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La proliferazione di tecniche avanzate di manipolazione dell'immagine e del video ha portato alla creazione di "deepfakes", un fenomeno preoccupante che combina le tecnologie di intelligenza artificiale (AI) e di elaborazione grafica per generare falsificazioni iper-realistiche. Questi artefatti digitali rappresentano una minaccia significativa non solo per l'integrità individuale ma anche per la sicurezza collettiva e la stabilità democratica. Il presente studio esplora le metodologie di creazione dei deepfakes, evidenzia i rischi ad essi associati e discute le strategie per il loro rilevamento e mitigazione.
Nel riconoscere la rilevanza penale della condotta dell’imputato che si era consapevolmente procurato una ingente quantità di immagini pedopornografiche di carattere fumettistico ritraenti soggetti, chiaramente minorenni, la sentenza qui annotata ha finito con il disattendere le aspre e dure critiche segnalate dalla letteratura giuridica nei confronti dell’art. 600-quater.1 c.p. In effetti, prescindere dall’esistenza di un minore “in carne ed ossa” rende la disposizione de qua una fattispecie radicalmente priva di offensività, costruita attorno ad una “logica del sospetto” in cui il fatto tipico dichiara la propria resa per ripiegarsi in un giudizio sintomatico, praticamente invincibile, di pericolosità soggettiva fondato su di una colpevolezza “per la condotta di vita”, moralmente riprovevole, tenuta. Sommario: 1. La nozione di “pornografia virtuale”: prolegomeni critici nel passaggio dalla “realtà” alla “virtualità” – 2. Premessa in fatto e conseguenze in ordine alla tipologia di materiale pornografico penalmente rilevante – 3. Il riferimento alla Convention on Cybercrimes di Budapest, alla Relazione esplicativa e alle Direttive europee: vincoli, indicazioni e (dis)orientamenti per l’interprete nazionale – 4. (Tentativo di) esclusione della rilevanza penale della pornografia “apparentemente” e “totalmente” virtuale per il tramite del dato testuale – 4.1. (Segue). E per il tramite (dell’impossibilità) del richiamo alla “dignità umana del minore” quale interesse protetto dall’art. 600-quater.1 c.p. – 5. Principio di frammentarietà e considerazioni conclusive in ordine ai materiali pedopornografici “virtuali” penalmente rilevanti. (Proposta di) Scissione tra le rappresentazioni “ad elaborazione virtuale” e le rappresentazioni “artificiali”.
RIFL – Rivista Italiana di Filosofia del linguaggio, 2022
In this essay, we consider the possible impact that deepfake technologies may exert upon the phenomenon of Non-Consensual Diffusion of Intimate Images or videos (NCDII), sometimes (mis)labeled as "revenge porn". In partial contrast to the pessimistic view according to which deepfakes could enhance the threat constituted by NCDII, we forecast that, on the long run, the spread of deepfake media could lead to deflating the sense of trust that make us assume that photographic-looking images and videos represent some actual reality. By so doing, deepfakes can ultimately depower the sense of intimacy that NCDII bring about, hence possibly reducing their allure among the wrongdoers as well as their power to harm.
European Public & Social Innovation Review, 2024
Introduzione: La creazione non consensuale di immagini intime attraverso il deepfake è in aumento. I nudifier, nuovi strumenti di IA che realizzano nudificazioni delle immagini caricate, sono un nuovo metodo di produzione di contenuti che possono essere utilizzati a scopo di abuso. Metodologia: Attraverso un’analisi empirica e qualitativa, abbiamo esaminato l'uso e il risultato di queste applicazioni. Risultati: Gli intervistati hanno mostrato difficoltà nel riconoscere le immagini reali da quelle nudificate e rare forme di deterrenza nell’uso improprio di questi strumenti. Discussione: L'uso di nudifier pone seri problemi etici e legali, evidenziando la necessità di misure deterrenti più efficaci. Conclusioni: È fondamentale sviluppare strumenti e leggi per contrastare l'abuso dei nudifier e proteggere la privacy delle persone coinvolte.
in EC, XIV, n.30, 2020
In this paper we resume the arguments we made in a past research on the ambiguous epistemological status of digital photos, focusing on two main practices in which the enunciative device shows a manipulation moving from previous visual instances referentially grounded: mash-up and deepfake. In the first case, an ironical utterer performs a sort of explicit fiction: he then denies any documental status to its photographic text, and in so doing obtains a pragmatic effect of ludic nature (i.e. funniness, or irony). Deepfake, on the contrary, is a sophisticated form of visual simulation where there is no personal, intentional utterer: rather, it results from a hybrid enunciative framework, in which competences and performances are distributed among heterogeneous actants, through delegations and mediations. Deepfake indeed is a sort of objective camouflage: it simulates the testimonial value of its referential content, hiding the complete unreliability of it and obtaining a pragmatic effect of lie (‘seeming’ + ‘not being’).
