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2024, Vingt Ans de M@gm@
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115 pages
1 file
Vingt ans de M@gm@ eBook n.1 2024 Sous la direction de Orazio Maria Valastro Collection : Les Cahiers de M@gm@ Revue internationale en sciences humaines et sociales Projet éditorial : Observatoire des Processus de Communication Direction scientifique : Orazio Maria Valastro Édition non commerciale en accès libre ISBN 978-88-947742-0-7
La "Scuola Grande di San Marco" è uno dei monumenti più significativi del Rinascimento veneziano. Distrutta da un incendio nel 1485, venne ricostruita tra il 1487 e il 1495 ad opera degli architetti Pietro Lombardo (e figli), Giovanni Buora e Mauro Codussi. La facciata dell'edificio, grazie alla finezza della decorazione scolpita e dipinta e all'effetto pittorico creato dai marmi policromi e dalle finte prospettive tra le lesene dell'ordine inferiore, è ritenuta uno dei più preziosi e originali esterni di Venezia. La maggior parte dei materiali lapidei (pietra d'Istria, calcari veronesi, nero di Roveré, pavonazzetto toscano, marmo di Carrara e marmi antichi di reimpiego) in opera era interessata da evidenti fenomeni di deterioramento quali scagliatura, esfoliazione, polverizzazione, fessurazione, efflorescenze saline, croste nere e patine di varia natura. Sono qui riportati i risultati di uno studio di laboratorio, eseguito in preparazione all'intervento di restauro conservativo dell'edificio, ora concluso, volto a caratterizzare le principali macro-e micro-morfologie del degrado e ad identificare le cause e i meccanismi del deterioramento, nonché la natura e le modalità di stesura su pietra delle differenti policromature e scialbature presenti su alcune porzioni del complesso architettonico.
Prospettive.Ing, anno I, n. 3, luglio/settembre, 2019
Cronache di un capolavoro senza tempo. Storie di uomini e donne, e di architetture che trovano ragione nelle loro vite: diario di un viaggio alla scoperta del sogno di chi l'ha immaginata e amata, grazie alle preziose narrazioni di Daniela e Ivo Hammer Tugendhat.
La Rucola, 2017
M.G.H. larucola.org/2017/06/16/m-g-h/ Quando le iniziali finalità culturali vengono deviate verso altri fini Allo scoppio della prima guerra mondiale la Germania aveva dei possedimenti in Campidoglio, a Roma, tra questi il "Palazzo Caffarelli" sede dell'Istituto Archeologico Germanico e della sua biblioteca specializzata. In quegli anni il Governo italiano mise i sigilli ai locali rimandando la questione della presa di possesso delle proprietà immobiliari, e di quanto in esse contenuto, al dopoguerra. La questione fu lungamente dibattuta, in particolare riguardo al concetto di "proprietà" delle migliaia e migliaia di libri antichi, donati o acquistati, provenienti da tutta la penisola; alla fine Il Governo pur affermando il diritto per l'Italia di incamerare l'Istituto, accolse la proposta del Ministro dell'Istruzione pubblica Benedetto Croce di non requisire la biblioteca, ecco due salienti corrispondenze: Benedetto Croce al Sottosegretario agli esteri Carlo Sforza, 30 giugno 1920: "Una biblioteca non è un'accolta materiale di cose, ma una unità ideale che porta l'impronta del suo creatore: togliere, per diritto di Guerra alla Germania la biblioteca dell'Istituto archeologico, salvo, magari, a versarne l'importo, non mi sembra una cosa degna delle nobili tradizioni della civiltà italiana e della cultura italiana". Sottosegretario agli Esteri Carlo Sforza all'incaricato d'Affari tedesco a Roma von Herff, 10.8.1920: "Ho l'onore di informare la S.V. Ill.ma che malgrado risultasse indiscutibile alle disposizioni del Trattato di Versaglia, il diritto dello Stato Italiano di incamerare la biblioteca dell'Istituto Archeologico Germanico in Roma, il Governo italiano, in considerazione del carattere culturale dell'Istituto e dell'importanza che i cultori e studiosi della scienza archeologica tedesca annettono alla biblioteca suddetta, tangibile risultato della loro attività, è venuto nella determinazione, per dar prova degli amichevoli intendimenti dai quali è animato verso la Nazione Tedesca, di non esercitare tale suo diritto e di restituire i libri della biblioteca con i relativi scaffali". Quali potrebbero essere state le motivazioni e le trattative non scritte e non note le lasciamo maturare al lettore, ci preme intanto presentare qui di seguito un piccolo riassunto della storia di questo Istituto Germanico, il cui insediamento in Campidoglio pare avesse causato "mormorii degli intellettuali e degli archeologi italiani dell'epoca", sicuramente gelosi custodi delle nostre cose ma, forse, perché avevano intuito altro…
MMG in pensione, ha esercitato dal 1981 al 2022 in un paese alle porte di Brescia in medicina di gruppo. Ha svolto attività di animatore di formazione nell'ambito della Società Italiana di Medicina Generale, di ricercatore (audit, governo clinico, formazione sul campo, ricerche epidemiologiche ed osservazionali) di tutor del tirocinio per l'esame di stato, docente e tutor alla scuola di formazione in Medicina Generale di Brescia. Ha collaborato con le principali riviste Italiane della MG, animato Mailing List locali e nazionali e gruppi professionali di FaceBook. Si interessa alle medical humanities, alla metodologia clinica e alla psicologia cognitiva, in riferimento alla diagnosi e all'errore in MG. Nel 2021 ha pubblicato un libro sulla riforma della Presa in carico della cronicità in Lombardia (edizioni FRG) e, nel 2022, "La gestione della cronicità in medicina generale" (edizione KDP) e "La crisi della medicina territoriale" (Book Sprint edizioni).
