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Premessa SERGIO TAVANO pag. 7 Trent'anni oltre i confini MICHELE MARTINA » 9 Confini e cultura Mitteleuropea DEMETRIO VOLCIC » 13 GAETANO VALENTI -Sindaco di Gorizia » 17 PAOLO PETIZIOL -Assessore provinciale alla cultura » 19 1989/95 -Was ist daraus Geworden? ERHARD BUSEK » 21 1989/95 -Che ne è stato? ERHARD BUSEK » 29 Sociologia sul confine GIULIANO GIORIO » 37 Mitteleuropa: eine Idee ohne Grenzen WALTER ZETTL » 49 Mitteleuropa, un'idea senza confini WALTER ZETTL » 55 La minoranza slovena in Italia JOŽE PIRJEVEC » 61 La comunità nazionale italiana nella nuova realtà sociale Croata FULVIO ŠURAN » 67 Condizioni e prospettive economiche sul confine italo-sloveno LUCIJAN VUGA » 75 Problemi e prospettive della cooperazione transfrontaliera: Gorizia, Nova Corica e l'Alpe-Adria GIOVANNI DELLI ZOTTI » 83 Bratislava -la città al confine STANISLAV ŠMATLÀK » 95 Das Nationalbewußt sein des Grenzgebietes. Beispiel: Teschener Schlesien ANTONI CETNAROWICZ » 99 La coscienza nazionale delle aree di confine sull'esempio della Slesia di Teschen ANTONI CETNAROWICZ pag. 105 Lingue sul confine GIOVAN BATTISTA PELLEGRINI » 111 L'esempio di Zoran Music, pittore FULVIO MONAI » 117 Friulani di confine GELSO MACOR » 121 Creatività bilingue? ALOJZ REBULA » 129 Peter Handke ai confini e nei dintorni del nono paese HANS KITZMULLER » 133 Fulvio Tomizza LICIO DAMIANI » 145 Identità e rammarico FULVIO TOMIZZA » 151 A' propos Heimat JOSEPH ZODERER » 163 A proposito di Heimat JOSEPH ZODERER » 169 Intermediari della cultura tedesca Enrico Rocca goriziano e la difficoltà dei tempi RENTE LUNZER » 175 Tolleranza e diritti dell'uomo. L'illuminismo e le sue conseguenze nella Mitteleuropa (1781-1948) (presentazione del libro) RAIMONDO STRASSOLDO » 183 Kultur-Zivilisation-Ethisches Gemeinwesen MICHAEL BENEDIKT » 191 Cultura -civiltà -convivenza etica MICHAEL BENEDIKT » 195
Gorizia e la sua provincia, per alcune peculiarità geografiche, storiche ed etniche che la contraddistinguono, è un interessante oggetto di studio nell'ambito della sociologia internazionale. Varie ricerche sono state infatti portate a termine in questi ultimi anni sui temi dei traffici confinari, dell'autoporto, dei rapporti transconfinari ed interetnici, che hanno portato ad un chiarimento e ad una maggiore consapevolezza del ruolo che la città riveste ed intende assumersi nella dinamica degli scambi con le regioni contermini 1 ).
Le città di confine europee: caratteri culturali e socio-economici, "città comuni", relazioni internazionali, di Alberto Gasparini 9 Tavola rotonda: "La concretezza del ruolo europeo delle città di confine". Alle domande di Futuribili rispondono i sindaci delle città di confine di: Budel (Olanda), Chernitvtsi (Ucraina), Encs (Ungheria), Gorizia (Italia), Hulst (Olanda), Komárom (Ungheria), Maastricht (Olanda), Mulhouse (Francia), Nova Gorica (Slovenia), Strasburgo (Francia), Trebon (Repubblica Ceca), Trieste (Italia). 57 La Carta di Gorizia (1994) per il riconoscimento alle città di confine europee di uno status particolare 87 Il futuro delle città gemelle di Gorizia-Nova Gorica: un esempio di simulazione giocata, a cura dell'Isig-Stratema 89 Differenti modi di essere città di confine La cooperazione transconfinaria tra le città europee lungo il confine Est-Ovest, di Moreno Zago 111 L'impatto dei confini nella Mitteleuropa. Riflessioni e sintesi tratte da un recente studio comparativo, di Josef Langer 131 Komárom-Komárno: un esempio di città tagliata dal confine, di István Pasztor e Gyula Krajczár 142 Le nuove realtà socio-politiche ed etniche del confine bielorusso, di Vladimir Kokljuchin 153 I processi di ruralizzazione nelle città di confine polacche, di Andrzej Sadowski 170 Vicinanze e distanze in una regione di frontiera, di Giovanni Delli Zotti 184 I confini del mare negli accordi transfrontalieri mediterranei, di Alberto Merler 212 Il regionalismo transfrontaliero dal pragmatismo dal basso alla strumentalizzazione politica. Il caso della Regione europea del Tirolo, di Bruno Luverà 218 Esiste oggi un'identità etnica Sud-tirolese di tipo non etnico?, di Luca Fazzi 236 Una città doppia. Percezione della città e appartenenza linguistica a Bolzano-Bozen, di Francesca Gloria 248 Dal particolare al generale. Dall'europeo al mondiale Il ruolo delle città di confine nelle relazioni internazionali, di Chadwick F. Alger 274 Città e confini, di Riccardo Scartezzini e Piero Zanini 288 A che servono le frontiere?, di Franco La Cecla 298 Il ruolo delle città di confine nella formazione della nuova Europa, di Tadeusz Poplawski 307 Coabitazione e