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2014, Unità mutiple. Centocinquant'anni? Unità? Italia, a cura di Giovanna De Sensi Sestito e Marta Petrusewicz, Rubbettino, Soveria Mannelli
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47 pages
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A. Guzmán Almagro, J. Velaza Frías (eds.), Miscellanea philologica et epigraphica Marco Mayer oblata [Anuari de filologia antiqua et mediaevalia 8], Barcelona, 2018, pp. 393‑410., 2018
The paper analyses the epigraphic records written in epichoric languages and in Latin which mention plural divinities of the borders by tracking down elements that allow to identify the continuity of the epichoric cults in Roman time. Il contributo analizza le attestazioni epigrafiche in lingue epicorie e in latino delle divinità plurali dei confini cercando di rintracciare elementi che consentono di individuare la continuità dei culti epicori in epoca romana.
Un notissimo passaggio di Strabone (Vi 253) indica in taranto, reggio e napoli (questo l'ordine, forse geografico) le sole città greche dell'italia che non si siano "imbarbarite". per ora non mi fermo tanto sull'interpretazione del verbo: tengo però a dire che forse aveva ragione lasserre ad attribuire a posidonio quella affermazione, oppure Sartori ad artemidoro 2 , comunque ad un secolo prima, tanto che i tre nomi si trovano associati anche nel Pro Archia di cicerone, proprio nello stesso senso (3,5 anche stesso ordine), pur limitato all'attività teatrale e poetica. Vedremo quanto essa trovi riscontro nell'epigrafia 3 .
Lorenzo Lotto. il richiamo delle Marche, Luoghi, tempi e persone, 2018
e da rapporti umani e professionali che lo portarono a lavorare per diversi centri di questa regione anche negli anni trascorsi altrove, a Venezia, Bergamo e Treviso. Se questa affermazione potrebbe apparire quasi scontata agli occhi dei conoscitori o anche dei semplici appassionati dell'artista, sostenuta com'è dalle numerose opere del maestro veneziano ancora oggi visibili nelle città per le quali furono realizzate, molto resta ancora da capire sulle motivazioni e le circostanze storiche che condussero Lotto a muoversi nelle Marche. Cosa lo spinse? Con chi entrò in contatto? Chi lo accolse, lo aiutò e lo apprezzò? Chi furono i suoi committenti? E ancora, cosa dipinse esattamente, quando e con quale effetto sul pubblico e gli altri artisti? Il presente contributo ha provato a fornire alcune risposte a queste domande, soprattutto avvalendosi di un sostanzioso corpus di documenti inediti su Lorenzo Lotto e su molti personaggi a lui legati, committenti delle sue opere, amici o figure di riferimento, raccolto in anni di ricerche negli archivi marchigiani, che permette di gettare luce su diversi punti oscuri della vicenda tanto complessa e sfaccettata del pittore, sul contesto in cui si svolse e di meglio leggerne le opere. Il filo conduttore dei rapporti con le Marche e i "marchigiani" sarà dunque usato per un riesame globale della vita di Lorenzo Lotto. Ancona (1503-1508). L'esordio del "pictor celeberrimus" Quando Lotto compare per la prima volta con certezza a Treviso, nel giugno del 1503, è già adulto e affermato come artista: nei documenti risulta orfano di padre e ha raggiunto i venticinque anni canonici per poter agire legalmente 1 . Nonostante il successo ottenuto lavorando per il vescovo Bernardo de Rossi e probabilmente anche per la regina Caterina Cornaro, e nonostante gli stimoli che gli provenivano dal fervido ambiente umanistico diffuso fra Treviso e Asolo 2 , nel 1506 il "pictor celeberrimus" 3 decise di spostarsi a Recanati per dipingere il polittico dell'altare maggiore della locale chiesa di San Domenico (cat. IX.22), il cui contratto viene stipulato nella città marchigiana il 20 giugno di quell'anno (cat. III.6) 4 . Ad attirarlo erano stati probabilmente l'offerta di una retribuzione di 700 fiorini, un compenso veramente elevato 5 , e la possibilità di collocare un'importante pala d'altare nella chiesa posta nel cuore della città, al centro dei movimenti e dei traffici connessi alla fiera di Recanati. Ma l'intenzione del giovane artista non era quella di rimanere a lungo nelle Marche: il 18 ottobre del 1506, infatti, egli era di nuovo a Treviso ad accordarsi con il padrone di casa affinché mantenesse libero fino al suo ritorno l'alloggio che aveva occupato in città con il suo allievo Domenico 6 . Al momento non sappiamo come Lorenzo Lotto fosse entrato in contatto con i committenti recanatesi. Qualche informazione la fornisce soltanto la supplica rivolta dai domenicani
Italiano LinguaDue, 2020
Si tratta dell'intervento effettuato al convegno internazionale "Unità multiple. Centocinquant’anni? Unità? Italia?", svoltosi all'Università della Calabria nel 2011, a cura di Giovanna De Sensi Sestito e Marta Petrusewicz. Gli atti sono stati pubblicati da Rubbettino nel 2014.
Bollettino del Centro Studi Vichiani, 2023
DE MENTE HEROICA, OR, THE RESCUE OF DIVERSITY. The aim of this article is to situate Vico’s oration De mente heroica in the framework of the Neapolitan philosopher’s academic activity. Vico’s recruitment as a professor of rhetoric, his relationships with the city’s progressive cultural and political circles, the composition of his inaugural orations, and the role of Descartes in his thought are among the topics that are considered.
Studi d'italianistica nell'Africa Australe, 2009
This paper aims at defining the issue of national identity in Meneghello's oeuvre in terms of productive deformation and isotopic re-contextualization of national history. The latter is relived and above all re-encoded in terms of autobiographical reflexion and literary imagination, where it settles as a form of pluricultural memory. Such a memory is not referential as regards a real context which is revealed to be not recoverable. Thus the act of remembering cannot reproduce reality but produce it in its forms of "glassy essence", as the author says, of an almost immortal substance, not tied to the perishability of experience.
1492. Omaggio a James R. Banker, 2020
Zeszyty Prawnicze, 2017
A n t u n M a l e n i c a Uniwersytet Novi Sad CONCETTO DI PATRIA CIVITATIS DI CICERONE1 I. In t r o d u z i o n e 1 Lezione tenuta il 15 dicembre 2000 agli studenti della Facoltà di Giurispru denza dell'Università di Varsavia «Cardinale Stefan Wyszyński». [3] C o n c e t t o d i p a t r i a c i v i t a t i s d i C i c e r o n e 179
«Nuova Antologia», 2013
Il concetto di patria nel movimento nazionalista italiano dalle origini alle svolte antidemocratica e antiliberale
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Oswald Mathias Ungers. L’Uno e il Molteplice, Clean, Napoli, 2017
La didattica delle lingue nel nuovo millennio, 2018
Quaderni materialisti, 2023
Il Regno, 2024
in Parola plurale. Sessantaquattro poeti italiani fra due secoli, a cura di Giancarlo Alfano, Alessandro Baldacci, Cecilia Bello Minciacchi, Andrea Cortellessa, Massimiliano Manganelli, Raffaella Scarpa, Fabio Zinelli e Paolo Zublena, Roma, Sossella, 2005, pp. 401-418
Rivista della Corte dei conti, 2023
PATH (Pontificia Academia Theologica), 2012
Cultura Giuridica E Diritto Vivente, 2014