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Mio elaborato come esame finale dello corso di Architettura religiosa.
La chiesa del Monte dei Morti, o dei Morticelli, fu eretta nel 1530, su progetto dell'architetto Antonio de Ogliara 1 , sulle mura orientali della città di Salerno, nei pressi di Porta Rotese 2 . In origine la chiesa era dedicata ai Santi Martiri Sebastiano, Cosma e Damiano, come voto da parte dei cittadini scampati alla peste che qualche anno prima aveva sconvolto la città 3 , nel 1615, invece, fu istituito il Monte dei Morti 4 , nome che rimane tutt'ora. Nonostante dai documenti 5 si evince che la data di edificazione sia il 1530, in altri, risalenti al 994 6 , viene nominata una chiesa dedicata a S. Sebastiano, ubicata nei pressi di porta Rotese 7 . Basandosi anche sui documenti precedentemente nominati si fonda l'ipotesi secondo cui la chiesa dei Morticelli sarebbe un battistero paleocristiano 8 formulata da Monsignor Arturo Carucci in seguito ad alcuni lavori effettuati nella chiesa che hanno permesso l'indagine approfondita dell'edificio. A rafforzare l'ipotesi del Carucci è la presenza di una apertura semicircolare nella parte bassa dell'abside, che si ritrova identica nel Battistero di Sala Consilina datato al V secolo, dove l'apertura veniva utilizzata per il deflusso delle acque. Un ulteriore elemento che potrebbe confermare la tesi di Carucci è la presenza, sotto il pavimento, di un ambiente che si arresta a pochi metri dal perimetro dell'edificio con una profondità di circa due metri al quale si accede tramite una scala con sette gradini. Il vano, con l'istituzione del Monte dei Morti, fu adibito a sepoltura. Altri elementi sono stati ritrovati nella parte destra del corridoio, il quale presenta tracce di condutture che si dirigono verso il centro della chiesa. Da tale ambiente si evince la presenza sulla parete sud-est di un antico scorrimento di acque. Secondo Carucci, i neofiti, dopo il battesimo, si asciugavano e si rivestivano nell'attuale sagrestia, poi percorrevano il corridoio per giungere nell'abside, qui ricevevano dal vescovo la Cresima e continuavano nel corridoio per giungere nella sala a sud, da dove si dirigevano verso la più vicina chiesa per ricevere la Comunione 9 . Tornando alla documentazione che prevede la costruzione della chiesa nel 1530, questa si presentava con una pianta ottagonale, l'abside rivolta ad oriente, una finestra sugli assi ortogonali, così da mostrarsi come un puro volume, sia all'esterno che all'interno, ed esaltare, con l'equilibrio della luce, la centralità dell'impianto, in
TEORA (AV) Chiesa di Santa Maria delle Grazie - La Congrega del Pio Monte dei Morti, 2016
A sud della piazza principale, un piccolo spiazzo che era il cuore d'un mucchio di casupole, che costituiva il primo nucleo di abitazioni di Teora si ergeva la chiesa di Santa Maria delle Grazie. Per mancanza di documenti, andati distrutti in vario modo, non conosciamo l'anno della costruzione, sappiamo però che già nell'anno 1538 esisteva. La prima notizia storica la troviamo nella Cronaca Conzana, manoscritto inedito di A. Castellano: <<Vi è di più la chiesa di Santa Maria delle Grazie, sita nella piazza, che io la ritrovo nella visita di Pescara, foglio 422, unita con la chiesa di San Giovanni, che stava sotto il Convento di San Francesco, incorporata ed unita all'arciprete, ed in detta visita v'appare la bolla spedita il 28 ottobre 1538 da Troiano Giesualdo, Arcivescovo di Conza in tempi ch'era Arciprete don Antonio del Vecchio. Oggidì detta chiesa sta in economia per alcuni legati di messe, bensì vi è in detta chiesa eretta una Congregazione de' Morti, assai lodevole, a segno che è fatta molto fruttuosa in suffragio delle anime del Purgatorio, così esservi il prefetto ed altri officiali laici e preti a segno che hann'illustrato questa chiesa, reparata in ogni parte>>. Nonostante vi era la parrocchia, questa chiesa godeva di una certa importanza per il fatto che si trovava nel cuore dell'abitato. Originariamente era ad una sola navata su pianta a croce latina, e nel 1871 fu ampliata con la costruzione di una seconda navata che andò ad occupare l'antica sacrestia. Nel 1871 era cassiere Vincenzo Milano, che fu esortato dai confratelli ad ampliare il locale
