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2006
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15 pages
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Il volume ripercorre la lunga e nobile storia della cattedrale di Velletri, partendo dalla ampia ricerca documentaria e iconografica condotta in occasione dei restauri curati da Marina Cogotti per quasi un decennio. Una ricognizione ad ampio spettro, arricchita dai contributi di Giuseppina Ghini, Micaela Angle, Dora Catalano e Andrea Maria Erba e da un ampia appendice documentaria.
M. Aoyagi - C. Angelelli (eds.) Amoenitas. Rivista Internazionale di Studi Miscellanei sulla Villa Romana Antica, V, 2016
The archaeological remains of so-called villa di San Cesareo at Velletri (Latium, Rome), also known as “villa degli Ottavi”, are located in the Madonna degli Angeli area, in the northwestern sector of the ager Veliternus, about three kilometers from the historic town centre. A limited part of its ruins is still visible near the Contrada Rioli, in the vicinity of the connecting road between via Appia Vecchia and Nuova. A recent archaeological investigation carried out in the site provided an opportunity (probably the only one) to improve the state of our knowledge about that important monument: the new excavations allowed also to draw attention back to a vexed and unresolved issues, first and foremost, the attribution of the villa to the emperor’s Augustus paternal family, so far never deYnitively proven by the archaeological evidences, neither here nor in any other surveys.
C. Ciammaruconi, Il sepolcro della beata Maria Guilla e il culto patronale di san Geraldo a Velletri tra Medioevo ed Età moderna, in Scritti di storia veliterna. Atti del Convegno. Velletri, 16 dicembre 2023, Tivoli 2024 (Centro studi “Antonio Mancinelli”. Quaderni, 11), pp. 67-105
Nella piazza che prende il nome dalla Basilica e dal relativo convento (dei frati domenicani irlandesi), si apre una delle più straordinarie e ben conservate opere monumentali della città, la Basilica di San Clemente. Ci troviamo nel Rione Monti, il primo Rione di Roma, così chiamato perché comprendeva il colle Esquilino, il Viminale, parte del Quirinale e del Celio. Il complesso, una delle più antiche basiliche romane, nel Medioevo sede di importanti Concili, sorge nella valle tra l'Esquilino ed il Celio, due dei sette colli su cui venne fondata Roma. La basilica, si può raggiungere passando dal Colosseo, originariamente conosciuto come Anfiteatro Flavio, ed attraversando via di San Giovanni in Laterano, antico percorso dei cortei papali, tra le basiliche di San Pietro e San Giovanni in Laterano. La chiesa è dedicata a Papa Clemente I, generalmente noto come Clemente da Roma per distinguerlo dall'Alessandrinus, fu il quarto Papa della chiesa cattolica ed anche il primo dei Padri Apostolici, venerato come santo da cattolici ed ortodossi è il patrono di Velletri, in cui sembra abbia portato la fede in Cristo (pontificato dall'88 al 97 d.C.). Della sua vita e della morte si conosce poco o nulla, gli Atti, apocrifi (dal greco, "ciò che è tenuto nascosto") in lingua greca, del suo martirio, riprodotto in una bellissima opera di Pier Leone Ghezzi del 1724 conservata alla Pinacoteca Vaticana di Roma, vennero stampati nel Patres Apostolici del 1724, basato sugli studi di Jean Baptiste Cotelier che raggruppò sotto questo nome, gli scritti, lettere, di cinque scrittori ecclesiastici tra cui Clemente Romano. Questi, ricchi di narrazioni ampiamente leggendarie, riferiscono di come convertì Teodora, moglie di Sisinnio, un cortigiano di Nerva (Marco Cocceio Nerva, imperatore dal 18 settembre 96 alla sua morte, 21-27 gennaio 98) e dopo alcuni presunti