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Prefazione-Il grande gruppo è uno spicchio di melagrana... (2020) 01. Problemi di formazione di un gruppo numeroso (1976) 02. Gruppo e pratiche del cambiamento 03. Il grande gruppo: nuovo orizzonte della tecnica formativa 04. Idee per l'organizzazione del lavoro in grande gruppo 05. Similarità e differenze fra piccolo e grande gruppo 06. Grandi gruppi: caratteristiche e modalità di utilizzo (1982) 07. Nuove esperienze di Grande Gruppo (2003) 08. Il piccolo gruppo e il grande gruppo: problemi teorici (2020) 09. In margine al problema del grande gruppo (2020) 10. Ispirazioni
Premessa Io vivo in una società caratterizzata, attraverso le forze armate, da conflitti bellici. Già dai primi giorni nell'esercito israeliano-un anno prima della guerra dei 6 giorni-moltissime cose mi divennero chiare come un lampo, insieme ai compagni della mia squadra armata, su questo gruppo speciale e sulla cultura dell'esercito, del quale facevo parte. Nei 32 anni seguenti, durante i quali ogni anno sono stato a servizio come soldato dalle tre alle sei settimane, ho compreso sempre più a fondo i nessi e la dinamica tra l'esercito e il servizio civile della nostra società. Il periodo del servizio militare è stato uno dei periodi più interessanti della mia vita in quanto mi ha costretto alla connessione diretta con una dinamica di gruppo, nella quale era in gioco la vita propria e la sopravvivenza del gruppo stesso. Peraltro ero stato molto presto messo a confronto con le esperienze dei miei avi prussiani: con i racconti del mio prozio che aveva combattuto nella I g...
I partecipanti sono 40 , fra cui formatori, Presidenti delle sedi locali, membri del Direttivo dell'organizzazione di volontariato, provenienti da tutta Italia Questi sono i materiali della prima sperimentazione sul campo, tenuta da ARIPS nell'Ottobre 2005, sul tema della conduzione del Grande Gruppo (a cura di Guido Contessa) Il Progetto di Laboratorio La Simulazione Il Laboratorio come è effettivamente stato fatto Riflessioni di Margherita Sberna Riflessioni di Guido Contessa Riflessioni di Alberto Raviola Quando il grande gruppo presiede ai comportamenti nel piccolo gruppo di Guido Contessa Reazioni di alcuni partecipanti dopo un mese Individuo, Gruppo, Grande Gruppo di Alberto Raviola Apprendimento e Grande Gruppo di Ferruccio Cavallin ... E il Grande Gruppo-Note a margine sul seminario di ottobre 2005 di Diana Rucli NOTA: è giunta notizia che l'Organizzazione che ha partecipato all'esperienza, ha preso (dopo meno di un mese) una decisione innovativa di vasta portata che era in discussione da anni: post hoc o propter hoc?
MOBY DICK: ADVENTURES AND DISCOVERIES
Vesper è una rivista scienti ca semestrale, multidisciplinare e bilingue, si occupa delle relazioni tra forme e processi del progetto e del pensiero. Ponendo lo sguardo al crepuscolo, quando la luce si confonde con il buio e l'oggetto illuminante non è più visibile, Vesper intende leggere l'atto progettuale seguendo e rendendo evidente il moto della trasformazione. Pitagora identi cò nel pianeta Venere sia la stella della sera (Hesperos) che quella del mattino (Phosphoros), i due nomi si riferiscono allo stesso astro ma posto in condizioni temporali di erenti. Vesper dichiara quindi una posizione più che un oggetto e privilegia il situarsi che ne pro la lo statuto. Non è qui accesa la luce tagliente dell'alba, che promette giorni completamente nuovi e alti sol dell'avvenire, ma quella che fa intravedere nella penombra una possibilità nell'esistente. Richiamando e rinnovando la tradizione delle riviste cartacee italiane, Vesper ospita un paesaggio articolato di modalità narrative, accoglie forme di scrittura e stili di erenti, privilegia l'intelligenza visiva del progetto, dell'espressione gra ca, dell'immagine e delle contaminazioni tra linguaggi. La rivista è pensata nella sua successione di numeri tematici come discorso sulla contemporaneità, nello spazio di ogni singolo numero è articolata in un insieme di rubriche che gettano luci di erenti sul tema. Nel procedere delle diverse sezioni-editoriale, citazione, progetto, racconto, lezione, saggio, inserto, traduzione, archivio, viaggio, ring, tutorial, dizionario-mutano i riverberi tra idee e realtà, si accende l'intreccio tra evidenze concrete e loro potenzialità, potenziali trasformativi, immaginari. Le rubriche sono pensate non per aggiornare istantaneamente ma per indagare condizioni progettuali e per fornire strumenti e materiali dall'ombra lunga.
