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1997
…
8 pages
1 file
2021
A biological district born on the initiative of a group of local inhabitants and entrepreneurs, an idea taken over by a local administration, a rural landscape of great cultural value and an experience of territorial governance that has always been innovative, these are the elements of the small story told in these pages. Within this story we propose an example of management of rural territory and of protection of an historic landscape, describing a virtuous relationship between a local community, agricultural practices and environmental equilibrium. The connection between the creation of a biological district and urban planning at the level of a Municipality is one of the cornerstones of this experimentation, mainly because the narrated experience was born in an extremely collaborative atmosphere of co- design, where economic players, public administration and citizens were able to meet the challenge of a renewed active citizenship, highlighting the potentialities of a designing co...
Vercelli fra Quattro e Cinquecento, 2018
2006
Nel maggio 2006 è stato presentato nel Veneto il Documento Strategico Regionale per la programmazione dello sviluppo rurale per il periodo 2007-2013. La stesura del nuovo PSR, non solo nel Veneto, cade in un periodo caratterizzato da rilevanti mutamenti istituzionali e di mercato. Da un lato nel 2005 è stata avviata la Riforma Fischler con la piena applicazione del disaccoppiamento, dall'altro i prezzi di molti prodotti agricoli hanno subito cadute rilevanti, che hanno comportato interventi straordinari a livello nazionale. Oggetto di questa nota non è tanto l'analisi delle novità, delle continuità e anche delle criticità presenti nel nuovo corso delle politiche di sviluppo rurale adottate dalla UE con il reg. 1698/2005 (1), quanto la valutazione delle strategie adottate da una regione importante per lo sviluppo agroalimentare del Paese per comprendere in che misura le sue strategie saranno in grado di rispondere alle nuove domande che emergono dal settore primario e agroalimentare, ma anche a quelle che l'intera società veneta rivolge al mondo rurale. Il Documento Strategico Regionale Veneto è suddiviso in due parti, la prima dedicata all'analisi del contesto socio-economico regionale, mettendone in luce i punti di forza e di debolezza, mentre nella seconda sono individuate le linee strategiche per l'attuazione delle politiche di sviluppo rurale. Per comprendere le differenti opzioni del Piano, è utile partire da una breve descrizione del sistema agroalimentare veneto, così come emerge dal quadro conoscitivo. Una breve descrizione dello sviluppo agricolo e alimentare del Veneto http://www.agriregionieuropa.univpm.it 1/5 brought to you by CORE View metadata, citation and similar papers at core.ac.uk provided by Catalogo dei prodotti della ricerca
2005
10 A riguardo si veda FAVIA F., "Possibilità e limiti dello sviluppo locale. Una nota troppo lunga e semiseria sui distretti industriali marshalliani", La Questione Agraria, n.45, 1992, p. 154-155. Per Goglio una teoria economica dello sviluppo si rivela "impossibile qualora per economia si intenda il campo delimitato dagli strumenti della disciplina economica vera e propria", questo i n quanto causa di un'economia politica caratterizzata dalla a-temporalità ed a-spazilità e quindi dalla a-storicità, cfr., GOGLIO S., "Economia regionale e sviluppo economico", cit., p. 24. Si veda inoltre IACOPONI L., "La bioregione. Verso l'integrazione dei processi socioeconomici e ecosistemici nelle comunità locali", Edizioni ETS, Pisa, 2001. 11 GAROFOLI G., "Economia del territorio",cit., p. VII. 12 Sui processi di "convergenza" si veda ad esempio BOGGIO L., SERAVALLI G., "Sviluppo e crescita economica", cit. p. 201 in cui si afferma "nella discussione sulle ricerche empiriche (Capitolo 5) si è avuto modo di sottolineare che non vi sono prove di tendenze diffuse verso la convergenza. Ciò ha costituito un problema per la teoria neoclassica, per la quale invece la convergenza costituisce, all'interno delle sue ipotesi standard, un risultato ben stabilito" . 