miracoli Sisinnio stesso oltre a 423 persone di alto rango. Traiano (Marco Ulpio Nerva Traiano, imperatore di Roma dal 98 al 117) bandì il Papa in Crimea, dove, secondo la leggenda miracolistica, avrebbe dissetato 2000 cristiani. Molte persone di quel paese si convertirono ed edificarono 75 chiese. Traiano, per tutta risposta, ordinò che Clemente fosse gettato in mare con un'ancora di ferro al collo; dopo questi avvenimenti, ogni anno, il mare recedeva di due miglia, fino a rivelare un sacrario che avrebbe contenuto le ossa del martire divenendo meta di pellegrinaggio di molti fedeli. La leggenda, non più antica probabilmente del IV secolo, era sicuramente conosciuta da Gregorio di Tours nel VI secolo. Intorno all'868 San Cirillo, che si trovava in Crimea per evangelizzare i popoli slavi, rinvenne in un tumulo delle ossa ed un'ancora, credendo immediatamente che fossero le reliquie di Clemente, le trasportò a Roma dove furono deposte da Papa Adriano II, insieme a quelle di Sant'Ignazio di Antiochia, sotto l'altare maggiore della basilica inferiore di San Clemente; la traslazione, è stata raffigurata in un affresco. L'edificio offre 3 l'opportunità di ripercorrere più periodi storici grazie alla complessa stratigrafia: la struttura al livello della strada, il cui aspetto attuale, della facciata esterna e del quadriportico, gli è stato dato dall'ultima ristrutturazione settecentesca ad opera di Carlo Stefano Fontana, nipote del più famoso Carlo Fontana, in stile tardo-barocco sotto il pontificato di Clemente XI, risale ai primi anni del XII sec. ed è stata costruita da Papa Pasquale II dopo la distruzione di questa parte della città nel 1084 dai Normanni di Roberto il Guiscardo; al di sotto di questa nel 1858 gli scavi di Padre Mullooly, proseguiti ai giorni nostri dai frati domenicani irlandesi che la reggono, permisero il rinvenimento di una chiesa di IV secolo, eretta sotto Costantino I (morto nel 337), o forse poco dopo (la chiesa è menzionata in iscrizioni del tempo di Papa Damaso I morto nel 384 e di Papa Siricio morto nel 399; San Girolamo nel 392 inoltre, afferma che la struttura ai suoi tempi già era conosciuta: nominis eius [Clementis] memoriam usque hodie Romae exstructa ecclesia custodit; al terzo livello sono stati scoperti edifici di epoca romana, I sec. a.C.-III sec. d.C. circa, tra cui un mitreo, centro di culto e
2015
Il libro offre la suggestiva ricostruzione di una delle diocesi più antiche e vicine a Roma, dalla sua costituzione alla fine del periodo comunale attraverso le sue inevitabili trasformazioni. La storia medievale di Velletri, dopo tutto, è una storia di Roma e non può prescindere da essa. Ripercorrendo la sequenza cronologica dell’intero periodo medievale, l’autore offre una visione inedita della cittadina laziale e dei rapporti intercorsi tra i suoi abitanti e l’élite ecclesiastica, nobiliare e comunale della città di Roma lungo un arco temporale di oltre dieci secoli. Il libro ripercorre i tempi lunghi di una evoluzione che, partendo da un fase segnata da un forte insediamento sparso, arriva a giocare un ruolo determinante nel rafforzamento del potere papale nel territorio laziale dopo essere passata attraverso la fase di incastellamento di X secolo. Gli eventi sono suddivisi in differenti sezioni che definiscono l’alto medioevo e l’incastellamento, la nascita del libero Comune, l’annosa lotta con il Comune di Roma e, infine, il XV secolo con il massimo splendore e la fine del periodo comunale.Soltanto abbozzate, ma di grande suggestione le forze mutevoli dell’economia rurale, del popolamento, del governo, dell’assetto urbanistico e della topografia della città di Velletri. Una sezione è dedicata inoltre alla comunità ebraica.
