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Notiamo le stelle nelle notti senza luna. Quando splende la luna, invece, vedi solo quella. I dialoghi sono come la luna, e le stelle sono gli effetti sonori.
G Ital Med Lav …, 2009
Ormai si è talmente assuefatti al rumore che non ci si rende conto di quanto si siano superati i limiti di tolleranza. Gli effetti patologici sull'apparato uditivo sono ben studiati e conosciuti. Viceversa sono poco studiati e conosciuti gli effetti extrauditivi del rumore. È noto come siano causa di notevole stress per l'orecchio numerose attività lavorative ed industriali, costumi sociali che interessano larghe fasce di popolazione, come la caccia e la mania dei walkman a tutto volume. Non fanno certo eccezione ambienti come le discoteche dove è superata, con larghissimo margine, la soglia dei 90 dBA (Tomei et al, 1995). Per quanto riguarda gli effetti extrauditivi sono state studiate le valenze emotive e la rappresentazione a livello del sistema nervoso centrale di differenti tipi di musica quali la musica rock e la musica a componente fortemente melodica e simmetrica. Una caratteristica fondamentale dei ritmi rock è la loro ripetitività e l'uso di tonalità in grado di suscitare reazioni d'allarme, di sovrastimolare il cervello, rendendolo attento soltanto a quegli stimoli che superano una certa soglia, divenuta più alta a causa dell'esposizione al suono stesso. Effetto opposto a quello dovuto alla musica rock viene prodotto da quel tipo di musica che ha il potere di calmare e rilassare, che si basa su componenti melodiche, prive di toni alti e di ritmi martellanti, e nella quale sono favorite le ripetizioni, gli effetti eco e le assonanze con rumori naturali e ipnotici come le onde del mare, il rumore del vento o quello di una cascata (Tomei et al, 1995). RIASSUNTO. Nel corso degli ultimi trenta anni numerosi studi hanno dimostrato una correlazione tra esposizione a rumore e sviluppo di alterazioni e/o patologie a carico di organi ed apparati, diversi da quello uditivo. L'esposizione a rumore può indurre alterazioni biochimiche, fisiologiche, o psicosociali che possono permanere o all'interno del range di normalità biologica o incidere e compromettere il benessere psicofisico dell'individuo in relazione a quanto è compromessa la funzionalità dei sistemi d'organo e le funzioni psicosociali; la reversibilità e la durata delle alterazioni e le possibilità di compensazione potrebbero essere in relazione alle capacità di recupero dell'organismo umano ed alla situazione ambientale. Tra i fattori che possono influenzare gli effetti del rumore si possono annoverare: caratteristiche intrinseche dell'insulto fisico (pressione, intensità del suono, frequenza di emissione), caratteristiche estrinseche (durata dell'esposizione, modalità di emissione, presenza di componenti impulsive, effetti di mascheramento), caratteristiche spettrali (la presenza di componenti tonali, infrasuoni, ultrasuoni ed il tempo di recupero), fattori genetici (suscettibilità) e fattori acquisiti dell'organismo umano (isolamento acustico delle abitazioni e la necessità sociale delle attività industriali che generano rumore). Altri fattori che condizionano il danno sono l'effetto sorpresa, il contenuto semantico e l'identificabilità della sorgente. Si può ipotizzare che gli effetti extrauditivi del rumore si manifestino attraverso una serie di circuiti nervosi che utilizzano il sistema nervoso autonomo ed agiscono su parametri neuro-immuno-endocrini. Sono stati più studiati l'apparato cardiovascolare, l'apparato gastroenterico, il sistema endocrino, il sistema nervoso e gli effetti psicologici, l'apparato respiratorio, il feto e l'apparato riproduttivo, il sistema immunitario ed il materiale genetico.
Rivista di estetica
The topic of analogical relationship between hearing and meaning has strong repercussions in the history of musical understanding. The high-low couple, the ground of spatial dimension in music, turns in a lot of metaphorical meanings which show the way that draws from perceptual data to imaginative values. In this paper, I reconstruct a shirt history of the relationship between hearing and imagination starting from the metaphorical conception of musical hearing from Aristotelian environment to phenomenological perspective.
2021
Il volume tratta in modo approfondito il suono nell'audiovisivo nei suoi aspetti tecnici ed espressivi, principalmente per film e documentari. I tre autori, noti professionisti del settore, affrontano sia i lati produttivi che postproduttivi, fino all'ascolto dello spettatore, trattando anche la musica per film. Il saggio è impreziosito da una dettagliata cronologia sull'avanzamento scientifico e tecnologico correlato al suono, e da grafiche e fotografie originali. E un'opera per esperti ma anche per appassionati e studenti di cinema. La prefazione è di Claudio Strinati.
