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Indice della rivista Letteratura e Pensiero n. 2.
2018
+Concepire la storia dell'architettura non come dato atipico, neutro e informe, ma come elemento malleabile e modellabile al fine di rielaborare la semplice successione cronologica degli eventi articolando un percorso logico preciso. In questo modo si crea un progetto storiografico che supera le limitazioni della semplice visione cronologica, in virtù di una concezione "finalistica", che organizza gli eventi in linee tematiche trasversali (evidente influsso del ragionamento analogico). Evidente legame storia architettura-progetto. Tale rapporto ha origine nella trattatistica rinascimentale dove queste due entità erano legate in una stretta promiscuità, attraverso l'operato degli intellettuali ed eruditi dell'epoca che ricercavano nei classici una fonte di ispirazione ed argomentazione per le loro tesi. Solo a partire dal '700 si genera una divaricazione tra questi due aspetti che sopravvive ad oggi nel mondo anglosassone, mentre in Italia prova ad essere superata grazie a personaggi come Giovannoni e Zevi. Problema: Origine dell'architettura. Individuazione di 4 poli, costituiti a loro volta da due dicotomie, che sono gli estremi all'interno del quale il progetto di architettura si può collocare. Questi vertici costituiscono l'orizzonte massimo oltre il quale il progetto non si può spingere, pena la perdita della sua identità. 1) CLASSICO-"ANTICLASSICO" la classicità ha sempre esercitato sul progetto di architettura una fatale forza attrattiva, a causa della diffusa convinzione che essa costituisca l'atto originale e fondamentale dell'architettura stessa, ma d'altra parte, spesse volte si è manifestata la volontà di emanciparsi e affrancarsi da questi limitanti principi. 2) filone SIMBOLISTA-FUNZIONALISTA • Posizione di Laugier propone come il modello classico come riferimento, possiamo osservare nella litografia una teoria di colonne perimetrale sormontata da una copertura a falde. Questa forma archetipica viene trasfigurata in una dimensione simbolica, divenendo l'immagine iconica dell'ordine naturale delle cose. Questa visione viene adottata dagli architetti utopici francesi. • Posizione di Semper individua un principio tessile come atto generativo dell'architettura, essa ha origine nel momento in cui l'uomo per soddisfare il proprio bisogno esistenziale di protezione, decide di recintare uno spazio creando una maglia che divide un dentro ed un fuori. Il modello archetipico non coincide più con il sistema trilitico del tempio greco ma con la tenda primitiva, la quale sancisce inequivocabilmente uno spazio antropico, il quale si interfaccia con l'esterno attraverso una superficie intessuta (o recinti di rami intrecciati). La posizione funzionalista di Semper ispira le opere di Schinkel ed il Crystal Palace di Paxton. Tra questi due filoni, come del resto tra tutti e quattro i poli sono possibili delle reciproche fecondazioni e contaminazioni, generando in questo fertile terreno condiviso delle esperienze uniche che arricchiscono il patrimonio architettonico.
Nell'ambito del recente Congresso della Società Italiana di Chirurgia Oncologica (SICO), il Simposio di GEM S.r.l. (Viareggio, www.gemitaly.it) ha fatto il punto su alcune interessanti applicazioni del Glubran®2, un dispositivo medico chirurgico a base di cianoacrilato modificato, presente sul mercato da oltre 20 anni che, sulla base di una mole crescente di evidenze, mostra proprietà peculiari esaltate dall'applicazione spray del prodotto, che vanno oltre quelle di un "sigillante emostatico". I Relatori, presentando la loro esperienza specifica con Glubran®2 nella prevenzione e nel trattamento conservativo di gravi complicanze chirurgiche, quali le fistole biliari e digestive post-operatorie, ne hanno più volte evidenziato l'impiego preventivo anche in chirurgia bariatrica, in particolare nella gastrectomia verticale parziale laparoscopica (LSG, Laparoscopic Sleeve Gastrectomy).
