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2023, Doctor Virtualis. Rivista online di filosofia medievale, n. 18
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The article focuses on the analysis of the extended comparison between philosophy and friendship advanced by Dante in "Convivio" III, xi, interpreting it as a conscious analogy. Starting from a careful exegesis of the chapter, read as Dante’s peculiar "accessus ad philosophiam", the article goes through the stages of the analogy, and it highlights its main theoretical contents. In this way, it becomes possible to show the relevance of the topic of friendship (especially that between master and student) for a correct understanding of one of the fundamental (and most debated) aspects of philosophical practice as conceived by Dante, i.e., its intrinsically collective character. Moreover, the article underlines that friendship constitutes for Dante one of the essential instruments in order to broaden philosophical knowledge outside of university circles, something that the "Convivio" explicitly purports to do. Keywords: Dante; "Convivio"; Analogy; Philosophy; Friendship.
This article presents Dante's Convivio not as a compilation (an interpretation often still supported by several scholars) but as a real philosophical treatise, the first written in the Italian vernacular.
Despite many appearances, the sphere of human relations is suffering today from a profound crisis. Relationships are often dominated by an inability of certainty that makes trust an insurmountable problem. In an attempt to mitigate this drama, the widespread rhetoric of solidarity reduces instead the experience of reciprocity to an empty sentimentalist discourse that cannot break the dominant individualism and the solitude that accompanies it. The article aims to explore the possibility of finding an answer to this situation in the particular conception of love offered to us by Pavel Florenskij. In it, friendship is unusually seen in a metaphysical dimension in which the human subject rediscovers his identity by truly overcoming the barrier of selfishness and solitude in a new foundation of closeness and relationship with the other. Nonostante tante apparenze, la sfera delle relazioni umane soffre oggi una crisi profonda. I rapporti sono spesso dominati da un'incapacità di certezza che rende la fiducia un problema insormontabile. Nel tentativo di mitigare questo dramma, la diffusa retorica della solidarietà riduce invece l'esperienza della reciprocità ad un vuoto discorso sentimentalistico che non riesce ad infrangere l'individualismo dominante e la solitudine che l'accompagna. L'articolo si propone di sondare la possibilità di rintracciare una risposta a questa situazione nella particolare concezione dell'amore offertaci da Pavel Florenskij. In essa l'amicizia è insolitamente colta in una dimensione metafisica in cui il soggetto umano riscopre la propria identità superando realmente la barriera dell'egoismo e della solitudine in una nuova fondazione della vicinanza e della relazione con l'altro.
Rubricazione dei testi più significativi sull'amicizia di Agostino di Ippona sulla base della definizione di amicizia fornita da Marco Tullio Cicerone in «Laelius», vi, 20.
è stato uno dei pochissimi studiosi di oggi a occuparsi dei Reali di Francia, e forse pensa di avere esaurito il suo interesse per Andrea da Barberino. Ma ora potrebbe, se vorrà, impegnarsi e divertirsi con un altro lungo romanzo frutto della penna del nostro assai prolifico scrittore, recando così un grande giovamento a chi, come me, tenta senza risultati di studiarlo e di capirlo. Perché Andrea è un romanziere che ha caratteristiche paradossali e intriganti, è un autore che non è autore, un volgarizzatore che è un inventore, è un onnivoro macinatore di una stupefacente quantità di matières, infine è un volonteroso e fantasioso enciclopedista della materia cavalleresca europea attivo in un'epoca in cui la cavalleria stessa è un vestigio del passato. Come Quijote, i suoi personaggi fanno rivivere un mondo scintillante e crudele in una Firenze di ricchi mercanti, ferita dal recente tumulto dei Ciompi e controllata dalla restaurazione oligarchica. I suoi copisti, a parte rare eccezioni, non sono professionisti, ma talvolta sono i suoi stessi lettori che sognano di far parte del remoto e avventuroso mondo carolingio: Francesco Lapi, calzaiuolo, (copia L'Ajolfo nel II II 54 della Nazionale di Firenze); Bartolomeo di Francesco di Bartolomeo cimatore (copia i Nerbonesi nel Laur. Pluteo XLII) (1) . Andrea ( 1 ) La tradizione manoscritta di Andrea è studiata da Marco VILLORESI, La tradizione manoscritta dei testi cavallereschi, in Intorno al art. Tufano.pmd 06/07/2009, 16.22 1
Revista Ideação, 2018
O objetivo deste artigo é retomar e reinterpretar, à luz das mais recentes contribuições dos comentadores, os dois principais problemas no que diz respeito à concepção aristotélica de amizade: a relação entre as três espécies de amizade e a necessária inclusão da amizade como componete da vida feliz.
