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2024, Finestre sull'Arte
Uno dei più grandi scultori del Seicento è il genovese Filippo Parodi: falegname di formazione, era animato da una strepitosa inventiva, cominciò a lavorare nel legno per poi riversare nel marmo tutta la sua magniloquente retorica barocca, creando capolavori che hanno segnato la storia dell'arte ligure.
Filippo Parodi, figura chiave della scultura genovese barocca, eseguì «molte figure» 1 per Giovanni Andrea III Doria Landi principe di Melfi (1653-1737) ed introdusse presso il committente il figlio Domenico, che «grandemente valse nella Pittura e nella Scultura», 2 a sua volta in più occasioni chiamato a servire il nobile genovese e la sua famiglia. I libri di cassa conservati nell'Archivio Doria Pamphilj, unitamente ad alcune lettere presenti presso la stessa sede, forniscono dati che disegnano un rapporto tra i due artisti e i Doria di Melfi connotato da una frequenza di commissioni e da una estensione cronologica sinora ignote. Sono, infatti, registrati pagamenti dal 1671 al 1698 nel caso di Filippo; dal 1695 al 1742, anno della morte, per quanto riguarda Domenico.
Napoli e l’Emilia Studi sulle relazioni artistiche. Atti delle giornate di studio, Santa Maria Capua Vetere, 28-29 maggio 2008, 2010
Guido Reni fu a Napoli due volte. La prima nella primavera del 1612, subito dopo aver decorato le cappelle del papa nel palazzo del Quirinale e in Santa Maria Maggiore, quando, morti da non molto Annibale Carracci e Caravaggio, si era affermato come stella di prima grandezza sulla scena romana. Non è chiara la ragione per cui venne: forse in vista della decorazione della cappella del Tesoro di San Gennaro, che si vagheggiava potesse essere fatta a mosaico, a somiglianza di quanto si andava facendo in quegli anni in San Pietro sotto la direzione del Cavalier d'Arpino. Il soggiorno fu in ogni caso brevissimo, Reni tornò a Roma dopo meno di un mese, senza lasciar traccia e noi non avremmo mai saputo niente di questo soggiorno e della sua motivazione se non fossero emerse dagli archivi, in tempi relativamente recenti, un paio di documenti 1 .
L'associazione «Camini fumanti» trae origine da un antico legato disposto da Bartolomeo Panzerini (a volte chiamato Bortolo nei documenti), nel suo testamento rogato il 9 febbraio 1727. L'analisi dei documenti degli archivi locali permette di tracciare la storia di questa istituzione di beneficienza. The Associazione Camini Fumanti arises from an ancient bequest created by Bartolomeo (Bortolo) Panzerini with his testament of February 9th, 1727. The history of this charity organization can be traced from the analysis of the documents, mostly preserved in the local archives of Ponte di Legno.
Il Barocco si estende dal 1625 al 1675 e riceve la sua principale impronta artistica dall'operato del Bernini. Il Barocco inizia con il papato di Urbano VIII e fu caratterizzato da un sostegno incredibile verso le opere artistiche e culturali (mecenatismo), da Urbano VIII in poi le maggiori imprese edilizie furono affidate agli architetti più improtanti. Tuttavia la monumentalità delle opere del Barocco esisteva soltanto nell'aspetto ma non nelle proporzioni: molti degli edifici barocchi costruiti a Roma avevano dimensioni molto contenute. L'obbiettivo principale dei Papi nell'età del Barocco rimaneva comunque San Pietro dove il Bernini, subito dopo l'accesso al pontificato di Urbano VIII, iniziò a lavorare al Baldacchino e fu ben presto assunto per ri-organizzare tutta l'area sotto la cupola. L'opera di Bernini in s.Pietro incorpora lo spirito del barocco in maniera più completa di qualsiasi altro complesso di opere di Roma, d'Italia e d'Europa. Tuttavia dopo l'era del Bernini, Cortona e Borromini Roma non mantenne la supremazia artistica degli anni precedenti.
Fonti storiche e letterarie – Edizioni cartacee e digitali, 2010
Girolamo Borsieri (Como 1588-1629), a versatile intellectual of ranging interests, was greatly appreciated by his contemporaries for the breadth of his literary, artistic and historical knowledge and for his witty and laconic style. Among his admirers were Federico Borromeo and Giovan Battista Marino. In the twentieth century his intellectual standing was acknowledged in works of art history criticism, which were followed by other contributions of literary, linguistic and musicological interest. Despite this, even now many of his works appear to have been somewhat neglected. Starting from the writer's own reflections and the suggestions offered by the critics, the present work proposes a key to the reading of Borsieri as a man, an intellectual and a theorist. It is a monograph on Girolamo Borsieri, constructed largely upon first-hand manuscript and autograph materials that make it possible to sketch his biographical profile and the why and how of his participation in the cultura...