La musica del XX secolo ha registrato un progressivo interesse da parte dei compositori nella direzione della conquista estetica degli spazi sonori. Lo spazio in molta letteratura musicale del '900, assurgerà a parametro compositivo al pari di tutti gli altri. Costruire un suono, una testura, non sarà più soltanto una questione di altezze, durate, intensità, timbro, ma riguarderà anche la precisa collocazione dei suoni nello spazio.
Energia, Ambiente Innovazione, n. 3, pp. 73-78 (2015)
In questo articolo divulgativo proponiamo un viaggio nell’ affascinante mondo dei suoni, dalla generazione alla percezione, ai parametri che permettono di distinguere un suono da un rumore. Esaminiamo i motivi per cui lo stesso suono viene percepito in modo diverso se ascoltato all’aperto, in una piccola stanza o in un grande salone, dai quali si ricavano le caratteristiche ottimali dei materiali da usare per realizzare un teatro e una sala da concerto. Infine, spieghiamo perché le onde sonore si propagano con diverse velocità e diverse intensità in aria, nei liquidi o nei materiali solidi, e come possiamo ottenere una stima quantitativa del rumore proveniente dalla stanza attigua alla nostra.
La malattia di Parkinson sporadica (PD) è una malattia degenerativa progressiva del sistema nervoso centrale (SNC) che si manifesta clinicamente quando la patologia responsabile ha già raggiunto uno stadio avanzato (1). Tale patologia è rappresentata dalla graduale trasformazione della alfa-sinucleina, normale proteina idrofilica, in una forma aggregata ed insolubile costituente i depositi neuritici ed i corpi di Lewy (2). La degenerazione neuronale non colpisce soltanto la sostanza nera (pars compacta) ma interessa diffusamente numerosi nuclei e formazioni encefaliche (3). Tale patologia non evolve contemporaneamente nelle varie aree nigrali ed extranigrali ma secondo una sequenza dipendente dalla diversa suscettibilità a sviluppare le alterazioni correlate alla malattia (4). Le prime strutture colpite sono i nuclei motori dorsali del IX e X nervo cranico, i nuclei olfattori anteriori ed i bulbi olfattori (Stadio I). Successivamente la degenerazione interessa i nuclei bulbari e pontini tegmentali, cruciali per la regolazione del sonno REM e dei movimenti oculari (Stadio II). Tale sequenza permette di spiegare perchè la comparsa dei disturbi olfattivi, vegetativi e del sonno non solo preceda clinicamente quella dei disturbi motori e cognitivi ma possa anche predirne la futura possibile comparsa (5). Il valore predittivo dei disturbi precoci olfattivi e vegetativi è trattato altrove; qui verrà esposto il valore predittivo dei disturbi precoci del sonno, in particolare del disturbo comportamentale del sonno REM.
FERMENTI, n. 233, 2009
Paul Zumthor, profondo conoscitore di letteratura medievale sia nei suoi aspetti testuali che in quelli modali, dove "il testuale domina lo scritto; il modale, le arti della voce", chiarisce che "nel momento in cui, durante la performance, il testo composto per iscritto diventa voce, una mutazione globale lo investe e, per tutto il tempo in cui prosegue l'audizione e in cui questa presenza dura, ne modifica la natura. Al di là degli oggetti e dei sensi a cui fa riferimento, il discorso vocale rinvia all'innominabile: la parola non è la semplice esecutrice della lingua, che non realizza mai pienamente, che infrange, con tutta la sua corporeità, per il nostro impre-vedibile piacere. È così che la voce interviene nel e sul testo, come dentro e su una materia semi formalizzata, con cui plasmare un oggetto mobile, ma finito". Esplorando specificatamente le frontiere della poesia sonora, lo stesso Zumthor scrive: "Il vocema diviene nello stesso tempo suono, parola, frase, discorso, inesauribilmente; e lo diventa nella propria conti-nuità ritmica". E, soffermandosi sul nostro lavoro, così prosegue: "È così che si può, con Giovanni Fontana, assicurare che la poesia non solo è con la voce e nella voce, ma dietro la voce, all'interno del proprio corpo, da dove vengono dominati il canto, i sospiri, i soffi, gli ansiti e tutto ciò che, al di qua e al di là del dire, è segnale dell'inesprimibile, coscienza primor-diale dell'esistenza. Giovanni Fontana parla in questo senso di poesia dilatata". In questa direzione, la poesia, scritta o dipinta che sia, pur nella sua stesura completa e definitiva, può essere considerata come una poesia interrotta, come un pre-testo da utilizzare per aprire un varco verso altre dimensioni. 4 Dalla parola, dal colore, dal segno bidimensinale potrà scaturire un poema polidimensionale che includerà il suono e l'azione, un poema che sarà scritto dinamicamente e si distenderà nel tempo. Ma al di là dell'infinita gamma di relazioni tra la scrittura e gli altri
