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La teologia femminista si manifesta inizialmente come reazione al presunto carattere patriarcale della Cristianità. Mentre alcune teologhe femministe cercano di trovare soluzioni per riformare il Cristianesimo, altre-le radicali-hanno creato una nuova religione con una sua propria divinità, dottrina ed etica. Per prima cosa, il nostro scopo è tracciare le direzioni seguite dalle femministe radicali, dalla protesta per una nuova divinità, generalmente chiamata Dea, e dalla teologia, riguardo il discorso sulla mascolinità di Dio, fino alla tealogia, un discorso che riguarda la divinità femminina. In secondo luogo, vogliamo sottolineare i diversi modi con cui i seguaci percepiscono questa nuova divinità alternativa al Dio Cristiano, il quale è considerato inadeguato per lo sviluppo autonomo della donna contemporanea. Infine, indicheremo il carattere anticristiano che anima la costruzione di questa nuova divinità, creata " dopo l'immagine e somiglianza dell'uomo."
Docente: Don Claudio DOGLIO Il fascicolo comprende le trascrizioni, adattate, delle relazioni tenute dal docente nel Vicariato di Genova Nervi da novembre 2003 a febbraio 2004. Per un maggiore approfondimento di alcuni degli argomenti sono state aggiunte tre appendici, provenienti dallo stesso docente in un diverso contesto.
Rinnovamento nello Spirito Santo - Marzo 2000.
Organizzata dalla Consultazione Carismatica Italiana si è svolta recentemente a Bari l'ottava edizione del "Ritiro per un dialogo fraterno' che ha visto, per la prima volta nella storia dell'ecumenismo, delle tre grandi famiglie evangeliche e la partecipazione di prestigiosi esponenti italiani e stranieri della altre Chiese. È stato un evento prestigioso, dal quale è emersa la necessità di un impegno comune oltre la diversità. Dal 18 al 20 febbraio, presso la Facoltà Ecumenica di Teologia dell'arcidiocesi di Bari, si è svolta l'VIII edizione del "Ritiro per un dialogo fraterno" che la Consultazione carismatica italiana.
Theologica Leoniana , 2019
Introduction to the 26th historical congress of Pistoia ( 19-21 may 2017): "religious life of medieval women" (13th and 14th centuries)
Per precisare la domanda che mi sono posta, faccio riferimento a due esempi di storiografia letteraria degli ultimi anni. La storia letteraria del Seicento di Winfried Freund Abenteuer Barock 1 contiene un capitolo dedicato alle Donne che scrivono che, a mio parere, rappresenta un notevole progresso rispetto alle ricognizioni storiografiche precedenti. L'autore non restringe la sua indagine volta al passato ai criteri dell'autonomia estetica propria del classicismo tedesco, ma la allarga a opere eteronome e considera vari aspetti storico-sociali e culturali. Questo approccio, segnalato del resto nel sottotitolo, gli fornisce, tra l'altro, l'opportunità di trattare estesamente anche un genere 'misto', solo marginalmente letterario, cioè il rendiconto di viaggio, e gli permette di percorrere vie nuove per la storiografia letteraria, prendendo in considerazione la letteratura a suo tempo veramente diffusa e letta dal pubblico. Il volume di Monika Schmitz-Emans, Einführung in die Literatur der Romantik, si limita invece rigorosamente alla discussione del contesto letterario, nonché delle basi teoriche della letteratura romantica, per passare poi all'analisi di singole opere 'rappresentative'; l'autrice, però, lavora con categorie che risultano insufficienti a cogliere la presenza femminile nella letteratura romantica, presenza che rimane comunque frammentaria, seppure documentata in vario modo 2. Il fatto che un critico letterario si sia confrontato con gli stimoli e gli approcci elaborati anche dalla ricerca femminile e femminista più di quanto non abbia fatto, invece, una ricercatrice che continua a riprodurre l'esclusione delle donne dalla letteratura, fa da sfondo alle seguenti riflessioni, che tendono a mettere in rilievo i cambiamenti in atto, conseguenza dell'approccio specificamente femminile e femminista nella critica letteraria. Ci si chiede, in particolare, quali modifiche si siano prodotte nella storiografia letteraria e nel dibattito sul canone; quali novità si possono costatare nella valutazione dei contributi apportati dalle opere femminili e come queste vengono affrontate nelle ricognizioni storico-letterarie. Ma ci si interroga, anche, sugli accenti innovativi che si possono cogliere nel dibattito sul canone, sia nelle prospettive specifiche rispetto al «canone materiale» sia al «canone attuale» 3 ovvero a quel nucleo centrale su cui si continua a discutere. Infine, ci si domanda in che modo sia possibile realizzare gli aspetti innovativi nella nostra prassi quotidiana di insegnamento letterario all'università in Italia. * Un particolare ringraziamento va al mio collega Francesco Maione il cui aiuto è stato decisivo per la traduzione dell'intervento.