Il volume costituisce un primo sistematico lavoro di sintesi su un aspetto della marmorizzazione della città di Leptis Magna, ossia l'importazione dei marmi bianchi e colorati impiegati negli allestimenti architettonici degli edifici pubblici e di quelli privati nel territorio. Alla trattazione generale inerente la storia delle pietre bianche e policrome nel mondo romano e in ambiente lep-titano. segue il repertorio dei marmi presenti a Leptis Magna e in contesti posti nelle sue immediate vicinanze. A ciascun litotipo bianco e colorato, distinto in base alle aree geografiche di provenienza, è dedicata una scheda tesa a illu-strare le diverse problematiche relative alla sua origine, provenienza e diffusio-ne nel mondo romano e a Lepits Magna, delineando pertanto un quadro dia-cronico delle diverse qualità dei marmi impiegati per tutti i tipi di decorazione.
La conoscenza della scienza è essenziale per tutti i cittadini che intendano inserirsi in modo consapevole ed adeguato nel mondo che li circonda. Si ritiene fondamentale l'acquisizione di una competenza scientifica per affrontare e risolvere problemi che abitualmente si incontrano in contesti di vita reale. Compito del docente è quello di fare da mediatore tra le esigenze della disciplina intesa come modo di guardare il mondo e la realtà e il vissuto dello studente/cittadino. Questo problema può essere risolto attraverso il ripensamento della didattica laboratoriale intesa come " l'officina dell'artigiano " in cui si entra per imparare il mestiere perché si sia poi in grado di discutere sulle "cose", sui risultati, sulle interpretazioni delle attività di campagna. Il progetto Geotube costituisce una possibile risposta alle esigenze dettate dalla necessità di ripensare le modalità di insegnamento/apprendimento. Il presente gruppo di ricerca si è dedicato, per mezzo di questo progetto, a parlare alle giovani generazioni con il loro stesso linguaggio, utilizzando gli strumenti a loro familiari come smartphone, tablet (Unwin D., Foote K., Tate N., Debiase D., 2011) per veicolare i contenuti scientificamente e socialmente rilevanti tramite l'allestimento di un canale di classe. Si crea così la situazione di classe rovesciata (flipped classroom, Maglioni e Biscaro, 2014) che permette di attivare un personale processo di apprendimento, di creare motivazione e di mantenerla, introducendo la necessità di una nuova modalità per attestare le conoscenze e per certificare le competenze.
New Rock Magazine II, 4, 1990
Oggi che siamo sempre più immersi nei Novanta ricapitoliamo le interazioni e le sinergie che tra rock, cinema, letteratura, informatica, moda, spettacolo che hanno reso gli anni Ottanta un intenso laboratorio di stili, di contaminazioni, di destrutturazioni.
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Scenari del conflitto. Atti del XXV Congresso dell'Adi - Associazione degli Italianisti (Foggia, 15-17 settembre 2022), 2024
M. Badas, M. Vinti, Santità e salvezza nella letteratura medievale, 2018
in: Th. Schäfer/K. Schmidt/M. Osanna (Hrsg.), Cossyra I. Die Ergebnisse der Grabungen auf der Akropolis von Pantelleria/S. Teresa. Der Sakralbereich, TAF 10, Rahden 2015, 1085-1087.
Cura ut valeas. Nel corpo e nello spirito, a cura di V. Caminneci, 2018
la Biblioteca di via Senato , 2022