Diritto penale e procedura , 2023
Testo della relazione svolta nell’ambito del convegno “Per uno statuto dei nuovi mezzi di ricerca della prova di fronte alla società digitale”, tenutosi in Roma il 22 settembre 2023.
Deep Web: la criminalità né si crea né si distrugge, si trasforma., 2019
Deep Web: la criminalità né si crea né si distrugge, si trasforma. Uno sguardo ai cambiamenti della cyber-illegalità grazie a internet, alle reti sociali e, in particolare, il Dark Web, dove le droghe sono il prodotto più richiesto in assoluto. Mai prima d'ora l'uomo ha potuto accedere così facilmente a una quantità così infinitamente grande di informazioni. La velocità, la costante creazione di spazi virtuali e la condivisione sono solo alcuni dei tratti caratterizzanti dell'era digitale. Questo articolo si focalizzerà sulla descrizione del Deep Web, sugli enormi vantaggi che apporta al mondo della criminalità, sulla sua evoluzione e sul modo in cui le autorità possono contrastarlo. Per tutti i garanti della sicurezza nazionale o sovranazionale, questo ambito rappresenta una minaccia impossibile da ignorare.
Mondo Digitale – Rassegna critica del settore ICT, 2016
Da millenni, l'attività di intelligence è una funzione primaria delle agenzie governative dei più importanti Paesi. Ciò comporta l'impiego di sistemi di crittografia per la protezione di dati riservati, da un lato, e di crittanalisi per carpire tali informazioni, dall'altro. Più recentemente, la sicurezza informatica (cybersicurezza) è diventata un'esigenza di privati e di aziende, a cui si è opposto un incremento speculare dell'ingegno di malintenzionati nell'uso di tecniche crittografiche per fini disonesti, illeciti o illegali. L'articolo esplora alcuni aspetti del complesso problema privacy-sicurezza nel contesto del ruolo che la crittologia gioca in questi temi particolarmente caldi. Si introducono, in modo discorsivo e intuitivo, i principi di base dei sistemi a chiave pubblica, oltre a due recenti sviluppi in crittografia. Si accenna, infine, al cyber rischio dovuto al cosiddetto"fattore umano", se non adeguatamente governato. From millennia, the issue of intelligence has been a major concern of government agencies in many countries. Therefore, cryptology techniques have been emerging in the dual role of cryptography to protect private information and cryptanalysis to get non-authorized access to the same information. In recent times, cybersecurity objectives, as extended to both personal and business sectors, witnessed a dramatic soaring of cybercrime activities, especially malware. The paper investigates a number of items in the intertwined relationship between privacy and security in the framework of the increasing role cryptology is expected to play in the future. The principles of public-key systems and other recent developments of cryptography are introduced in simple tutorial form. A final issue is how to contain the cyber risk stemming from "the human factor", when not properly controlled.