Il corpo. Gender Issues e neuroscienze, 2022
Il testo delinea un percorso volto a chiarire in che modo i culti primitivi nascono e si evolvono, esponendo in chiave critica il rapporto tra la Chiesa Cattolica e il corpo delle donne. Lo scopo sarà dimostrare in che modo la necessità di un culto nasca per soddisfare alcuni bisogni dell’essere umano e perché, inizialmente, la figura divinatoria fosse una donna. Successivamente, l’analisi mostra le motivazioni che portano, anche nel campo divinatorio, al predominio maschile e all’emarginazione della donna. La chiave di lettura resta fissa al corpo, mantenendo una declinazione di genere che ha lo scopo di mostrare quanto i Testi Sacri perpetuino una visione del corpo femminile dicotomica, stigmatizzata e colpevolizzante che si ritrova rappresentata dalle figure di Eva e Maria.
© 2011 OSANNA EDIZIONI s.r.L via appia 3/a 85029 venosa (pz) tel. 0972.35952 fax 35723 e mail: [email protected] sito web: www.osannaedizioni.it INDICE 7 Premessa, Massimo Osanna 10 Introduzione, Antonio De Siena 15 ILARJA BATTILORO, MASSIMO OSANNA, Le aree di culto lucane: topografia e articolazione degli spazi GARAGUSO: I depositi votivi di "Grotte delle Fontanelle" 39 VALENTINA GARAFFA, Il deposito ''Autera" 49 SILVIA MARTINA BERTESAGO, Il deposito ''Altieri" Il progetto della Scuola di Specializzazione in Archeologia di Matera sul santuario di Timmari, località LamiaSan Francesco 59 ROBERTA GABRJELLI, Il santuario prima dei Lucani: la ceramica a decorazione geometrica e la ceramica coloniale La coroplastica votiva 65 LISA PICCIOLONI, Statuette femminili sedute e stanti, statuette maschili, ero ti e figure a soggetto teatrale 73 MARIA CRISTINA RANTUCCI, Pro tomi, busti, rilievi figurati, tanagrine Ex voto e strumenti del rituale in metallo 81 LUCA VACCA, Armi e strumenti, oggetti di ornamento personale Gli oggetti del rituale 95 LAURA CATALLO, Thymiateria 99 JOSIPA MANDié, Ceramica a figure rosse, sovraddipinta e miniaturistica 113 CESARE VITA, Ceramica a vernice nera, rossa o bruna e a pasta grigia 123 DELIS FIORANI, Ceramica comune 131 ALFONSO MUSCETTA, Pesi da telaio, lucerne, unguentari e varia RIVELLO: L 'area di culto in località Colla 139 GIUSJ GALIOTO, Offerte votive e aspetti cultuali SAN CHIRICO NUOVO: L 'area di culto in località Pila 15 7 MARA ROMANIELLO, Offerte votive e aspetti cultuali
Andrea Andretto, 2018
1) Profezia e mediazione. «La profezia può essere considerata, senza scandalo alcuno, il ministero più alto nella Bibbia, più importante dello stesso sacerdozio. Il profeta, infatti è il mediatore per eccellenza tra cielo e terra, tra bocca di Dio e orecchio dell'uomo». 1 Nella definizione di profezia che ho colto dalla riflessione di Annalisa Guida, emerge il legame profondo che esiste tra la figura del profeta e quella del mediatore. Sappiamo tutti molto bene che il «mediatore» è colui che ha la funzione di rendere possibile e di facilitare l'incontro tra due parti che sono tra di loro, per i più svariati motivi, lontane. Ne viene dunque che il profeta non apre la bocca per dire delle cose o peggio ancora per fare delle chiacchiere; il vero profeta è colui che che ha preso chiara coscienza che la sua bocca è uno strumento posto a servizio di Dio, affinché con le parole da lui proferite ogni ascoltatore possa trovare la strada per incontrarsi e riconciliarsi con Dio stesso. Non a caso un cristiano crede che Gesù, parola definitiva di Dio, è re, sacerdote, profeta. 