Bibliomanie.it, 2011
Ho conosciuto l'opera di Gaetano Arcangeli grazie a Giovanni Perich, suo allievo, che ha voluto donarmi le introvabili riedizioni Scheiwiller di metà anni novanta approntate dalla Fondazione guidata da Bianca Arcangeli. Con in mano gli Scheiwiller piccini e compatti dai colori pastello, il celeste, il beige, il verde chiaro, il giallo limone, la mia fantasia di avvicinamento a Gaetano Arcangeli è cominciata per attrazione inconscia non da una poesia, ma da un testo in prosa tratto dalla raccolta I passi notturni 1 , scritta tra il 1941 e il 1945. (Arcangeli aveva già pubblicato nel '39 una miscellanea di prose e poesie, Dal vivere) Il racconto eponimo con cui si apre il libro è dedicato al fratello Francesco, il futuro critico d'arte, e mette in campo una dichiarazione solenne, importante: «La mia vita è stata, dall'infanzia fino alla prima giovinezza, sospesa a riconoscere il timbro di passi attesi, nella notte». Lo scrittore procede rievocando l'attesa notturna del ritorno del padre, mentre lui bambino era già nel letto, l'ansia e la tensione all'ascolto, quella che può definirsi una condizione leopardiana dell'udito come conduttore di vita, là fuori, uno strumento interiore raffinatissimo che dilata i suoni e li etichetta, dà loro un nome insieme a un timbro. Ecco dunque che i passi sulla strada si caricano di significato e letteralmente diventano, nel racconto in prosa, un ritmo di versi. «Primi, quelli di mio padre, che si alternavano a intervalli sempre più fitti e incalzanti, o risuonando in sincronia, con la battuta energica, militarescamente ritmata, del suo bastone.
2005
Nel De anima (III, 426a 11-15) Aristotele rileva un'interessante anomalia lessicale. L'atto dell'organo della vista è detto visione (orasis), ma non esiste alcun termine volto a designare il passaggio dalla potenza all'atto del corrispondente «sensibile proprio», il colore. Lo stesso vale anche per gli altri sensi, nota Aristotele, ma c'è un'eccezione. Nel caso dell'udito possediamo infatti due termini distinti: akousis e psophêsis («ascolto» e «sonorità»). Nella sensazione si realizza la coincidenza di entrambi: «È possibile infatti che chi possiede l'udito non oda, così come l'oggetto sonoro non sempre risuona. Quando però ciò che è capace di udire ode in atto, e ciò che è capace di risuonare risuona, allora l'udito in atto e il suono in atto si producono simultaneamente, e si potrebbe chiamare il primo ascolto e il secondo sonorità» (ibidem, 425b 25 ss.) 1 . Aristotele mira qui soprattutto a smentire la teoria degli «antichi fisiologi», forse Democrito o Protagora, che ritenevano il colore e il sapore esistere solo nella visione o nella degustazione. Ma l'osservazione può rivelarsi preziosa anche in un altro senso. Pur configurando in un certo senso una maggiore ricchezza, la doppia articolazione tipica della sola semantica del senso uditivo ha infatti alcune conseguenze che è opportuno non lasciarsi sfuggire. La distinzione tra akousis e psophêsis segnala la tendenza a una radicale frammentazione dell'unità concettuale del suono, che pone il problema di una ricomposizione ben più difficile di quanto si possa preventivamente sospettare.
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De Musica, 2017
Musica Tecnologia, 2009
Le Parole e le Cose (leparoleelecose.it), April, 2022
in Tratt. del contratto, 2a edizione, dir. da Roppo, III - Effetti, a cura di Costanza, Milano, 2023
in R. Barilli, P. Fameli, “Arrigo Lora Totino. Il poeta visivo sonoro performativo”, Campanotto, Udine, 2014
Il contributo italiano alla storia del pensiero, 2018
Versus 98-99, anno 2004: pagg. 67-102, ottobre 2004, 2004
De Musica, 2022
Storia del cinema italiano, 1924- 1933, vol. IV, 2014
Métis história e cultura