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Nell'ambito degli studi linguistici l'attenzione accordata dagli studiosi ai suffissi valutativi, e nello specifico ai diminutivi, è stata costante ed eterogenea. I diminutivi infatti rappresentano un interessante argomento di studio dal punto di vista morfologico, fonologico, sintattico, semantico e pragmatico. In particolare, l'interesse per i diminutivi latini ha sviluppato approfondite indagini morfologiche, non soffermandosi altrettanto approfonditamente sugli aspetti semantici e pragmatici di questa categoria valutativa: i suffissi diminutivi latini costituiscono infatti l'esito di intricati percorsi di risemantizzazione in cui interagiscono fattori pragmatici di diversa natura. Lo scopo di questa indagine è quello di considerare i percorsi evolutivi di alcuni suffissi diminutivi, focalizzandone le diverse tendenze semantiche.
Oggetto di studio sono tre neoformazioni plautine, unanimans, magnidicus e vanidicus che nel corso della latinità paiono essere state recuperate dal solo storico antiocheno: queste offrono lo spunto per una definizione più generale della funzionalità stilistica e ideologica degli arcaismi nell’opera di Ammiano. La problematica tocca piani diversificati: riguarda risorse e procedimenti letterari ma anche metodi di argomentazione e di persuasione, e più latamente la costruzione del discorso storico e la sua efficacia artistica e morale. Nello specifico vengono riconosciuti e interpretati gli intenti allusivi con cui i tre termini sembrano essere stati utilizzati dallo storico: il testo ne risulta arricchito di profonde e sofisticate risonanze (nel quadro di un recupero di valori etici arcaici e perennemente validi).
La categoria del doppio nelle commedie plautine trova, come è noto, una sua prima e immediata declinazione negli intrecci fondati sulla presenza in scena dei simillimi, intesi come realtà speculari che, rischiando di determinare, in ragione della loro perfetta identità esteriore, una vera e propria spartizione della medesima 'funzione attanziale', presuppongono la regola ineludibile dell'alternanza nello sviluppo diegetico 1 . Il gioco dello scambio di persona su cui si fondano queste commedie degli equivoci prevede, infatti, che gli elementi della coppia di gemini non si incontrino mai fra di loro se non nel finale, luogo deputato alla risoluzione di ogni equivoco. Ad una più complessa e raffinata trama di equivoci, in cui lo spazio riservato al doppio e all'incredibile raffica di scambi di persona si dilata sino a sconfinare nella sfera della divinità, rinvia l'Amphitruo, che ribalta significativamente la sequenza diegetica collocando l'incontro tra simillimi all'inizio piuttosto che in chiusura del dramma. Nel nuovo scenario della tragicomoedia che, rappresentando lo sdoppiamento e lo scacco di dei ed eroi, si attesta su parametri irriducibili alla sfera del quotidiano, le coppie di identici perdono la tutela dell'alternanza scenica e si ritrovano a vivere il dramma della propria identità espropriata da un alter ego. E se per Anfitrione il risarcimento costituito dalla prole divina neutralizza il danno dell'adulterio avviando anche questa commedia al lieto fine, resta, però, l'impatto determinato dalla comparsa in scena di quel personaggio con la lanterna in mano, il povero Sosia, "a cui è toccata la poco invidiabile sorte di incontrare il suo 'doppio': il suo 'sosia', come ancora si dice in italiano, qualcuno che pretende di essere lui e che, di fatto, ha il suo identico aspetto" 2 .
Italica Wratislaviensia, vol. 10(1), 2019
Polish inflexional morphology, with its rich inventory of rules relating to noun declension, also involves surnames of foreign origin. Generally, these surnames should be inflected just as Polish common names or adjectives are, depending on the inflexional paradigm to which they belong. However, the declension of foreign nouns involves various complications of phonetic, orthographic, and, most of all, inflexional natures, not only because of a relatively high number of rules governing the Polish morphological system, but also because some of these rules have not yet been determined in a definitive manner and the declension itself, in some cases, is optional. For this reason, speakers of Polish, to avoid inflecting a given surname, often prefer to adopt various editorial strategies, so to speak; in their texts, however, we can still find numerous incorrect inflexional forms and inconsistent or outright wrong inflexional strategies. With this article, then, I intend to expose the detailed rules relating to the declension of Italian surnames in Polish and analyse the occurrences of these surnames in Polish texts that have appeared in Italica Wratislaviensia.