L'abitato protostorico di Poggiomarino Località Longola Campagne di scavo 2000-2004
CAPITOLO 1: I gruppi nella prospettiva della psicologia sociale. La psicologia sociale ha come specifico campo di appartenenza lo studio dei modi e delle forme dell'articolazione fra il mondo psichico e quello sociale, e in specifico le zone in cui si intersecano queste due realtà. Essa consiste nel rinvenire nell'individuo le influenze delle sue appartenenze sociali e nel ricercare l'aspetto soggettivo di quanto accade nella realtà oggettiva. Nascita e contesto: Il funzionamento dei gruppi diviene oggetto di interesse scientifico negli U.S.A intorno agli anni '30 e la metà degli anni '50 poi la ricerca sui gruppi si spostò in Europa → rif storico dagli anni della Grande Depressione avvenuta alla fine degli anni Venti del secolo scorso che portò grande miseria e disoccupazione, all'avvento dei totalitarismi europei fino alla fine 2°GM: questi avvenimenti attuarono uno spostamento d'interesse per le misure di atteggiamenti allo studio dei processi di gruppo: gli psicologi sociali si sentirono chiamati al compito di capire in che modo l'azione sociale possa essere controllata e manipolata per cambiare gli atteggiamenti e il comportamento, invece di limitarsi a misurarlo. → rif scientifico: studi di Mayo presso gli stabilimenti Hawthorne sull'incidenza dei fattori umani sulla produzione e sul gruppo come organizzatore del comportamento degli individui → conclusioni: produttività del gruppo dipendeva dalla soddisfazione lavorativa dei suoi membri che a sua volta dipendente dalla struttura sociale che il gruppo si dava in maniera informale. Nel 1945 Lewin fonda il "Research Centre for Group Dynamics", che diventa il cuore di una serie di ricerche ed elaborazioni teoriche sul gruppo, concepito gestalticamente (L. in Germania aveva fatto parte della scuola della Gestalt), come una totalità dinamica che evidenzia caratteristiche diverse da quelle risultanti dalla forma delle sue componenti. Steiner = interesse per gruppi è legato e livello conflittualità, non interna, ma esterna. Oberlè = processi di gruppo dovrebbero essere indagati attraverso l'osservazione e ricerche sul campo. Sherif = gruppi possono essere studiati con metodologie diverse: 1. Interviste 2. Scale di atteggiamento 3. Tecniche indirette 4. Analisi di contenuto 5. Metodi sperimentali di laboratorio → non può essere punto di partenza per le indagini sui processi di gruppo che devono prima essere studiati sul campo Si ha quindi un dibattito su quale sia il miglior approccio scientifico da utilizzare per condurre le indagini sul gruppo, in particolare il gruppo sociale, poiché gli studi condotti, che avvenivano in laboratori, erano ritenuti troppo artificiali; gli esperti lamentavano la mancanza di studi di campo o di sperimentazioni su gruppi reali. Tale discussione portò alla conclusione che il gruppo doveva essere sia mezzo che oggetto dello studio. Si verificò un calo di interesse nel campo della psicologia sociale per lo studio dei gruppi, solo negli anni '90 nacque nuovamente questo interesse influenzato da due tendenze nello studio processi di gruppo: 6. Approccio europeo (Tajfel, Moscovici, Turner) 7. Social cognition (predilezione individuo più che sul gruppo, ciò causo molti dibattiti tra gli studiosi della materia) Gli psicologi sociali si differenziano fra coloro che adottano una prospettiva individualistica e una prospettiva collettivistica. • Prospettiva individualistica: si ritiene che la gente nei gruppi si comporti grosso modo come farebbe in una diade o da sola e i processi di gruppo non sono niente di sostanzialmente diverso da processi interpersonali fra un certo numero di individui.
