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2024, Bollettino dell'Accademia Gioenia di Scienze Naturali
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The article discusses three renowned algebraists -Gaetano Scorza, Michele Cipolla, and Nicolò Spampinato- who were members of the Gioenia Academy and professors at the University of Catania. In the first half of the twentieth century, they significantly influenced the course of mathematical research both in Italy and abroad. After briefly describing the intellectual fervor that animated mathematical research in Catania among this group of scholars, as well as the main lines of their work, the article focuses on the notion of infinity. The study and debate on this concept within the Gioenia Academy link the authors to the three aforementioned algebraists, demonstrating the contribution that Catania’s mathematical community made to the emerging theory of algebras at the beginning of the twentieth century. In particular, the treatment of infinity in the context of real variables highlights the complexity and significance of Spampinato’s studies on the same issue in the case of complex variables. From this perspective, Spampinato explores infinity in multi-unit algebras, eventually showing that in the field of n complex variables, the same notion of infinity is obtained as with the projective viewpoint. This approach connects the different conceptions of infinity in both the complex field and the multi-unit algebraic case.
Alloriite and piergorite-(Ce) are two recent new minerals approved by the IMA’s CNMNC respectively in 2006 and 2005. Hereby the description of the relevant finds and of their main properties, completed by a good number of pictures and preceded by a short biography of the discoverers. In addition, an updating of the minerals having Italian type locality is provided.
trasferì a Venezia in qualità di nunzio apostolico, nel settembre del 1544, si trovò nella città natale dell'ammiratissimo (ma, vedremo, poco frequentato) Pietro Bembo, a contatto con i suoi sodali ed amici (1): fra i quali si distinsero subito, per diretta raccomandazione del Cardinale, Girolamo Querini e (1) Sulla biografia di Della Casa rimane insostituito lo studio di L. Campana, Monsignor Giovanni Della Casa e i suoi tempi, in «Studi storici» XVI
Ciceroniana On Line, 2023
Il contributo intende offrire un’analisi puntuale di alcune testimonianze ciceroniane, contenute in tre differenti orazioni, nelle quali l’Arpinate si riferisce a tre figure della scena sociopolitica del tempo connotandole con le caratteristiche tipiche degli attori e delle attrici di mimo. Si tratta di tre personaggi, che, pur non essendo mimi di mestiere, si comportano sulla scena della vita come tali: il primo è Marco Antonio, il quale non soltanto viene più volte affiancato nelle Filippiche ai protagonisti della scena mimica, ma in alcuni passi sembra egli stesso recitare la parte del mimo; la seconda è Clodia, che in un luogo della Pro Caelio appare raffigurata come una sorta di archimima, figura alla quale spettava tanto il ruolo di protagonista quanto quello di regista dello spettacolo mimico; il terzo è costituito da un personaggio collettivo, ovvero gli ambasciatori alessandrini, che nella Pro Rabirio Postumo vengono rappresentati in atteggiamenti mimici e gestuali consimili a quelli degli attori. L’obiettivo sarà quello di dimostrare come da tali rappresentazioni si può dedurre la volontà ciceroniana di presentare questi personaggi come eticamente deplorevoli proprio attraverso la loro assimilazione ai mimi e, conseguentemente, vi si può ravvisare un’estensione a livello etico dell’estetica propria della commedia, così come viene formulata da Aristotele.
In this paper the author analyzes the researches performed by Federico d’Ippolito on roman jurists, following a chronological path: from the first paper ( Gaio Cassio Longino’s monography), trough the works on the II century’s B.C. jurists up to the archaic jurisprudence. The methodological criteria used by d’Ippolito are pointed out. They are the reconstruction of each personality on the basis of a refined use of all the instruments used by the ancient historians such as the philological inquiry of the sources and the insertion of any jurist in its cultural, social and political environment. In addition the historiographical papers are examined: they represent a great part of the scientific production of d’Ippolito and involve mainly the changes that the European romanist science operated toward the study of the jurists: from Sanio to Lenel, from Schulz to Wieaker, from “pandettistik” to the Neapolitan school and debates on the new trends. In the final part of this paper the d’Ippolito project on the full collection of Testimonia and Fragmenta of archaic jurisprudence is described. Such research project is now inside the SIR (Scriptores iuris romani) project, coordinated from the Italian Institute of Human Science in Florence and will be performed by coworkers of the departed scholar.
2016
This is the first account of Francesco di Vicenzo Baccelli da Sangallo, hitherto confused with the better-known Francesco di Giuliano Giamberti da Sangallo. This gives coherent form to the latter's style and biography, ridding his oeuvre of the traditional and incorrect attributions of earlier scholarchip, which belong instead to the partly homonymous artist: three narrative scenes from the marble revetment of the Holy House of Loreto, some small putti from the same decorative project, and -in all likelihood- some elements of the interior of the New Sacristy in San Lorenzo, Florence. The article seeks to clarify Baccelli's evolution during the 1520s in Rome, Florence and the Tyrrhenian coast, in the shadow of Michelangelo, in contact with the workshop of Brtolome Ordonez in Versilia, and subsequently within the circle of Niccolo Tribolo and Raffaello da Montelupo, with whom he had collaborated profesionally in Loreto.
