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Lavoro, tecnica e società in Platone: uno sguardo d’insieme

2024, Studi e saggi

Uno dei fenomeni più eclatanti che interessò la società, la mentalità e la cultura ateniese lungo tutto il V secolo è certamente rappresentato dall'impetuosa affermazione delle tecniche e dalla conseguente ascesa sociale, intellettuale e politica dei loro possessori. Le varie arti (technai), sia quelle propriamente produttive e trasformative (agricoltura, metallurgia, carpenteria ecc.), sia quelle preposte alla conduzione (navigazione), sia infine quelle connesse alla cura di un determinato ambito (allevamento, medicina), conobbero un'espansione straordinaria e finirono per contribuire in maniera decisiva a modificare la stessa autorappresentazione dell'uomo. Nel Prometeo incatenato di Eschilo il titano rivendica a sé l'invenzione per mezzo del fuoco di un lungo elenco di tecniche che hanno arrecato molti vantaggi agli uomini consentendo loro di ridurre il grado di esposizione alla natura e al fato. Si tratta, tra le altre, dell'agricoltura, della falegnameria, della metallurgia, della costruzione di navi, dell'allevamento e naturalmente della medicina (Prometeo incatenato, 439-506). Sebbene la scoperta di queste tecniche venga attribuita a Prometeo, è evidente che il richiamo al titano simboleggi il ruolo degli uomini i quali sono i veri responsabili di queste invenzioni (questo aspetto viene richiamato esplicitamente nell'Antigone di Sofocle). Un interessante esempio di teorizzazione del ruolo delle tecniche nel progresso dell'umanità si trova in Democrito (460-360 a.C.), il quale vede in esse una