma:c history). These lines of research have been analyzed the general topics or the specific territories and historical periods. In spite of the fragmentary documenta:ons, light has been shed on charters and notary history across a large number of social and organiza:onal diversity and across different historical epochs. Regarding the early medieval age, I believe that further indica:ons could be deduced from the chronological order of the Lombard edicts and from the laws of Italic kingdom. These sources prescribed the rules to s:pulate legal acts and specified the people responsible for their record and implementa:on. The examina:on of such sources also helps us to understand which concerns drove legislators in different historical epochs and which were their main aims: chiefly to guarantee charter legality and effec:veness, avoid as much as possible the arising of legal disputes among par:es or facilitate the resolu:on of such disputes. Only in XIIth century, public trust in notary charters was established according to their status of public officers (as we call them nowadays), but this achievement was the unexpected and unforeseen result of a very slowly path. For centuries, legislators had to contrast the ‘perverse’ behavior of those who had asked the draOing of acts or contracts but changed their mind and did not want fulfill the legal commitments made. From this perspec:ve we can analyze the rulers’ ‘double track’ and the basis of a centuries old path through the crea:on and standardiza:on of the requirements of the legal acts and the related wriQen documenta:on. As a legal historian I chose, so to say, to start again and retrace in a chronological perspec:ve the edicts of the Lombard kingdom and the legisla:on of the kingdom of Italy. I did so by linking the rules according to which legal acts had to be recorded in the charters and the ones defining the ac:vity and exper:se of the charters writers. Taking into considera:on the sequence of rules and their aims, it is possible to trace an i:nerary between issues and contexts to find the recurrence of specific fields of tension among governors, charters recorders and their ‘clients’. Such tensions were produced, in the opinion of the legislators, by one of the major challenges of the ‘living law’, that is the general lack of good faith.
Nel 2004 l'indagine archeologica nell'area antistante la sostruzione ad arcate del monumento noto come 'Le Logge' (MASCIONE 2002, pp. 105-116) è stata ripresa con lo svolgimento di due distinte campagne di scavo, effettuate rispettivamente nei mesi di maggio e settembre; la prima ha interessato lo scavo del deposito archeologico all'interno dell'ambiente L1 (saggio III), portato poi a termine con la seconda campagna, durante la quale è stata proseguita anche l'indagine nel saggio IV.
CHIESA E ALCHIMIA FRA XIII E XIV SECOLO, 2018
L'Alchimia occidentale di lingua latina, le cui prime opere originali si possono far risalire alla prima metà del XIII secolo, ebbe subito una larga diffusione tra gl studiosi dell'epoca: in particolare numerosi furono gli ecclesiastici che non solo ricevettero la dedica di questi lavori ma che ne scrissero a loro volta, anche se in alcuni casi si tratta di "attribuzione tradizionale" non ancora provata, come nel caso di Frate Elia, Ministro generale dell'Ordine francescano. Qui vengono presentati alcuni tra i personaggi più interessanti per la loro posizione nella Chiesa di Roma, papi, cardinali e vescovi autori di trattati di Alchimia in cui è evidente il significato spirituale dell'opus alchemicum.
L’ingresso di Carlo VIII a Vigevano , 2024
L'ingresso di Carlo VIII a Vigevano nelle tes3monianze coeve L'11 o&obre 1494 fa il suo ingresso a Vigevano il re di Francia Carlo VIII. Un ingresso trionfale celebrato con grande sfarzo dai duchi di Milano che lo ospitano per ben tre noB nelle stanze più rappresentaDve del Castello. Un ingresso e un soggiorno importanD per Vigevano e che, sebbene documentaD da ben qua&ro fonD coeve di cui almeno due di autori che seguirono di persona il maestoso evento, non hanno trovato ad oggi spazio nella storiografia ci&adina, sopra&u&o da parte dei grandi studiosi che diedero vita alla rivista "Viglevanum, uscita dal 1907 al 1915. Ad essere tesDmoni dell'ingresso e della permanenza di Carlo VIII a Vigevano furono: l'ambasciatore ferrarese a Milano Giacomo TroB e Andrè de la Vigne (1470-1526) le&erato-cronista al seguito di Carlo VIII nella sua discesa in Italia. Segretario della regina Anna di Bretagna una volta ritornato in Francia nel 1495, alla fine cioè della campagna d'Italia,
Tradizioni epiche sulla sosta di Achille a Sciro e la nascita di Neottolemo, 2010
Questo contributo indaga la presenza nel poema epico perduto ‘Cypria’ dell’episodio del travestimento in abiti femminili di Achille, nascosto a Sciro da Teti per evitare la morte in battaglia. Nonostante la sua assenza in Proclo e nei frammenti conservatisi del poema, vi sono elementi che inducono a ipotizzare non solo la permanenza a Sciro dell’eroe in giovane età ‘en parthenou schemati’, come narra lo ‘schol’. Hom. T 326(= Cypr. fr. 19 B.), ma anche il suo successivo approdo nell’isola a causa di una tempesta e il matrimonio con Deidamia, circostanze narrate dall’ ‘argumentum’ dei ‘Cypria’ ma attribuite dal fr. 4 D. anche all’ ‘Ilias parua’. È inoltre qui avanzata l’ipotesi dell’attribuzione del fr. 4 D. ai ‘Cypria’ ed è respinta invece l’assegnazione del poema del fr. 40 ‘dubium’ Bernabé. Questo contributo indaga la presenza nel poema epico perduto ‘Cypria’ dell’episodio del travestimento in abiti femminili di Achille, nascosto a Sciro da Teti per evitare la morte in battaglia. Nonostante la sua assenza in Proclo e nei frammenti conservatisi del poema, vi sono elementi che inducono a ipotizzare non solo la permanenza a Sciro dell’eroe in giovane età ‘en parthenou schemati’, come narra lo ‘schol’. Hom. T 326(= Cypr. fr. 19 B.), ma anche il suo successivo approdo nell’isola a causa di una tempesta e il matrimonio con Deidamia, circostanze narrate dall’ ‘argumentum’ dei ‘Cypria’ ma attribuite dal fr. 4 D. anche all’ ‘Ilias parua’. È inoltre qui avanzata l’ipotesi dell’attribuzione del fr. 4 D. ai ‘Cypria’ ed è respinta invece l’assegnazione del poema del fr. 40 ‘dubium’ Bernabé.
Dopo la vita troviamo sei Regni (3 inferiori, 3 superiori) di conseguenza, se qualcuno nella vita si è prestato a produrre sofferenze sia a parole che a livello fisico, sarà destinato a rinascere consecutivamente nei 3 mondi inferiori, se invece ha prodotto gentilezza, altruismo o amore egli rinascerà in uno dei 3 mondi superiori; tutto dipende comunque dalla quantità di karma positivo o negativo da noi prodotto.
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"Esercizi di lettura per Marco Santagata", a cura di Annalisa Andreoni, Claudio Giunta e Mirko Tavoni, Bologna, Il Mulino, 2017.
Quaderni Storici Esini IV, 2013
711. Arqueologia e historia entre dos mundos, vol. 2, 2011
Peia. Il paese delle contrade, 2019