2006, Nuova Economia e Storia
L’economia neoclassica adotta una visione ciclica dei fenomeni per cui in seguito a turbamenti il sistema economico ritorna alle condizioni iniziali non appena i fattori di perturbazione svaniscono, con una reversibilità completa dei fenomeni. Il processo economico è perciò visto come un flusso circolare e autosufficiente tra produzione e consumo, ma in verità esso non è né isolato né autosufficiente, perché non può sussistere senza un interscambio continuo che provoca cambiamenti cumulativi sull’ambiente. Nell’articolo si analizza il contributo di Nicholas Georgescu-Roegen, il quale abbandonata la fisica meccanica, si rivolge alla termodinamica ed elabora un approccio allo studio dei fenomeni economici basato sull’entropia. Questo scienziato di origine rumena ma trasferitosi poi negli USA, mette in evidenza il collegamento tra sistema economico e ambiente naturale attraverso il suo modello Fondi-Flussi – del quale nell’articolo viene proposta una interessante rappresentazione grafica – elaborando un approccio alternativo allo studio della produzione. Dallo studio della legge di entropia – che afferma l’irreversibilità della degradazione energetica – Georgescu-Roegen giunge ad elaborare la sua Quarta Legge della termodinamica, in base alla quale anche la materia è soggetta ad una degradazione irreversibile. Da qui l’individuazione dei “miti economici” – tra cui quello dello “stady state” – che sono convinzioni comuni sull’uso della materia e delle fonti energetiche sbagliate e dannose per l’ambiente e quindi per il futuro del genere umano. Da queste conclusioni discenderà la teoria bioeconomica, che si propone lo studio dell’uso ottimale delle risorse energetiche e materiali secondo criteri di degradazione entropica proiettati su un arco temporale multigenerazionale. Neo-classic economy adopts a cyclic vision of phenomena according to the idea that, following turbulence, the economic cycle turns back to its initial condition as soon as these turbulence disappears, with a complete reversibility of phenomena. The economic process is then viewed as a circular and self sufficient flux between production and consuming, but in reality it is neither isolated nor self sufficient, because it cannot exist without an ongoing interchange that provokes cumulative environmental changes. In the article, the production of Nicholas Georgescu-Roegen is ana-lyzed. He abandons mechanical physics, takes thermodynamic into account and elaborates an approach to economic phenomena study based on entropy. This Romanian scientist, who eventually moved to USA, highlights the link between economic system and environment by using his Funds-Fluxes model – of which the article offers an interesting graphic representation – elaborating an alternative approach to study of production. From the study of entropy law – which affirms the irreversibility of energetic consumption - Georgescu-Roegen comes to elaborate his Fourth Law of thermodynamic according to which even matter is subject to irreversible degradation. From here, the pointing out of ‘economic myths’ – among which the ‘steady state’ – common views on use of matter and wrong energy sources, harmful to the environment and subsequently harmful for the future of human kind. From here will develop the bio-economic theory, aimed at the study of optimal use of energetic and material resources according to entropic degeneration criteria an a multi generational temporal scale.