"la Biblioteca di via Senato", ottobre 2016
«Nuova Secondaria», XXXVI, n. 9 (maggio 2019), pp. 62-65 [ISSN1828-4582], 2019
La pedagogia tra educazione e formazione. Dibattito (2) Emanuela Andreoni Fontecedro, Umanesimo a secchiate. Pensare la riforma della scuola Maria Luisa Iavarone, I margini delle nuove marginalità. Educare nel rischio (2). Traiettorie di intervento Alessandro Maranesi, Philosophy for Children (2). Un'esperienza di laboratorio per i preadolescenti Francesca Romana Nocchi, Insegnare nell'antichità: alle origini di una polemica mai sopita
La vita delle parole, a cura di Giuseppe Antonelli (Bologna, Il Mulino, 2023), 2023
Ci sono parole che per ognuno di noi hanno un valore speciale: da cui la memoria sprigiona in forma di pura emozione, si fa sentimento attraverso i sensi; porta con sé un suo sapore, un suo odore o colore, una superficie levigata o ruvida, una strana consistenza concreta e tridimensionale. In un tempo in cui ogni nostra parola può essere amplificata, moltiplicata, enfatizzata o tradita dalla rete e dai social network, la responsabilità dell’uso del linguaggio è diventata molto più grande per ciascuno di noi. Il volume illustra l’inesauribile ricchezza del nostro lessico: la provenienza delle parole, la loro storia e struttura, il loro ambito d’uso, il modo in cui hanno segnato un’epoca o un aspetto della nostra società. I capitoli, scritti con passione e competenza da firme di rango, disegnano nel loro insieme un mosaico vivace e variegato. Uno straordinario viaggio alla scoperta del patrimonio lessicale dell’italiano, una lettura di grande piacevolezza, che riserverà utili consigli, curiosità e sorprese. Testi di Giuseppe Antonelli, Marcello Aprile, Roberta Cella, Davide Colussi, Nicola De Blasi, Rita Fresu, Riccardo Gualdo, Gianluca Lauta, Sergio Lubello, Marco Mancini, Federico Milone, Michele Napolitano, Alessandro Parenti, Lucilla Pizzoli, Maria Silvia Rati, Alessio Ricci, Luca Serianni, Stefano Telve, Pietro Trifone, Paolo Zublena. https://www.mulino.it/isbn/9788815387714
2018
I tredici saggi raccolti in questo volume focalizzano la dimensione del 'sottosuolo' nella cultura contemporanea, quando ipogei, bassifondi, zone oscure e nascoste della realtà assumono una funzione differente rispetto al pensiero della classicità. L'età moderna sembra infatti ribaltare il mito platonico, configurando la caverna come luogo della vita effettiva, per quanto squallida, dolorosa, opprimente, mentre il mondo di superficie è zona del traviamento e dell’illusione; anzi nel mondo ctonio la vista, cieca agli stimoli esterni, acquista una maggiore profondità ed acutezza. A questo proposito Remo Cantoni, nel saggio Crisi dell’uomo. Il pensiero di Dostoevskij (1948/1975), afferma: “L’uomo autentico non è l’uomo esteriore, della superficie, la maschera che circola per il mondo, ma l’uomo interiore, l’uomo del sottosuolo, che si cela agli altri e si rifugia nella propria tana.” Chi vive nel sottosuolo possiede, prosegue Cantoni, la “coscienza di una disarmonia radicale tra ciò che è intimo e informe e ciò che ha smercio sociale […].” Il sottosuolo è l’assenza di ogni legge e convenienza imposta dalla società o dal prossimo o perfino da quei vincoli interiori che spesso la personalità si crea; è l’irrazionale, l’informe con tutta la sua caotica, incontrollata, cinica, risentita spontaneità.” La messa in rilievo di questa “psicologia del profondo “ rende l’immagine del sotterraneo un “peculiare metodo e strumento di conoscenza” (Carlo Sini, L’interpretazione di Dostoevskij nel pensiero di Remo Cantoni, 1982). Partendo da questi suggerimenti il volume, che costituisce un numero monografico della "Rivista di Studi Italiani", diretta da Anthony Verna, si propone di esaminare le raffigurazioni del sottosuolo nella letteratura e cultura italiana prendendo in considerazione: I luoghi del sottosuolo: grotte, caverne, “inferni”, ma anche cantine, catacombe, gallerie, metropolitane, fogne, cimiteri, sottopassaggi; i sottosuoli sociali: prigioni, manicomi, ospizi, bassifondi, outsider, mendicanti, prostitute; i sottosuoli individuali: aspetti sotterranei della psiche, tra inconscio, perversione, follia.
Altre Modernità, 2019
For this issue, the Societa Italiana delle Letterate presents two contributions: an article by Francesca Maffioli intersecting Amalia Rosselli’s writing with the idea of ecriture feminine theorized by Helene Cixous; and a new review from the future by Sara Positano, who offers an overview of the proceedings from the conference "The space of writing. Compared to female literature" SIL organized in 2002. Both texts represent instances of the critical thought, past and present, that the association keeps producing on women's literature, in a global perspective. which emerges as topical as ever.
Seneca's maximus poetarum has recently been identified with Publilius Syrus by Michael von Albrecht. A former identification with Menander appears to be preferable for several reasons.
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Forme e storia. Studi in ricordo di Gaetano Compagnino, 2008
Un discorso sull'uomo: pratiche teatrali e artistiche secondo la Compagnia della Fortezza, 2024
Autografi dei Letterati Italiani. Il Cinquecento, 2013
Atti (a cura di Fernanda Roscetti, Letizia Lanzetta, Lorenzo Cantatore) del Convegno Il classico nella Roma contemporanea: Mito, modelli, memoria, 2002