2 Profeta e profetessa sono dunque uomini e donne che vivono un rapporto appassionato di ricerca e allo stesso tempo di repulsione nei confronti Parola di Dio. Si pensi in modo particolare alla vicenda del profeta Giona che, in prima battuta, si rifiuta di obbedire alla parola che lo vuole profeta in Ninive. La storia di Giona, peraltro, rivela con chiarezza che 3 il profeta può anche respingere la chiamata da Dio, tuttavia è Dio stesso che non guardando a genealogia o a tradizione umane particolari, sceglie il "suo" uomo, la "sua" donna, affinché tutta la sua esistenza diventi profetica. Per il testo sacro diventerà "profetica" anche la sua ribellione di fronte alla Parola di Dio che lo invia a Ninive: questo per dire che le Scritture Sante ci presentano la figura del profeta come la storia di un uomo che vive un travagliato percorso di fede e che alla fine si abbandona e si lascia sedurre dalla missione di collaborare al progetto di Dio di salvare il suo popolo. Ne guadagniamo dunque che nessuno si rende profeta da se stesso: nemmeno se si proclama un anno di riflessione sul ruolo profetico che la vita consacrata può avere ancora oggi! Piuttosto si deve cercare di comprendere come Dio chiede oggi, alla singola coscienza cristiana, di essere un "Suo profeta", collaboratore del suo progetto di salvezza per tutti gli uomini di oggi, inseriti nei problemi vitali di un tempo che è differente da quello della profezia biblica. Da sempre infatti il profeta si sente per certi versi un uomo "fuori tempo", chiamato tuttavia a condividere tutta la compassione con la quale Dio guarda a questo lasso di storia, con le sue caratteristiche peculiari e ai suoi problemi. approfondimento dal punto 2 di vista sistematico: MOIOLI G., Cristologia. Proposta sistematica, Centro Ambrosiano, Milano 2015, pp. 138-143. Per un approfondimento dal punto di vista biblico si veda il pur sempre valido: SEGALLA G., La Cristologia del nuovo testamento, Paideia, Brescia 1985, pp. 48-63.154-155. VIGNOLO R., Un profeta tra umido e secco.
Lo scopo di questo lavoro di tesi consiste nell'analizzare la figura della donna nei primi secoli del cristianesimo. Questo lavoro nasce in seno agli Women's studies, che si sono moltiplicati a partire dagli anni Settanta del Novecento, soprattutto nelle zone di influenza anglosassone. L'intento di tali studi era quello di rimuove lo stereotipo femminile, che una storiografia scritta da uomini aveva trasmesso. La riflessione sulla figura della donna nella storia ha avuto ripercussioni anche nell'ambito degli studi della teologia, della biblistica e della patristica.
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Uno spazio sacro al femminile - Eremiti alla ricerca, 2019
Kervan. International Journal of Afro-Asiatic Studies, 2019
Sentieri Teologici Livornesi 4 - Gender e vita della Chiesa, 2024
in F. Mosetti Casaretto (a c. di), Il corpo impuro e le sue rappresentazioni nelle letterature medievali, Alessandria, Edizioni dell’Orso, 2012, pp. 261-291.
Tantum aurora est.Donne e concilio Vaticano II, , 2012
PATH (Pontificia Academia Theologica), 2022
Annali di Scienze Religiose, 2013
SettimanaNews, 2019
Futurismo Futurismos, 2019
Storia e Politica IX, 2017
in D. Bonanno e I. Buttitta, Narrazioni e rappresentazione del sacro femminile nel Mediterraneo antico, Atti del Convegno internazionale in memoria di Giuseppe Martorana, Palermo 15-16-17 novembre 2018, Ishtar. Studi e materiali di antropologia religiosa n. 2, 2021, 99-122. ISBN: 978-88-97035-75-6 , 2021