Proseguiamo con l'omaggio ad un Maestro dei nostri tempi. Il tema del “Maestro” è sempre presente per ogni sincero ricercatore e viandante. Trovare un punto di riferimento sapienziale, perché si avverte una spinta interiore non eludibile, è esigenza sempre viva. Poter contare su qualcuno che è più avanti di noi, che ha già percorso una parte del cammino che ancora non conosciamo, che ha già affrontato prove, che è già caduto e si è rialzato…… Compito arduo, difficile, di esito incerto. L’incontro con il Maestro presuppone l’essere pronti, possedere le qualificazioni minime, la spinta e la determinazione; ma anche la capacità di ritrovare la dimensione limpida del bambino….. Maestro, ovvero colui che ci indica la strada verso la Luce, che progressivamente ci toglie ‘il velo’ che offusca la chiara visione. Premuroso, attento, severo. Come nel caso delle riflessioni sull'Ape, ricordando, per chi ha orecchie per intendere che "Dat mel apibus".
Gabriele Giannantoni interprete di Parmenide, in A. Brancacci (a cura di), μέγιστον ἀγαθόν. La storiografia filosofica di Gabriele Giannantoni, Bologna, 2019, pp. 31-47., 2019
In spite of the fact that Giannantoni’s activity as scholar of ancient philosophy mainly focused on Socratic and Hellenistic thought, he had a deep knowledge of the pre-Socratic philosophies, and mostly of Parmenides’ one, as proved by the research devoted to some challenging textual, historical, and theoretical elements of Parmenides’ Poem. In his paper 'Le due vie di Parmenide', he deals with some crucial problems arising in Parmenides’ interpretation. They are both textual and theoretical: one concerns how many ways of inquiry (ὁδοί διζήσιος) have been elaborated by Parmenides himself into his Poem, the second – with some historical implications – involves the possibility of Parmenides’ knowledge and criticism of Heraclitus’ work.
Luciano Bianciardi dedicò a Giuseppe Garibaldi una lunga e appassionata riflessione che scorre sotterranea sin dalle letture giovanili lungo l'intera sua opera, per affiorare emblematicamente nella sua ultima pubblicazione ("Garibaldi", 1972).
Atti della Società Ligure di Storia Patria, 2013
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Quaderns d’Italià, 2021
Affinché la descrizione di opere d’arte potesse trovare spazio nell’ambito della lirica moderna era necessario andare oltre il primato classicistico della poesia sulla pittura e riconoscere un’affinità e un’intesa paritaria fra arti sorelle. Con le Rime nuove del 1603 il poeta Cesare Rinaldi, amico dei Carracci e di Guido Reni, inaugura una nuova possibilità di dialogo tra pittura e poesia su base lirica e soggettiva, ponendo al centro di quel canzoniere il mito luminoso di Barbara come immagine del sentimento polemicamente al di là del “vero” e del “falso”.
in «L'ospite ingrato. Rivista online del Centro Interdipartimentale di Ricerca Franco Fortini», 9, gennaio-giugno 2021, pp. 151-167.
Dalla seconda metà degli anni Sessanta Fortini comincia una lunga carriera da docente, prima a scuola e poi all’Università. In questo periodo svolge una intensa riflessione sul ruolo e la funzione dell’insegnante, sulle istituzioni scolastiche e accademiche, sui libri di testo e sulle modalità di insegnamento confrontandosi anche con altre esperienze, tra cui quella di Milani. Sebbene il nome del sacerdote torni più volte nel corso del tempo negli scritti di Fortini, due sono i momenti di maggior impegno critico. Il primo nel 1967 in occasione di un confronto ospitato sulle colonne dei «Quaderni piacentini» e il secondo in un convegno sulla figura di Milani nel 1980. Il contributo si propone di ripercorrere tali occasioni mettendole a confronto per valutare l’evolversi nel tempo delle posizioni di Fortini. Partendo da queste considerazioni ed evidenziando vicinanze e distanze tra i due autori, il saggio vuole offrire elementi utili a comprendere meglio non solo la posizione Fortini nei confronti del priore di Barbiana ma l’idea stessa di educazione che intendeva proporre e che tanta importanza ebbe nelle sue coeve riflessioni sulla società e sui mutamenti sociali.
Dizionario Biografico degli Italiani (DBI), vol. 81, pp. 425-427, 2014
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I. Benincampi, Bernini con qualche nota surrealista, in «Lab2.0», 22, (2017), pp. 20-25. ISSN 2385-0884
La vita e la storia del primo imprenditore turistico di Rapallo, dove si spiega che nella città della Riviera Ligure l'industria turistica nacque anche grazie alle reti relazionali mazziniane e repubblicane.
2016
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