AdA Archeologia delle Alpi, 2015
Impaginazione esecutiva e stampa a cura di Tipografia Editrice Temi s.a.s. -Trento Revisione fotografica Giovanni Cavulli Le traduzioni sono a cura del Servizio minoranze linguistiche locali e relazioni esterne della Provincia autonoma di Trento. Si ringrazia Mirella Baldo. Un particolare ringraziamento a Marcus Zagermann per la gentile collaborazione. Referenze grafiche e fotografiche Archivio dell'Ufficio beni archeologici, Provincia autonoma di Trento. In copertina particolare del mosaico di Vicolo delle Orsoline, Trento (V secolo d.C.) (foto A. Granata) p. 4 La statua stele Arco VII (età del Rame) (foto E. Munerati) p.12 Mestolo in legno dall'area palafitticola di Fiavé (età del Bronzo Medio) (foto O. Michelon) Presidente della Provincia autonoma di Trento Ugo Rossi Assessore alla cultura, cooperazione, sport e protezione civile Tiziano Mellarini Dirigente Generale del Dipartimento cultura, turismo, promozione e sport Sergio Bettotti Dirigente della Soprintendenza per i beni culturali Franco Marzatico Direttore dell'Ufficio beni archeologici Franco Nicolis 2015 -PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO SOPRINTENDENZA PER I BENI CULTURALI Tutti i diritti riservati -nessuna parte di questo libro può essere riprodotta o trasmessa in qualsiasi forma o con qualsiasi mezzo elettronico, meccanico o altro senza l'autorizzazione scritta dei proprietari dei diritti e dell'editore. ISBN 978-88-7702-405-3 © Provincia autonoma di Trento 9 ARCHEOLOGIA DELLE ALPI 2015 | Sommario CONTRIBUTI I volti di pietra degli antenati. Le statue stele Arco VII e Arco VIII Elisabetta Mottes, Franco Nicolis Nuove ricerche per la tutela del sito palafitticolo di Molina di Ledro (TN)
http://www.ub.edu/claustra/Monestirs/view/684, 2013
Monastero di Santa Chiara, clarisse, a Salemi, all'interno del centro storico.
anno XV/2, n. 30 201 Due quaderni annui. Semestrale. Ambito territoriale: Lazio meridionale romano, ciociaro e pontino Ambito concettuale-disciplinare: la storia e gli svolgimenti culturali del Latium vetus e adiectum dall' antichità fino ad oggi. Sfondo di storia nazionale e meridionale. Ricerca storica e discussione. Spazio didattico. Si collabora alla rivista solo su invito del direttore o di un redattore.So-no però libere le rubriche aperte al dibattito. La responsabilità giuridica e scientifica degli scritti editi rimane interamente a carico degli autori. Dischi, foto e dattiloscritti, se non pubblicati, possono essere ritirati solo a cura degli stessi autori. Gli articoli vanno consegnati in file informatico (possibilmente in Word / Times New Roman 11). Gli autori hanno diritto a 2 copie del fascicolo per ogni saggio e 1 copia per la recensione (2 se più di una). Gli interessati a recensioni possono inviare le loro opere al Direttore (Via Valmaiura 26, 04022 Fondi-Tel. 0771-531879) o ad un redattore. Supplemento a 'L'Acropoli', Autorizzazione n. 803/04 del Tribunale di Latina.
Angelo Ambrosi: Santa Maria Maggiore Cattedrale di Barletta (XII-XVI sec.). L’architettura.
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Conflenti e la Basilica Santuario, 2023
Abbazia di San Giorgio Maggiore Guida alla Basilica , 2020
C. BONANNO (a cura di), Il Museo Archeologico Regionale di Aidone. Guida, 2011
Aurelio Grasso, 2019
Arte medievale, s.IV, a.II, 2012
SCHIFANOIA, Issue 34-35, Fabrizio Serra editore, pp. 55-77, 2010
Hortus Artium Medievalium, 2015
Scritti di Storia veliterna, Convegno, Velletri 16 dicembre 2023 in Centro studi "Antonio Mancinelli", 11, Tored 2024. ISBN 9791281673069, 2024
http://www.ub.edu/claustra/Monestirs/view/599, 2013
Il patrimonio della città. Fonti e temi per la storia di Venafro (secc. XVI-XXI), 2021
«Arte Lombarda», 2020
La chiese di Bagnoregio: S Bonaventura (ex S. Angelo), 2020
Schola Salernitana. Annali , 2018
Rivista "Monferrato Arte e Storia"- n. 28, dicembre 2016, pp.75-88, 2016
Zenodo (CERN European Organization for Nuclear Research), 2016