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2023
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The Palazzo dei Consoli of Bevagna, built in the second half of the 13th century, occupies the main square of the Umbrian town centre. The building has maintained its central role inside the life of the community over the centuries. Born as a place for the administration of the city, it became the residence and seat of government of papal governors. The municipal chamber was temporarily used as a theatre in the 17th century. However, from the second quarter of the 19th century plans were drawn up for the construction of a stable theatre. The work of transformation of the first and second levels of the palace into a theatre, dedicated to Francesco Torti (1763-1842) from Bevagna, began in 1874 and ended in 1886 (the theatre was opened in 1889). It was designed to accommodate 250 spectators, involved the construction of a new building, and added to the volume of the 13th century palace, which was necessary to accommodate the stage of the theatre. Architect Antonio Martini da Montefalco carried out some work following the same line as the exterior architectural features of the medieval building. The contribution, with the help of archival documents from the 18th to 19th century phase, allows us to eliminate the additions to the palace, hypothesize what the the medieval configuration was and place the building in the context of the original period of palatial architecture in Umbria.
Questo lavoro pubblicato nel 2007 sosteneva la tesi che la pianura a nord di Bevagna fosse la pertica della centuriazione di questa città umbra. In realtà studi successivi sempre da me svolti nel territorio tra Foligno e Bevagna, hanno dimostrato che la tesi non era sostenibile per varie ragioni all'epoca non conosciute e che quella pertica andava attribuita a Fulginia esattamente nella estensione territoriale corrispondente al territorio dell'attuale comune di Foligno, con confine sull'antico tracciato rettilineo della Fossa Renosa. Si invita pertanto a consultare le due pubblicazioni su Foligno romana sempre reperibili in PDF nella mia pagina di Academia. Altri contenuti del presente articolo, come ad esempio il riconoscimento delle strutture portuali della antica Mevania, sono stati invece confermati dalle ulteriori ricerche.
Un esempio è Padova dove, tra 1306 e 1309, si rinnovò il palazzo della Ragione 12 , il quale fungerà da modello per l'omonimo palazzo vicentino eretto circa centocinquant'anni più tardi. Negli stessi anni si concepì la costruzione del palazzo Ducale di Venezia, rappresentante un unicum nel gruppo degli edifici pubblici italiani; nato come trasformazione di una residenza fortificata, legato alla particolare struttura politica lagunare di matrice democratica ma oligarchico-nobiliare nella sostanza, l'edificio non si volge verso l'esterno, sottolineando il suo carattere di spazio riservato a selezionati eletti e discostandosi in questo dagli edifici pubblici delle altre città 13. Venezia è pertanto un caso a sé ma, in area veneta e in parte della Lombardia, a partire dall'inizio del secolo XVI, rappresentò tuttavia la chiave per la continuazione di un'edilizia pubblica che, dopo la conclusione dell'esperimento comunale, aveva subito un'interruzione durante il Trecento, dovuta sia allo scarso interesse delle signorie (salvo gli Scaligeri) verso questo settore 14 , sia alle difficoltà economiche che colpirono tutta l'Europa, giunte al culmine nella metà del secolo dopo la grande 12 Ibidem 13 Ibidem 14 Ibidem
1 Il Palazzo Celestri di Santa Croce - 2 Lumen de Lumine - Dalla Casa Grande Imbarbàra a Palazzo Santa Croce, 2014
Il Palazzo Celestri di Santa Croce e Trigona di Sant’Elia, oggi di proprietà provinciale, si colloca nel ramo meridionale della via Maqueda, la “Strada Nuova” che dal 1600 iniziò a suddividere il centro storico di Palermo lungo la mediana da nord a sud ortogonalmente al primitivo Cassaro, oggi Corso Vittorio Emanuele. Essa diede avvio ad uno sviluppo edilizio di grande importanza che maturò soprattutto nel secolo successivo alla sua apertura con la costruzione di tanti edifici civili e religiosi architettonicamente rilevanti, tra cui il Palazzo Santa Croce, della cui dinamica urbanistica è un esito emblematico. Il tema centrale di questo volume è il nuovo studio originale dei documenti d’archivio riguardanti la sua realizzazione, condotto da Paolo Mattina, in relazione anche ai ritrovamenti avvenuti durante i lavori di restauro, del medesimo autore assieme a Maurizio Rotolo e Luigi Guzzo.
