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La Bovary mi manda in bestia. Mi segano in due con quel libro-perché tutto quello che ho fatto dopo non esiste. Vi garantisco che se non avessi bisogno di soldi deciderei di non farne più ristampe... (Lettera a Georges Charpentier del 16 febbraio 1879).
Robin Hood e feroce assassino, anzi stragista. E poi, ad un tempo, amico dei democristiani, della Mafia, dei comunisti, degli americani e dei fascisti. Circondato di sosia e di una fama costruita su troppi delitti per una sola persona. A sessant'anni dalla brutale -e ancora misteriosa -fine la storia del bandito Giuliano è ancora ricca di misteri e punti interrogativi. Una vicenda fosca, sanguinosa e indistinta dove ogni episodio, anche il più irrilevante, conta una pluralità di versioni contraddittorie. Una storia che col passare del tempo diviene sempre più fantastoria. Tanto che neanche sulla sua morte sembrano esistere più certezze di paolo sidoni e paolo Zanetov L a versione ufficiale dei Carabinieri sulla morte di Salvatore Giuliano, il bandito-guerrigliero che dal '43 al '50 tenne in scacco a forze dell'ordine ed esercito, era così spudoratamente falsa che l'inviato de «l'Europeo» Tommaso Besozzi titolò così il suo pezzo sulla fine di Salvatore Giuliano: «Di sicuro c'è solo che è morto». Sembra tuttavia che neanche su questo, a sessant'anni dalla misteriosa uccisione di Giuliano (avvenuta il 5 luglio 1950), ci sia assoluta certezza. Anche recentemente, sui giornali di versioni che ne mettono in dubbio la fine ne sono tornate alla ribalta addirittura due. Una vuole che, secondo il giornalista RAI Franco Cuozzo, il cadavere fotografato sotto la casa dell'avvocato De Maria a Castelvetrano, dove Giuliano si rifugiò, sarebbe in realtà quello di un sosia; successivamente all'obitorio sarebbe invece stato esposto il corpo senza vita del vero Giuliano, morto a 28 anni chissà per mano di chi. L'altra versione, portata avanti dallo storico siciliano Giuseppe Casarrubea, sostiene invece che ad essere ucciso, esposto e tumulato fu sempre e solo il sosia di Giuliano. Il vero bandito, invece, si sarebbe rifugiato negli USA, per morire ultraottantenne quattro anni fa, nel 2006; Solo due volte, si vocifera, Giuliano avrebbe fatto ritorno nella sua Montelepre: per partecipare ai funerali della madre e, poi, per quelli della sorella Marianna. Storie tutt'altro che nuove. Quella della controfigura uccisa in sua vece è infatti una voce che gira da parecchi anni. le FantastiCHe stoRie su salVatoRe g iUliano STORIA IN RETE | 66 Settembre 2010 67 | STORIA IN RETE Settembre 2010
" The Saint Agata river " is a project realized in Reggio Calabria's Scientific Lyceum " Da Vinci " .The project has involved many disciplines (English, Natural Science, Story, Archeology, Italian Letterature). The students have realized a video and a document. A part of the document is summarized in this article, about the naturalistic aspects. Il progetto “La Fiumara di Sant’Agata” si è svolto presso il Liceo Scientifico “Leonardo Da Vinci” di Reggio Calabria. il progetto coinvolge più discipline (Lingua Inglese, Scienze Naturali, Storia e Filosofia, Italiano e Latino). Gli studenti hanno realizzato un video e un documento. In questo articolo si pubblica una parte del documento che riguarda gli aspetti naturalistici
la Biblioteca di via Senato, 2019
Located in Faenza (Ravenna), the Torricelli classical high school is one of the oldest institutions in Italy. Situated in an ancient palace which had hosted a Jesuit boarding school since the 17th century, it displays a huge library, including 4,000 notably ancient volumes, mostly inherited from the Jesuit school. Over the 19th century, famous teachers have been in charge of the library, such as Isidoro del Lungo, Giuseppe Cesare Abba and Gaetano Salvemini. Among the usual habitués of the school library we also find the Nobel Prize poet Giosue Carducci, whereas the previous Jesuit library had been attended by Cardinal Giovanni Maria Mastai Ferretti, later to become Pope Pio IX. This article includes a short summary of the history of this library, some odd facts and curiosities about it, and last but not least some food for thought on the interest that this ancient heritage may arouse in today’s students
2015
"Di sicuro c’e solo che e morto". Cosi titolava un celebre pezzo di un inviato dell’Europeo, Tommaso Besozzi, sulla morte di Salvatore Giuliano, il bandito siciliano le cui gesta hanno avuto il destino di intrecciarsi in modo profondo con gli avvenimenti socio-politici del nostro secondo dopoguerra: dal separatismo siciliano alla riemersione del terrorismo mafioso, che aveva avuto una battuta d’arresto durante il ventennio fascista. In una prospettiva interdisciplinare, l'intento di questo volume e quello di vedere come il cinema si puo rapportare ad un importante evento storico. Si e deciso quindi di analizzare in particolare i tre film piu noti e discussi sulla figura del bandito: Salvatore Giuliano di Francesco Rosi, Segreti di Stato di Paolo Benvenuti e Il siciliano di Michael Cimino. Essi ci sono sembrati infatti rivelatori di tre differenti ed emblematiche modalita cinematografiche e narrative con cui il cinema puo scegliere di affrontare un determinato evento storico.
