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2022, Poesia n. 14
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Introduzione alla poesia di Franco Costabile e scelta antologica di testi
in Incidenza dell'Antico 10, 2012, pp. 209-222
Fino a pochi anni fa la ricezione di Tucidide (d'ora in poi T.) era un campo d'indagine presidiato da pochi studi di un qualche spessore. Per quella antica si disponeva di una breve dissertazione del 1935 1 e della densa rassegna, meno citata di quanto meriterebbe, che le aveva dedicato Otto Luschnat nella voce 'Thukydides' della Paulys Real-Encyclopädie 2 . L'attenzione a quella moderna, quando non si risolveva in storia degli studi (un tema che incrocia inevitabilmente il Nachleben di un autore, ma ne è concettualmente distinto), rimaneva episodica e frammentaria e per lo più parte di un discorso generale sull'eredità della storiografia classica nella cultura moderna. Il quadro è profondamente mutato negli ultimi anni sotto la spinta di diversi fattori; fra questi, l'animato dibattito sullo statuto e i protocolli metodologici della storiografia come genere letterario, con importanti ricadute sul ruolo di modello di storiografia 'scientifica' che una lunga tradizione di studi ha assegnato in particolare a T. fra gli storici antichi; il progressivo costituirsi delle varie forme di ricezione dei classici in autonomo campo di ricerca; il rinnovato bisogno, in un mondo 'multipolare' i cui assetti sono in continua
Rev 2 ALLL'OMBRA DELLA LUCE Premessa Gli argomenti di carattere protologico o metafisico sono negli ultimi anni diventati argomenti difficili anche solo dal punto di vista accademico, poiché non trovano accordo nella verità intesa come "senso comune". In questa breve sintesi ci sono delle tesi con un "approccio spirituale" della lettura dei nostri tempi escatologici, delle nuove e vecchie tentazione, con qualche tentativo di ermeneutica. So che questo studio potrà disturbare una certa "veritas est adaequatio rei et intellectus", ovvero "consideriamo vero" spesso solo ciò che è più vicino al "senso comune " di un determinato contesto soci-storico. <<< >>> Atto Le entità avverse sia che siano complementari al piano escatologico sia che siano antagoniste al piano divino esistono, per quanto il materialismo storico e l'ateismo facciano di tutto per disconoscere il piano spirituale ed esoterico la realtà del piano sottile riemerge sempre.
UNA FINESTRA SUL BUIO: NOTE SULL'IMMAGINARIO DELLA FERITA IN TOMMASO LANDOLFI <<A fine wound is all I brought into the world; that was my sole endowment.>> Franz Kafka, A Country Doctor <<"Papà, papà, guarda che bel taglio!" E mostrava una ferita profonda all'avambraccio, una ferita di rasoio lunga e precisa; il sangue ne scorreva in abbondanza, ma il giovane sorrideva contento.>> Tommaso Landolfi, Il Mar delle blatte Verso la conclusione della sua Introduzione alla raccolta di saggi Le lunazioni del cuore, Idolina Landolfi menziona l'indimenticabile "taglio" di Roberto Coracaglina, protagonista del Mar delle Blatte, definendolo <<straordinaria metafora>> e <<tragica lacerazione da cui discende l'intera letteratura landolfiana>>, e caratterizza successivamente l'opera del padre come una <<letteratura in luogo di sangue […] come emorragia, perdita incessante di sé, fino al totale prosciugamento>>, costituita da <<parole-sangue [che] perdurano alle soglie>> 1 . Un concetto simile viene ribadito dalla studiosa almeno in un'altra occasione quando, definendo un possibile approccio per avvicinarsi alle pagine dello scrittore di Pico Farnese , suggerisce che bisogna <<tener conto di quel che sta "al di qua del foglio", dove s'intuisce una lacerazione acuta, una piaga aperta e sanguinante, non mai rimarginata>> ed ipotizza al contempo l'esistenza di una corrispondenza tra quelle che sono le note ferite "biografiche" del Nostro (dal lutto infantile per la perdita della madre, al trauma per lo sventramento e saccheggio della dimora natia, alla passione scialacquatrice per il gioco d'azzardo) 2 , e quelle metaforiche che ricompariranno metamorfizzate di volta in volta nella sua narrativa 3 . La ferita di Roberto, stavolta insieme alla << "fessura" violata di Rosalba>> nel racconto Morte del re di Francia è rievocata anche da Silvana Cirillo, nel suo saggio sulle Macchine celibi, a proposito di ciò che ella definisce il <<sotto>> del linguaggio di Landolfi, costituito, nota la studiosa, dall' <<impennarsi della ferrea logica dell'assurdo in blocchi densi e "fisicissimi" di parole, in sondaggi profanatori e schizofrenici nel "profondo" del corpo e della psiche […] attraverso "buchi", "fessure", "ferite", che si insinuano nei muri, nei solai […], nei corpi.>> 4 .
