Il cavalier Napione una postilla

2006

«Biografia di un viaggiatore», intervento di Carlo A. M. Burdet in occasione della presenta-zione del volume «Carlo Antonio Napione (1756-1814) Artigliere e scienziato in Europa e in Brasile, un ritratto» tenutasi alle ore 10,30 del 6 maggio 2006, presso la Sala Arancio della Fiera del Libro, al Lingotto di Torino.

Intervento di Carlo A. M. Burdet al Convegno su: «La figura di Carlo Antonio Napione (1756-1814)», tenutosi alle ore 17,00 del 30 ottobre 1997, presso la Sala dei Mappamondi dell'Accademia delle Scienze di Torino

2016

Il volume raccoglie le annotazioni apposte da padre Sebastiano Resta (Milano, 1635-Roma, 1714), vulcanico conoscitore e collezionista di disegni, a tre diverse copie delle Vite degli artisti di Giovanni Baglione (1642), libro fondamentale per la conoscenza dell’arte romana dei suoi tempi poiché pieno di notizie di prima mano. Baglione era infatti un pittore che molto lavorò nella Roma di primo Seicento e conobbe tutti i protagonisti di quell’epoca d’oro, basti ricordare il Caravaggio. Le vivaci e fitte postille di Resta, milanese di origine ma lungamente attivo a Roma nella congregazione dei padri dell’Oratorio della Chiesa Nuova, sono una miniera di indicazioni sulla storia della pittura italiana dal tardo Cinquecento al Seicento e contengono innumerevoli notizie sulla circolazione di disegni di maestri antichi e contemporanei. La comprensione di queste sue note di lettura è agevolata dall’apparato di commento e dai tre saggi dei curatori.

dalla <Nuova Antologia> 2255 (luglio-settembre 2010)

Storiadelmondo luglio-dicembre 2024 (99), 2024

In questa ricerca ci si è voluti incentrare sulla figura di Raimondo Lullo, filosofo e teologo catalano vissuto tra il XIII e il XIV secolo, e sulla sua produzione, in particolare sul Libre del orde de cavalleria. Nel quale libro Lullo sviluppa una nuova idea di cavalleria, più ideale e molto più spirituale, rispetto agli esempi della sua epoca che si lega alla sua visione politico religiosa con al centro il regno di Aragona. Si è voluto indagare, quindi su questa concezione nuova di cavalleria, analizzando le idee lulliane e confrontandole con le Siete Partidas di Alfonso X di Castiglia e come tutto si colleghi con la situazione mediterranea e i rapporti con il regno crociato e gli ordini monastico-cavallereschi. In this research we wanted to focus on the figure of Raymond Llull, a Catalan philosopher and theologian who lived between the 13th and 14th centuries, and on his production, in particular on the Libre del orde de cavalleria. In which book Llull develops a new idea of chivalry, more ideal and much more spiritual, compared to the examples of his era which is linked to his religious political vision with the kingdom of Aragon at its centre. We therefore wanted to investigate this new concept of chivalry, analyzing Lullian ideas and comparing them with the Siete Partidas of AlfonsoCastile and how everything is connected with the Mediterranean situation and the relationships with the Crusader kingdom and the monastic-chivalric orders.

QUADERNI DI STORIA 91, 2020

Quaderni di storia il tessuto narrativo dello storico / il Demostene di Piero Treves / la «lex Varia» / storia di un testimonio della «Biblioteca» foziana / economia e tecnologia nel mondo antico / Frine a Delfi / inediti di John Enoch Powell / Syme Momigliano e Marchesi tra Augusto e Tacito / Mondes en guerre Quaderni di storia Anno XLVI, numero 91 / gennaio-giugno 2020 Esce a gennaio e a luglio. Redazione e Amministrazione: Edizioni Dedalo, divisione della Dedalo litostampa srl, casella postale BA/19, 70132 Bari (tel. 080/5311413), c/c postale 11639705; e-mail: [email protected] -www.edizionidedalo.it -Abbonamento 2020 e 30, estero e 60, un fascicolo e 16; versione in pdf e 20. La collezione della rivista, dal numero 1 del 1975 al numero 90 del 2019 è offerta con lo sconto del 50%. Indirizzare corrispondenza, contributi e libri per la Rassegna bibliografica a: Luciano Canfora, casella postale 200,

Attraverso una lettura trasversale dell’Infinito dalle origini della filosofia greca alla modernità, transitando per i sentieri di arte e letteratura, si esplorano alcuni nodi capitali del pensiero nietzschiano. Questi rispondono a figure emblematiche come il viandante, il cavaliere e il funambolo e si collocano sul limen che separa il finito dall’in-finito, rappresentato dal mare. Ma nel confronto con questo soggetto, Nietzsche rivelerà un’antinomia ineludibile, che è insieme il limite abnorme e la chiave di volta della sua speculazione tout court.

