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2017, Altre Modernità
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È direttore della rivista Altre Modernità, nata nel 2009, con l'obiettivo di accogliere e stimolare la ricerca in ambito culturalista. Dirige altresì, insieme con Laura Scarabelli, la collana "Idee d'America Latina" per l'editore Mimesis, dedicata alla traduzione della saggistica latinoamericana contemporanea. Coordina il progetto "Letteratura e Diritti Umani", che raccoglie una rete di 19 università latinoamericane, europee e statunitensi. I suoi interessi di ricerca riguardano le relazioni letterarie e culturali fra Europa e America Latina, la letteratura della migrazione, la narrativa della dittatura e della postdittatura nell'area del Cono Sud. E. Monegato: Se dovessi definirti come studiosa, cosa diresti? E. Perassi: Mi definirei attraverso le citazioni di maestri. Croce: "Ogni vera storia è storia contemporanea". Oppure Bellini: "Uno scrittore è grande quando è testimone del proprio tempo". E ancora, Bo: "La letteratura deve a un certo punto cadere in noi come un destino insuperabile, alle cui domande non si può più mancare". Infine,
La scuola classica di Cremona, 1999
L'idea di progresso, tenuta a battesimo dai grandi dell'Illuminismo e venerata dai positivisti europei di fine ottocento, ha perso oggi presso i filosofi e gli intellettuali in genere, non poco prestigio, forse a causa dei colpi sempre più impietosi e dissacranti della storiografia scientifica, ma certamente a seguito del tanto terribile quanto inaspettato rigurgito bestiale delle due ultime guerre mondiali. Tuttavia, nell'immagine che l'uomo comune coltiva di sé, essa prospera ancora vitale: chi assiste quotidianamente ai successi della tecnologia e della medicina non avverte alcun motivo per dubitare del continuo progresso dell'umanità, sicuro che ciò che non è possibile oggi lo sarà certo in un non lontano futuro.
L'evoluzione del sistema azienda; riflessioni sugli aspetti principali che influenzano la gestione evolutiva e il passaggio tra vecchia e nuova generazione
Nel corso dei tempi il rapporto tra scienza e religione si è rivelato di norma conflittuale, assumendo talvolta, come nel caso del processo a Galilei, anche un carattere frontale e ad alta intensità. Secoli dopo, con la discesa in campo della biologia il conflitto si è acuito arrivando a coinvolgere anche questioni esistenziali ed eticamente sensibili come la natura dell'uomo, il libero arbitrio, la presenza e la giustificazione del dolore e del male nel mondo. La visione evoluzionistica della realtà vivente è materialista e naturalistica; non ha bisogno delle nozioni di creazione, di creatore e di peccato originale per rendere conto dell' origine ed evoluzione dell'uomo, dei fenomeni dell'adattamento e della crudeltà diffusa in natura nei rapporti tra le specie. Infine, la teoria dell' evoluzione introduce il caso, spauracchio dei teologi, come co-fattore di cambiamento. Questo libro si chiede se tra la teoria scientifica dell' evoluzione biologica e il nucleo teologico delle religioni vi sia o meno un'intrinseca, sostanziale incompatibilità. Rispondono un indologo e studiosi delle tre religioni abramitiche che, estranei a propositi apologetici, riflettono in profondità su una questione complessa, chiarendone punti oscuri, e mettendone in risalto criticità. Pur trattando di una questione all'apparenza astratta, i saggi lasciano trasparire l'intricata venatura sociale e politica che percorre in concreto il rapporto tra evoluzione e religioni.