AA.VV., Ermeneutica del “Ponte”. Materiali per una ricerca, a cura di Silvio Bolognini, Mimesis, 2018
A study on the concept of image as metaphysical bridge, from traditional cultures until postmodern times.
Numero 16 -settembre 2016 ARcHItettuRA sommario Nell'anno scolastico 1976Nell'anno scolastico /1977, fu finalmente completato, a sei anni dall'inizio dei lavori, il nuovo edificio di via Calvola, progettato da Dino Tamburini, ancora oggi sede della scuola. Con decreto ministeriale del 27 dicembre 1973 si impose la nuova titolazione di "Istituto Statale d'Arte Enrico e Umberto Nordio". Ma, già qualche anno prima che ciò accadesse, Romano Barocchi, preside e fondatore della scuola, scriveva con disappunto che «è da auspicare che almeno nel prossimo avvenire quest'Istituto sia seriamente ristrutturato per adeguarlo alle effettive necessità dell'odierna economia regionale (basti pensare che fu istituito soprattutto per l'arredamento navale. mentre da anni i Cantieri navali sono inattivi o quasi nel settore della costruzione di navi passeggeri)».
Gianfranco Folena Presenze, continuità, prospettive di studio Atti del Convegno in onore di Gianfranco Folena per il centenario della nascita Padova, Palazzo della Ragione 7-9 ottobre 2020 a cura di Gianfelice Peron, Padova, Esedra editrice, 2023
A partire da uno spunto di Gianfranco Folena commentatore del canto XXVI del Purgatorio, un'analisi delle convergenze e delle divergenze nel modo di rappresentazione dell'ombra, e della portata simbolica in ciascuno, in Dante, Giotto e Masaccio.
L’abolizione dei controlli alla frontiera, prevista dal “sistema Schengen”, appare compromessa dalla sistematicità dei controlli di polizia in prossimità delle frontiere, ammessi dal “Codice frontiere Schengen” a certe condizioni. Lo scritto ne indaga le ragioni giuridiche e avanza proposte atte a salvaguardare un sistema che rappresenta un risultato irrinunciabile dell’integrazione europea.
Preface to a new edition of a long contribution by Enrico Castelnuovo, first published in 1973. The preface wishes to explain how and why Castelnuovo was interested in portraiture, what was the genesis of the contribution, what is its method, why it is still an important study on the theme and give some hints on the reception of this text.
Questo testo analizza i singoli elementi decorativi dell'Arco di Costantino in relazione agli obiettivi politici del Senato, committente del grande monumento celebrativo costantiniano.
