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2007
Situata tra Delo e l’Eubea, l’isola di Tenos ha intrattenuto con entrambe, fin dall’alto arcaismo, strette relazioni mai venute meno neppure quando Atene divenne, nel corso del V secolo, la grande potenza dell’Egeo estendendo il suo controllo anche sulle Cicladi. Questa trama di rapporti emerge dalle testimonianze letterarie che raccontano, anche se in maniera discontinua, la storia di una polis ben integrata nel quadro locale, che ebbe anche un ruolo chiave in alcuni grandi momenti della storia greca come la battaglia di Salamina e la rivoluzione oligarchica del 411. Il quadro che emerge dai racconti degli autori antichi è oggi affiancato da quello che si sta delineando attraverso le importanti indagini archeologiche in corso nell’area di Xobourgo, nella zona meridionale dell’isola a circa 5 km dalla costa. Proprio dagli esiti di tali ricerche, che hanno consentito di identificare questo sito come il centro politico e urbano della polis fino agli inizi del IV secolo, è nata l’esigenza di ripensare e riproporre la vicenda storica dell’isola in epoca arcaica e classica.
Annuario della Scuola Archeologica Italiana di Atene e delle Missioni Italiane in Oriente , 2010
M.S. Busana, M. Gleba, F. Meo, A.R. Tricomi (eds.) "Textiles and Dyes in the Mediterranean Economy and Society", Atti del VI Purpurae Vestes International Symposium (Padova 2016), Valencia 2018, pp. 71-78. [ISBN 978-84-7956-179-6], 2018
The fabrics in Late Antiquity could be used to wrap the holy relics and preserve them in a reliquary, or to become themselves ex contactu relics. The textiles not in contact with the relics were of different type. In this regard, we distinguish the curtains, that marked restricted areas of the sanctuary, from vestes, mentioned in the Liber Pontificalis; like the liturgical furnishings, they adorned the venerated tombs or altars. Sometimes the hagiographic sources associate the saint with a particular garment, which becomes an iconographic attribute. The belief that objects that came in contact with a saint or his remains, especially clothing and handkerchiefs, acquired the characteristics and powers of true relics, was rather rooted in the mentality of the early Christians. It was based on Holy Scriptures, was maintained by Church Fathers and remained alive up to Middle Ages. The veneration of contact relics led the ecclesiastical hierarchies to organize confessional spaces to ensure their production. Architectural details, hypothetically associated with this practice, were found at the tombs of Saints Felix in Cimitile, Gervasius and Protasius in Milan, Paul in Rome. The fabrics that wrapped the bones in their reliquary are known for several medieval contexts. The purple cloth interwoven with gold thread which wrapped the bones of Peter in the Vatican seems to date to an earlier period. Even the curtains are little known but often represented in iconography, as documented by the Samagher's capsella. Stando alle fonti storico-archeologiche, i tessuti erano variamente utilizzati nei contesti confessionali tardo-antichi. Potevano essere impiegati per avvolgere i resti santi e stiparli in un reliquiario, o divenire essi stessi reliquie ex contactu, da venerare debitamente. Di diverso tipo erano i tessuti non a contatto con le reliquie. Distinguiamo, a tal proposito, i tendaggi, che delimitavano aree riservate del santuario, dalle vestes, ricordate nel Liber Pontificalis. Qualche volta sono le fonti agiografiche ad associare al santo in vita un particolare indumento, che diviene un attributo in iconografia, come per Abdon e Sennen. La convin-zione che gli oggetti venuti in contatto con un santo o le sue spoglie, soprattutto indumenti e fazzoletti, acquisissero le caratteri-stiche e i poteri di una vera reliquia, era piuttosto radicata nella mentalità dei primi cristiani: si fondava sulle Sacre Scritture, fu recepita dai Padri della Chiesa, si mantenne viva fino al Medioevo. La venerazione delle reliquie da contatto indusse le gerarchie ecclesiastiche ad organizzare gli spazi confessionali per garantirne la produzione. Particolari espedienti architettonici, da mettere ipoteticamente in relazione a questa pratica, sono stati riscontrati presso i sepolcri dei Santi Felice a Cimitile, Gervasio e Protasio a Milano, Paolo a Roma. I tessuti che avvolgevano i resti santi nel loro reliquiario sono noti per diversi contesti medievali, mentre il drappo purpureo intessuto con fili d'oro presso le ossa di Pietro in Vaticano sembra riconducibile ad epoca più antica. Anche i tendaggi sono poco noti archeologicamente, ma sovente rappresentati in iconografia, come sulla capsella di Samagher.
in: Schäfer Th., Schmidt K., Osanna M. (eds.), 2015, Cossyra I. Ergebnisse der Tübinger Grabungen auf der Akropolis von S. Teresa/Pantelleria. Der Sakralbereich (Tübinger Archäologische Forschungen 10), Rahden/Westf., 335-338.