La Tore, 2019
Come che sicuramente gaveré già sentido un milion de volte, la nostra Fiume la xe sempre stada un gran bela zità multietnica, piena de gente vignuda dale parti più disparade d'Europa e perché no, del mondo. Un vero crogiuolo multiculti, un fertile incrocio de culture e popoli che insieme ga costruido qualcosa de veramente bel e grande. Purtropo, però, xe anche quei che 'sta roba non ghe piaxe propio. Per lori questo xe buonismo, favole sdolcinade per fioi, robe, insoma, che non ga a che far con la realtà, e che bisogneria scanzelar e scordar per sempre nel nome de non se capise cosa. E se per caso anche Voi sé tra questi, ma non credo, permeteme de mostrarve un bich de nomi e cognomi che go scovado sbisigando nei giornai fiumani dei tempi dela Defonta, ma anche in altre fonti, ancora più vecie.
Wittgenstein e il paradosso scettico di Kripke: l'interpretazione scettica di Martin Kusch del primitivismo semantico
Come altri tratti sintattici «in movimento» nell'italiano contemporaneo, la posizione adnominale dell'aggettivo è soggetta all'influenza reciproca di forze interne, ovvero fattori inerenti al sistema linguistico, e forze esterne, determinate dal contatto tra lingue. Si esaminerà qui un caso specifico dell'anteposizione dell'aggettivo al nome, concentrandosi sulla collocazione prenominale di sintagmi aggettivali complessi; vale a dire, di sintagmi aggettivali formati da uno o più aggettivi che abbiano dei modificatori o che reggano dei complementi. Si discuterà dell'esistenza di un modello esterno, rappresentato ragionevolmente dalla posizione normale dell'aggettivo in inglese, che possa esercitare un effetto di rinforzo sulla diffusione del tratto in italiano; e se ne verificherà il concorso con fattori interni attraverso un'indagine su corpora.
V. Giordani, V. Bruseghini, P. Cosi (a cura di), Scienze vocali e del linguaggio. Metodologie di valutazione e risorse linguistiche. Atti del III Convegno Nazionale AISV, Trento, 29-30/11-1/12/2006, EDK Editore srl, Torriana (RN), 2006, 185-200 [ISBN: 978-88-95112-69-5], 2006
Presentiamo in questa sede i primi risultati di una ricerca che mira a indagare come la variazione segmentale in italiano è condizionata dalla prosodia, focalizzandoci sulle variazioni indotte dall’accento e prendendo in considerazione le proprietà acustiche ed articolatorie delle sillabe che sono prominenti ai diversi livelli della gerarchia prosodica. A questo scopo abbiamo analizzato la cinematica del movimento labiale di due soggetti adulti di sesso femminile nella produzione di sillabe aperte (CV) caratterizzate da tre livelli di prominenza: nessun accento (sillabe atone), accento lessicale (sillabe toniche), accento lessicale e intonativo (sillabe toniche in focus contrastivo). Lo scopo ultimo è indagare sull’origine e sulla natura delle variazioni di durata indotte dall’accento. I risultati cinematici sono interpretati all’interno della Task Dynamics, il modello quantitativo che implementa le unità fonologiche postulate dalla Articulatory Phonology (cfr., ad es., Browman & Goldstein, 1990; 1992; 2000) entro il sistema di produzione linguistica (cfr., ad es., Saltzman & Munhall, 1989; Saltzman & Byrd, 2000)
Medioevo Europeo, 2022
Nel processo di costituzione del lessico dell’italiano contemporaneo, la forte presenza della componente dantesca si percepisce vistosamente anche considerando il numero di frasi celebri promananti dalla Commedia che si sono radicate nella lingua al punto da dar luogo a locuzioni idiomatiche o veri e propri proverbi. Il saggio esamina la trasmissione in diacronia prospettica di due di esse (parole non ci appulcro e galeotto fu ’l libro), fino all’inclusione nell’italiano di oggi con valore sentenzioso, attraverso trafile a volte lunghe e complesse, talvolta con vistosi riassestamenti semantici. In particolare, a parte l’attestazione dantesca, non è dato di rinvenire ulteriori riscontri delle due locuzioni esemplificate nella documentazione disponibile fino a tutto il Trecento, se si esclude la quasi ovvia e naturale eccezione dei commenti alla Commedia. Tali modi di dire riacquistano nei secoli successivi vitalità, fondamentalmente grazie alla spinta modellizzante che la Commedia esercita sulla lingua e sulla letteratura seriori.
