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2006, Il Canto Fratto L'altro Gregoriano
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Dottorando: Ruggero Lorenzin 3 INDICE INTRODUZIONE………………………………………………………………………………… 5 I. FRANCESCO ZORZI VENETO……………………………………………………………….. 11 1. Cenni biografici……………………………………………………………………….11 2. Le opere……………………………………………………………………………….16 II. DE HARMONIA MUNDI TOTIUS -LE FONTI………………………………………………….. 21 1. Fonti filosofiche, teologiche e cabbalistiche………………………………………… 23 2. Fonti di teoria musicale ………………………………………………………………26 2.1 Fonti classiche e tardo-antiche………………………………………………….. 26 2.2 Fonti bibliche e patristiche……………………………………………………… 39 2.3 Fonti medievali e rinascimentali……………………………………………….. 43 III. DE HARMONIA MUNDI TOTIUS -LA SIMBOLOGIA NUMERICA……………………………… 55 1. Il significato dei numeri…………………………………………………………….. 55 2. Il linguaggio delle proporzioni e le consonanze musicali…………………………... 63 3. Il linguaggio delle proporzioni e la numerologia della kabbalah………………….. 74 IV. DE HARMONIA MUNDI TOTIUS -LA SIMBOLOGIA DELLE IMMAGINI.………….…………… 83 1. Le «immagini musicali» letterarie………………………………………………….. 83 1.1 Le «immagini musicali» desunte dai testi sacri ……………………………….. . 83 1.2 Le «immagini musicali» mitologiche ed ermetiche…………………………….. 92 IV. DE HARMONIA MUNDI TOTIUS -LA TRATTISTICA MUSICALE……………………………...103 1. L'armonia delle sfere in Franchino Gaffurio e Francesco Zorzi…………………. 103 2. Le proporzioni nelle teorie di Gioseffo Zarlino e di Francesco Zorzi……………..111 CONCLUSIONI……………………………………………………………………………….. 119 BIBILIOGRAFIA E FONTI………………………………………………………………………127 APPENDICE…………………………………………………………………………………...141 5
Italianistica, 2010
Inviare i dattiloscritti e i volumi per recensione, omaggio o cambio a « Italianistica », c/o Dip. di Studi Italianistici · Facoltà di Lingue Via dei Mille 15, i 56126 Pisa, Tel. e Fax **39 050 553088 Vincenza Perdichizzi LE RIME ALFIERIANE E IL CANZONIERE PETRARCHESCO
1. Queste pagine nascono a ridosso della recente raccolta di Cantari novellistici dal Tre al Cinquecento, edita per cura di Elisabetta Benucci, Roberta Manetti e Franco Zabagli, e posta sotto quello che potremmo definire l'alto patrocinio di Domenico De Robertis, autore dell'introduzione. 1 Si tratta, francamente, di un'edizione sciaguratella anzichenò : sia per motivi strettamente filologici, come ha dimostrato in una lucidissima recensione Luisa Rubini, 2 sia perché documenta nel modo più chiaro la grave crisi in cui versa in Italia, ormai da molti decenni, quello che una volta si chiamava ''lo studio delle fonti'', cioè, per dirla in modo più preciso, lo studio dei contenuti narrativi e della loro tradizione. Agli inizi del '900, Ezio Levi, curatore di una famosa raccolta di cantari leggendari, 3 si sentì in dovere di accompagnare i testi con un volume intero dedicato all'esame delle fonti utilizzate dai canterini; 4 per gli editori della silloge in questione, invece, questo aspetto è evidentemente marginale e viene del tutto trascurato. Così, sebbene De Robertis affermi più di una volta, nell'introduzione generale al volume, che nelle premesse ai singoli testi «è ½... esposta la storia, ossia origini, elaborazione, trasformazioni e fortuna di ciascuna narrazione, e sono indicate radici (e pretesti) culturali e fonti», 5 i curatori delle singole edizioni liquidano sempre il problema delle fonti in poche, frettolose righe, che in ogni caso non aggiungono mai nulla di nuovo alle osservazioni del vecchio Levi: chiara testimonianza del fatto che questo tipo di studio, tanto amato dalla scuola storica, è fatalmente passato di moda.
