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2024, www.statoechiese.it
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In recent years, the social and multi-religious evolution of the family has contributed to redefined its morphology, varying its traits through a continuous work of cultural, ethnic and religious relocation. It frequently clashes with resistance typical of an institution that is in some ways still linked to traditional legal paradigms. It is consequently increasingly necessary to acquire technical tools that allow people to govern family relationships in the current “multicolor” context. The essay investigates the possibility of leaving ample space for private autonomy in the regulation of family relationships in the belief that in this way families are provided with flexible tools that conform to their own cultural and religious identity.
2021
L'accentuazione dei flussi migratori è all'origine della formazione delle società multiculturali, così denominate perché connotate dalla presenza di "nuove minoranze", costituite da persone sradicate dall'insediamento d'origine e portatrici di modelli familiari ispirati a principi rinvenibili negli ordinamenti giuridici dei paesi di provenienza o fondati su diritti di matrice consuetudinaria o confessionale; principi che appaiono spesso assai distanti da quelli dei paesi di approdo. Il giurista è allora chiamato all'arduo compito di risolvere i conflitti tra le diverse culture giuridiche che entrano in contatto, tenendo conto del rango e della pluralità di interessi coinvolti ed avendo riguardo al modo in cui tali interessi si atteggiano quando calati all'interno delle relazioni familiari.
Questione giustizia, 2024
Nel giro di una generazione l’Italia ha registrato una diversità culturale molto articolata e, perciò, del tutto inedita. Sul piano della geografia religiosa, è in particolare segnata dall’inedita presenza dell’Islam, o meglio degli Islam, le cui identità sono tali da impattare sulle discipline del matrimonio e della famiglia. Ad attestarlo è il crescente numero di atti (poligamia, khul, talaq, mahr, kafalah) nati e sviluppati nell’alveo della tradizione musulmana. La loro compatibilità con l’ordinamento italiano è tutta da verificare, come peraltro richiesto dalla legge 31 maggio 1995 (n. 218) sulla riforma del sistema italiano di diritto internazionale privato. Spesso la verifica porta a una ridefinizione dell’ordine pubblico sostanziale e processuale, cui risalgono le fila del diritto positivo, il suo bisogno di coerenza interna secondo il canone di ragionevolezza, consentaneo a quello di proporzionalità. Sono questi gli argomenti che innervano il presente lavoro, in cui si sottolinea come l’effettiva e non irragionevole tutela dei diritti e delle libertà possa complicarsi quando calata in specifici ambiti, particolari settori, condizioni personali e formazioni sociali. La riprova giunge proprio dal matrimonio e dalla famiglia, i cui istituti sono esposti ad una perenne evoluzione e all’incommensurabilità delle relative condotte.
L'adozione è l'istituto giuridico che consente a un bambino o una bambina che non ha genitori, o i cui genitori non possono o non vogliono occuparsi di lui/lei, di trovare una famiglia. Come scrive Alberto Trabucchi, la famiglia è un "ideale nido per la cura e la crescita dei nuovi nati" 1 , e l'adozione, istituto ad instar familiae, è "un mezzo per rispondere all'esigenza del figlio abbandonato di trovare il luogo dove collocare le proprie radici per crescere" 2 . Non è perciò un mezzo per procurare assistenza ai bambini, né tantomeno per fare beneficenza. Nelle società europee e occidentali le condizioni sociali ed economiche sono tali per cui sempre meno i bambini rimangono senza la propria famiglia di origine. Anche le gravidanze indesiderate, che in passato erano all'origine di moltissimi abbandoni, sono ormai poco numerose, poiché la legge consente di "risolvere il problema" utilizzando dei rimedi medici o farmacologici.
2021
The intensification of migratory flows is at the origin of the formation of multicultural societies, so called because characterized by the presence of "new minorities", consisting of people uprooted from the original settlement and bearers of family models inspired by principles found in the legal systems of countries of origin or based on customary or religious norms; principles that often appear very distant from those of the countries of immigration. It is therefore necessary to settle the conflicts between the different legal cultures that come into contact, taking into account the nature and plurality of interests involved and having regard to the way in which these interests take shape in the context of family relations.