Informazione filosofica, 2023
ABSTRACT (ITA) Un’idea emerge, si sviluppa, guadagna consenso, muta, talvolta scompare per poi risorgere. Questo è anche stato il destino dell’idea di evoluzione, il cui lungo cammino viene ricostruito in questo saggio, dai Greci fino ai nostri giorni. A partire dal diciassettesimo secolo questa nozione assume sempre più rilevanza nello studio della natura. In ciascun pensatore l’idea di un’evoluzione delle specie viventi è stata accompagnata da una teoria volta a spiegare le cause e il meccanismo del mutamento. Questo saggio racconta non soltanto la genesi e lo sviluppo dell’idea tout court che la natura in qualche modo si trasformi, ma anche la storia delle teorie che, assumendo come reale questa trasformazione, ne postulano una spiegazione. Particolare attenzione viene data ad alcuni aspetti spesso trascurati che hanno reso possibile il concetto di evoluzione del mondo vivente come la conosciamo adesso, di cui se ne mostra la rilevanza, già a partire dal pensiero greco. ABSTRACT (ENG) An idea emerges, develops, gains consensus, evolves, sometimes disappears and then rises again. This was also the fate of the idea of evolution, whose long journey is reconstructed in this essay, from the Greeks to the present day. Since the seventeenth century, this idea has become more and more relevant in the study of nature. In each thinker the idea of an evolution of living species has been accompanied by a theory aimed at explaining the causes and the mechanism of change. This essay tells not only the genesis and development of the idea that nature somehow transforms itself, but also the history of the theories which, assuming this transformation as real, postulate an explanation. Particular emphasis is given to some often overlooked aspects that made possible the concept of evolution of the living world as we know it now, whose full relevance is shown, starting from Greek thought. Keywords: evolution, natural selection, Charles Darwin, history of ideas, history of science
Oggigiorno non è di moda parlare di Dio. Molti preferiscono dire "la madre natura", "l'energia del cosmo", o "l'evoluzione". Questi termini sono "di moda". Ma spiegano realmente qual'è l'origine dell'universo, della vita sulla terra e di noi, esseri umani, esseri dotati di coscienza? La teoria dell'evoluzione è, appunto, una teoria, non scientificamente provata e non dimostrata. Alla base di questa teoria, divulgata da Charles Darwin (1809-1882), c'è l'assurdo concetto della generazione spontanea. Secondo questa teoria, che oggi viene mostrata come fosse vera in tutte le scuole e università, all'inizio ci fu una grande esplosione, il big bang, il "grande bang", dalla quale si originarono le galassie, le stelle, il sole e la terra. Per un'incredibile sequenza di casualità si sarebbe originata la vita, dal nulla, dalla materia inerte, e quindi dall'essere unicellulare si sarebbero originati, sempre casualmente, tutti gli animali, fino ad arrivare all'essere umano, che, sarebbe "solo", un animale più sviluppato, con più intelligenza degli altri. Dal caos pertanto si sarebbe generato l'ordine, per mezzo della casualità. Ma per la seconda legge della termodinamica esiste una tendenza a passare dall'ordine al disordine, e non viceversa. Ma cosa c'era prima del big bang? Se assumiamo che c'era della materia, ecco che facciamo un "atto di fede". Si, fede! Ma dal nulla non può crearsi la materia per casualità. E' impossibile. Eppure gli scienziati evoluzionisti sostengono che dal nulla si originò un'immane esplosione, dalla quale a sua volta si "evolvero" le galassie, le stelle, e il nostro sistema solare. Fu il belga George Lemaitre che per primo, propose la teoria del big bang nel 1927. Secondo Lemaitre dall'esplosione iniziale si originarono i protoni, i neutroni e gli elettroni, ma non viene specificato cosa vi era prima dell'esplosione. Vi era forse il tempo, prima dell'esplosione? Non ci è dato saperlo. E da dove si sarebbe originata la materia che si condensò in un singolo punto? Dal nulla non si può originare qualcosa
Cos’hanno in comune cristalli, esseri viventi, pianeti e atomi? Due secoli di progressi nelle scienze evolutive ci mostrano un filo rosso che unisce micro e macrocosmo, un nuovo paradigma che sta cambiando il volto dell’intera civiltà umana.
…definirei l'effetto poetico come la capacità che un testo esibisce, di generare letture sempre diverse, senza mai consumarsi del tutto.» 1 Vorrei partire da questa definizione di Umberto Eco, il noto studioso di semiologia, per sviluppare il tema di questo articolo. Le sue opere mi hanno accompagnato nelle ricerche di questi ultimi tempi permettendomi di mettere a fuoco aspetti dello studio e della ricerca che non conoscevo e che oggi reputo fondamentali per poter approfondire e affrontare con uno spirito critico quello che solitamente viene definito un testo sacro.
La devianza minorile rappresenta oggi uno dei fenomeni di maggior rilevanza sociale, poiché sempre maggiori sono le fonti che spesso possono dar luogo a forme di trasgressione che talvolta divengono veri e propri comportamenti devianti. L'assetto dell'attuale società in alcuni casi travolge e cattura il minore in un momento di vita particolarmente delicato e gli attuali strumenti mediatici spesso non aiutano ad evitare condotte che potrebbero portarlo a confrontarsi con il sistema della giustizia. Tale lavoro prende in considerazione la complessità del periodo adolescenziale e l'analisi dei fenomeni riguardanti il minore ed eventuali fattori che inducono lo stesso a condotte devianti, mettendo in evidenza aspetti psicologici, sociologici e giuridici.
Se si vuole discutere di evoluzione, filosofia della biologia o storia delle scienze naturali, non si può fare a meno di citare il paleontologo americano Stephen Jay Gould. Uno scienziato dal profilo autentico, innovativo, con una invidiabile capacità divulgativa racchiusa nel suo emblematico talento di scrittore.
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S. Piazzese, Prometeo: dismisura, dolore e conciliazione, in «IlPequod», anno IV/7, giugno 2023, pp. 106-118, 2023
Argan e l'Einaudi. La storia dell'arte in casa editrice, 2018
Scienza e Movimento, 2016
Notizie di Politeia, 2024
L’economia del dono. La Fondazione di Comunità Bresciana tra scenari globali e dimensione locale, 2019