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2024, De Iustitia
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Il lavoro esamina l'ordinanza n. 3271 della Corte di Cassazione del 5 febbraio 2024, che affronta nuovamente il tema delle nullità urbanistiche nei contratti traslativi di immobili. Sulla base della richiamata decisione si ripercorrono le diverse tesi formulate nel tempo riguardo alla natura delle nullità urbanistiche. L'autrice traccia l'evoluzione del dibattito sviluppatosi fino Cass., S.U., 22 marzo 2019, n. 8230, che ha segnato un decisivo punto di svolta orientando la giurisprudenza successiva. The study reviews Cass., ord., 5 febbraio 2024, n. 3271, revisiting the issue of urban planning nullities in property conveyance contracts. Drawing from the cited decision, it explores the various positions historically taken on the nature of these nullities. The author outlines the evolution of this debate leading to the landmark ruling by Cass., S.U., 22 marzo 2019, n. 8230, which significantly redirected subsequent legal interpretations.
Il Foro italiano, 2019
2019
La nullità comminata dall'art. 46 del d.P.R. n. 380 del 2001 e dagli artt. 17 e 40 della L. n. 47 del 1985 va ricondotta nell'ambito del comma 3 dell'art. 1418 c.c., di cui costituisce una specifica declinazione, e deve qualificarsi come nullità "testuale", con tale espressione dovendo intendersi, in stretta adesione al dato normativo, un'unica fattispecie di nullità che colpisce gli atti tra vivi ad effetti reali elencati nelle norme che la prevedono, volta a sanzionare la mancata inclusione in detti atti degli estremi del titolo abilitativo dell'immobile, titolo che, tuttavia, deve esistere realmente e deve esser riferibile, proprio, a quell'immobile. Pertanto, in presenza nell'atto della dichiarazione dell'alienante degli estremi del titolo urbanistico, reale e riferibile all'immobile, il contratto è valido a prescindere dal profilo della conformità o della difformità della costruzione realizzata al titolo menzionato.
Studi economico-giuridici - volume LXII, 2009-2020, Annali 2020. Pubblicazioni del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Cagliari, Serie II, 27, 2020
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Lexia n. 1-2, 2008
English abstract: In relation with cities, text is a metaphor or a model. Nevertheless, it is useful for understanding the ability for communication of every city and the specific ways of this communication. Textuality implies qualities as complexity, permanence, overlapping of significations. These effects can be classified following criteria of length of time, spatial overlap, communications pointing to different material functions. The city signification works on the basis of coherence (isotopic) effect by the autonomous significations of its parts (buildings, streets, squares, etc.), using mainly their exterior communication surfaces. On that basis, it is possible to write and to rewrite cities on many levels, often as a “bricolage” patchwork, or even an agonistic confrontation of powers. But it is important the action of coordination realized by laws, material boundaries, and direct public intervention. Keywords: city, text, model, communication, exteriority, coherence, patchwork.
In una stagione di slogan e programmi come quella che caratterizza i primi decenni del Novecento, tra movimenti d’avanguardia e condizionamenti politici, il cosiddetto “Razionalismo Italiano” è ricordato all’interno dell’esperienza del moderno principalmente in relazione alle sue architetture: ad alcune architetture-manifesto che pongono in primo piano questioni legate alla figuratività e alla espressività dell’oggetto costruito. « (…) I razionalisti - scrive Enrico Mantero - sono visti esclusivamente come “architetti”, o perlomeno con questa etichetta limitativa, tralasciandone il ruolo di urbanisti e di precorritori di questioni ancora oggi attuali». In realtà il progetto della città rappresenta nell’esperienza del Razionalismo Italiano un tema altrettanto importante, ma forse più complesso e di difficile definizione, per la diversità delle posizioni e la molteplicità delle realizzazioni, soprattutto se confrontato con la contemporanea situazione europea.
