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2012, Le Metafore Della Umbildung Trasmissioni Del Sapere E Trasformazioni Epistemologiche Nella Contemporaneita Vol 1
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32 pages
1 file
Changes! Don't want to be a richer man Changes (Turn and face the stranger) Changes! Just gonna have to a different man. Time may change me but I can't trace time. David Bowie, "Changes" CORE Metadata, citation and similar papers at core.ac.uk
2017
Nel primo paragrafo, dopo aver ripercorso brevemente il gioco tra moderno e postmoderno, esamineremo il Metamodernismo in quanto espressione dell'insoddisfazione nei riguardi del postmoderno come categoria sia descrittiva che prescrittiva, come posa e atteggiamento, favorenti il disimpegno, l'approccio ironico, la decostruzione e in definitiva lo scetticismo, il relativismo, la mancanza di senso. Nel secondo paragrafo, approfondiremo la sfida filosofica che il Metamodernismo intraprende per recuperare il soggetto e il progetto dell'autonomia proprio dei moderni senza ricadere nei limiti e nei vizi del pensiero della totalità, tipico di un certo declinarsi storico e concettuale del moderno, contro cui si sono levate le voci dei postmodernisti. Svolgeremo infine alcune considerazioni finali.
In Le différend (Lyotard 1983) Lyotard deals with the problem of the limit between 'sense' and 'language', focusing on the relation between sense data and the logic-semiotic device of judgment. In particular, he investigates both Wittgenstein's atomistic logic and Kant's Transcendental Aesthetics, arguing that the question of semiotic process is necessarily related to the assumption that the incommensurable 'event' (Begebenheit) of sense-data, that is what he calls a non-phrase, is from the beginning already semantically determined as 'something' to be presented/exhibited by the hybrid device of judgment. Lyotard's thought seems then offer some conceptual elements useful to sketch a 'quasi-transcendental semiotics'. Sommario 1 Introduzione. – 2 Dispute, abissi, passaggi. – 3 Semiotica quasi-trascendentale. Tracce di un sentiero interrotto a partire dal 'gesto'.
2013
Ogni indagine circa i concetti di trascendenza e immanenza ha riguardato,dall’antichita all’Eta moderna, la questione della verita e, dunque,dell’essenza da cui hanno origine i fenomeni e gli oggetti della nostraesperienza. Una verita da ricercare “al di la” dell’esperienza umana, oltrel’apparenza dei fenomeni: una verita trascendente per il primo polo dellacoppia dialettica. Una realta che rappresenta un “oltre” rispetto a cioche si puo percepire mediante i sensi. Identificata, fino alle soglie dell’Etamoderna, con la divinita, la trascendenza riguarda la mente sopra le cose,causa e origine dell’essere stesso, in ogni sua manifestazione. La trascendenzae dunque sempre stata riferita a una realta oltre il mondo sensibile.Nel secolo XX, invece, essa e stata concepita come funzione costitutivadell’esistenza umana, che, nella sua finitezza, individualita e temporalita,scopre il proprio limite proprio nell’incapacita di oggettivare e renderetrasparente alla ragione cio che e “al di la” ...
Finta Scienza e Postmodernità, 2021
Premessa. Assistiamo con incredulità al diffondersi di convinzioni pseudoscientifiche, reso ancora più acuto dalla pandemia Covid-19 e da certe sue interpretazioni sconfinanti nell’irrazionale. Intendiamo riferirci a quelle convinzioni non confortate da prove evidenti e accettabili e per le quali non sono immaginabili conferme o verifiche che ne possano mettere in crisi le affermazioni1. Il presente contributo esamina e intende fornire possibili interpretazioni al fenomeno delle false credenze, oggi amplificato dalla rete e dai social, e si interroga su che cosa porti al rifiuto delle evidenze scientifiche e a idee cospirative, rivolgendo l’attenzione in particolar modo ai fattori culturali. L’articolo tratta principalmente delle credenze arrivate alla ribalta mediatica con la pandemia Covid-19, come la sua negazione, le teorie complottiste sorte in risposta e la negazione dell’efficacia dei vaccini. Proprio quest’ultima convinzione, scelta come esempio, viene esaminata con maggiore attenzione, in quanto legata a un milieu più complesso di ragioni culturali, ideologiche e sociali, seppure spesso professata da soggetti che accettano anche altre credenze2. Le conclusioni proposte potranno comunque essere generalizzate.