Corrado Ricci e la "corazza di Teodorico" La zona dantesca, luogo simbolo della città La tomba della famiglia Rava nel cimitero monumentale/ Dalla Guida di Ricci alla collezione "elzeviriana" della casa editrice David Gli "anni ravennati" di Corrado Ricci: la scoperta della cripta di San Francesco Quando Ricci ciese di salutargli "i sugali" Odoardo Gardella e l'orologio veneziano della chiesa dei Ss. Marco e Sebastiano Estratti da: S. Simoni (a cura di), Spigolando ad arte. Ricerche di storica dell'arte nel territorio ravennate, Ravenna 2013, ISBN 978-88-95865-98-0.
Emilia e Marche nel Rinascimento. L'identità visiva della 'Periferia', ed. G. Periti, Azzano San Paolo 2005, pp. 39-62, 2005
La disamina dei rapporti fra centri della produzione artistica ed ar ee provinciali o periferiche risulta ampiamente trattata in contributi che indagano specifiche aree geografiche e/o regionali in varie epoche storiche, mentre trova scarsa eco in L ma 'storia dell'arte' dal carattere più generale. Se questi testi menzionano le opere 'provinciali,' le corredano di dati poco aggiornati e bibliografie incomplete. Siffatta presentazione delle opere comporta un' erronea valutazione-che può traclursi anche in sottovalutazione-tanto degli ambienti artistici provinciali, che dei maestri attivi in quei luoghi, come delle loro creazioni. Nella coscienza degli studiosi sembra ancora radicata la convinzione che Vtlole le innovazioni artistiche diramarsi attraverso Lm 'sistema a cerchi concentrici' che si espandono dal cenLro di produzione: più distante si colloca geograficamente l'area provinciale, meno evidenti risuJLano i leganti artistici col cent.TO, maggiore il ritardo cultmale e l'assorbimento delle novilà, mentre basso permane il livello qualitativo delie opere. 1 In questo panorama, un caso particolare è costituito dai rappmti artistici generatisi tra Marche e Dalmazia nel Quattrocento. Sebbene la produzione figurativa clelia Dalmazia tutLora occupi una posizione marginale nella leLteratura storico-artistica, presenta tuttavia episodi di significativo sviluppo in ambito architeLtonico e scultoreo risalenti fino al periodo romanico con l'edificazione delle cattedrali e dei monasteri beneclettiiti nelle città eli Zara, 1ì·ai:1 e Spalato, nonché eli dimore patrizie, tuttora in gran parte conservaL e. Architettura e scultura dalmata del periodo coagularono e fusero influssi provenienti da varie regioni italiane: Puglia, Veneto, Lombardia, Toscana e perfino la Provenza.~ 11 fiorire artistico sembra, però, interrompersi nel 'l'recente, probabiJmenLe a causa dell'incerta situazione poli tica, ma più verosimilmente perché la maggior parte dei 'grandi' cantieri era ormai in fase avanzata o di compimenLo. Se hmHato risulta perciò il numero eli opere scultoree di alto livello qualitativo, me1itano menzione l'An JL?.mciazione fiJmaLa da un mae-39 S. Sn:r-ANAC stro 'Maw·o,' realizzata nella prima meLà del 'Iì·ecento per il Duomo di 1\aù, e 1~11llttllziata, ora nel Museo Diocesano di Zara . Ma quest.i esiti esteticameme e levati sembrano clesLinati a rimanere solo momentanei episodi perché la maggior parte delle opere trecentesche in Dalmazia fu importaLa da Venezia, oppure si tratta eli prodotti di qualità mediocre: tutto ciò induce a dedurre che Je maestranze locali, nonostame la continuata tradizione, non Jossero più in grado di produrre opere eli qualità superiore.
Restituzioni, 2018
Figure, 2017
The paper offers a collection including all literary sources so far known, suggesting a possible connection between Giotto and the Avignon’s Papal court. Every valid theory so far formulated, is based on the Ottimo Commento to the Dante’s Commedia, which arguably deserves a critical edition. More undervalued by the historians is a passage in a Petrarca’s epistle, which by the way, makes the theory of an activity linked to Avignon even more credible.
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Gustavo Giovannoni e l’architetto integrale. Atti del convegno internazionale, a cura di G. Bonaccorso, F. Moschini, “Quaderni degli Atti”, 2015-2016, Accademia Nazionale di San Luca, Roma 2019, pp. 429-432, 2019
Sardegna Antica, 2022
Panorama Numismatico, 2018
"Nuovi Studi", 25, anno XXV, 2020
Forme, strutture, generi nella lingua e nella letteratura italiana, a cura di Elena Pirvu, 2021
Il sogno di Modigliani e Basilea 3, 2018
Maestri d'ascia e di terra. Sculture restaurate nel Reatino tra Medioevo e Rinascimento, 2022
Antonio Olivieri (edited by), Il carteggio tra Luigi Schiaparelli e Carlo Cipolla (1894-1916), 2020
Scacchitalia, 2011
Maia 65 (2013), 31-54