Chi nei giorni scorsi abbia girovagato su Facebook, potrebbe aver trovato questo post: Si scopre così che ECOPNEUS (il consorzio di produttori di pneumatici previsto dall'art. 228 del Decreto Legislativo 152/2006, che obbliga produttori e importatori di pneumatici a provvedere alla gestione di un quantitativo di PFU pari a quanto immesso nel mercato del ricambio l'anno solare precedente), intende " regalare " alla VIII Municipalità di Napoli un campo di calcio in erba sintetica. Commuove tanta bontà, tanto altruismo, tanta sensibilità verso i desideri di pratica sportiva dei giovani di Scampia, anche se, per la verità, ECOPNEUS pratica da tempo attività filantropiche in tutta Italia, " regalando " a pubbliche Amministrazioni (Comuni, Province, etc), oltre che campi sportivi sintetici, anche interi tratti di strade realizzati con asfalti speciali di ultima generazione, drenanti ed insonorizzanti, contenenti l'unico prodotto di proprio interesse: il truciolato di

The aim of this paper is to show the meaning of the word tegillum in Plautus’ Rudens 576. This word, ‘little cape’, has been interpreted differently and sometimes mistakenly. In order to return to the meaning of the word tegillum by Plautus, I first analyze the use the words tegillum and tigillum in Latin authors. Then I discuss the hypotheses of etymological and semantic reconstruction about these given by modern scholars and subsequently the interpretations of tegillum in Plautus’ Rudens by modern critics and finally the Latin terms related to tegillum.

Nel 1619 il matematico e medico Tivoli Fabrizio Cocanaro invia al cardinale Federico Borromeo (così l' Argelati identifica il destinatario) una lista delle opere di Girolamo Cardano. Accanto a questa Cocanaro invia anche una «lista di due opere di Raimondo Lullio manoscritte» e «li fragmenti di Petronio Arbitro» 1 . Nella lista viene citata l'Ars demonstratiua e le opere pseudollulliane Testamentum planetarum, item Compendium alias Apertorium 2 . Cocanaro cita in realtà una terza opera, Experimentum vel declaratorium, lapidarium commentum; dalle sue parole rimane però ambiguo se attribuisca quest'ultima effettivamente al phantasticus. Che il cardinale Borromeo si interessasse a Raimondo Lullo è testimoniato dal «vidit» e/o dalla nota di donazione e/o possesso di alcuni codici . 1 M. Baldi e G. Canziani, «La circolazione dei manoscritti cardaniani. Alcuni documenti», in M. Baldi e G. Canziani (a cura di): Girolamo Cardano: le opere, le fonti, la vita, F. Angeli, Milano 1999, pp. 477-497. 2 «Mi trovo ancora appresso di me l' Arte demonstrativa di Raimondo Lulio scritta à penna in carta pecora con bellissime miniature, e con le note necessarie, et è un libro in quarto di cento carte. Ho ancora di Raimondo Testamentum planetarum, item Compendium quod alias Apertorium dicitur. Item Experimentum vel declaratorium, lapidarium commentum, medemamente à penna, e questo è fatto a modo di volume antico, accolto nel suo legno, con un ordine bellissimo. Ho ancora à penna un libretto in 4° intitolato Petronij Arbitri satyrici Fragmenta quae extant». M. Baldi e G. Canziani, «La circolazione...», cit., p. 497. Rintracciare quale possa essere il codice membranaceo contenente l'Ars demonstratiua, che Cocanaro ha presso di sè, è una ricerca che non può riguardare al momento la presente postilla; ricordiamo però che del testo arrivano fino a noi diversi testimoni del XIV sec. molto vicini all'autore.