2017
The Milanese dialect has undergone a great deal of change with regard to subject-pronoun organization: after the Middle Ages and until the 17th century, it went through a period where the subject clitic system was far more developed than it is now. Among the various stages that occurred during the course of this evolution, I shall give consideration to the following: i) the ancient subject pronouns in nominative case have become the modern clitic subject pronouns; ii) in the documents dating from the 14th-15th centuries a process begins whereby the order between subject pronoun and pre-verbal negation changes; the first evidence of clitic “a” also appears; iii) in the 17th century, the Milanese dialect had a scl system much richer than now: the presence of scls in the 1st, 2nd, 3rd, and the 6th person (as far as the 4th is concerned, the scl of the 1st person applies; by the end of the 18th century, scls system has acquired a typology similar to that of contemporary Milanese.
Comparso in B. Moretti, E. M. Pandolfi, S. Christopher e M. Casoni (a cura di), Linguisti in contatto 2, Ricerche di linguistica italiana in Svizzera e sulla Svizzera , OLSI, Bellinzona 2017, pp. 277-291 -Chi avesse interesse al documento nel formato .pdf andato in stampa può richiederlo all'autore] Sintassi del nesso nominale e prevalenza del cretino 1 Nunzio La Fauci (Universität Zürich UZH) Einer, so sich unterfängt, über die Dummheit zu sprechen, läuft heute Gefahr, auf mancherlei Weise zu Schaden zu kommen. Musil (1937: 7)
Italiano LinguaDue, 2025
Nell’ambito degli studi sull’italiano popolare, poca attenzione è stata dedicata alla sua dimensione orale. In questo lavoro vengono presentati i risultati di uno studio basato sul corpus ParlaTO, al fine di verificare se l’italiano popolare sia presente, come varietà parlata, nell’architettura variazionale dell’italiano contemporaneo. L’analisi si fonda sull’osservazione di un insieme di tratti considerati diagnostici, attinti alla letteratura precedente sull’italiano popolare, integrato con alcune nuove proposte. I fenomeni linguistici (di cui si considereranno frequenza, cooccorrenza e peso nelle descrizioni delle diverse varietà) saranno messi in relazione a diversi parametri socioculturali (età, grado di istruzione, professione). L’analisi dei dati offrirà uno spunto di riflessione su uno degli interrogativi più attuali circa l’italiano popolare: se e in che misura, oggi, esso sia una varietà vitale. Within the framework of the research on popular Italian, little attention has been paid to its oral dimension. This paper presents the results of a corpus-based research, which aims to verify whether popular Italian is present, as a spoken variety, in the variational architecture of contemporary Italian. The analysis is based on the ParlaTO corpus and considers a set of phenomena as diagnostic traits of IP. Such traits will be related to various socio-cultural parameters (age, education, profession). The data analysis will shed some light on one of the most debated problems about popular Italian: whether, nowadays, it is still a vital language variety.