multiculturalismo nelle aree di confine, di Marino Predonzani 313 Cambiamenti nelle relazioni tra le città europee. Potenziali di livellamento delle gerarchie tra le città, di Marjan Hocevar 319 Le rubriche e le informazioni Il Forum delle città di confine europee 329 Istituto di studi e programmi per il Mediterraneo (Isprom) 338 Isonzo-Soca: giornale di frontiera 341 English summaries 343 Gli autori 351 VICINANZE E DISTANZE IN UNA REGIONE DI FRONTIERA Abstract: Utilizzando i dati di una ricerca dell'Isig su: "Il peso delle etnie nella progettazione dell'integrazione nella Nuova Europa", l'autore vuole verificare l'indagine svolta vent'anni prima da Boileau e Sussi sulla natura dei rapporti esistenti tra le diverse componenti etniche e culturali dell'area confinaria del Friuli-Venezia Giulia. Allora, si rilevò che le differenze etniche non costituivano elemento di conflittualità. In questi vent'anni, la regione è stata investita da un flusso di immigrazioni e nella fascia confinaria esiste una consistente presenza di lavoratori transfrontalieri. Per misurare quanto i tre gruppi studiati (italiano, friulano e sloveno) si accettino/rifiutino reciprocamente o accettino/rifiutino altri gruppi meno presenti nella realtà regionale, si è proposta una batteria di domande riguardanti ventotto nazionalità o etnie utilizzando la scala di "distanza sociale". Ne emerge che i gruppi etnici rivelano atteggiamenti interni più diversificati, in ordine a variabili di sesso, età, professione, istruzione, ideologia politica, relativamente alla problematica dei rapporti inter-etnici.
L'Europa si trova insomma di fronte a richieste di integrazione che si spostano sempre di più dal piano economico a quello politico. A ciò si è cercato di dare una risposta, ancora purtroppo inadeguata, inizialmente con la revisione del trattato di Roma e, in seguito, con il trattato di Maastricht. Le due tappe sono contrassegnate, con una valenza simbolica e permeata di whisful thinking, da un cambiamento del nome che diventa Comunità europea -eliminando quel "economica" che sottolineava la riduttività della primigenia impostazione -e, con Maastricht, Unione europea, a sottolineare la volontà di una più stretta associazione tra i membri. Nel trattato di Maastricht, comunque: «La parte politica rimaneva farraginosa e confusa, dando nettamente la sensazione di trovarsi esplicitamente di fronte ad un testo frutto di innumerevoli compromessi e patteggiamenti, lungo i quali si era perso il senso dell'iniziativa politica, se mai ce ne fu» (Dognini 1995: 47). Con il trattato di Maastricht, oltre al cambiamento del nome, viene introdotta una politica estera e di sicurezza comune e formulato il principio di sussidiarietà (4), ma, in particolare, si introduce anche una forma di cittadinanza europea e si è trattato di «un passo significativo compiuto dai vertici europei verso i livelli più "bassi" della costruzione comunitaria» (ibidem: 48). Ciò proprio per tentare di porre rimedio al deficit democratico: «L'avvio della cittadinanza europea ha quindi indubbiamente registrato un'inversione di tendenza, uno spostamento di attenzione verso una maggiore partecipazione da parte di tutti » (ivi). Si tratta di un'innovazione importante, ma sulla sua vera portata vi è una incertezza di giudizio tradita, tra l'altro, dalla stessa difficoltà di definirla chiaramente. Lippolis, ad esempio, parla di "cittadinanza incipiente" che si può fare risalire al concetto di "Europa dei cittadini", introdotto dal rapporto Tindemans del 1976, con il quale: «Iniziò (...) a farsi largo l'idea di attribuire ai cittadini della Comunità dei diritti che superassero la sfera economica, quelli che vennero definiti "diritti speciali"» (1994: 22). I contenuti di Maastricht che si riferiscono ai diritti di cittadinanza possono essere sinteticamente descritti. Il Trattato infatti prevede: «il diritto di circolare e soggiornare liberamente nel territorio di tutti gli Stati membri; il diritto di eleggere e essere eletto, nelle elezioni municipali e in quelle del Parlamento europeo, anche fuori del proprio Stato nazionale; il diritto di petizione e quello dell'assistenza del Mediatore, cioè di un difensore civico 4. In realtà, quello di sussidiarietà (governo il più possibile vicino ai cittadini) è il più conosciuto, ma vengono enunciati anche il principio di compartecipazione (o partenariato tra i diversi livelli di governo) e di addizionalità (delle risorse delle autonomia territoriali per la promozione dello sviluppo economico) (Manzella 1994: 32-33).
nel 1968 con l'obiettivo principale di svolgere studi e ricerche di sociologia internazionale.