Defensive Architecture of the Mediterranean XV to XVIII Centuries, Giorgio Verdiani (a cura), 2016
Il complesso di San Pietro in Bevagna si trova nel territorio provinciale di Taranto nel tratto di costa ad est capoluogo; consta di una torre a base stellata a quattro punte le cui attuali forme sono da far risalire tra la fine del XVI secolo e gli inizi del successivo. Agli inizi del XX secolo fu addossata alla torre una chiesa, ad aula unica, in uno stile "neo-romanico". Le prime notizie del complesso si fanno risalire alla seconda metà del XV secolo, dove sul sito è segnalato un piccolo edificio legato ad attività agricole di proprietà dei monaci del Monastero di San Lorenzo di Aversa con annessa, probabilmente, una piccola cappella. Tale ubicazione è provata dalla presenza nelle carte della prima metà del XV secolo di un sito denominato "S. Pietro". Nel 1578 la struttura fu acquistata dalla Regia Corte di Napoli che avviò i lavori di trasformazione che furono completati, probabilmente, intorno al 1656, dando al complesso il caratteristico aspetto "a cappello di prete" con puntoni a lancia angolari, di cui troviamo numerosi esempi nelle architetture fortificate pugliesi tra XVI e XVII secolo. L'importanza della torre costiera è data, oltre che dalla sua dimensione, che la rende la più grande tra quelle presenti sul litorale ionico, dalle notizie storiche e dalla "legenda" che la vedeva sorta sul luogo dove, secondo la tradizione, sbarcò l'apostolo Pietro proveniente dalla Terra Santa. A seguito di tale notizia sul finire del XVIII secolo e inizi del successivo, venuta sostanzialmente meno la funzione cui la torre era stata concepita, la parte basamentale fu trasformata per ricavare al suo interno un'aula absidata quale luogo di culto e trasformando il vano dell'originale cisterna in uno pseudo "antico sacello paleocristiano". Il nostro contributo è finalizzato per creare una serie di modelli 3D per meglio visualizzare e narrare le vicende costruttive della torre costiera.
Accademia Nazionale di San Luca - Atti 2011-2012, 2013
Una memoria identitaria, quella di San Gervasio, nobilitata dal legame che questo territorio e il suo edificio fortificato hanno avuto con le straordinarie figure di Imperatori e Re, iniziato con i Duchi normanni, proseguito e sviluppatosi con Federico II e, in seguito, con il figlio di questi Manfredi e l’angioino Carlo, che hanno perpetuato quell’attenzione iniziata con i loro predecessori, facendolo diventare un centro di prim’ordine per la cura e l’allevamento dei cavalli di corte, oltre a renderlo un luogo di riposo e di villeggiatura per i diversi regnanti che si sono succeduti tra XIII e XV secolo nel Mezzogiorno italiano.
Dossier - Pietre d'Inciampo. Palazzo Bocchi - Il palazzo della rettitudine. Una scritta, un simbolo, 2021
Palazzo Bocchi a Bologna: un luogo dove, nel Cinquecento sconvolto da lotte religiose, si celebra il dialogo, la reciproca comprensione tra culture e religioni diverse.
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Notizie Archeologiche Bergomensi, 29
Bollettino della Società Storica Pinerolese, 2017
«tuttovacanza», anno 5, n. 50, agosto-settembre 1986
L'allegoria della casa barocca, 2023
I CESI DI ACQUASPARTA, LA DIMORA DI FEDERICO IL LINCEO E LE ACCADEMIE IN UMBRIA NELL’ETÀ MODERNA, "BIBLIOTECA DELLA DEPUTAZIONE DI STORIA PATRIA PER L ’UMBRIA", 17, a cura di G. De Petra e P. Monacchia, 2017
«Tuttovacanza», anno 2, n. 5, luglio 1983
G. M. Di Nocera (a cura di), Miscellanea di archeologia, topografia antica e filologia classica, Daidalos 17, 2019
Conolato Generale della Repubblica di Polonia in Milano, 2019
Licisco Magagnato tra storia dell’arte e politica culturale, a cura di Francesca Rossi e Fausta Piccoli, 2023