Culture della persona: itinerari di ricerca tra semiotica, filosofia e scienze umane, 2021
Culture della persona: itinerari di ricerca tra semiotica, filosofia e scienze umane VII Quella della nozione di «persona» è una lunga storia, frutto di una serie di stratificazioni di senso e di slittamenti concettuali, talvolta a prima vista impercettibili, che hanno contribuito a ricollocarne il significato in relazione ad altre importanti nozioni, come quelle di relazione, soggetto o identità. Segno evidente di questa storia di sedimentazioni semantiche è la gran varietà di discorsi e di ambiti in cui la nozione di persona gioca un ruolo importante, all'interno della società contemporanea. Dall'etica al diritto, dalla filosofia alla teologia, dall'antropologia alla letteratura, all'arte, alla politica, non vi è ambito della vita umana in cui sembriamo disposti a rinunciare a questo concetto. Tuttavia, la diffusione del termine non può, in questo caso, essere intesa come segno di un accordo circa il suo significato, anzi: attorno al concetto di "persona" si consumano oggi (per esempio in ambito etico e, specialmente, bioetico) alcuni tra i conflitti intellettuali e culturali più importanti del nostro tempo e, forse, anche alcuni tra i più complessi da decifrare. Infatti, la definizione di che cosa significhi "persona", la questione di quale sia il valore da attribuire alla persona, nonché quella di chi debba essere considerato persona, sono domande Persona: significati e culture Gabriele Vissio Gabriele Vissio VIII che innervano non solo il dibattito intellettuale, ma anche i discorsi che animano la sfera pubblica. 1. Le citazioni dal testo kantiano rimandano, nell'ultimo riferimento in parentesi, alla traduzione di Pietro Chiodi indicata in bibliografia. 2. Per un'introduzione alla questione si veda Mori (2008). 3. Per un'introduzione ai principali temi e problemi dell'etica ambientale, con speciale riferimento alle questioni connesse all'antropocentrismo, particolarmente rilevanti nei dibattiti sul significato di "persona", si veda Donatelli (2012). Persona: significati e culture IX tremmo dire, quello che qualifica un dato individuo o una certa entità come "persona" è sempre un giudizio di valore, che opera al contempo una valutazione e una valorizzazione del proprio oggetto. 2. Un termine difficile In real tà, proprio la rilevanza del termine in ambito pubblico è indice della complessità semantica e dell'ambiguità teorica che lo connotano. Se, com'è noto, è alla Stoà greca che è lecito attribuire la paternità del riconoscimento del significato di persona come "personalità individuale", che si sviluppa nell'ambito di una comune "natura umana" universale (Pohlenz 2005, p. 409) 4 , il termine vede una complessiva ridefinizione del proprio significato, prima nell'ambito del diritto romano, e successivamente in ambito cristiano, dove svolge un ruolo decisivo nella teologia trinitaria (Lingua 2021). In questo ambito, il termine "persona" viene utilizzato, in primo luogo, non tanto per la definizione del soggetto umano, ma come strumento concettuale indispensabile al discorso teologico e, quindi, in riferimento, innanzitutto, alla real tà divina. Dunque, ben prima degli attuali tentativi di estendere la nozione di persona ad alcune real tà extraumane (come gli animali, le intelligenze artificiali o persino la natura 5), il cristianesimo ha inteso il termine "persona" come riferito in primo luogo a Dio e, di conseguenza, a un'entità non-umana. In età moderna, poi, il termine ha continuato a veder stratificarsi i suoi significati. È con John Locke e la sua discussione del concetto di identità, per esempio, che emerge la questione filosofica dell'identità personale, ma solo con l'età contemporanea la nozione assume un ruolo cardine nella costruzione di alcuni importanti sistemi filosofici. Così, per esempio, Charles Renouvier ritrova nella personalità 4. Cfr. anche Volli infra. 5. In particolare, sono interessanti (o perlomeno significativi da un punto di vista storico e culturale), i sempre più numerosi tentativi di riconoscimento della personalità giuridica della natura (o di alcune sue componenti). Un caso particolarmente significativo è dato, per esempio, dal Te Awa Tapua Act del 2017 in Nuova Zelanda, che dichiara, all'art. 14, il Te Awa Tupua (nome giuridico con cui la norma indica il fiume Whanganui e «ogni sua componente fisica e metafisica») come «legal person», con i relativi «diritti, poteri, doveri e responsabilità di una persona giuridica». Cfr, Te Awa Tapua Act (Whanganui River Claims Settlement), art. 14 (1).
Cyberstalking: le persecuzioni online nell'era digitale 161 161 Cyberstalking: le persecuzioni online nell'era digitale (42) Con riferimento alla tesi della causalità psichica nell'ipotesi della fattispecie penale monosoggettiva, F. cinGari,
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Visual Culture Studies, 2023
Carmillaonline.com, 2023
Quaderni di Teoria Sociale, 2018
in Diritto dell'informazione e dell'informatica, 2014, 891
Veleni e magiche posizioni. Grandi storie di cure e delitti, 2019
Fusi Orari International Weekly Magazine, 2014
S. Garambois, P. Rizzi (a cura di), #stai zitta giornalista! Dall’hate speech allo zoombombing quando le parole imbavagliano, 2021
Il Nastro Azzurro ANNO LXXXI - N. 1 - GEN. FEB. 2021, 2021
Quaderni di Teoria sociale n. 1,, 2019
IMMAGINI E RIPRODUCIBILITÀ DEL SÉ NELLA DIGITAL SOCIETY: PRATICHE E STRUMENTI DIGITALI PER LA COSTRUZIONE DELL’IDENTITÀ, 2021