2018
Il contrappasso buffo nelle commedie plautine: il M iles gloriosus di Federica Gori 1. La sezione principale dell'intreccio del Miles gloriosus, che-dopo la lunga sequenza iniziale rappresentata dall'inganno della 'parete forata' 1
Il contributo descrive alcune perifrasi del siciliano contemporaneo, in cui una forma flessa del verbo vuliri 'volere' è costruita con il participio passato (PP) di un verbo lessicale, come in: (1) U scaluni è lordu: voli essiri puliziatu 'Il gradino è sporco: deve essere pulito'; (2) U picciriddu voli essiri accattata na cosa ruci 'Il bambino vuole che gli si compri una cosa dolce'; (3) U picciriddu voli accattata na cosa ruci 'Il bambino vuole che gli si compri una cosa dolce'. Benché superficialmente simili, i tipi in (1)-(3) si differenziano sul piano semantico-funzionale e su quello morfosintattico: in (1), vuliri, verbo basicamente volizionale, veicola un significato modale deontico, assente negli altri casi; (1) e (2) sono strutture formalmente passive, il cui soggetto si accorda con il PP del verbo; esse differiscono però semanticamente, perché solo in (1) il soggetto incarna il ruolo di paziente (l'oggetto del PP transitivo), mentre in (2) esso mantiene la funzione di primo argomento (animato) del verbo volizionale (dunque il ruolo di esperiente coincidente con il potenziale beneficiario dell'evento denotato dal PP); (1) ammette soggetti inanimati, mentre in (2) e (3), dove il valore volizionale è intatto, il soggetto è caratterizzato dal tratto di animatezza. Poiché l'animatezza è un'implicazione della volizionalità, la presenza di soggetti inanimati nel tipo (1) rappresenta un'estensione connessa allo slittamento della funzione di vuliri da volizione a necessità deontica e suggerisce un processo di grammaticalizzazione nell'ambito del dominio della modalità; (2) e (3), simili sul piano semantico-funzionale, differiscono a livello formale per la presenza dell'ausiliare passivo essere in (2); (2) e (3) differiscono in termini diafasici perché volere + PP è possibile anche in italiano scritto di registro letterario e saggistico 2 .
Con il termine "Web Semantico" si indica un insieme di programmi software che utilizzano etichette semantiche per il recupero di contenuti informativi a partire dai testi diffusi nel Web. Tim Berners-Lee, l'inventore del Web, ha lanciato questa provocazione informatico-filosofica da qualche anno 2 . Il Web tradizionale si basa ancora sull'uso di HTML ( Hyper Text Markup Language), che è un linguaggio di marcatura dei testi di tipo essenzialmente "grafico-tipografico", il nuovo linguaggio di marcatura che permetterebbe interrogazioni di tipo semantico è l'XML (eXtensible Markup Language) 3 .
Semantic change in some lexical borrowings from Italian in Polish - contrastive approach. This paper analyzes the problem of semantic adaptation of some Italian lexical borrowings in comparison with Italian source lexemes. The differences in meaning are illustrated not only by definitional evidence from dictionaries but also by citational evidence from the Korpus Języka Polskiego PWN and the Corpus della Repubblica.
AIUCD 2021 - DH per la società: e-guaglianza, partecipazione, diritti e valori nell’era digitale. Raccolta degli abstract estesi della 10° conferenza nazionale, 2021
Questo contributo descrive l’idea di un prototipo di ambiente web integrato per la fruizione delle opere letterarie di Giovanni Verga, in primo luogo dei Malavoglia, e dei documenti epistolari e d’archivio (anche inediti) connessi con la produzione letteraria dell’autore. Si propone un’organizzazione dei contenuti che coniughi i modelli concettuali della TEI e delle ontologie formali, integrando la concezione ordinata e gerarchica (OHCO) del testo con l’organizzazione semantica a grafo dei contenuti, senza ridondanza dei dati. L’acronimo DEMOTICOn [Digital Editions, Multimedia (and) Ontologies (for) Texts (of) Italian Culture On (line)] vuole rappresentare la sinergia tra edizioni digitali, contenuti multimediali e ontologie in funzione di una fruizione «aumentata» dei testi letterari nell’ambiente digitale.
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