13 "Basato sull'opposizione del centro alla periferia, con un ruolo subalterno (e, talvolta, di dipendenza/funzionalità) del secondo termine della dicotomia rispetto al primo", GAROFOLI G., "Economia del territorio", cit. p VI. 14 "Secondo questo filone interpretativo, […], il processo di sviluppo, determinerebbe un processo fisiologico di «traboccamento» dal centro alla periferia, senza tuttavia alcuno spazio di autonomia e di differenziazione" per le aree coinvolte, Ibidem. Tuttavia c'è chi sostiene l'attualità interpretativa di questi modelli. Palo Costa nel suo"Lo sviluppo economico italiano tra l'«uno» e il «molteplice».Modelli e interpretazioni delle trasformazioni produttive dal 1950 al 1980" in BECATTINI G. (a cura di) "Modelli locali di sviluppo", Il Mulino, Bologna, 1992, pp. 69-72, sostiene che " la sola categoria di modelli che consente di dare una interpretazione complessiva dei tanti fatti locali che hanno caratterizzato l'ultimo sviluppo italiano ci sembra quella costituita dai modelli di «filtering-down»". Secondo Costa "è tra questi modelli che dobbiamo cercare il connettivo che lega le tante manifestazioni della valorizzazione periferica". 15 Rimandiamo a vari rapporti della Commissione europea sulla Coesione sociale e territoriale, alla documentazione dell'ONU e dell'OCSE. di), "Esperienze di programmazione dello sviluppo locale. Il caso del Parco dei Nebrodi", Franco Angeli, Milano, 2004. 131 PACCIANI A., "La Maremma distretto rurale. Un nuovo modello di sviluppo nella consapevolezza della propria identità",cit., p 55. 132 Ibi., cit., p. 85.
Introduzione. -I contributi che sono qui presentati costituiscono il frutto di un'articolata discussione originata a partire dal workshop congiunto Società Geografica Italiana-Istat, Le statistiche di Sviluppo Rurale. Indicatori di reddito e di benessere nella valutazione dello sviluppo rurale, che si è svolto a Roma il 4 aprile 2011 1 . L'idea di questo confronto partiva da un'occasione specifica sostanziandosi, sotto un profilo geografico e territoriale, nell'esplicitazione di alcune considerazioni di fondo circa il rapporto tra rilevazioni statistiche e geografia a cui brevemente torneremo nel tentativo di tracciarne le linee essenziali.
Presentazione critica, sistemazione ed edizione della ricerca svolta dallo studioso Vito De Lapa negli anni Ottanta, relativa alla posta rurale nella provincia di Venezia.
Dipartimento Metodi Quantitativi - Quaderni di ricerca, 2000
Inizieremo con un recente episodio che si presta a numerose riflessioni sul tema.
Il capitale sociale è stato analizzato sotto il profilo delle molteplici definizioni allo stesso attribuite e della specifica analisi teorica, riguardante gli ambiti disciplinari della sociologia, delle scienze politiche e dell’economia. La ricerca applicata sul tema è composita, anche se appare opportuno evidenziare l’esistenza di una limitata letteratura sulle relazioni tra capitale sociale e sviluppo economico delle aree rurali, che costituisce l’oggetto della dissertazione del presente capitolo. Lo stesso si compone di due parti: la prima consta di una breve rassegna critica della letteratura europea e la seconda presenta l’analisi della tematica alla luce della più recente letteratura italiana
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L'area del Capitolium di Verona, 2008
Sciascia, Caltanissetta-Roma , 1974
BESSUDE Tracce di storia di un villaggio rurale, 2021
Neverland Geo. Rivista di Geopolitica e Geoeconomia , 2020
Temi comuni tra politiche di sviluppo rurale presenti e future: prospettive di valutazione , 2011
Reti medievali e-book, 2023
M. Natale (a cura di), Cosmè Tura e Francesco del Cossa. L’arte a Ferrara nell’età di Borso d’Este, cat. della mostra, Ferrara 2007, pp. 407-425, 2007
… la comunicazione rurale
Il Comune dopo il Comune. Le istituzioni municipali in Toscana. Secolo XVI-XVIII, 2022