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In cui s'ode quello strano rumore (3-(5)-7-10) Poi, stanco s'addormenta e uno stupore (2-(4)-6-((8))10) si confonde con quello delle case (3-6-(8)-10) Delle compagnie di navigazione ((1)-5-(7)10) Riempiono di nostalgia e d'illusione (1-7-10) stella, mattino ridente intravisto (1-4-7-10) datt Muto è il giorno, muta sarà la notte (1-3-5-10) mi dora. Oh, questo rumore tranquillo (2-4-7-10) con sinalefe incerta S'allontanano verso la campagna (3-6-10) Rossi si fanno i visi pel tepore (1-(4)-6-10) con il cuore leggero e variopinto (3-6-10) Guardiamo i muri dove son dipinte (2-4-6-10) and giamb È restato un bambino prigioniero (3-6-10) Percorrono, allacciate le mani. (2-7-10) con dialefe e in inarcatura come l'aria. Un profumo d'infanzia (3-7-10) con dialefe e in inarcatura Sul loro capo, non hanno pastore. (4-7-10) delle bianche, grandi, con vesti gonfie (3-5-(8)-10) Nella febbre della notte silente. (3-7-10) Con tutte le lampade accese gli alberi (2-5-8-10) sdrucc. che l'occhio mio con sì deserta gioia (2-(4)-(6)-8-10) giamb nelle nebbie, nelle umide giornate, (3-6-10) del polveroso scorrere del tempo; ((2)4-6-10) and giamb sarò il nero poeta malinconico, (3-6-10) sdrucc che tutti gli astri silenzioso aduna ((2)-4-8-10) and. Para-giambico per la funebre festa dell'onore (3-6-10) In uno smorto cielo di velluto. ((2)-4-6-((8))10) and. Para-giambico Di un mulatto vestito di cotone. (3-6-10) la fronte a quel freddo e guardano giù. (2-5-7-10) tronco In questa stanza da letto borghese (4-7-10) sec emis and datt nelle luci infuocate dei tramonti. (3-6-10) che dolcezza, e la luce si spegne. (3-7-10) con dialefe inghirlandato da un volo silente ((1)-4-7-10) datt. su bianche pinete e mari ghiacciati (2-5-7-10) Estasi, un sole bianco fra le nubi (4-6-10) Tot. 34 (4 incerti) su 26 testi. Media 1.3
Le forme della crisi Produzioni ceramiche e commerci nell'Italia centrale tra Romani e Longobardi Spoleto -Campello sul Clitunno, 5-7 ottobre 2012 Con il patrocinio di: Comune di Campello sul Clitunno -Comune di Spoleto -Provincia di Rieti Rete Unesco Italia Langobardorum -Società degli Archeologi Medievisti Italiani Programma Venerdì 5 ottobre -Campello sul Clitunno (PG) 15.00-15.20 -Saluti delle autorità (Sindaco di Campello, Sindaco di Spoleto. CISAM) 15.30-16.30 -Abruzzo Andrea R. Staffa (Soprintendenza per i Beni Archeologici dell'Abruzzo) -Considerazioni su produzioni ceramiche e commerci nell'Abruzzo Adriatico fra VI e VIII secolo. Roberta Odoardi (Soprintendenza per i Beni Archeologici dell'Abruzzo) -Nuovi rinvenimenti ceramici dalla costa Teatina (secoli VI-VII). 16.30-16.45 -Discussione 16.45-17.00 -Molise Valeria Ceglia (Soprintendenza Archeologica delle Marche), Isabella Marchetta -Dinamiche degli scambi tra la costa e l'entroterra Molisano alla luce di vecchie e nuove acquisizioni. 17.00-17.15 -Discussione 17.15-17.30 -Pausa 17.30-18.30 -Marche Federico Biondani (Università di Bologna) -Ceramiche fini da mensa in area marchigiana tra III e VI secolo: produzioni regionali e importazioni. Anna Gamberini (Università di Bologna) -Contenitori da trasporto e commerci nelle Marche tra III e VI secolo. 18.30-19.00 -Discussione conclusiva Sabato 6 ottobre -Chiostro di San Niccolò (Spoleto)
Prima del processo napoletano agli ateisti, iniziato nel 1688 e durato nove anni, un clima di sospetto nei confronti dell’insegnamento della filosofia moderna si era già diffuso in varie città italiane. Questo clima ridusse sempre più gli spazi di una ricerca scientifica libera e capace di confrontarsi con il pensiero europeo ed indusse, se non costrinse i novatores a condurre più prudentemente i propri esperimenti in privato e a non pubblicare opere di letteratura che ad essi si ispirassero, affidando piuttosto tali materiali agli archivi delle Accademie. In questa situazione l’Arcadia di Giovan Mario Crescimbeni (1708), manifesto pastorale dell’Accademia, accoglie insospettabilmente temi, testi