Metauro edizioni, 2011
"Van Dyck e i suoi amici. Fiamminghi a Genova 1600-1640", a cura di A. Orlando, 2018
Presentiamo in traduzione italiana due testi di Bachtin redatti intorno agli anni 1944-1945 quali appunti preparatori a un lavoro su Gustave Flaubert. Da queste pagine lo scrittore francese mo-stra di rappresentare per il pensatore russo una figura molto più importante di quanto si suppo-nesse finora. Fra i tanti motivi di estremo interesse qui presenti segnaliamo la riflessione sul ruo-lo degli animali in letteratura in riferimento al tema flaubertiano della bêtise – con aperture teori-che che troveranno ampie conferme negli studi letterari degli anni più recenti – e, ad essa legato, l'insistito richiamo sulla «possibilità di una visione del mondo completamente diversa», che am-metta la «curvatura» dello spazio e del tempo, come presupposto della parola romanzesca.
GIORGIO LONGO, Capuana e l'agiografia del Risorgimento Tra i Veristi italiani vi è una certa affinità nel descrivere il Risorgimento, ma la figura di Capuana ha un ruolo autonomo, per la sua attiva partecipazione al movimento e per l'esigui tà ed eccentricità della sua produzione. Il tema e il tono delle opere di Capuana che si riferiscono al Risorgimento si r ifanno al modello agiografico della tradizione popolare e alla mitizzazione di Garibaldi operata dagli autori lette rari. Stimoli diversi che confluiscono nella novella "Viva san Garibaldi" (1913) e nella sua riduzione teatrale "Prima dei Mi lle" (1915). Nella prima, Capuana innesta al sostrato popolare un registro ironico e divertito; nella commedia, in vece, criticata da Oliva, egli scandaglia più a fondo alcune istanze storico-politiche e introduce il tema del trasformismo. Questo argomento è trattato da Capuana senza i giudizi definitivi di condanna che poi avrebbe avuto, per esempio in al cuni racconti di Sciascia. Il tema risorgimentale ritorna infine ne "Il diario di Cesare", dove è però innestato a quello dell'intervento al conflitto mondiale.
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"Padova e il suo territorio", 2017
Rinascimento Marchigiano. Opere d'arte restaurate dai luoghi del sisma, 2020
Campi Immaginabili, 2016
Centro studi antoniani, Padova , 2022
Vetera Cristianorum 55, 2018
Peter Brown, Rita Lizzi Testa (Eds.), Pagans and Christians in the Roman Empire: The Breaking of a Dialogue (IVth-VIth Century A.D.). Proceedings of the International Conference at the Monastery of Bose (October 2008), 2011
Cento e una storie nuove della SS. Annunziata di Firenze, 2023
Pietro eremita, 2016
Micrologus XXI, 2013
Agorà, XLVIII - Catania, Editoriale Agorà - pp.38-41, 2014
Francesca Trapè, La leggenda di Fiore: il viaggio mistico-spirituale di Marcello Veneziani, in Avanguardia rivista di letteratura contemporanea, n. 78,, 2022
Ágora. Estudos Clássicos em Debate 24, 2022
Atti del convegno di studi su Diodoro Siculo e la …, 2006