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Abitare i margini, oggi. Un'introduzione alla lettura

2024, Archivio di etnografia

https://doi.org/10.53235/2036-5624/127

Abstract

Nello specifico, le ricerche si concentrano su ventuno paesi variamente collocati nel territorio nazionale (aree del Nord, del Centro, del Sud e delle isole) e attraversati etnograficamente al fine di comprendere quali percezioni, quali concezioni e quali pratiche dell'abitare si determinano in contesti di vita periferici e di piccole dimensioni, problematizzando, come suggerito sin dal titolo, la nozione di margine, adottata quale unità di misura provvisoria da ridiscutere e ridefinire. Una scelta provocatoria, dettata dalla necessità di rimetterne in discussione letture e significati essenzializzanti e determinatori, limitati e limitanti, che collocano il concetto in una posizione di relazione-opposizione rispetto a un centro tenuto maggiormente in considerazione dalle politiche (locali, areali, nazionali), dai processi economici, dalle progettualità, dalle aspettative e dagli immaginari. Nelle sue definizioni più classiche, infatti, il margine è concepito come una sorta di marcatore di status secondo pratiche classificatorie che, individuando e agendo sui centri, producono e riproducono corrispettive periferie. Allo scopo di mettere in discussione queste attribuzioni di senso, la ricerca lavora sulle interazioni che emergono in specifici mondi locali fra una qualità disgiuntiva rispetto a una topologia gerarchizzata (il margine è mantenuto costantemente lontano dal centro) e una qualità intensiva di produzione minoritaria delle 1