ed esperimenti legati alle istanze della filosofia democritica e per questo al tempo ancora inediti o sottoposti a censura. Tutto questo traspare con chiarezza da uno dei migliori ritratti di scienziati tra i non pochi che l’Arcadia presenta, quello di Pirro Maria Gabbrielli, Custode dell’Accademia Fisiocritica di Siena. Il profilo del Gabbrielli comprende una descrizione della sua ricca biblioteca, un ragguaglio sulle sue curiose invenzioni e un resoconto degli esperimenti condotti con la pompa pneumatica di Robert Boyle, strumento in grado di creare il vuoto che, al pari del microscopio e del telescopio, suscitò molto presto l’interesse dei sodalizi scientifici coevi e ispirò alcuni testi letterari sia in Arcadia che presso i Fisiocritici.
Il sistema italiano delle strutture di garanzia collettivi fidi (Confidi) riveste un ruolo di assoluta preminenza nel contesto europeo. Negli ultimi anni il numero di imprese associate è cresciuto senza sosta in tutto il Paese, ma il radicamento dei Confidi nel tessuto produttivo resta una prerogativa delle regioni centrosettentrionali 1 .
Dal gruppo di discussione di Centrofondi http://groups.google.com/group/centrofondi?hl=it è arrivata una interessante mail di Irene: Io consiglierei guardare alla storia, anche a quella antica. Per capire il sistema bancario corrente bisogna rifarsi ai Babilonesi .. eh si, le nostre banche le hanno inventate in Iraq! Nel 18esimo secolo AC, a Babilonia c'e' stata la prima crisi creditizia di cui si abbia traccia. Allora i contadini depositavano grano in silos governativi e ottenevano certificati di deposito in compenso. Questi certificati poi sono diventati moneta di scambio per tutto il resto. Coloro che gestivano i certificati si sono poi tramutati in banchieri e hanno cominciato a prestare con interessi, usando un sistema di riserva frazionaria. Il problema e' che si e'arrivati dopo un po' di tempo a una situazione in cui l'ammontare di debito superava il grano disponibile. Allora re Rim-Sin decise di decretare il perdono dei debiti. Il suo motivo era militare: nell'esercito lui arruolava solo contadini possidenti terrieri, non schiavi. Non voleva quindi rovinarli tutti e costringerli a vendersi. I banchieri cosi' fallirono. Le crisi creditizie in Iraq poi continuarono a ripetersi, seguiti da perdoni periodici, eccetto che i tassi di interesse si innalzarono. I banchieri irakeni non la mandarono giù facilmente e se ne andarono a cercar fortuna in Egitto. Lì ripeterono lo stesso trucco e dominarono per 1500 anni con molte dinastie di faraoni, fino alla venuta di Alessandro il Macedone. La storia si trova addirittura raccontata nella Bibbia. Un certo Giuseppe che lavorava per il faraone gestiva i silos e creò una crisi creditizia simile a quella Irakena. Eccetto che la conclusione questa volta fu diversa: alla fine, i contadini dovettero vendersi come schiavi per poter mangiare. Quando io ho studiato Cicerone e le filippiche contro Catilina, mi ero convinta che Catilina fosse questo sciagurato traditore. Una cosa che pero' mi era sfuggita completamente, forse perche' non me lo avevano detto, e' che a quei tempi, attorno al 60 AC , a Roma c'era una crisi creditizia. Le famiglie patrizie avevano preso molti soldi in prestito offrendo le proprie case e possedimenti agricoli come collaterale. L'ammontare del debito accumulato poi e' arrivato a superare di gran lunga l'ammontare di denaro circolante, a causa ovviamente della crescita esponenziale dovuta agli interessi. Cosi' Catilina si presentò alle elezioni sostenendo un programma di perdono del debito. I banchieri romani erano ovviamente di origine babilonese-egiziana-greca e lui diceva, beh facciamo un bel perdono come a Bagdad e salviamo la repubblica. Ovviamente questo ai banchieri non piaceva affatto. Cosi' e' venuto l'impero, i patrizi dovettero vendersi come schiavi, e riscrissero la storia. Poi vennero i rinascimentali, con la ricerca della pietra filosofale che trasforma piombo in oro...
