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Etica e diritto

Abstract

Vorrei iniziare queste brevissime considerazioni partendo dal dato che i comandamenti rivolti da Dio agli uomini, sono quelli che possono e devono considerarsi precetti totalizzanti in quanto non si fermano, o meglio, non si accontentano di ricevere risposte immediate e concrete alla volontà ivi espressa, ma vanno oltre, nel senso che auspicano, detti comandamenti, atteggiamenti positivi tesi ad abbracciare una incondizionata adesione da parte di tutto il genere umano, perché è ciò che il Sommo si aspetta venga compiuto 1 . Si è studiato che i comportamenti dei Cristiani, anticamente, erano divisi in due modi obbligazionari distinti, cioè due modi diversi di obbedienza: uno che potremmo definire di matrice pubblica o civica, rivolta verso il prìncipe ed il potere imperiale quand'anche costituito proprio per volontà di Dio ma con l'intento di assicurare in terra l'ordine civile ed amministrare la giustizia tra le genti; l'altro, il secondo, di tipo diremmo squisitamente religioso, con il quale si tende a rispettare ed osservare i precetti divini per assicurarsi, al tempo presente, la selvezza dei cieli 2 . Molto spesso si fa confusione e risulterà difficile comprendere quando si è oltrepassata la linea che separa e contraddistingue questi due modi obbligazionali. Sarà quindi importante stabilire, con una certa precisione, quando si viene formando il presupposto dogmatico dualista, intendendo con ciò catalogare modi di intervento del potere solo in campo terreno, ben distinto da quello esclusivamente spirituale, quand'anche quest'ultimo avesse ad eserciare una forte influenza su quello materiale (terreno) 3 . Infatti, tra i due ordini di rapporti, appena descritti, nei quali ognuno agisce nel proprio ambito di competenza, oltre ovviamente alle finalità al cui raggiungimento ognuna ambisce, né teologicamente, né giuridicamente e neppure praticamente è ammissibile un sistema di reciproca ignoranza e assoluta separazione. Certo, si tratterà poi di stabilire come nella materiale quotidianità i due sistemi dovranno interagire non tralasciando di ulteriormente considerare che, la superiorità del fine spirituale su quello temporale sarà d'aiuto alla autorità terrena nell'amministrazione della comunità e fine ultimo per il raggiungimento della salvezza celeste 4 . In questo nostro ragionare molto è lasciato al libero convincimento degli uomini i quali hanno, davanti a sé, una duplice espressione comportamentale: una di tipo intra-soggettiva, quando incide, meglio, intesa come rapporto assolutamente individuale che risponde solo alla propria coscienza dando origine ad una vera e propria obbligazione di coscienza 5 ; l'altra che qualificheremo inter-