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2022, Reggio Storia n. 174
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I primi scavi archeologici a Brescello (1863-65) che trassero spunto dalla demolizione delle “Torri Massimiliane”, a seguito dell’Unità d’Italia.
2020
Il tema della malinconia, centrale nell'opera di Starobinski, è anche concetto chiave per comprendere il personaggio del don Chisciotte. Starobinski dedica allo studio della personalità malinconica del cavaliere errante cervantino delle pagine magistrali, in cui, più che trattare il tema delle alternanze umorali, collerico-malinconiche, in linea con Galeno e Huarte de San Juan, si sofferma sull'analisi di un aspetto specifico, o sintomo, della personalità malinconica: il rapporto con il tempo e l'attesa. All'agire immediato e urgente del cavaliere di fronte ad ogni nuova avventura, Starobinski accosta quei momenti in cui l'eroe pare percepire il tempo in un modo totalmente diverso.
This article is dedicated to Giovanni Cherichi, a figure whose name appears in two manuscripts (Marc. 4806: M; Ricc. 1390: R; 15th c.) as the author of the translation from French into italian vernacular of Perinet Du Pin's Livre du gentil chevalier Philippe de Madien and of a hagiography akin to the Legenda Aurea. Although these translations claims to be the work of a Florentine vernacular writer from the second half of the 15th century, they nevertheless seem far from the cultural context of Florence at tat time. Moreover, judging from the watermarks in M and R, it would seem that Giovanni Cherichi was operating in Geneva or in the Savoy Region. It has been documented that Geneva was home to a "Natione fiorentina" which participated actively in the local economy and to which a Florentine "mercator" by the name of Jean Clerc or Johannes Clerici belonged. This article thus proposes a reconstruction of this figure's biography (based on archival sources), offering strong evidence to support the theory that Cherici and the mercator Jean Clerc were indeed one and the same person.
Parola Spirito e Vita n. 42 (2000) 203-217, 2000
Basandosi sui serm. 355-356 di sant’Agostino, l’articolo presenta alcuni aspetti più caratteristici dell’uso dei beni economici nell’Ippona del quinto secolo. Si percepisce bene il modo in cui Agostino intende vivere in povertà, insieme con il suo clero, il ministero pastorale; emerge il rispetto per la comunità cristiana, alla quale il vescovo rende conto dell’uso dei beni, destinati alle necessità della chiesa e al sostentamento dei poveri. Si constata la preoccupazione di Agostino di coinvolgere anche i laici nell’amministrazione dei beni della Chiesa. In light of Serm. 355-356 of Saint Augustine, this paper presents some of the most characteristic aspects of the use of economic goods in the church of Hippo in the fifth century. Augustine wants to live the pastoral ministry in poverty, along with his clergy; he shows high respect for the Christian community, in front of which he makes a careful statement of the use of wealth for the needs of the church and helping the poor. Man can see the concern of Augustine to involve the laity in the administration of the goods of the Church.
BIAF. Biennale Internazionale dell’Antiquariato Firenze. Palazzo Corsini, Enrico Frascione Antiquario, catalogo con una introduzione di Cristina Acidini, 2019
pp. 18-21, cat. 2.
Sibrium, 2023
Dedichiamo questo contributo a Raffaele de Marinis (1941-2023), indimenticato maestro e massimo esperto di protostoria dell'Italia settentrionale, con il quale avevamo discusso il progetto e che ci aveva incoraggiati a proseguire. "Agli albori dell’archeologia italiana nella seconda metà dell’800, l’incontro tra due pionieri come Gaetano Chierici e Pompeo Castelfranco vide nascere un rapporto di intensa collaborazione, sancito da sincera stima e amicizia. Entrambi, pur operando al di fuori dei ranghi dell’accademia, contribuirono più di altri all’elaborazione empirica di una metodologia d’avanguardia, dedicandosi allo stesso tempo alla divulgazione, tramite la costituzione di collezioni di materiali basate sui contesti. Dalla lettura del loro carteggio emergono l’appassionata condivisione di entusiasmi e speranze per quella materia che andavano costruendo, ma anche difficoltà, rivalità e frustrazioni."
Parallelamente al percorso che porta Alfieri ad affinarsi come tragediografo, questi sviluppa l'ideale del Sublime Scrittore, figura titanica nella quale s'identifica pienamente, contrapposta a quella del tiranno. Il concetto di Sublime costituisce la base di tutto il sistema di pensiero del poeta piemontese e coincide con l'espressione formalmente perfetta di un'idea di altissima levatura morale. Sicuramente Alfieri ebbe modo di studiare il trattato Del sublime (attribuito al filosofo greco Longino) poiché questo fu tradotto dal suo amico Francesco Gori, che lo fece stampare nel 1733. Dunque, si può affermare, senza dubbio, che lo Pseudo-Longino sia una delle fonti del pensiero dello scrittore astigiano, il quale rielabora, in modo personale, le teorie espresse nel suddetto scritto greco, facendone la base di tutta la propria produzione. Innanzitutto, colpisce il fatto che il filosofo greco affermi che "la scienza e il discernimento del vero sublime non sono cosa facile". 1 Infatti, per Alfieri il sublime non è una mera categoria estetica, ma l'essenza stessa dei propri pensieri ed, in ultima analisi, della propria esistenza. Come scrive Maria Pastore Passaro:
recensione per "Il foglio" 401, aprile 2013
Lo scopo di questo breve saggio è ricostruire la presenza di Francesco Bianchi (1752-1810) a Genova, con particolare riguardo al rapporto con il Teatro di Sant’Agostino e a Il nuovo Don Chisciotte, opera che ebbe la sua prima – ed unica – rappresentazione presso il Teatro di Villa Duchessa di Galliera di Voltri nel 1788.
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Bullettino di Paletnologia Italiana, 2020
“Attualità di don Gaetano Chierici: archeologo, museologo e maestro di impegno civile” Convegno di Studi Reggio Emilia, Sala del Tricolore, Oratorio San Filippo, Palazzo dei Musei 19 – 21 settembre 2019, in Bullettino di Paletnologia Italiana, 100, 2015-2020, Roma (2020), 2020
In sanctI CetheI m a r t y r i s e t e p i s c o p i Rilettura della Passione di Ceteo nella lezione del Codice Marciano latino z. 356
Im@go, n. 18, 2021
Allegoria, 89, I, 2024
Triglia, Mullus surmuletus. Barbone, Mullus barbatus. Produzione, mercato, tradizioni alimentari, 2018
Attualità di don Gaetano Chierici. Archeologo, museologo e maestro di impegno civile, 2020
"Rivista semestrale dell’Archivio dell’Arte Metafisica"
Italianistica, 2010