Academia.edu no longer supports Internet Explorer.
To browse Academia.edu and the wider internet faster and more securely, please take a few seconds to upgrade your browser.
2004, Mathesis e Mneme. Studi in memoria di Marcello Gigante, Napoli, pp. 235-246
…
13 pages
1 file
Analisi di Flavio Giuseppe, Contra Apionem 1, 200-204, tra ornitomanzia e razionalità.
Rileggendo Petronio e Apuleio, 2020
Riproposta di 12 saggi sui momenti della narrativa latina d'età imperiale rappresentati da Petronio e da Apuleio.
"Serclus" n.s. 2, 2021
Nelle Storie di Erodoto i fiumi sono cardini della macchina dei climi, oggetto di descrizione accurata, anello di congiunzione tra natura e cultura, condizione di ogni presenza umana. Agenti storici a pieno titolo, sono altresì decisivi sul piano morale dell’agire umano, perché rappresentano limiti a ogni forma di conquista violenta. Nel trattato Arie, acque luoghi, attribuito a Ippocrate il determinismo geo-climatico, secondo cui le condizioni dell’ambiente rendono prevedibili aspetto fisico, caratteri e patologie degli abitanti, disegna una mappa delle malattie in base alla classificazione delle acque.
2014
Progetto grafi co +crocevia / studio grafi co Rivista riconosciuta CUNSTA Rivista accreditata AIDEA Rivista riconosciuta SISMED
Dizionario Biografico degli Italiani, 2016
Giannettino, un po' colle buone maniere e un po' con i gomiti, seppe lavorar così bene, da trovarsi un posticino comodo in mezzo a un gruppo di giovinetti, la maggior parte suoi conoscenti e suoi compagni di scuola. Accanto a lui v'era, fra gli altri, un bimbetto di circa ott'anni, biondo come una spiga di grano maturo, con un viso bianco e rosso come una mela-rosa, colla bocca sempre mezz'aperta a secchiolino e sempre ridente, e con due labbra fresche e vermiglie, che sembravano due fragole colte allora allora e messe l'una sull'altra. Questo bambinetto aveva nome Arturo: ma perché era minuto di fattezze e alto, come suol dirsi, quanto un soldo di cacio, così Giannettino, per la sua smania di mettere il soprannome a tutti, lo chiamava "Minuzzolo". «Guarda chi c'è! C'è Minuzzolo» gridò Giannettino, accennandolo col dito e ridendogli sul viso in atto di canzonatura. «O che cosa ci fai qui? Ti pare che la Creazione del mondo sia pane per i tuoi denti?» «Sicuro!» rispose Arturo «è più per i miei denti che per i tuoi. Se non foss'altro, la Creazione del mondo io la so tutta a memoria, e tu non la sai!...» «Te la posso insegnare!» «E io scommetto che non la sai!» «Scommettiamo mille scudi!» gridò Giannettino. «Scommettiamoli pure» rispose Minuzzolo; «ma poi chi li paga?» A quest'uscita, tutti i ragazzi che erano lì dintorno dettero in una grandissima risata. Un bello sproposito. Giannettino trovandosi oramai compromesso agli occhi de' suoi compagni, dovette accettare per forza la sfida, e cominciò così: «La Creazione del mondo. "Iddio fece il cielo e la terra..."». «Ecco subito uno sproposito..» gridò Minuzzolo scattando ritto in piedi come se avesse avuto sotto la seggiola un saltaleone. «E dov'è lo sproposito?» domandò Giannettino turbandosi e facendo il viso cattivo. «Tu hai detto: "Iddio fece"». «E come dovevo dire?» «Dovevi dire: "Iddio creò il cielo e la terra"». «E fare e creare non è forse la stessa cosa?» «Nossignore, che non è la stessa cosa, perché anche il maestro, se te lo ricordi, c'insegnò che altro è fare e altro è creare. Il cappellaio, colla pelle di castoro o colla felpa, fa i cappelli; il legnaiolo col legno fa le seggiole e gli armadi; il sarto col panno fa i vestiti; il pasticciere (qui il ragazzo tirò fuori la lingua e si leccò i labbri) colla farina, coll'uova e collo zucchero fa i pasticcini: insomma, tutti abbiamo bisogno di una materia o di un'altra per poter fare qualcosa. Iddio invece non ha bisogno di nessuna materia. Iddio trasse il mondo dal nulla: e questo appunto si chiama creare. Dio solo può creare: e perciò Dio solo è creatore». «Bravo Arturino!» gridarono gli altri battendo le mani. La creazione del Mondo. E Minuzzolo, incoraggiato, cominciò così: «Iddio trasse dal nulla la terra e le acque, ma la terra e le acque erano confuse insieme e giacevano nella profonda oscurità delle tenebre. Allora Iddio disse: Sia fatta la luce, e la luce fu fatta. Ciò avvenne nel primo giorno della creazione. Nel secondo giorno, Dio separò le acque in due parti. Una parte delle acque si disciolse in vapore, si alzò verso il cielo, e formò le nubi, che poi si sciolgono anch'esse e ricadono in pioggia. L'altra parte delle acque si sparse intorno alla terra. Nel terzo giorno, Dio raccolse le acque della terra e così formò i mari, i laghi, i fiumi. Allora la terra comparve qua e là asciutta. Nel medesimo giorno Dio la coprì di erbe, di piante e di tutto quello che nasce dalla terra. Nel quarto giorno creò il sole, perché splendesse e scaldasse la terra, creò la luna e le innumerevoli stelle che brillano nel cielo. Nel quinto giorno, Dio comandò che le acque producessero i pesci, e subito milioni di pesci svariatissimi nuotarono nelle acque. Nello stesso giorno creò gli uccelli che volano nell'aria. Nel sesto giorno creò gli animali della terra. Quando la terra fu coperta di piante e popolata di animali, Iddio disse: Facciamo l'uomo a immagine nostra. Prese della creta, le diede forma d'uomo e vi soffiò la vita. E l'uomo visse e si alzò. Questo primo uomo si chiamò Adamo. Adamo era solo, e il buon Dio disse: Conviene dargli una compagna. E fatto addormentare Adamo, gli cavò una costola e ne formò la prima donna, alla quale pose il nome di Eva. Adamo ed Eva sono i progenitori del genere umano, cioè noi tutti discendiamo da Adamo ed Eva. Nel settimo giorno Iddio si riposò».