Virgilio Melchiorre (ed.), Simbolo e conoscenza, Milan: Vita e Pensiero, pp. 31-102., 1988
I discuss Mary Hess’s interaction-view of scientific metaphor, outline an alternative view and show how it may prove fruitful when applied to chapters of the history of science. I start with a reconstruction of the discussion on the nature of scientific models and on their relationship to metaphors that has taken place in the Anglo-Saxon philosophy of Science starting from the Fifties; the discovery started with Stephen Pepper and Kenneth Burke, reaching Thomas Kuhn, Marx Wartofsky, and George Lakoff via Max Black's and Mary Hesse's interaction view. I argue that Hesse's view has a number of weak points: uncritically accepting Black's idea of "interaction", for keeping too much of a logical empiricist view of observation language, and for keeping too much of a Scholastic distinction between formal and material analogy. I argue that a few insights from Kuhn and Wartofsky seem to go in the same direction as Granger's view of metaphor as opposed to metonymy, thus severing the link between metaphor and the "qualitative". I argue that the Cartesian legacy and its implicit ideal of a "mirroring" relationship between the world and the mind is the main obstacle to be eventually overcome if we are to work out a satisfactory account of the language of science and that suggestions from pragmatism as well as from French epistemology may be used in order to work out a post-Cartesian view of science.
2021
Introduction to: J.-F. Lyotard, Lezioni sull'Analitica del sublime, tr. it. a cura di A. Branca, Mimesis, Milano-Udine 2021
Dal 1974 al 1977 Giulio Maccacaro fu direttore della rivista "Sapere", attorno a cui si raccolsero in quegli anni molti dei gruppi e dei singoli che facevano attività di analisi e di critica della scienza in relazione ai movimenti di opposizione sociale e politica (un esempio per tutti, Medicina democratica). Alla morte di Maccacaro, nel 1977, il Pci, che aveva sempre mal tollerato quella corrente politica e culturale (definendo addirittura il fisico Marcello Cini un "epistemologo della domenica") cominciò un lavoro di discredito di quel gruppo, che venne accusato di connivenza o di fiancheggiamento del terrorismo. Il nuovo direttore di "Sapere", Carlo Bernardini, appoggiò e tollerò questa operazione, emarginando sempre di più gli ex collaboratori di Maccacaro nella rivista. Questo gruppo fondò quindi, nei primi anni 1980, una nuova rivista, "SE Scienza Esperienza", che fu diretta da Giovanni Cesareo, un ex giornalista dell'Unità che aveva sempre nutrito vasti interessi e incoraggiato una metodologia transdisciplinare. Redattore capo era Rossella Bertolazzi. In seguito alla pubblicazione del mio libretto "Il cyborg", nel 1985, io venni coinvolto nel progetto, entrando quindi nella redazione di "SE Scienza esperienza" con il compito di seguire proprio i temi dell'immaginario scientifico e tecnologico. Questa è l'introduzione al Dossier sull'immaginario scientifico che segnò l'inizio del mio lavoro in quella rivista.
ebook, 2023
Salute e sofferenza possono essere considerate solo nell’orizzonte epistemologico di un’unica scienza dell’uomo che, mantenendo viva la ricerca di senso delle tradizioni sapienziali, sappia servirsi del know how dell’era tecnologica, dominandone l’aspetto violento e le implicazioni disumanizzanti per quel che riguarda sia la vita biologica che quella noetica. Il nuovo corso della civiltà contemporanea, che sembra travolgere culture, religioni e popoli nel processo della globalizzazione, si inserisce sulla trama di antichi miti ricorrenti, immagini archetipali, fondamento della struttura antropologica, la cui potenzialità non può essere ignorata. Proprio il mondo immaginale dei miti può illuminare di luce radiante modalità fondanti dell’esistere (come bellezza, salute, felicità, dolore, follia, lavoro e festa, vivere e morire), sottraendole al pensiero calcolante e all’aspetto annichilente e burocratico della tecnologia e restituirle alla vita dei singoli e delle comunità.
Orbis Idearum. European Journal of the History of Ideas, 2016
In 2016, the term " post-truth " was declared the " Word of the Year " by the Oxford Dictionaries, because of its large use in the two main political events of the year: the referendum on the United Kingdom's membership in the European Union, which ended with the UK's withdrawal from the EU (known as " Brex-it "); and the US presidential elections, ending with the victory of Donald Trump. The idea that we entered an era of post-truth politics has become widespread. This article rejects this idea by pointing out that the present situation is not new in history and that the best evidence of its " normality " is the existence of a one hundred year-old science – the sociology of knowledge – founded to study situations of this type. The author argues that the sociology of knowledge, conceived by Karl Mannheim as a sociological history of ideas, offers all the necessary instruments to interpret the present political situation, which sees a globalist ideology opposed to a sovereign ideology.
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"Le parole e le cose" (https://www.leparoleelecose.it/?p=43176), 7 gennaio, 2022
Consecutio Rerum, 2022
Comprendre Revista Catalana De Filosofia, 2011
Elaborato di tesi in Gneosologia, 2021
Oltreoceano, 2008
Geografie della modernità letteraria, Atti del convegno internazionale della MOD, Università per stranieri di Perugia, 10-13 giugno 2015, a cura di Siriana Sgavicchia e Massimiliano Tortora, ETS, , 2017
Utopia 500 anni dopo (a cura di Marina D’Amato), Roma: RomaTre Press, 2019