2007
Olli remigio noctemque diemque fatigant et longos superant flexus uariisque teguntur arboribus uiridisque secant placido aequore siluas. L'interpretazione di uiridisque secant placido aequore siluas (v. 96), è controversa: alcuni commentatori accolgono l'esegesi di Servio, secondo la quale le navi troiane, risalendo il fiume, 'fendono' le ombre proiettate dagli alberi sull'acqua 1 ; altri sentono come troppo moderna l'immagine così intesa e ritengono che secant si avvicini al senso più generico di 'attraversare' 2 , in taluni casi sostenendo questa esegesi con il richiamo al vicino v. 63, [Thybrim] stringentem ripas et pinguia culta secantem 3 ; altri ancora avvertono un'ambivalenza nell'espressione 4. Ritengo che l'idea del 'compiere una traversata' sia suggerita effettivamente, come senso secondario, da quel siluas, plurale, in explicit di colon e di pericope. Cercherò tuttavia di portare qui un nuovo argomento a sostegno della lettura di Servio. Ciò mi consentirà di svolgere alcuni rilievi sulla costituzione letteraria dell'episodio del Tevere nel suo insieme; e di fare una segnalazione relativa alla fortuna del motivo 'ombre sull'acqua', che Virgilio qui mi sembra inaugurare. A partire dal v. 18 Virgilio va tessendo il nuovo, e finale, racconto delle origini. Egli iscrive i materiali selezionati in una sceneggiatura omerica: l'epilogo di Odissea V-l'incontro con il fiume, primo atto di una rinascita-e il ritorno a Itaca sulla nave feacia (XIII 70ss., v. 88 qalav sshı kuv matae e[ tamen) offrono la veste epica per il racconto della tradizione. Il motivo inaugurale è caratterizzato, in questa campata che precede l'arrivo a Pallanteo (vv. 18-96), come 'prima navigazione': Argo-e cioè Apollonio Rodio, forse Varrone Atacino, di certo Catullo 64-è sullo sfondo. Il racconto delle origini richiede toni antichi: si indugia sull'aition di Alba, il tipo tematico è ellenistico, ma il colore, nei punti sensibili, è enniano. Tutto l'epos maggiore è dunque chiamato a raccolta in questo debutto di Enea nel paesaggio saturnio. Cose note. Vediamo ciò che qui in particolare interessa. Nel trattare l'incontro di Enea con il Tevere (ingresso nel fiume, VII 25-36; epifania del dio, VIII 18-80), Virgilio scompone in due parti una porzione unitaria del racconto odissiaco: un motivo in più per considerare stringente la relazione tra i due passi. L'incertezza di Enea, sul far della notte, in riva * Nella preparazione di questo saggio, ho consultato il commento inedito al libro VIII dell'Eneide che Mario Martina completò verso la fine degli anni '80. Di questo ottimo lavoro, ora parte del fondo librario allo studioso intitolato presso la biblioteca del Dipartimento di Scienze dell'Antichità dell'Università di Trieste, è attesa la pubblicazione. Ho segnalato in nota gli interventi di Martina di cui mi sono avvalso. 1 Seru. ad Aen. VIII 96: ostendit adeo perspicuam fuisse naturam fluminis, ut in eo apparerent imagines nemorum, quas Troianae naues secabant.
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Clara Allasia, Laura Nay (a cura di), La penna che non si spezza. Emilio Salgari a cent'anni dalla morte, 2012
Neoclassico Semestrale di arti e storia n.4, 1993
Istria Fiume Dalmazia laboratorio d'Europa Parole chiave per la cittadinanza. Editoriale Umbra, 2009
«Roma Medievale. Il volto perduto della città», Catalogo della mostra (Roma, Museo di Roma, 21 ottobre 2022 - 5 febbraio 2023) a cura di M. Righetti, A.M. D'Achille, Roma 2022, p. 175, 2022
312 d.C. Un ponte tra antichità e medioevo. La Roma di Massenzio e Costantino, 2012
Mediterranea-ricerche Storiche, 2009
Archivio Storico Lombardo, 2018
«l’immaginazione», a. XXV, n. 243, pp. 55-56, 2008
LA FILOLOGIA ROMANZA OGGI. Atti della giornata di studio in onore di Aurelio Roncaglia, Modena, Mucchi, 2004