Editori Laterza, 2014
Solo recentemente il diritto di famiglia sembra essere uscito dall’”oblio” nel quale a lungo è stato lasciato dalle analisi comparatistiche classiche che lo consideravano troppo “politico” e variabile per essere oggetto di analisi scientifica. Non vi è dubbio che, lungi dall’essere una formazione pre-giuridica, la famiglia è il prodotto del diritto positivo degli stati e, insieme, di una tradizione giuridica comune, evolutasi nel corso degli ultimi due secoli nell’occidente. Così la famiglia ha potuto rappresentare uno strumento di governo della società, strutturando precise relazioni di potere fra i generi e costruendo identità e ruoli sociali. Il saggio, apparso in versione abbreviata nel Traité de droit constitutionel comparé di Michel Troper, si propone di offrire una analisi comparativa – a cavallo tra diritto privato e diritto pubblico- a partire da queste nuove tendenze Il lavoro ricostruisce la genealogia della “specialità” del diritto di famiglia a partire dalla rottura operata da Savigny rispetto al diritto patrimoniale, fino alla sua successiva ridefinizione ad opera dell’intervento regolamentare dello stato nel periodo del c.d. “sociale” all’inizio del novecento e poi alla sua entrata nelle Costituzioni. E segue il percorso della sua diffusione a livello globale, soffermandosi sulle strategie realizzate attraverso la “specialità” nelle colonie, dove ha permesso di mantenere le tradizioni locali e poi l’identità nazionale culturale, mentre si affermava invece al contempo l’universalità del diritto patrimoniale. La “specialità” è destinata ad intaccarsi quando il processo di “costituzionalizzazione” della famiglia si identificherà pienamente con garanzia dei diritti inviolabili dei singoli che la compongono e la sua diffusione a livello globale grazie alle Convenzioni ed ai Trattati internazionali. Questo nuovo modello mentre permette di assicurare l’uguaglianza di componenti, guardando alla loro identità porta però con sé molti dei problemi legati alle questioni identitarie, come il conflitto fra le identità che esso stesso costituisce all’interno famiglia e la sua amministrazione attraverso bilanciamento, ragionevolezza e/o proporzionalità e della pluralità dei modelli familiari e del loro riconoscimento. Ogni processo di “inclusione” di nuove relazioni attraverso la ridefinizione della famiglia implica che altre rimangano inevitabilmente “escluse” .
Il lavoro esamina i principi che fondano le relazioni tra ordinamenti giuridici indipendenti, originati dagli Stati e dalle confessioni religiose, i possibili conflitti normativi e i sistemi di soluzione dei conflitti mediante meccanismi di adattamento reciproco.
The paths of migration over time analyzed through relationships between cultures, adaptations, and policies
Italica Belgradensia
I flussi migratori possono dare vita a nuove dinamiche linguistiche, sociali e identitarie sia a livello individuale, sia familiare, sia comunitario. A livello familiare, la Family Language Policy (politica linguistica familiare) indaga le modalità di pianificazione, apprendimento e negoziazione della lingua in famiglia. Il modello di Spolsky (2004) prevede l'analisi di tre elementi: l'ideologia linguistica, la pianificazione linguistica e le pratiche linguistiche familiari. Questo contributo è uno studio di caso condotto su 9 informanti croati (appartenenti a 6 famiglie diverse) che hanno vissuto l'esperienza migratoria in Italia e l'esperienza del rimpatrio. Abbiamo esaminato alcuni aspetti dell'ideologia linguistica della I e II generazione, ovvero gli atteggiamenti generali sul bilinguismo, sull'educazione bilingue, la loro percezione sul mantenimento e/o shift della lingua croata (in Italia) e italiana (in Croazia), e l'agentività della II generazione. La ricerca dimostra che entrambe le generazioni hanno affrontato dei disagi dovuti al bilinguismo (Moin et al. 2013; Moretti e Antonini 2000), che gli atteggiamenti positivi nutriti verso il bilinguismo possono influire positivamente sulla trasmissione linguistica intergenerazionale (Canagarajah 2008; Dal Negro e Guerini 2007) e che la II generazione ha avuto un ruolo determinante nelle scelte linguistiche familiari in contesto migratorio (Pauwels 2004; Smith-Christmas 2016; Wilson 2020).
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Stato, Chiese e Pluralismo Confessionale, 2016
Diritto @ storia, 2012
Per la filosofia, nº 96 (2016)
Archivio Antropologico Mediterraneo, 2021
Primo rapporto nazionale sui processi d'integrazione …, 2007
RIGORE E CURIOSITÀ Scritti in memoria di Maria Cristina Folliero, 2018
Teologia Morale, 2019
Rivista di diritto civile, 2021
Diritto e Religioni. Quaderno monografico n. 2 , 2020
Stato Chiese E Pluralismo Confessionale, 2009