Thera, come è noto, è un'isola che appartiene al moderno arcipelago delle Cicladi. In età antica, però, non sempre risulta inserita in esso dalle fonti geografiche. Da un catalogo presente in Strabone X 5, 3, riferimento canonico per le Cicladi 1 , ne risulta infatti esclusa e dal geografo viene collocata nel mare Cretico tra le Sporadi. L'unico a porla espressamente fra le Cicladi è il Periplo dello Ps-Scilace. Il Periplo infatti distingue in due sezioni diverse (paragrafi 48 e 58) due gruppi di Cicladi: in particolare al paragrafo 48, enumerando quelle isole che possono essere raggiunte dal Peloponneso, ricorda sette isole che «sono abitate, davanti alla Laconia», tre delle quali, Melo, Cimolo e Oliaro, anche in altri casi considerate Cicladi, e Thera, Sicino, Anaphe e Astipalea, generalmente incluse tra le Sporadi. Il criterio utilizzato per la localizzazione geografica è il collegamento alla terraferma piuttosto che quello dei raggruppamenti di isole.
Atti dell’Accademia Properziana del Subasio, Serie VII, nn. 11-12, Assisi, 2008
Il contributo si propone di individuare in modo sistematico ed analitico i beni storico-archeologici situati lungo il Torrente Tescio, con l’intento di fornire una base di partenza attendibile per i prossimi progetti di salvaguardia e valorizzazione della valle e del suo patrimonio. Il presente risultato è frutto di ricerche bibliografiche, di osservazioni sulla toponomastica e cartografia locale, di ricognizioni sul campo lungo il sentiero 62 del Monte Subasio e le strade sterrate spesso non carrabili che dalla SS 444 conducono nella valle del Tescio. Sono state, inoltre, particolarmente utili le testimonianze degli abitanti dell’area.
A comprehensive study concerning chremata kept inside Greek Archaic and Classical sanctuaries has not been hitherto carried and, coherently, the available documentation lacks a structured organization and did not result in a systematic analysis of sacred funds’ nature, composition, origin, exact location in temenos buildings, usage and distribution forms. Nevertheless, the proposed archaeological and epigraphic evidence exam, mainly related to VI and V century B.C., tries to investigate the way chremata were collected, recorded, administrated and spent. The paper means to be a first attempt to face a complex theme that has been only partially addressed by scientific literature up to now, by focusing on the polis~sanctuary relation in the management of public estate and by stressing the sacred space primary role in the creation of a collective financial treasury.
Temporis Signa, 2017
Studio archeologico ed epigrafico sulla chiesa di S. Susanna al Quirinale.
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Costumi. Storia, linguaggio e prospettive del vestire in Sardegna, 2003
PATRIMONIUM APPIAE. Depositi emersi, 2022
Vivere d’acqua Archeologie tra Lio Piccolo e Altino, Crocetta del Montello (TV), pp. 55-60, 2019, 2019
QUADERNI DI ARCHEOLOGIA A cura dell’Università degli Studi di Messina, Volume VI (n. s.), 2016, 2017
Annuario Associazione Storica del Medio Volturno, Nuova serie n. 11, 2022
Atti del Convegno La Sicilia in età arcaica. Dalle apoikiai al 480 a.C. Caltanissetta 27-29 marzo 2008. A cura di R.Panvini e L.Sole, Caltanissetta , 2012
R. Signorini (ed.), A casa di Andrea Mantegna. Cultura artistica a Mantova nel Quattrocento (catalogo della mostra, Mantova 26.02 - 04.06.2006) 178-191, 2006
in Culti e miti in aree periferiche, “Aristonothos. Scritti per il Mediterraneo antico” 6 (2012), pp. 49-77, 2012
Pompei. Insula IX 8. Vecchi e nuovi scavi (1879-), di A. Coralini, 2018
QUESTIONI DI FORMA: IL CORPO DI NIOBE NELLA PRODUZIONE CERAMICA ITALIOTA E NELLA CULTURA ELLENISTICO-ROMANA, 2019