Domenico Ginnasi nacque nel 1550 a Castel Bolognese, terzogenito di Francesco e Caterina Pallantieri, nell'attuale casa Marzocchi, sulla Via Emilia, di fronte alla Chiesa di Santa Maria dello Spedale. Il padre, Francesco, eccelse nell'arte medica, tanto da essere nominato lettore nell'Università di Bologna "e molti Principi d'Italia nelle occorrenze più pericolose della loro salute, si prevalsero con esito felice della di lui opera". Fin da piccolo il futuro Cardinale è descritto molto devoto e pio. Dal padre, che ne aveva conosciuto le doti, il giovane Domenico fu avviato agli studi in Patria sotto scelti maestri, dopodiché si trasferì a Bologna assieme ai fratelli studiandovi la legge e le materie morali, teologiche ed anche la medicina. Nel 1572 ottenuta la laurea in utroque jure ed applicatosi quindi agli studi teologici e alla sacra erudizione, si trasferì a Roma presso i genitori. Non si conosce quando il Ginnasi fu consacrato sacerdote e se questo fu in Bologna, durante gli studi, o a Roma; sicuramente ciò avvenne durante il pontificato di Gregorio XIII (Ugo Boncompagni 1572-1585), il quale fu il primo pontefice ad assegnargli incarichi, certamente non attribuibili a laici. Sia l'influenza e la fama che ancora il padre di Domenico riscuoteva alla Corte Pontificia, sia la felice coincidenza di trovar seduto sul Trono di Pietro un bolognese, Gregorio XIII, favorirono l'ingresso a Corte del Ginnasi, ove iniziò a partecipare ai congressi della Prelatura ottenendo stima ed ammirazione da vari Prefetti che gli procurarono la nomina a Prelato domestico e Referendario dell'una e dell'altra Segnatura, ove si distinse particolarmente quale relatore in quella di Grazia. Sisto V (Felice Peretti 1585-1590) gli conferì l'ufficio di Vicelegato della Provincia di Campagna, dove necessitava una persona forte, ma equilibrata per estirpare, cosa che fece, ladri banditi e sicari, rendendosi amabile nonostante il rigore nell'esercizio della Giustizia. Dallo stesso Pontefice, il 17 dicembre 1586, ricevette la consacrazione a Vescovo, e fu destinato pastore della Diocesi di Manfredonia. Il solenne Concistoro si tenne in San Pietro il 14 gennaio 1587, dopodiché Domenico Ginnasi raggiunse la Diocesi Garganica, la cui Cattedra Episcopale era stata trasferita, dall'antica e semidistrutta Siponto, a Monte Sant'Angelo, luogo più sicuro e da sempre meta di pellegrinaggi per il celebre santuario di San Michele. In quel tempo tuttavia Manfredonia era tanto cresciuta di importanza sia per il fiorente commercio, sia grazie alla pesca, potendo rivaleggiare con Monte Sant'Angelo, e perciò reclamandone il predominio amministrativo e religioso. Il giovane Vescovo esortò alla devozione, alla modestia, all'esempio i sacerdoti che voleva puntuali nell'adempimento del loro ministero; impegnò le sue forze nella rappacificazione fra Sipontini e Garganici, conducendo anche i restauri della antica Cattedrale di Santa Maria di Siponto. Ricondusse la Diocesi, nella quale si celebravano le Sacre Funzioni col rito greco, al rito latino, riportando la sede diocesana a Manfredonia.. Dapprima promosse una visita pastorale, indi due Sinodi diocesani convocati presso la nuova Cattedrale di Manfredonia nel 1588 e nel 1592. Domenico Ginnasi si distinse per la generosità: oltre a sovvenire vari parroci di campagna privi di mezzi, a sollievo dei poveri eresse in Manfredonia il 12 marzo 1598 il Monte di Pietà. Il 21 novembre 1592 fondò nella stessa città il Monastero di Santa Chiara, indi innalzò ed istituì il Seminario Arcivescovile per 25 chierici della Diocesi. Egli infine provvide ad arricchire la Cattedrale di pitture, suppellettili, statue e calici; a Monte Sant'Angelo invece, allargò la Cappella Maggiore del Santuario di San Michele al fine di tenervi Messe pontificali, e rifece tutto l'altare maggiore, ingrandendolo e circondandolo di marmi. Gli offrì poi in dotazione una nuova Croce e nuovi candelabri d'argento e d'oro. Dalla Puglia il Ginnasi non si dimenticò della sua città natale, e volle onorarla di un dono tanto singolare, quanto prezioso: la Colonna di San Michele, tolta da Santuario di Monte Sant'Angelo. Domenico Ginnasi rimase sicuramente a Manfredonia fino al 1595. Da quell'anno, cominciò a spostarsi, assentandosi per vari incarichi assegnatigli da papa Clemente VIII e dai suoi successori, vivendo prevalentemente a Roma, ma non tralasciando di ritornare nella sua Diocesi di tanto in tanto. Rassegnò le dimissioni il 5 novembre 1607 a favore del nipote Annibale Serughi Ginnasi. E' probabile che già dal 1597 quest'ultimo fosse in Manfredonia per sostituire, in qualità di Vicario, lo zio, poiché è difficile pensare che la Sede vescovile sia rimasta vuota, pur col beneplacito del Papa, per dieci anni. Stemma vescovile di Domenico Ginnasi posto sul portale d'ingresso all'atrio della cosiddetta "Tomba di Rotari" a Monte Sant'Angelo. 