2012
Nell’articolo è affrontato il tema dell’amore nella trattatistica rinascimentale, analizzando il libro di Frane Petrić L’amorosa filosofia e individuandone le peculiarità concettuali. Si offre un quadro sintetico della complessa situazione sociale europea nella seconda metà del Cinquecento, tempo in cui visse Petrić, e si concentra sulle nozioni centrali manifeste nel suo testo. L’amore di sé (philautia), fonte e radice di tutte le forme e variegate manifestazioni dell’amore, concetto chiave e in molti sensi innovativo nella riflessione di Petrić, nell’articolo non è inteso negativamente, come espressione di egoismo, ma, al contrario, viene interpretato come forma essenziale e primaria dell’essere umano, in quanto libero, consapevole e trascendente tutte le variegate forme equivalenti ai gradi ontologici dell’essere. Il libro di Petrić manifesta intimi accordi e analogie con il pensiero platonico e soprattutto con la corrente del pensiero ermetico rinascimentale, elaborando importan...
SYZETESIS, vol. 4:1 (ISSN 1974-5044), 2017
This paper aims to analyze the relationship existing between friendship and democracy in a text of Derrida's final thought: The Politics of Friendship. The purpose of the essay is, in particular, 1) to show how the link between democracy and friendship is built in Greek thought and 2) to problematize, through Levinasian notion of «hospitality», the question of «democracy- to-come» highlighted by Derrida in the final phase of his thought. https://www.syzetesis.it/rivista/2017/2017-1.html
Domenico Felice È proprio del filosofo questo che tu provi, di essere pieno di meraviglia, né altro cominciamento ha il filosofare che questo. (Platone) Il principio della filosofia è la coscienza che si ha della propria debolezza e della propria impotenza nel campo di ciò che è più necessario. (Epitteto) Se un'opera è buona, appartiene a tutti; se è scritta su questioni importanti, è utile che tutti gli ingegni di qualità aiutino gli autori con osservazioni e riflessioni. Le verità che trovo io sono vostre; quelle che troverete voi sono mie. La verità è come il mare, che Locke chiama il grande e sempre comune bene dell'umanità: solo attraverso la ragione altrui diventiamo pure noi ragionevoli. (Montesquieu) Il primo movente che dovrebbe spingerci a studiare è il desiderio di accrescere l'eccellenza della nostra natura e di rendere un essere intelligente ancora più intelligente. (Montesquieu) Le conoscenze rendono miti gli uomini; la ragione porta al senso di umanità; sono solo i pregiudizi che ci allontanano da esso. (Montesquieu) Gli uomini si osservano troppo da vicino per vedersi come sono davvero. Poiché scorgono le loro virtù e i loro vizi solo attraverso l'amor proprio, che abbellisce tutto, sono sempre testimoni infedeli e giudici addomesticati di se stessi. (Montesquieu) Solo una cosa, qui, è degna di gran conto: la tenacia di vivere sempre secondo verità e giustizia, sopportando benignamente bugiardi e ingiusti. (Marco Aurelio) Se ti impegni a vivere solo ciò che stai vivendo, cioè il presente, potrai trascorrere il tempo che ti rimane, fino alla morte, senza turbamento, con benevolenza e serenità. (Marco Aurelio) Le nostre azioni sono legate a tante cose che è mille volte più facile fare il bene che non farlo bene. (Montesquieu) Perché la libertà è così rara? -Perché è il primo dei beni. (Voltaire) L'amore per lo studio è in noi quasi l'unica passione eterna: tutte le altre ci abbandonano via via che la miserabile macchina che ce le fornisce si avvicina al proprio disfacimento. Bisogna crearsi una felicità che ci segua in tutte le età: la vita è così breve che non conta nulla una felicità che non duri quanto noi. (Montesquieu)
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in Parole e realtà dell’amicizia medievale, a cura di I. Lori Sanfilippo e A. Rigon, Istituto Storico Italiano per il Medioevo, Roma 2012
Il "Convivio" di Dante, Atti del Convegno di Zurigo (21-22 maggio 2012), a cura di J. Bartuschat e A.A. Robiglio, Longo, Ravenna, 2015
Filosofia e nuovi sentieri, 2021
“‘Io sento sì d’Amor’: il terzo amore di Dante, ovvero dell’amicizia”, in Grupo Tenzone, Io sento sì d’Amor la gran possanza, edición de Natascia Tonelli, Madrid, Asociación Complutense de Dantología-Departamento de Filología Italiana (UCM), 2015, pp. 139-174., 2015
uni3trieste.it uploads, 2022
La Bibbia dell'Amicizia. Brani della Torah/Pentateuco commentati da ebrei e cristiani, 2019
La Bibliofilia, 2018
Veritas in caritate, 2020