L'urbanista e il Piccolo Pianeta, 2017
“Città uguali, città omologate”, il secondo capitolo, è un invito a rileggere la storia della disciplina con attenzione, non tanto o non solo per mettere in guardia contro la disinformazione, quanto per mostrare quanto le città, nel loro essere un insieme di architetture e di spazi fisici, siano rese vive dalla loro capacità di accogliere e di proteggere gli essere umani e l’ambiente e di plasmare identità coese. Ciò che dovremmo vedere visitando i resti di città abbandonate non sono pietre o colonne, statue o gioielli, ma le vite che animavano quelle cose con la volontà progettuale e artistica. Luca Marescotti, 2017. L'urbanista e il Piccolo Pianeta - Capitolo 2: CITTÀ UGUALI, CITTÀ OMOLOGATE pp. 26-52
Registrazione presso il Tribunale di Benevento al n. 99 del 27 marzo 1980. Responsabile: Pietro Perlingieri. Spedizione in abbonamento postale art. 2 comma 20/b legge 662/96 liale di Napoli. Copyright by Edizioni Scienti che Italiane-Napoli.
Luci e ombre della pianificazione regionale. Narrazioni e riflessioni di alcune esperienze, 2019
Il testo intende ragionare intorno ad una figura chiave per la politica urbanistica dell’Italia repubblicana: “il regionale”, una delle principali innovazioni contenute nella Carta Costituzionale italiana del 1948 che, tuttavia, per motivi squisitamente di scontro politico tra i due grandi partiti popolari usciti vincenti dal conflitto mondiale ha di fatto molto rallentato la nascita di questa figura nell’apparato amministrativo italiano. Rallentamento cui non è stato estraneo il continuo rimando dell’aggiornamento delle disposizioni nazionali sul controllo e governo delle trasformazioni urbane, tanto da tramutare la materia urbanistica, da modalità ordinata di governo pubblico, a “questione” . E' interessante questa prospettiva di lettura, perché chiude una serie di riflessione che il libro tratta: il percorso amministrativo di sei Regioni (Emilia-Romagna; Friuli Venezia-Giulia; Lazio; Liguria; Piemonte; e Veneto), raccontata da sette dirigenti regionali che, seppur con ritmi e modalità diverse tra loro, ripercorrono la storia dei profili dell’azione regionale nel suo costruirsi, dal quale emergere seppur in forma implicita il ruolo che “il regionale” ha avuto nell’indirizzare le politiche regionali, del contribuito che ogni singola Regione ha tentato di giocare regionalizzando alcune disposizioni nazionali, e di come questa azione non coordinata ha finito per determinare una sorta di (non dichiarato) federalismo eclettico.
Del Codex Italicus 1 della Biblioteca Universitaria di Budapest, una copia della "Commedia" di area veneta risalente alla metà del sec. XIV, non si è ancora in possesso di un inquadramento testuale abbastanza certo, tanto per la perdurante mancanza di una collazione sufficientemente estesa del manoscritto, quanto per la forte lacunosità del testo tràdito (mancano quasi tremila versi su 14233): oltre un quarto dei loci critici che, sulla scorta del canone elaborato da Michele Barbi, possono guidare la classificazione delle testimonianze occorrono in parti mancanti in Bud. Tale forte lacunosità non corrisponde a cadute di carte o altri danni materiali sopravvenuti nel codice, né è evidenziata dal copista nell’impaginazione del testo attraverso spazi bianchi o altro, ma emerge solo dal raffronto puntuale con il testo integro: questo saggio tenta una categorizzazione dei 'tagli' cui la "Commedia" è sottoposta, e ne illustra le possibili ragioni. [da "Reperta. Indagini recuperi ritrovamenti...", Verona 2008, pp. 37-58]
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Ferretti, Laura Valeria; Mariano, Carmen (a cura di), Il progetto urbano in tempo di crisi, 2022
Quaderni D Italianistica, 1999
Nuova Rivista di Letteratura italiana, 2017
Valentina Ricciuti Le scritture dell’arte, 2005
LESSICOGRAFIA STORICA DIALETTALE E REGIONALE - Atti del XIV Convegno ASLI Associazione per la Storia della Lingua Italiana (Milano, 5-7 novembre 2020), 2022
Atti della XIII Giornata internazionale di studi INU, 2022
U3 - UrbanisticaTre, 2024
Tema Journal of Land Use Mobility and Environment, 2011