3. Da Manfredonia a Madrid (1595-1603) Fu un periodo di intenso lavoro per Domenico Ginnasi, quello a cavallo fra il XVI ed il XVII secolo: papa Clemente VIII (Ippolito Aldobrandini 1592-1605) infatti, conoscendolo bene, se ne servì per molti incarichi. Con breve del 18 febbraio 1595 lo nominò Vice Governatore di Fermo in nome del nipote Cardinale Pietro Aldobrandini, ove tuttavia rimase non più di un anno, probabilmente sino all'arrivo del successore incaricatovi l'8 giugno 1596, ritornandosene a Manfredonia. Il Pontefice gli offrì, in questo stesso tempo, l'incarico di Tesoriere Generale della Camera Apostolica, che il Ginnasi rifiutò; davanti a questa ferma volontà, lo destinò pertanto quale Legato straordinario a Firenze, presso il Granduca di Toscana Ferdinando I. Qui si distinse per le sue qualità, ma, ancora una volta, l'incarico fu di breve durata, in quanto il Papa lo richiamò a Roma per inviarlo in Spagna, presso re Filippo III quale Nunzio straordinario. Fu questo, sicuramente, fra tutti quelli avuti dal futuro Cardinale, l'ufficio più delicato, necessitando ampia dimestichezza nella diplomazia e buona dottrina teologica. Il compito infatti non era semplice: la Spagna, che, oltretutto, dominando sul Regno di Napoli, era uno Stato vicinissimo fisicamente a quello Pontificio, aveva da poco concluso una guerra con la Francia e stava entrando in un periodo di forte crisi, mentre, all'interno della sua Chiesa si muovevano fremiti di indipendenza e di riscossa da Roma, al cui capo vi era la potentissima ed influente Inquisizione Spagnola. Partì, dunque, il Ginnasi per la nuova destinazione nel gennaio del 1600 per assumervi le funzioni dal mese di febbraio, colà rimanendovi fino alla notizia della morte di Clemente VIII nel 1605, intervenendogli nel frattempo la nomina a Nunzio Ordinario di quella Nazione. Busto marmoreo del Cardinale Ginnasi attribuito allo scultore Gian Lorenzo Bernini. Roma, Galleria Borghese. 4. La nomina a Cardinale ed il rientro a Roma (1604-1605)
Vorrei aprire questo mio contributo con l'affermazione di uno storico contemporaneo Eric Hobsbawn (1994, "Il secolo breve") il quale evidenzia che a differenza del passato, dopo la II guerra mondiale, i conflitti attuali si svolgono in prevalenza DENTRO gli stati piuttosto che TRA gli stati e, come sottolinea Volkan , questi conflitti si svolgono tra gruppi che hanno molte somiglianze anche se ritengono di essere profondamente diversi. Ma partiamo dal principio. In base alla definizione data da Vamik Volkanturco-cipriota Professore Emerito di Psichiatria presso la University of Virginia , formazione emerito e analista supervisore al Washington Psychoanalytic Institute, Washington, DC…, Dr. Volkan è stato Fondatore e Direttore del Centro per lo Studio della Mente e Human Interaction (CSMHI) (1987-2002) presso la Scuola di Medicina dell'Università della Virginia, 3 si parla di "identità del grande gruppo", quando si fa riferimento «a un gruppo che condivide un senso costante di somiglianza» (2006), un senso di appartenenza che risale 1 Relazione presentata al convegno "Nuovi contesti della cura. Implicazioni cliniche nei gruppi non terapeutici", organizzato da Scuola specializzazione C.O.I.R.A.G. e il Cerchio-gruppoanalisi, Bari, 24 maggio 2014 2 Psicologa, Psicoterapeuta, Gruppoanalista. Lavora come libero professionista in ambito clinico e peritale (civile e penale), è consulente per la riabilitazione psichiatrica presso comunità terapeutiche in provincia di Brindisi. Docente di Gruppoanalisi presso Scuola di Specializzazione in Psicoterapia Psicoanalitica in ambito Individuale, Gruppale e Istituzionale COIRAG, sede di Bari (Italy), Conduttrice Gruppo Analitico Allargato, Vicepresidente de Il Cerchioassociazione italiana di Gruppoanalisi, O.C. Coirag. 3 CSMHI applicato una crescente base teorica e collaudato sul campo della conoscenza a temi quali le tensioni etniche, il razzismo, l'identità nazionale, il terrorismo, i traumi sociali, trasmissioni transgenerazionali, leader-follower relazioni, e altri aspetti di conflitto nazionale e internazionale, in qualità di membro del Comitato per la psichiatria e per gli affari esteri dell'Apa (Associazione psichiatrica americana), tra il 1979 e il 1986, ha promosso una serie di negoziazioni non ufficiali tra importanti personalità israeliane, egiziane e palestinesi, nonché ha partecipato ai negoziati nella ex-Jugoslavia, south ossetia-georgia,ecc…
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