2019
esile figura di visionario idealista, venne catapultato, a 19 anni, nella Calabria sofferente dove patì un profondo turbamento dalla visione dei bambini tra le macerie del terremoto del 1908 a , etc. volle conoscere, volle capire! Esplorò il territorio a piedi o a dorso di mulo, entrò nelle case, parlò con la gente. E poi inchieste, letture, conversazioni con i più illustri meridionalisti: Giustino Fortunato, Leopoldo Franchetti, Gaetano Salvemini, Pasquale Villari, Benedetto Croce, Antonio Fogazzaro, e tanti altri; tutto ciò gli permise di elaborare un Meridionalismo critico e pragmatico che si staccò nettamente dai piagnistei e dal vittimismo, dalla rassegnazione rinunciataria che toglieva ogni speranza alla Calabria. 1 L'aristocratico piemontese, l'intellettuale "filantropo dall'area ascetica" colse la magia di questa terra antica e sfortunata e ne rimase affascinato; tramandò con le sue iniziative, con i suoi scritti da romantico idealista la bellezza dei luoghi e delle persone che incontrò nel suo peregrinare: e una delle soste più amate fu l'Aspromonte.
2022
"Settecento oggi: studi e ricerche in corso". Convegno organizzato della Società Italiana di Studi sul Secolo XVIII (Trieste, 26-28 maggio 2022).
2020
Progetto per la riapertura di un Liceo artistico a Milano, post COVID 19. Ipotesi di un gruppo di docenti che credono, in questa incertezza generale, di avere il dovere di cogliere quello che di buono c'è o che hanno potuto intravedere negli scorsi mesi, cioè un'occasione di cambiamento. In questo progetto tentano di fare la loro parte, affinché un virus non impedisca di lavorare in sicurezza ma soprattutto non distrugga totalmente il tessuto sociale a partire da quello dei ragazzi, che sono il futuro e a partire dalla scuola che è e resta uno dei più importanti luoghi in cui il futuro si costruisce. Come il colibrì di una fiaba, l’invisibile uccellino che durante un’incendio vola verso il fuoco, controcorrente per andare a raccogliere nel becco le sue quattro gocce d’acqua e dare il suo contributo per spegnere l’incendio.
Ricerche di Storia dell'Arte, 124, 2018, pp. 23-35, 2018
Questo contributo intende mettere a fuoco le diverse declinazioni dell’avversione per il Barocco di Adriano Cecioni (Fontebuona, 26 luglio 1836 - Firenze, 23 maggio 1886). Attraverso un’attenta lettura degli Scritti sulla scultura dell’artista fiorentino, sarà possibile verificare il ruolo giocato dalla negativa categoria di ‘barocchismo’ nella definizione delle nuove scuole regionali sorte all’indomani dell’Unità d’Italia. La problematica acquista grande rilievo, perché, da un lato, si colora di molteplici sfumature stilistiche, geografiche, politiche e morali e, dall’altro, permette di ripercorrere temi essenziali del generale disegno estetico di Cecioni (su tutti, i precedenti bartoliniani) come dell’intero sistema delle arti dell’Ottocento (il dibattito su ‘natura’, ‘vero’ e ‘reale’; il recupero della tradizione quattrocentesca; la protesta antiaccademica).
Loading Preview
Sorry, preview is currently unavailable. You can download the paper by clicking the button above.
Maestri, colleghi, amici. Tra mondo classico e cultura moderna, 2016
Gianmartino di Tiriolo. Scavi e ricerche (2014-2018), 2024
LA MONTAGNA ATTRAVERSATA, 2009
in C. Cremonini, F. Fergonzi (curated by), "Da Giorgio Franchetti a Giorgio Franchetti. Collezionismi a Ca' d'Oro", exh. cat., 30 May-24 Nov 2013, Ca' d'Oro, Venice, 2013
Alle soglie della romanizzazione. Storia e archeologia di Forum Gallorum, 2017
PROGETTI DI CONSERVAZIONE DEI BASOLATI STORICI NEI CENTRI URBANI TRA SOSTENIBILITÀ E PROGRAMMAZIONE A LUNGO TERMINE: IL CASOSTUDIO DI PIAZZA SANT’ORONZO A LECCE, 2024
Linee di ricerca: Temi e ricerche del Dottorato in Architettura - Teorie e Progetto 1986-2017 [ISBN: 9780244621643], 2017
Frammenti sulla scena (online), 2019
A. ANGELONI, G. BARBIERI, Montalcino (SI). Sant’Antimo, in Notiziario della Soprinten, 2006
FOGLI.Transeunte n° 2 marzo - aprile 2019 ISSN 2532-7895, 2019