Sinestesie. Rivista di Sutdi sulle Letterature e sulle Arti europee, XXXII , 2024
This essay contains a survey of Manzoni’s parasyllabic verses in the chorus of the Conte di Carmagnola (Act II) and the chorus of Adelchi (Act III), highlighting their genealogical relationships from a formal point of view. In both choruses, Manzoni presents forms reminiscent of epic-lyric versification and constructs typical of the melodramatic tradition. The trisyllable with second-to-last stress, in this context, is the main rhythmic module, widely attested in pre-unification and Risorgimento italian production.
Si avanza una nuova interpretazione della Mandragola, riconoscendo nel Cantico dei cantici la chiave nascosta della commedia, capace di connettere la sua doppia natura bassa e alta, erotica ed encomiastica, comica e solenne. La chiave interpretativa dell’opera è quella stessa che Machiavelli, nella sua lettera a Francesco Vettori del 31 gennaio 1515, propone per l’interpretazione del loro epistolario: voltando carta, quello che è lascivo, leggiero, vano, lascia spazio a quello che è grave, onesto, grande, insomma il tema della foia sessuale lascia spazio a quello dell’altissima costruzione politica, il “maschio” erotico diviene figura del caput teologico-politico, che è il papa regnante, cui allude in figura Callimaco, giovane e impetuoso principe capace di ingannare, battere e urtare la femmina Lucre
Elita Maule, 2021
Zorba the Greek (first published in 1946) is a famous novel written by the Cretan writer, poet and playwright Nikos Kazantzakis and also a 1964 comedy-drama film directed by Greek Cypriot filmmaker Michael Cacoyannis. Both works, novel and film, which tell the story of Zorba the Greek, are set in poor Crete in the 1930s, during the difficult years following the economic crisis of 1929. The final image with which the audience left the cinema after seeing Cacoyiannis' film was that of the dance of Zorba, a scene that became the symbol of Greece and the Greek spirit. Mikis Theodorakis himself, the composer of the soundtrack, observed that the music of the film had become a myth. The paper takes into account the reasons that led this music, which is of pure invention, to impose itself all over the world as a representation of the true traditional spirit of the Greek people, of its identity and its history.
in Petrarca in musica, atti del convegno internazionale di studi, Arezzo, 18-20 marzo 2004, a cura di Andrea Chegai e Cecilia Luzzi, Lucca, LIM, 2005, pp. 247-292.
Relazione conclusiva per la presentazione del restauro della Vergine del Rosario di Giovanni Antonio Cybei - Carrara - Palazzo Binelli - Fondazione Cassa di Risparmio di Carrara - Rotary Club di Carrara e Massa
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"Fedele Fenaroli. Il didatta e il compositore", atti del convegno nazionale (Lanciano, 15-16 novembre 2008), a cura di Gianfranco Miscia, prefazione di Guido Salvetti, Lucca, Libreria Musicale Italiana, 2011, pp. 143-169, 2011
Bulletin of The Institute of Classical Studies, 2004
Rivista Odissea, 2018
Ludovico Balbi magister musicae nel Veneto del secondo Cinquecento, Lucca, LIM, 2011, 2011
Bruno Bonat. Schola Cantorum "Giuseppe Terrabugio" Edizioni: Associazione Culturale Voci di Primiero , 2022
Studi Musicali 11/1 (2020), pp. 7-30, 2020
"Orsù, cornamuse, più gaie". Iconografia della zampogna tra Como, Bergamo e Sondrio, 2015
Quaderns d’Italià, 2021
in Il Tabernacolo dei Linaioli del Beato Angelico restaurato, ed. by Marco Ciatti – Magnolia Scudieri, Florence : Edifir, 2011, pp. 39-44, 2011
Il Saggiatore musicale, 2023
Verso una musicologia transculturale. Scritti in onore di Francesco Giannattasio, a c. di G. Adamo e G. Giuriati, Roma, Neoclassica, 2020, 2020
Finestre sull'Arte, 2024
Non solo Botto. Intertestualità artistica nell'area sabauda tra Cinque e Seicento: nuove ricerche e acquisizioni per la storia della scultura, dell'ebanisteria, dell'organaria e della produzione musicale, atti del convegno, Pinerolo, 7 novembre 2015, a cura di Paolo Cavallo, 2017