La ricerca per il presente articolo è stata svolta nell'ambito del Prin 2010-2011: Il principio democratico nella formazione ed attuazione del diritto internazionale ed europeo dell'economia, coordinatore Enzo Cannizzaro. ** Si ringrazia sentitamente il prof. Giulio Tremonti, già Ministro dell'Economia e delle Finanze, per l'attenta lettura di (e gli approfonditi commendi ad) una versione precedente del testo. LORENZO FEDERICO PACE * La crisi del «sistema euro» (2009-2013):
Animamediatica, 2023
Il film di Akira Kurosawa “Anatomia di un rapimento” si apre a un doppio livello di interpretazione psicologica. Questi si evincono dalla fenomenologia spaziale e dall’intreccio narrativo della pellicola che prevede una “discesa agli inferi” e una difficile e dolorosa “risalita alla superficie” per i personaggi, nonché un duro confronto le personalità e gli orientamenti psicologici ed etici in gioco. Il primo livello vede il conflitto tra parti del Sé individuale più avanzate e dinamiche – prossime alla Coscienza - e parti più arcaiche e spaventate dal rischio esistenziale - racchiuse nell’Inconscio. Ciascuna di esse rivendica le proprie “ragioni” e nutre dei sentimenti contrastanti (desiderio di realizzazione, soddisfazione al lavoro dell’Io, da una parte; terrore, livore per sentirsi negletta ed invidia, dall’altra); il secondo piano corre assolutamente parallelo e speculare al primo – e concerne il conflitto sociale tra componenti “ricche” e componenti “povere”, sia economicamente che moralmente. L’integrazione psichica necessaria a un processo d’individuazione individuale e di sviluppo e maturazione collettivi più giusti e armoniosi presuppone il recupero di un’identità entrata sul rispetto, sulla capacità di ascolto e sul confronto coraggioso e leale nei confronti di sé stessi e dell’altro. Nell’articolo si fa riferimento ad un’altra narrazione cinematografica coeva (“Otto e mezzo”, di Federico Fellini), si compiono cenni alla storia moderna del Giappone e si trae ispirazione dall’analisi dei sogni effettuata nell’ambito clinico dall’Autore, il quale ha un approccio basato sulla teoria psicodinamica e sulla psicologia analitica (junghiana).
Rinascimento visto da Sud, 2019
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"Religioni e Società, rivista di scienze sociali della religione", 2007
In Idone Cassone, Vincenzo, Mattia Thibault, and Bruno Surace, eds. 2018. I discorsi della fine: catastrofi, disastri, apocalissi [series “I saggi di Lexia”, 28]. Rome: Aracne; DOI: DOI 10.4399/978882551346216; ISBN: 978-88-255-1346-2; pp. 237-51
Etnografia e ricerca qualitativa, 2014
Andrea Greco, 2012
Evoluzione e tecnica. Una questione aperta, 2024
Presentazione del saggio di R. Fai "La vita e le forme. Sulla crisi della potenza istituente" (Siracusa, 13.05.2023), 2023
Trans/Form/Ação, 2014