MARIA E LA CHIESA NELL’INTERPRETAZIONE DI RENÉ LAURENTIN
A seguito della positiva esperienza, acquisita nel corso degli anni, in partecipazioni a progetti europei nell'ambito del programma Cultura 2000, il comitato Pro Arsenale ONLUS ha accettato volentieri l'invito pervenuto dalla Comunità Valenciana a rivestire il ruolo di unico partner italiano nell'ambito del progetto GOTHICmed. Oltre a realizzare un museo virtuale, il cui sito è denominato www.gothicmed.com, è stato anche possibile realizzare i modelli, in scala 1:50, della chiesa di S. Maria della Catena e della Cocca "Panormita" che fanno parte della mostra itinerante per tutta l'Europa. È stata così evidenziata la piena titolarità della Sicilia e di Palermo a presenziare in un progetto europeo che prevede la valorizzazione dei monumenti di stile gotico mediterraneo. Fortunatamente ancora oggi a Palermo è possibile visitare molti monumenti appartenenti al predetto stile architettonico, ben evidenziati e raccontati nel presente volume, ma l'attenzione del Museo del Mare si è concentrata sugli elementi storici legati al mare quali, ad esempio, la storia della catena che chiudeva il porto di Palermo, tanto importante da dare anche alla chiesa lo stesso nome, e dei traffici marittimi che collegavano la Spagna meridionale alla Sicilia per il trasporto delle maestranze specializzate nella costruzione delle parti più difficili dei predetti monumenti. Ciò è stato dimostrato dal recupero della nave del XV secolo, avvenuto negli anni '80, presso la costa cagliaritana. I famosi architetti Matteo Carnilivari e Pere Compte erano i maestri di una scuola che annoverava numerosi allievi in ambito Mediterraneo e che si muovevano con l'unico mezzo di trasporto costituito all'epoca dalle navi a vela. La realizzazione di alcuni itinerari turistico culturali legati alla storia marittima ed architettonica della città di Palermo è fra gli obiettivi che il Comitato persegue al fine di valorizzare il patrimonio marittimo palermitano.
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Monastero femminile delle terziarie francescane, fondato all'interno della cinta muraria di Palermo, nell'area lasciata libera dagli ebrei esiliati.
Zosimo e le sue pergamene a cura della Vigilanza Verde Lucana 2022-Edizioni AD ISBN 978-88-947000-0-8 Senza regolare autorizzazione è vietata la riproduzione anche parziale o a uso interno didattico, con qualsiasi mezzo effettuata, compresa la fotocopia. I edizione agosto 2022 www.edizioniad.com Edizioni AD è distribuito da AD-Servizi per la Comunicazione Sede legale: via F. La Francesca 33, 84124 Salerno Realizzato con il co-fi nanziamento ministeriale, ai sensi dell'art. 72, primo comma del D.Lgs n. 117/2017, dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e dalla Regione Basilicata.
2019
Delle sculture che ornano la navata esterna e degli affreschi presenti in sacrestia della chiesa di Santa Maria degli angeli Lecce
Teora (AV) - La Chiesa Madre San Nicola di Mira, 2016
a capo della quale vi è arciprete ch'esercita l'ufficio di Parroco. Vi sono 23 sacerdoti, due diaconi, due suddiaconi, 36 clerici, due clerici coniugati, uno cursore ed uno oblato, oltre altri sacerdoti ed ecclesiastici di questa Terra che sono collocati in diversi luoghi di questa Diocese al servizio di altre chiese e tra li sacerdoti di questa Terra ve ne sono sei partecipanti, uniti con l'Arciprete. … Sono di questa Terra l'infrascritti benefici ecclesiastici 1 : l'uno sotto il titolo di San Domenico, … l'altro sotto il titolo di S. Antonio di Vienne, … l'altro di San Giovanni
Visita guidata all'oratorio di S. Caterina d'Alessandria a Palermo, 15 novembre 2015.
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Arte Medievale, 2005
Dizionario del sapere storico-religioso del Novecento, a cura di A. Melloni, vol. 1, il Mulino, Bologna, 2010