Anna Maria Boileau, nata a Casale Corte Cerro (Novara) nel 1943, si è laureata in sociologia nel 1969 presso l'Università di Trento. Dal 1969 lavora all'Istituto di sociologia internazionale di Gorizia, dove ha curato ricerche sui servizi socio-assistenziali e sui problemi delle minoranze etnico-linguistiche. Dal 1976 è incaricata di sociologia presso la Scuola superiore di servizio sociale di Verona. Bernardo Cattarinussi, nato a Marano Lagunare (Udine) nel 1946, è contrattista di sociologia presso la facoltà di scienze politiche di Trieste e collaboratore dell'Istituto di sociologia internazionale di Gorizia. Ha pubblicato studi e ricerche sull'associazionismo, sulle comunità di pescatori, sugli svantaggiati e sul pensiero utopico. Giovanni Detti Zotti, carnico, classe 1950, si è laureato in scienze politiche-indirizzo sociologico a Bologna nel 1974. E' ricercatore dell'Istituto europeo di Firenze e collaboratore dell'Istituto di sociologia internazionale di Gorizia. Carlo Pelanda, nato a Tolmezzo nel 1951, è laureando in scienze politiche all' Università di Trieste. Raimondo Strassoldo, friulano, nato a Roma nel 1942, ha studiato scienze politiche a Trieste e sociologia a Trento, dove ha lavorato dal 1968 al 1971. Dal 1972 è direttore dell'Istituto di sociologia internazionale di Gorizia e dal 1973 incaricato di sociologia urbana e rurale all'Università di Trieste. Ha pubblicato i volumi La suburbanizzazione della collina veneta e friulana (1971), Sviluppo regionale e difesa nazionale (1972), Sistema e ambiente. Introduzione all'ecologia umana (1977) e (come curatore) "Confini e regioni" (1973). E' stato relatore a diversi congressi e consulente del Consiglio d'Europa. Bruno Tellia, nato a S. Possidonio nel 1943, si è laureato in sociologia a Trento e specializzato all'Università del Wisconsin (Usa). Attualmente è docente di sociologia delle comunicazioni presso l'Università di Trieste. Tra le sue pubblicazioni si segnalano le monografie Il comportamento politico-elettorale dei giovani (in collaborazione) (1972), Politica, classi sociali e personalità (1974), Gruppi di pressione e decisione politica (1975). Attribuzioni Agli effetti di legge, le pp. 27-129, 285-308, 343-362 sono state scritte da R. Strassoldo; le pp. 133-158, 211-221, 241-285, da B. Cattarinussi; le pp. 221-240 da A.M. Boileau. Il cap. 7 è di B. Tellia, l'8 di G. Delli Zotti, l'11 di C. Pelanda.
In Delli Zotti (cur), Stato di salute sessuale e riproduttiva delle donne migranti: difficoltà e buone pratiche, EUT, Trieste, 2018
Nel capitolo sono trattati gli accessi ai servizi ospedalieri (ricoveri e visite ambulatoriali) analizzando il database dei pazienti dell'Ospedale Burlo Garofalo di Trieste per rilevare, anche in prospettiva longitudinale (2006-2017), la provenienza e l’incidenza dell’utenza straniera nei vari reparti e in relazione alle diverse prestazioni. Il lavoro è stato effettuato nell'ambito del progetto INTEGRA (Interreg Italia-Slovenia 2014-2020). Scarica qui l'intero volume https://www.openstarts.units.it/handle/10077/23633
Quaderni del Dipartimento Est, 01-25, Dest, Udine, 2001 Indice 1. Introduzione 1 2. Caratteristiche degli intervistati 3 3. Valori generali di riferimento 7 4. Politica sociale 17 5. Comunicazione 24 6. Territorio 31 7. Lavoro e organizzazione 37 8. Sicurezza e devianza 46 9. Valutazione complessiva 49 Riferimenti bibliografici 51 Allegato: Il questionario con le distribuzioni di frequenza delle risposte 52
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G. Medolago, Carvico alle pendici del Monte Canto, 2016
In Delli Zotti (cur), Lo stato di salute sessuale e riproduttiva delle donne migranti, EUT; Trieste, 2018
in Delli Zotti e Blasutig (a cura di), Di fronte al futuro. I giovani e le sfide della partecipazione, l'Harmattan, Torino, 2020
Celtes et Gaulois. L’archéologie face à l’histoire. La Préhistoire des Celtes, Actes de la tables ronde de Bologne (28-29 mai 2005), 2006
L'Italia di Georgios Theotokàs, 2024
Citarra Acustica, 2021
Firenze Architettura n.2, 2022
in Delli Zotti e Blasutig (a cura di), Di fronte al futuro. I giovani e le sfide della partecipazione, l'Harmattan, Torino, 2020
Quaderns d’Italià - Gli scrittori italiani e il viaggio nel "Bel paese": '900 e oltre, 2019