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2023
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Incontro-conversazione per l'associazione culturale Museo Ercole Nardi di Poggio Mirteto (RI) il 29 aprile 2023.
Linee di ricerca: Temi e ricerche del Dottorato in Architettura - Teorie e Progetto 1986-2017 [ISBN: 9780244621643], 2017
Contributi interdisciplinari alla ricerca risultano efficaci in un contesto come quello contemporaneo, in cui l’architettura è sempre più chiamata a rispondere a molteplici bisogni, non più esclusivamente di natura spaziale-funzionale, ma che intendono sollevare ed incorporare - letteralmente - aspetti e problemi diversificati, risolti grazie all'intreccio di saperi talvolta apparentemente distanti tra loro. Nuove basi teoriche al di fuori della disciplina stessa possono, in questo senso, dinamizzarla in questo orizzonte eterogeneo, in cui il concetto di “soglia” tra campi di conoscenza risulta, oramai, evanescente.
2020
In questa tesina cerco di approfondire e delineare il concetto di povertà in papa Gregorio Magno (590-604) all'interno della sua vita e nel contesto storico-religioso del suo tempo. La biografia su questo papa, giustamente annoverato con l'appellativo di Magno e considerato dalla tradizione cattolica uno dei quattro dottori della Chiesa dei primi secoli, rivela la grandezza e ricchezza del suo pensiero e della sua azione. La bibliografia è vastissima 1 .. Inizio presentando le tappe fondamentali della sua vita, poi alcuni aspetti del contesto storico-religioso dei secoli VI e VII, poi un'analisi del concetto di povertà in Gregorio, infine provo a delineare alcune mie conclusioni. VITA DI PAPA GREGORIO I MAGNO Papa Gregorio I (590-604) nacque a Roma nel 540 da una famiglia di profonda e vissuta fede cristiana, ricca e potente appartenente all'aristocrazia romana, la gens Anicia, anche se Sofia Boesch Gajano ne contesta la veridicità ("non è invece in alcun modo provato il rapporto di parentela con la famiglia Anicia, sorta di luogo comune spesso usato per sancire l'identità sociale di un personaggio.") 2. Il padre Gordiano era stato magistrato di Roma, probabilmente in un ufficio minore ("regionarius" lo definisce Giovanni Diacono (Sancti Gregorii Magni Vita IV, 83), da intendere forse come uno dei "curatores regionum", preposti all'ordine pubblico; la madre Silvia, discendente dalla gens Octavia, viene di solito considerata di origine siciliana e proprietaria di quei beni fondiari che Gregorio devolverà ai sei monasteri da lui fondati nell'isola. La loro casa si trovava sulla collina del Coelio tra il Clivus Scauri ed il vicus Trium Ararium. La fisionomia sociale, religiosa e culturale, della famiglia è confermata dalla parentela con il pontefice Felice III (483-492), definito dallo stesso Gregorio come "atavus meus" (Homiliae XL in Evangelia, XXXVIII, 15; Dialogi IV, 17): probabilmente suo bisnonno. 3 La parentela con il pontefice Agapito (535-536) non è invece provata se non dal comune ambiente sociale, e ancor più dalla vicinanza delle dimore familiari, entrambe poste sul Celio lungo il "clivus Scauri" 4. Gregorio fece tutto il cursus di formazione dell'amministrazione pubblica romana e nel 573 divenne prefectus Urbs 5 che esercitò per cinque anni con grande senso di responsabilità fino al 578, allorché decise di dedicarsi totalmente al servizio di Dio. Per comprendere l'alto senso del dovere nell'esercizio della sua carica riportiamo un passo di una sua lettera ad un funzionario imperiale, scritta nel settembre del 600 (quando era già papa): "…in tutti i nostri atti, la prima cosa da fare è tutelare la giustizia e garantirla con la stessa passione con cui difendete la vostra. E come non volete essere trattati ingiustamente dai vostri superiori, così dovete custodire con grande rispetto la libertà dei vostri sudditi". 1 Bastino le note 11 e 12 in E. Caliri I mancipia nel registrum epistularum di Gregorio pp. 349-369.Atti dell'Accademia romanistica costantiniana, XVIII convegno internazionale in onore di Remo Martini. 2 http://www.treccani.it/enciclopedia/santo-gregorio-i_(Enciclopedia-dei-Papi)/ vedi anche Rajko Bratož-Treccani, Enciclopedia dei Papi (2000), papa Felice III 3 S. Boesch in Treccani, Enciclopedia dei Papi, Gregorio I 4 S. Boesch, Ibidem 5 A.Franzen, Breve storia della Chiesa, Queriniana, p.96
Catullus's book of poems starts with a small but controversial textual problem: in the second line of the first poem should modern editors write 'arido ... pumice' or 'arida ... pumice' (meaning 'with dry pumice-stone')? This article offers a fresh study of this problem, in the first place by re-examining the evidence available: the witnesses who write 'arido', the quotation of the passage by the fourteenth-century antiquarian writer Guglielmo da Pastrengo, who writes 'arida', and the testimony of Servius. I argue that the evidence of these testimonia is inconclusive, and on their basis alone one could write either form; however, the reading 'arido ... pumice' with 'pumex' used surprisingly in the feminine is strongly supported by the existence of a group of Latin nouns of the third declension the gender of which is also flexible. This article has appeared in "Quaderni Urbinati di Cultura Classica" 109 (2015), 137-152. The attached file contains a pre-publication version.
Paideia 74.1, 2019, pp. 47-58
This article deals with some issues concerning Catullus 7: the relationship with poem 5; its structure and style; the articulation and meaning of the double simile to be found in lines 3-10, and the unlikely belonging of the poem to the genre "arithmetikón".
2018
Un primo bilancio sulla storia della famiglia Graffeo, Principi di Gangi e Marchesi di Regiovanni
I l 5 novembre 2007 è morto in Roma, dove viveva, Gioacchino Gargallo di Castel Lentini. Nel 1980 aveva fondato, e poi per anni diretto e animato la « Rivista di storia della storiografia moderna », da cui è quindi rampollata nella forma attuale « Storiografia », che lo contava nel comitato scientifico e che intende oggi ricordarlo ai suoi lettori.
In his note on Georgics 2.95, Servius paraphrases some comments by Catullus on the "uva Raetica", a grape-sort that was grown near Verona. There is nothing of the sort in Catullus' surviving poems. It has been argued that Servius' words reflect a prose treatise by Catullus, and also that they do not reflect anything written by Catullus at all, but we are dealing with a phantom passage that somehow came to be attributed to him. In this short article I point out that the passage summarised by Servius has characteristics that are reminiscent of the surviving poems of Catullus, and I note intertextual references to it in Virgil and Martial. It follows from all this that Servius has probably paraphrased a genuine poem of Catullus' that we no longer possess. This article has appeared in "Quaderni Urbinati di Cultura Classica" 109 (2015), 153-158. The attached file contains a pre-publication version.
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Imago & mirabilia: les formes del prodigi a la Mediterrània medieval, 2020, ISBN 978-84-490-9341-8, págs. 287-296, 2020
Catasti del Riminese: una storia d'archivio
Il mistero del "Sacro Catino", Genova, ECIG, 2000
Italianistica, 2019
Biblioteca di Via Senato, 2021
Vol. 38, edição especial, 2014
Il Divus Caesar f. Deivi C., Cornelio Gallo “congiurato” e un (presunto) riflessivo di Servio, 2022
HORTUS ARTIUM MEDIEVALIUM, 2007
NAPOLI NOBILISSIMA RIVISTA DI ARTI, FILOLOGIA E STORIA, 2019